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Ai limiti dell'induzione si aggiungono quelli di deduzione e ragione come mostra il teorema di Godel

Il migliore strumento di conoscenza è la ragione. A considerare razionalmente il mondo si arriva a contraddizioni che la nostra logica non supera. Il problema dei limiti è posto dagli avanzamenti della coscienza filosofica, epistemologica. Ma la stessa conoscenza dei limiti è limitata. Si può supporre quindi che le attitudini non ancora sfruttate dal cervello umano, riveleranno poteri della mente ignoti. È certo che non accadrà una rivoluzione salvatrice come prospettato alla fine XIX secolo. Malgrado le incertezze del presente, l'aggravarsi di problemi planetari, l'élite tecnocratico-economica crede alla crescita continua. Vive in un mondo chiuso, dove le angosce del presente determinano chiusure sull'etnia, religione e nazione. Le lezioni della storia Le cause dei successi dei grandi conquistatori sono anche state laloro caduta. Gli economisti ottusi vedono la fine della crisi economica del 1929 superata negli anni 1936 e 37, senza considerare che la ripresa economica incerta era accompagnata dell'economia di guerra. Tutti gli eventi del secolo passato sono stati imprevisti, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale; la storia ci insegna a considerare il futuro con vigilanza e inquietudine. Aldous Huxley diceva che la più grande lezione che possiamo apprendere dalla storia è che non si possono trarre lezioni. Non ci si interroga sulla fragilità delle storie umane. C'è ignoranza della complessità della condizione umana, della polarizzazione di Homo sapiens e Homo demens, e che l'Homo faber è polarizzato con l'uomo della religione e dei miti. L'ottimismo acceca dai pericoli, il pessimismo paralizza e contribuisce al peggio; dunque, bisogna pensare a entrambi. Io sono un otti-pessimista, il ragionevole prima o poi si imporrà. Il

presente che prepara al futuro è una riforma della conoscenza e del pensiero che non è infallibile, ma che permette di fare meno errori e avere meno illusioni → un pensiero globale e mondiale.

Ernesto Sabato diceva "abbiamo bisogno di mondologi", e gli attuali futurologi non lo sono perché tagliano il futuro in piccoli pezzi quando sarebbe interessante l'interazione fra di essi.

Nella concezione ippocratica della medicina, è la crisi e i suoi sintomi, che permettono la diagnosi. Ma il buon medico vede i segni deboli prima che i sintomi diventino palesi.

Un esempio è lo sviluppo dell'egro-ecologia, un segnale debole che fa intravedere il futuro.

Inoltre, c'è un segnale inquietante del ritorno delle religioni tradizionali dopo il crollo di quelle laiche. Ciò è accompagnato da chiusure etniche e nazionalistiche, stupidamente chiamate populismi. Stupidamente perché questa parola veniva usata in

America Latina per designare movimenti popolari contro proprietari fondiari e dittature militari, a partire dagli anni 30 e 40. Questo termine è quindi inadeguato. Se ci si riallaccia all'economia normale, ci sarà un'austerità dei popoli non possidenti che non toccherà gli azionisti e i loro benefici. L'attuale crisi economica fa parte di una crisi su più lati: civile, sociale, umanitaria. André Lebeau dice: "il desiderio di mantenere il corso attuale delle cose fino a che sarà troppo tardi, è la più grande minaccia che l'umanità fa pesare su sé stessa". Sono possibili molti scenari, tutti dominati dalla teoria del caos. È difficile predire il futuro, sono immaginabili gli scenari. Le catastrofi a catena irrimediabili. Bisogna considerare due tipi di metamorfosi, una è iniziata ed è piena di pericoli: è biologica, informatica e tecnica, si può

compiere solo se accompagnata da metamorfosi etica, culturale e sociale, da un umanesimo rigenerato su scala planetaria. Questa metamorfosi è definita della transumanità. Il transumanesimo è un'ideologia, nata negli USA e sviluppata in tutti i continenti che mette in previsione un futuro fondato sul progresso attuale in ambito delle tecnoscienze. L'umanità futura disporrebbe di capacità maggiori dell'attuale. Non è il super-umano di Nietzsche, ma un'umanità dotata di capacità superiori che possiamo chiamare postumanità o metaumanità. Alcuni accusano la transumanità di essere un'illusione, ma è una possibilità concreta, l'illusione è credere che questa porti la salvezza dell'umanità nel futuro o l'acquisizione dell'immortalità. Il sogno dell'immortalità sembra molto prossima la possibilità di un prolungamento

