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QUANDO I RISULTATI POSSONO ESSERE CONSIDERATI GIUSTI?

Nelle società pluraliste la giustizia non può essere presupposta, ma deve essere scoperta e costruita sulla base di alcuni vincoli generali:

  • Condivisione di un piccolo insieme di beni sociali primari strumentali (es: la libertà), ritenuti essenziali da tutti per qualsivoglia piano di vita
  • L'eguale importanza degli interessi di ogni membro della comunità

Rawls è un liberale americano di sinistra che parla di giustizia come equità (fairness), un discorso che va contro l'utilitarismo. Il ruolo è capire come le istituzioni sociali e politiche devono distribuire i doveri e i diritti fondamentali (problema di giustizia distributiva - tutti i beni sociali principali devono essere distribuiti in modo uguale, in modo che si avvantaggino i più svantaggiati).

LA

POSIZIONE ORIGINARIA

Il "velo di ignoranza" incapacità di conoscere la nostra condizione futura (ricchezza? intelligenza?)

QUALI PRINCIPI DI GIUSTIZIA SCEGLIERE

  1. Ogni persona ha un uguale diritto alla più estesa libertà fondamentale, compatibilmente con una simile libertà per gli altri.
  2. Le ineguaglianze economiche e sociali sono ammissibili soltanto se sono per il beneficio dei meno avvantaggiati.

Si mira al MAXIMIN (il massimo dei minimi, scegliamo una distribuzione in cui è migliore la condizione di chi sta peggio) → Garantiamo il massimo di questo minimo a tutti, cercando comunque di far stare leggermente meglio chi versa nelle condizioni peggiori → Visto il fatto del pluralismo e l'eguale considerazione degli interessi di tutti, le teorie contemporanee rispolverano il CONTRATTUALISMO → si vuole quindi stabilire normativamente intorno a quali principi i consociati, liberi ed eguali, dovrebbero accordarsi sulla base del

vantaggio reciproco→ BISOGNA INDIVIDUARE I TERMINI DI UNEQUO SISITEMA DI COOPERAZIONE SOCIALE

Elemento centrale di questo sistema di cooperazione è la reciprocità: tutti coloro che cooperano secondo le regole stabilite devono ricavarne UN BENEFICIO ADEGUATO (vivere in maniera comunque dignitosa) → Rawls guarda dunque al sistema di cooperazione.

In questa società plurale tutti possono cooperare per ricavare un beneficio adeguato.

BRIAN BARRY

Brian Barry individua altri due modelli di giustizia politica:

a. MODELLO IMPARZIALE: che consiste nel tener conto del punto di vista di ognuno senza tener contro del SELF INTEREST

b. MODELLO DI VANTAGGIO RECIPROCO, che tiene conto dei vincoli di una persona guidata dal self interest a pagare il minor prezzo possibile per ottenere la cooperazione ALTRUI

Nel mondo contemporaneo, dove la giustizia non è più virtù, non si può tanto parlare di GIUSTIZIA, quanto di TEORIA DELLA GIUSTIZIA, che riguarda

La filosofia del diritto è la struttura di base della società, valida per tutte le società, ma solo per le società che hanno una stessa cultura, di conseguenza le costituzioni liberali.

Critiche:

  1. È una teoria troppo astratta che lascia insoddisfatti i nostri sentimenti di giustizia o ingiustizia nel caso concreto.
  2. È una teoria per niente globale (occidentalismo).

A queste due critiche Rawls cerca di rispondere, in 2 libri all'interno dei quali tenta di applicare la sua teoria al sistema internazionale degli stati: "Le forme della giustizia" e "Contraccambio - legge del taglione".

Modello arcaico della giustizia:

Concezione matematica della giustizia → Eguaglianza basata sui calcoli matematici per assicurare una equialenza perfetta → non servono giudici: una ripartizione naturale del torto non è solo ingiusta (non tiene conto della distinzione tra atti volontari e involontari, trascura la valutazione qualitativa), è anche inefficace.

(l'occhio non restituiscel'occhio a chi lo ha perso non ripristina la situazione originaria del rapporto)

No MATEMATICA → SI RAGION PRATICA nella ricerca dei criteri di giustizia (ragione dialettica o dialogante che si basa sul contraddittorio)

DUE TIPI DI GIUSTIZIA

GIUSTIZIA CORRETTIVA → Per parificare una uguaglianza violata a causa di un guadagno o di una perdita ingiusta (già sappiamo cio che spetta)

La forma di giustizia migliore a parer di molti ha luogo:

a. Nelle obbligazioni volontarie (ex contractu) → Non è stato rispettato un contratto

b. in quelle involontarie (ex delictu) → delitto

3 CASI FONDAMENTALI: Il rapporto tra pena e colpa o illecito; quello fra danno e reintegrazione; quello fra prestazione e controprestazione.

