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Filologia romanza. Linguistica (Vol. 2)

5 USA risiedono numerose comunità di lingua romanza, la più importante è senz’altro quellaispanica. Lo spagnolo è lingua di uso familiare, informale e soprattutto orale, mentre l’inglese è disolito la lingua della vita pubblica. Il contatto fra l’inglese e lo spagnolo hanno prodotto numerosifenomeni di interferenza: molti parlanti pensano che esista una vera e propria lingua mista anglo-spagnola, lo spanglish.L’America Latina è caratterizzata da una grande diversità linguistica: oltre allo spagnolo e alportoghese esistono oltre 700 lingue amerindiane, parlate dalle numerose comunità autoctone.Alcuni paesi dell’America Latina (Brasile, Argentina, Uruguay, Venezuela) sono stati investiti, apartire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, da un intenso flusso migratorio provenientedall’Europa. Di

Particolare rilievo la vicenda degli italiani, il più numeroso gruppo di immigrati in Argentina e il secondo in Brasile. L'incontro con la popolazione locale, di lingua spagnola o portoghese, ha avuto effetti importanti sul piano linguistico: in Argentina se ne possono vedere i riflessi nel cocoliche, caratterizzazione parodica degli immigrati italiani nella letteratura popolare, e nel lunfardo, gergo della malavita di Buenos Aires, il cui lessico largamente italiano è poi passato allo spagnolo (argentino) comune. In Brasile è notevole il caso del talian, dialetto veneto con forti interferenze del portoghese, parlato nel Rio Grande do Soul e dichiarato nel 2009 parte integrante del patrimonio storico e culturale dello Stato.

Ai confini dello spazio linguistico romanzo: pidgin, creoli e lingue miste

Le cosiddette lingue di contatto - pidgin e creoli - emergono invece in condizioni particolari e si collocano ai confini dello spazio romanzo non solo in

senso geografico ma anche in sensolinguistico, trattandosi di varietà formatesi in seguito a una profonda ristrutturazione delle lingue di origine. I pidgin sono lingue di emergenza, nate in situazioni di multilinguismo dal contatto (commerciale, lavorativo, ecc.) fra gruppi che parlano lingue non reciprocamente comprensibili e non dispongono di altri strumenti di comunicazione. Lo scenario tipico della formazione dei pidgin è quello legato all'espansione coloniale europea, che vede l'incontro, su un piano spesso non paritario, fra parlanti dell'inglese, del francese, del portoghese, ecc. e parlanti di diverse lingue africane, amerindiane, austronesiane, ecc. Nella formazione di un pidgin gioca normalmente un ruolo preminente una sola lingua (detta "lessificatrice"); il contributo delle altre lingue (dette "disostrato") è più limitato e non sempre di facile identificazione. I pidgin possono estinguersi una volta venuta meno la necessità di comunicazione che li ha generati, oppure possono evolversi in creoli, lingue stabili e complesse che vengono acquisite come lingua madre da una comunità di parlanti.

L'occasione del contatto fra i parlanti, ma anche restare in uso per lunghi periodi di tempo; in ogni caso essi vengono raramente messi per iscritto e spesso scompaiono senza lasciare traccia della loro esistenza. Venendo a un'epoca più recente, abbiamo invece una discreta documentazione del Chinook jargon, un pidgin commerciale in uso nell'Ottocento nel nord-ovest degli Stati Uniti e nella British Columbia canadese, nato dal contatto fra parlanti dell'inglese, del francese e di diverse lingue amerindiane.

In particolari circostanze può anche accadere che un pidgin si nativizzi, diventi cioè lingua madre di una generazione di parlanti. Esistono nel mondo decine di creoli a base romanza, in particolare creoli portoghesi e francesi: il creolo romanzo più diffuso al mondo è quello parlato nella parte occidentale dell'isola di Haiti, nell'arcipelago delle Grandi Antille, chiamato dai parlanti creyol (creolo a base francese).

Formatosi nel XVIII secolo e dal 1987 lingua ufficiale, insieme al francese, della Repubblica di Haiti.

FILOLOGIA ROMANZA. LINGUISTICA (VOL. 2) ALESSANDRO CRFilologia romanza. Linguistica (Vol. 2)6

Il capoverdiano è un creolo portoghese parlato dagli abitanti delle isole del Capo Verde, un arcipelago situato a circa 600 km dalla costa del Senegal.

Il papiamentu è un creolo parlato nelle isole di Curaçao, Aruba e Bonaire, situate nel Mar dei Caraibi meridionale, a ca. 60 km dalla costa del Venezuela. La sua origine è molto discussa: sembra attingere allo stesso sostrato del capoverdiano e di altri creoli afro-portoghesi, ma ha per lingue lessificatrici lo spagnolo e il nederlandese, e solo marginalmente, il portoghese.

Il palenquero è un creolo spagnolo parlato nella piccola località di Palenque de San Basilio, a sud-est di Cartagena, in Colombia.