della vita in buona salute. Questo si suppone dall'insieme di progressi e conoscenze tecniche della biologia, a partire dallascoperta delle cellule staminali, alla creazione di organi artificiali da sostituire a quelli malati. Senza dimenticare la possibilità dei telomeri, ovvero le estremità del DNA che si accorciano con l'invecchiamento e che potrebbero essere riallungati con interventi biogenetici. Queste possibilità, pur restando un salto nell'ignoto, riaccendono il sogno dell'immortalità. Con questi processi si potrebbero creare esseri demortalizzati, ma non immortalizzati perché non ci sarà la possibilità di annientare virus e batteri o eliminare i rischi di incidenti, catastrofi, etc. Negli anni '60 si credeva di vincere i batteri con gli antibiotici, ma si è visto che questi mutano. L'esistenza umana resta fragile e soggetta al 2° principio della termodinamica: la decomposizione. Lademortalizzazione porterebbe un nuovo tipo di disuguaglianza, fra demortalizzati e mortali, che aggraverebbe la disparità fra i potenti e i "comuni mortali". Forse ci sarà una nuova lotta di classe. Il prolungamento della vita è un bisogno di civiltà dove lo sviluppo personale è estremamente lento. In occidente l'adolescenza si prolunga fino a 25-30 anni perché si è ancora studenti, non si ha un mestiere, non si è sposati. In seguito, è difficile acquisire l'esperienza per una vita serena. La demortalità presuppone un postumano dotato di nuovi poteri e nuovi sviluppi dell'mente/cervello. Resterà solo l'affettività e la sensibilità, perché la transumanità non toglierà la capacità di sentire emozioni e sentimenti. Questa è un'alternativa del postumano, l'altra è la robotizzazione. Il controllo umano dellemacchine L'intelligenza e le competenze tecniche delle macchine progrediscono senza limite. Il contributo della robotica permette il comfort umano, trasferendo alle macchine compiti fastidiosi; ma questo futuro robotizzato comporta questioni etiche, come la disoccupazione degli umani. Il mistero è come un'intelligenza possa diventare riflessiva e diventare cosciente. Il cervello umano lo permette attraverso il linguaggio, se non ci fosse, potremmo riflettere, ma senza esserne consapevoli. Non è impossibile che questo possa succedere anche ad una macchina. Le opere di fantascienza si appoggiano su una problematica vera: lo sviluppo ipertrofico e incontrollato della tecnica, può portare la tecnica stessa a controllarci. La fantascienza amplifica l'idea di essere minacciati dalle tecnologie, poiché siamo in un universo in cui la macchina trionfa e internet è un'incarnazione. È una sorta di sistema neurocelebrale artificiale che ha

moltiplicato le comunicazioni. Permette il meglio e il peggio, permette di informarsi, di acquisire saperi, conquistare la libertà negate… Consente un accesso alla cultura gratuito. Offre libertà, ma controlla: basti pensare ai messaggi intercettati, ai controlli via satellite dallo Stato. Bisogna accettare l’idea che tutto è possibile, l’evoluzione non è prevedibile, ci sono nuove fedi. Siamo nell’ignoto, dove si cercherà ciò che si vorrà trovare e si troverà ciò che non si cercava. La transumanità richiede un pensiero della condizione umana e dell’avventura umana, una coscienza di opportunità e pericoli che comporta la complessità antropologica. Richiede una revisione “dell’antropologia complessa”: Homo sapiens, demens, faber, mythologicus e religiosus. La metamorfosi biologica, tecnica e informatica richiede di essere accompagnata, regolata, controllata,

guidata da quella etica, culturale e sociale. La metamorfosi etica/culturale/sociale rimane nel limbo, nonostante quella transumana sia iniziata. La metamorfosi transumana deve essere portata da forze anonime, riflessive ed etiche. I nuovi poteri transumani saranno inumani, non sotto il controllo di un'umanità rigenerata e demortalizzata.

CAPITOLO 7: Pensiero complesso e pensiero globale

Nei precedenti capitoli, ho esaminato la questione del pensiero globale, partendo dalla prospettiva dell'universo fisico, poi secondo l'evoluzione biologica e poi quella storica.

Ho preso in considerazione la mondializzazione e un futuro che si nasconde per noi, giungendo al problema di fondo: il tutto e la parte. C'è una resistenza al pensiero riduzionista, ovvero la riduzione della conoscenza di un tutto, alla conoscenza degli elementi che lo compongono; così come la conoscenza parcellizzata, nella quale realtà continue vengono separate sotto discipline.

diverse. Alcuni sostengono che a ciò va opposto il pensiero olistico, dall'idea di holos, il tutto. Ma anche il pensiero olistico è a sua volta riduzionista, perché riduce la conoscenza di un tutto alla conoscenza dei suoi elementi. Conoscere tutto non significa solo conoscere gli elementi, ma anche le azioni, retroazioni continue fra le parti e il tutto quando questo è attivo, vivo, sociale e umano.

Il nostro primo imperativo: contestualizzare. Un testo prende senso in rapporto al contesto, la parola prende senso non solo nella frase. Quando si fanno traduzioni, non ci si attiene al significato della parola, ma si guarda al contesto. Contestualizzare, non è però globalizzare: bisogna interrogare il sistema con le sue difficoltà. La teoria dei sistemi fu creata nel 1937 da Ludwig von Bertalanffy, con l'idea di "sistema aperto". Per lui un sistema è un insieme, un tutto formato da parti differenti: più

c'è unità nella diversità e diversità nell'unità, più compare la complessità del sistema. Io utilizzo la parola "organizzazione" piuttosto che "sistema" perché è l'organizzazione che trasforma

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Publisher
A.A. 2022-2023
25 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vera1802 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica della formazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Fadini Ubaldo.