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La fava del calabar e altre droghe contenenti alcaloidi a nucleo indolico
La fava del calabar contiene l'alcaloide fisostigmina con attività anticolinesterasica. Dal punto di vista chimico, la fava del calabar appartiene alle droghe che contengono alcaloidi a nucleo indolico. Altre droghe simili includono:
- Rauvolfia serpentina
- Yoimbe (Corunanthe yoimbe)
- Noce vomica (Strychnos nux-vomica)
- Segale cornuta (o ergot, sclerozio di Claviceps purpurea)
- Catharanthus roseus (alcaloidi della Vinca o Vinca rosea) che sono vincristina e vinblastina
È interessante notare che alcaloidi come la reserpina, l'ioimbina, la fisostigmina, la stricnina, la vincristina e gli alcaloidi dell'Ergot, nonostante abbiano un nucleo indolico, non condividono gli effetti farmacologici poiché il target è completamente differente. Ad esempio, accanto alla fisostigmina, che inibisce l'acetilcolinesterasi, troviamo la stricnina che è un antagonista dei recettori della glicina o la reserpina che blocca il trasportatore vescicolare delle monoamine.
Calabar fa parte, dal punto di vista della classificazione farmacologica, delle droghe parasimpaticomimetiche. La fisostigmina è un alcaloide che inibisce l'acetilcolinesterasi e la droga è ad attività parasimpaticomimetica. Poiché l'inibizione dell'acetilcolinesterasi è l'enzima deputato alla degradazione dell'acetilcolina, porta ad un aumento dei livelli di neurotrasmettitore sia a livello delle sinapsi nicotiniche che di quelle muscariniche per cui si ha un potenziamento della trasmissione colinergica nel sistema nervoso centrale, a livello dei gangli del sistema nervoso autonomo, a livello della giunzione neuromuscolare e delle giunzioni tra terminazioni parasimpatiche e cellule effettore. La fisostigmina fa parte degli inibitori reversibili dell'acetilcolinesterasi, inibisce reversibilmente l'enzima poiché da origine ad un enzima carbamilato e l'idrolisi del legame con l'enzima di questo.
gruppo carbamilico si verifica moltopiù lentamente rispetto all’allontanamento dell’acetato, cosa che avverrebbese all’enzima si legasse l’acetilcolina anzicchè la fisostigmina.
La fisostigmina è un inibitore reversibile così come la neostigmina, il Donepezil, rivastigmina e galantamina.
Gli usi attuali della fisostigmina riguardano il trattamento dell’intossicazione da atropina o da fenotiazine o antidepressivi triciclici che hanno un’attività anticolinergica e quindi, la fisostigmina, aumentando i livelli sinaptici di acetilcolina, fa si che essa possa spiazzare questi farmaci dal sito di legame ai recettori muscarinici.
L’impiego più importante della fisostigmina è come miotico nel glaucoma. Per cui fa parte come la pilocarpina del gruppo dei miotici ad attività parasimpaticomimetica.
Droga Physostigma venenosum, La droga è data dal seme (fava del calabar) di la famiglia è quella
La Calabar bean è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose e si tratta di una pianta rampicante. Essa cresce lungo le sponde dei fiumi dell'Africa occidentale e il frutto è un baccello che contiene da uno a tre semi. Questi si caratterizzano per la presenza di un tegumento di colore scuro e un solco chiaro, all'interno troviamo due cotiledoni separati da una cavità piena d'aria per cui quando il seme cade nell'acqua può galleggiare e allontanarsi dalla pianta.
La droga non è scritta alla Farmacopea Ufficiale, però comunque è data dai semi utilizzati per l'estrazione della fisostigmina. Nella Farmacopea Ufficiale la Fisostigmina salicilato è iscritta.
La droga contiene diversi alcaloidi indolici che possono arrivare allo 0,5% del peso secco della droga stessa, i principali di questi alcalodi indolici è la fisostigmina nota anche con il nome di eserina. Sono anche presenti norfisostigmina, eseramina, geneserina (meno attiva dell'eserina). Gli effetti farmacologici della droga sono da...