Molto più rare dei pidgin e dei creoli sono le lingue miste (ingl. mixed languages), nate

dallafusione di due lingue in condizioni di bilinguismo generalizzato. In questo caso la nuova lingua nonemerge per necessità comunicative, ma per motivi identitari. Un caso di eccezionale interesse è rappresentato dal michif, formatosi all'inizio dell'Ottocento tra il Canada e il North Dakota (USA) eora quasi del tutto estinto. Parlato come L1 il michif combina il sistema verbale del cree con ilsistema nominale del francese. La classificazione delle lingue romanze La più semplice e neutrale delle classificazioni è quella di tipo geografico, che distribuisce le linguee i dialetti ad esse affini in quattro grandi gruppi: - iberoromanzo (portoghese, spagnolo, catalano) - galloromanzo (francese, occitano, francoprovenzale) - italoromanzo (italiano, sardo, retoromanzo, dialetti galloitalici) - balcanoromanzo (dalmatico, rumeno) Questa classificazione si deve al linguista Carlo Tagliavini (1969): un elemento innovativo è costituito dalla presenza di

varietà ponte – il catalano rappresenta un ponte tra il gruppo iberoromanzo e quello galloromanzo, i dialetti galloitalici (piemontese, lombardo, ligure, emiliano, romagnolo) un ponte tra il gruppo galloromanzo e quello italoromanzo. Si abbandona così una classificazione puramente geografica per entrare nel terreno della caratterizzazione linguistica: in questa prospettiva, infatti, il catalano è una lingua di passaggio fra lo spagnolo e l’occitano non solo perché si trova in contiguità con essi, ma anche perché condivide alcuni tratti fonetici, morfosintattici e lessicali con entrambi.

Concentrandosi su due tratti fonetici – la perdita di /s/ in posizione finale di parola e la lenizione delle consonanti occlusive intervocaliche – il linguista svizzero Walter von Wartburg (1950) ha opposto una Romània occidentale a una Romània orientale: la linea di separazione fra le due attraversa la Penisola italiana dal confine

Ligure-toscano all'Adriatico - si tratta dell'isoglossa LaSpezia-Rimini. Appartengono alla Romània occidentale le lingue iberoromanze (portoghese, spagnolo, catalano) e galloromanze (francese, occitano, francoprovenzale), nonché il retoromanzo e dialetti italoromanzi settentrionali; appartengono alla Romània orientale l'italiano con i dialetti italoromanzi centro-meridionali, il rumeno e il dalmatico. Il sardo e il corso sono in una posizione intermedia, perché conservano /-s/ come le lingue romanze occidentali e non hanno la lenizione come le lingue romanze orientali. La classificazione delle varietà romanze può avere una base tipologica: in questa prospettiva, per esempio, Georg Bossong (2016) ha proposto di distinguere le lingue romanze che hanno sistemi vocalici più complessi, che includono vocali nasali (francese, portoghese, dialetti galloitalici) e/o FILOLOGIA ROMANZA. LINGUISTICA (VOL. 2) ALESSANDRO CR Filologia romanza.

Linguistica (Vol. 2)7 vocali anteriori arrotondate (francese, occitano, dialetti galloitalici e alcune varietà retoromanze), da quelle che hanno sistemi vocalici più semplici (spagnolo, italiano, rumeno e la maggior parte del retoromanzo).

Il grande sviluppo degli studi di sintassi a partire dalla metà del XX secolo ha stimolato l'elaborazione di altri tipi di classificazione delle lingue romanze, basati su elementi morfosintattici. Alberto Zamboni (2000) oppone così una Romània settentrionale, che ha l'articolo partitivo, il soggetto obbligatorio e la distinzione fra gli ausiliari essere e avere, a una Romània meridionale, che manca dell'articolo partitivo, neutralizza la distinzione fra gli ausiliari essere e avere ed è a soggetto nullo, marcando con una preposizione l'oggetto diretto – si noti che in questa bipartizione l'italiano (non però il fiorentino contemporaneo) si trova in una posizione ambigua.

in quanto ha l'articolo partitivo, distingue gli ausiliari essere e avere, non ha l'oggetto diretto preposizionale, ma è a soggetto nullo. Occorre infine precisare che per semplicità si usano qui (e altrove) i termini di occitano, francoprovenzale, dalmatico, retoromanzo e sardo, quando sarebbe più opportuno parlare di varietà occitane, francoprovenzali, dalmatiche, retoromanze e sarde. È stato il grande linguista Graziadio Isaia Ascoli (1878) a evidenziare i caratteri comuni e distintivi di un complesso di varietà parlate nella Francia sudorientale, nella Svizzera occidentale, nella Valle d'Aosta e in Piemonte, che designò con il nome collettivo di francoprovenzale. Lo stesso Ascoli (1873) ha identificato con criteri puramente linguistici il sottogruppo retoromanzo, da lui denominato "ladino": questo comprende tre varietà (romancio, ladino dolomitico, friulano). Ben distinta da quelle ora esaminate è.

La posizione di portoghese, spagnolo, catalano, francese, italiano e rumeno, lingue standardizzate e con carattere di ufficialità negli Stati. Queste si possono considerare lingue tetto, cioè sovraordinate ad altre varietà strettamente imparentate usate nello stesso territorio, rispetto alle quali fungono da lingua di cultura e modello normativo di riferimento. Così l'italiano è lingua tetto rispetto ai dialetti italoromanzi settentrionali e centro-meridionali, ma anche al sardo o al friulano, che pure consideriamo lingue regionali a sé stanti per la loro notevole distanza strutturale dall'italiano. Diversa è la situazione del corso, varietà italoromanza parlata in un territorio oggi politicamente non italiano (la Corsica è stata ceduta nel 1768 dalla Repubblica di Genova alla Francia), e del galego, varietà di portoghese diffusa in una regione spagnola, la Galizia, in cui è lingua co-ufficiale: le loro

Le lingue tetto sono rispettivamente il francese e lo spagnolo. Il rumeno, infine, rappresenta la lingua tetto per i (pochi) dialetti della Romania, ma non per le varietà.

Dettagli
A.A. 2021-2022
146 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandroc2424 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Minervini Laura.