Al giudice spetta parificare questa DISUGUAGLIANZA → La G. C. è quella per eccellenza GIURIDICA (Rendere a ciascuno il suo) → È una FILOSOFIA DEL DIRITTO 35 giustizia "quantitativa", ma

secondo il suo contributo alla societàf. a ciascuno secondo le sue capacitàg. a ciascuno secondo le sue necessitàh. a ciascuno secondo il principio di uguaglianzai. a ciascuno secondo il principio di equitàj. a ciascuno secondo il principio di solidarietàk. a ciascuno secondo il principio di sussidiarietàl. a ciascuno secondo il principio di reciprocitàm. a ciascuno secondo il principio di responsabilitàn. a ciascuno secondo il principio di proporzionalitào. a ciascuno secondo il principio di merito La giustizia distributiva è quindi un concetto complesso che richiede la considerazione di diversi criteri e principi per determinare come ripartire e assegnare i beni comuni e le risorse della società.

secondo il suo rango socialef. a ciascuno secondo quanto la legge gli attribuisce (criterio legalistico)

Questi criteri sono giusti non singolarmente ma se usati in modo appropriato secondo le circostanze→ La distribuzione deve essere fondata su o giustificata da ragioni prevalenti. L’allontanamento dal diritto della Giustizia Distributiva è stato favorito dalla convinzione che lo stato fosse il sogetto distributore per eccellenza (per il fatto di essere in posizione di supremazia) Al diritto rimarrebbe una funzione applicativa delle decision statali e la custodia della Giustizia Commutativa o Distributiva

La distribuzione non è appannaggio esclusuivo dell’autorità politica, ma è funzione diffusa in tutta la società civile (locale, nazionale, internazionale)← FAVORITO DALLA DEMOCRAZIA. Le due forme di giustizia sono due forme di GIUSTIFICAZIONE della spettanza di ognuno, due procedimenti argomentativi o meglio due ordini di ragioni

FILOSOFIA

DEL DIRITTO 36che possono intervenire nel trattamento della stessa situazione e dellostesso ogetto.

ESEMPIO DEL FALLIMENTO : se non ci sono problemi di insolvenza ildebitore può pagare i suoi creditori come vuole senza danneggiare glialtri (Giustizia Commutativa) →quando ci sono problemi di insolvenzainvece pagare uno significa danneggiare altri → Procedura fallimentare→ Si costituisce uan comunità di creditori (liberi ed eguali) e siraggruppano tutti i beni per suddividerli in base all’incidenza delcreditore Sul gruppo (GIUSTIZIA DISTRIBUTIVA) → Fatte le partiognuno ha una nuova spettanza da far valere con la giustiziaCOMMUTATIVA

ALTRE FORME DI GIUSTIZIA E RISCHIOnelle culture orientali o africane esistono forme possibili di mediazioneintersoggettiva, volte alla riconciliazione e alla pacificazione → anchequeste forme possono essere ricommprese nella categoria dellaGIUSTIZIA DISTRIBUTIVA. Oggi siamo nella SOCIETA’ DEL RISCHIO,dove i

Singoli cercano di associarsi al fine di trasferire il rischio e proteggersi dall'incertezza. Non tutti i fattori di rischio sono prevedibili: alcuni dipendono dalla natura (rischio naturale), altri dal comportamento umano (rischio costruito). Chi deve far fronte a risultati non voluti? Il cosiddetto Gruppo dei responsabili.

DIRITTO NATURALE E DIRITTO POSITIVO

Esistono 2 sensi di Diritto Naturale:

  1. ORDINAMENTO GIURIDICO NATURALE SOVRAORDINATO A QUELLO GIURIDICO POSITIVO; significato ormai tipico dei filosofi del '700. Società organizzata sulla base di regole astratte dettate dalla ragione che gli stati avrebbero dovuto rendere coattive. Se così fosse, l'ordinamento positivo sarebbe superfluo (Kelsen, Bobbio).
  2. LA DESIGNAZIONE DI REGOLE, PRINCIPI, VALORI IDEALI GIURIDICI CUI IL DIRITTO POSITIVO DOVREBBE ISPIRARSI: legge

naturale →legge naturale sarebbe costituita da regole principi e valori cui il dirittopositivo dovrebbe ispirarsi

FILOSOFIA DEL DIRITTO 37

DIRITTO NATURALE COME LEGGE NATURALE

L’antigone di sofocle (497-405 a.C)

Antigone si appella a “leggi non scritte ” per seppellire Policine → Le leggiPositive (Creonte) non possono prevalere su quelle superiori.

GIUSTIZIA DIVINA vs GIUSTIZIA UMANA (Creonte non è un cattivo sovrano,vuole il bene della sua comunità politica, ma ci sono leggi più forti)…..

OggiDworkin dice: I diritti sono pretese che sarebbe ingiusto non soddisfare da partedel potere politico, anche se fosse interesse generale disattendere tali pretese.

Il DIRITTO DI CREONTE lo contestiamo: a) perchè si pone in contrasto con leleggi divine…b) perchè non è adatta ad assicurare il bene della comunità →Limità inutilmente la Libertà

3 ARTICOLAZIONI DELLE LEGGE NATURALE

1. → Legge

proveniente dalla Volontà di DIO, legge quindi dettata LEGGE DIVINA da una qualsiasi divinità, proveniente da un dio → GIUSNATURALISMO TEOLOGICO 2. → La legge NATURALE intesa come ciò che regola tutto quello che noi possiamo definire natura, e all'interno di questo anche gli uomini → GIUSNATURALISMO NATURALISTA 3. → La Legge Naturale come legge della ragione, dipendente dal fatto che ogni uomo ha una ragione tramite la quale può capire quali comportamenti siano giusti o meno è una legge comune a tutti gli uomini a prescindere dalla cultura di riferimento perché la ragione non ha un appiglio diretto alla cultura. Tutti questi significati sono accomunati dalla LEGGE DELLA RAGIONE.
Dettagli
A.A. 2022-2023
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vittorio.dimiceli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Anselmo Aurelio.