imputare dalla presenza dellafisostigmina perché detta gli effetti farmacologici della droga. Essendo inibitore reversibile dell'acetilcolinesterasi che inibisce l'enzima che degrada l'acetilcolina, tale enzima carbamilato è più resistente all'idrolisi rispetto a quello acilato per cui l'enzima attivo viene rigenerato lentamente e questo fa sì che nel frattempo l'acetilcolina venga meno degradata. L'acetilcolina che non viene idrolizzata si accumula nello spazio sinaptico, va a stimolare i recettori muscarinici e nicotinici e il potenziamento a livello delle sinapsi muscariniche produce effetti quali: - rallentamento della frequenza cardiaca, - aumento della peristalsi, - costrizione bronchiale, - miosi, - aumento delle secrezioni ghiandolari. Storia La droga veniva utilizzata dalle tribù dell'Africa occidentale nelle cosiddette Ordalie o giudizi di Dio. Si narra che per verificare la colpevolezza o l'innocenza di un imputato,si arriva alla paralisi completa dei muscoli respiratori.sopraggiunge la paralisi, quando questa interssa i muscoli respiratori chiaramente sopravviene la morte. Abbiamo anche effetti sul sistema nervoso centrale. Questa persona eventualmente poteva salvarsi se i sintomi sopraggiungevano prima che avesse assorbito tutto l'alcaloide presente nella droga. Farmacocinetica della fisostigmina Essendo un'amina terziaria viene assorbita rapidamente dalla mucosa del tratto gastrointestinale e dalle membrane mucose, perciò quando viene instillata come collirio possiamo anche avere un assorbimento. Attraversa la barriera ematoencefalica e viene metabolizzata soprattutto dall'esterasi plasmatiche. Il suo attraversamento della barriera ematoencefalica ha portato allo sviluppo di farmaci di sintesi come la neostigmina che, per la presenza di un azoto quaternario, hanno solo effetti periferici e non centrali perché non riescono ad attraversare la barriera. La fisostigmina, così come la pilocarpina o l'atropina, ha avutoUn ruolo molto importante sia per le conoscenze in ambito fisiologico che farmacologico.
- Nel 1846 le prime notizie dell'uso della fava del calabar nelle ordalie arrivano in occidente, quindi in Europa.
- Nel 1855 si iniziano a studiare gli effetti del seme.
- Nel 1863 si descrive l'effetto miotico e si nota che l'effetto era bloccato dall'atropina.
- Nel 1863 viene isolata la fisostigmina quindi qualche anno prima dell'isolamento della pilocarpina dal Pilocarpo e l'anno successivo la fava del calabar viene utilizzata come antidoto intossicazione da atropina.
- Nel 1868 vengono descritti gli effetti cardiaci e gangliari.
- Nel 1877 l'estratto della fava viene utilizzato per il trattamento del glaucoma, da notare che avviene in parallelo all'utilizzo della pilocarpina sempre per lo stesso trattamento.
- Nel 1900 si dimostrano le proprietà anticuraro della fisostigmina quindi gli alcaloidi del curaro che bloccano i recettori nicotinici della giunzione neuromuscolare.
La fisostigmina, di cui non si conosceva all'epoca il meccanismo d'azione, si notava che fosse in grado di bloccare gli effetti degli alcaloidi del curaro (ciò è legato al fatto che la fisostigmina aumenti i livelli di acetilcolina la quale può spiazzare gli alcaloidi del curaro dal legame ai recettori nicotinici). Nel 1925 venne individuata la struttura chimica della fisostigmina, venne delineata e un anno dopo si osserva che in presenza di tale molecola, né l'acetilcolina né quello che allora non era stato identificato neurotrasmettitore del parasimpatico, venivano degradati. Nel 1931 viene sintetizzata la neostigmina e qualche anno dopo si dimostra l'utilità della fisostigmina nella miastenia grave. Questa è una patologia in cui si formano degli autoanticorpi nei confronti dei recettori nicotinici e negli anni '60-'70 viene introdotta la fisostigmina nel trattamento dell'intossicazione da anticolinergici.Inizia lo studio della fisostigmina come farmaco dell'Alzheimer.
Areca cathecuArecolina
La droga, noce di betel o di Areca, contiene come alcaloide principale l'arecolina che è agonista dei recettori muscarinici e nicotinici dell'acetilcolina (ricordando che i recettori muscarinici sono recettori accoppiati a proteine G, mentre i nicotinici sono recettori canali permeabili ai cationi). Fa parte, dal punto di vista chimico, delle droghe che contengono alcaloidi a nucleopiridinico insieme al tabacco con la nicotina. La pianta appartiene alla famiglia delle palmacee ed è originaria dell'India, dell'Indonesia, dell'Africa orientale. Il frutto è la noce all'interno del quale è contenuto un solo seme, la droga appunto (noce di Areca o di betel). La droga non è iscritta in FU ma viene utilizzata perché dalla noce schiacciata si estrae il seme, viene fatto bollire in acqua, contiene calce e viene essiccato.
è utilizzata per estrarrel’arecolina, essa può essere utilizzata in veterinaria per il vermifugo. All’internodella droga troviamo degli alcaloidi dei quali il più rappresentato dal punto divista quantitativo è l’arecolina, si trovano anche altri alcaloidi come laarecaidina, la guvacina, la guvacolina. Naturalmente, poiché la droga èrappresentata dal seme, si trovano altri composti come lipidi o tannini.
L’arecolina, stimola i recettori muscarinici e i nicotinici e per gli indigeni vieneutilizzata per preparare il betel ossia una miscela di frammenti di noci di areca,idrossido di calcio, tabacco e sostanze aromatizzanti il cui utilizzo è lastimolazione della salivazione e produzione effetti psicostimolanti deprimenti lostimolo della fame. Così come il tabacco, la noce di betel, produce dipendenza.
Effetti collaterali e tossiciLa masticazione continua della droga va