vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La struttura della tragedia
Abbiamo dunque due parti fondamentali della trama: il colpo di scena e il riconoscimento. Vi è una terza parte la sciagura, ovvero un'azione dolorosa, come per esempio la morte in scena.
Questi sono alcuni aspetti fondamentali della tragedia, mentre le parti dal prologo, l'episodio, l'esodo e i canti corali, dal punto di vista quantitativo sono:
Vediamo ora come elaborare la trama della tragedia. La composizione della tragedia migliore non deve essere semplice ma complessa, e imitativa di fatti che ispirano sentimenti come paura e pietà (questo è il tratto specifico di questa forma di imitazione). È chiaro che non si devono rappresentare personaggi positivi che passano dalla fortuna alla sfortuna, questo non ispira né pietà né paura ma ripugnanza, vale lo stesso per i personaggi malvagi che passano dalla sfortuna alla fortuna: questa più di ogni altra situazione è estranea alla tragedia, perché oltre a non soddisfare i.
Requisiti basilari non possiede un senso morale. Non resta che un uomo comune: quello che non distinguendosi per virtù e giustizia cade nella sfortuna non per malvagità ma per qualche errore. È necessario, dunque, che una buona trama sia semplice e non doppia (quella in cui simmetricamente all’evoluzione in un senso delle vicende del protagonista, si prendono in considerazione quelle dell’antagonista) e comporti il passaggio dalla fortuna alla sfortuna, avvenuto non per malvagità ma per un grave errore. La tragedia migliore e più conforme all’arte risulta da questo tipo di composizione. Uno dei poeti più tragici che rappresentò al meglio questa tipologia di composizione fu Euripide.
Ciò che ispira paura e pietà può prodursi come effetto dello spettacolo, ma può anche prodursi semplicemente dal sistema degli eventi, questo è preferibile. Infatti, la trama deve essere composta in modo che, anche
senza vedere, chiascolta i fatti avvenuti deve rabbrividire e provare pietà. Poiché il poeta deve produrre il piacere che deriva dalla paura e dalla pietà attraverso l'imitazione, è chiaro che ciò deve essere realizzato attraverso i fatti. Il poeta oltre ad avere capacità inventiva deve utilizzare bene la tradizione. Le sciagure che risultano più terribili e pietose sono quelle che avvengono all'interno dei rapporti affettivi. L'azione può essere compiuta da parte di (come fece Euripide rappresentando personaggi perfettamente consapevoli Medea nell'atto di uccidere i propri figli). Oppure può essere compiuta da persone che non ne conoscono l'orrore e scoprono in seguito il rapporto di (come L'Edipo di Sofocle). parentela Vi è una terza possibilità in cui la persona che sta per compiere per ignoranza un atto irreparabile arrivi al riconoscimento prima di compierlo, nella tragedia questa.è la situazione migliore che può generare i sentimenti prima citati.
15) A proposito dei caratteri, quattro sono le cose a cui bisogna mirare. La (si dà il carattere quando l’azione o la parola rende prima è che siano buoni chiara una scelta). La seconda che siano adatti. La terza è l’essere somiglianti. La quarta è l’essere coerenti. Anche nei caratteri come nella sistemazione degli eventi si deve sempre avere di mira la necessità e la verosimiglianza: deve essere sempre necessario o verosimile che un certo personaggio dica o faccia certe cose, o che un fatto accada dopo un altro. E chiaro, dunque, che anche lo scioglimento della trama deve derivare dalla trama stessa.
16) Consideriamo ora le forme del riconoscimento. La prima, la meno artistica, è quella per mezzo dei segni. Di questi alcuni sono (ad esempio segni mitologici di appartenenza ad una stirpe), congeniti altri acquisiti, quest’ultimi possono essere somatici.
come le cicatrici, oppure esterni come le collane. (come le cicatrici, oppure esterni come le collane). Al secondo posto troviamo quelli fatti dal poeta e pertanto non artistici. Oreste nell'Ifigenia dichiara che è Oreste. Il terzo è grazie alla memoria, per il fatto di rendersi conto di qualcosa vedendolo. Il quarto tipo è quello per sillogismo. Il migliore di tutti i riconoscimenti è quello che scaturisce dai fatti stessi dove (Come Ifigenia che si rivela la sorpresa si produce attraverso fatti verosimili tramite una lettera inviata al fratello che crede lontano (una lettera che era 'verosimile' voler mandare). 17) Le storie, anche quelle inventate, devono essere delineate in generale, e successivamente arricchite di episodi. Dopodiché si impongono i nomi e poi si creano gli episodi, i quali dovranno essere appropriati. Nei drammi gli episodi sono concisi, mentre la poesia epica si dilunga. 18) In ogni tragedia esiste un nodo e uno scioglimento. Per nodo intendo tutto ciò.che va dall'inizio fino all'ultima parte da cui comincia il mutamento verso la fortuna o sfortuna. Per scioglimento tutto ciò che va dall'inizio del mutamento alla fine. La bravura del poeta consiste nell'armonizzare le due parti d'intreccio. Ora i 4 tipi di tragedia più noti sono: quella che consiste tutta di sciagure, carattere, colpi di scena e riconoscimenti, di destino e infine quella nell'Ade, ambientata sia nei colpi di scena come nelle azioni semplici si mira all'effetto del meraviglioso, perché ciò è tragico e conforme al senso morale. Il coro deve essere inteso come uno degli attori, deve essere parte del tutto e partecipare all'azione. 19) Resta da parlare della dizione e del pensiero. Appartiene al pensiero tutto quello che deve essere approntato dalla parola; (pietà, paura, ne fanno parte il dimostrare, il confutare, il procurare emozioni, collera e simili) (è chiaro che anche nellel'ingrandire e il rimpicciolire le cose.azioni bisogna attenersi agli stessi principi quando si devono ottenere effettipietosi o terribili o grandi).Per quanto riguarda la dizione, un aspetto d'indagine è rappresentato dalle(nel senso di modalità e tonalità della comunicazione),figure della dizione laconoscenza delle quali appartiene alla recitazione, esempi lampanti di cosa siintende per preghiera, comando, minaccia, esposizione etc.
20) Le parti del linguaggio nel suo insieme sono: la lettera, la sillaba, lacongiunzione, il nome, il verbo, l'articolazione, la declinazione e il discorso.
La lettera è un suono indivisibile, tale che ne possa avere origine un suonocomposto.
La sillaba è un suono senza significato composta di una muta e una sonora.
La congiunzione è sempre un suono senza significato, sta all'estremità o alcentro del discorso ma non può stare per conto suo.
L'articolazione è un suono
senza significato che marca l'inizio, la fine o la divisione di un discorso.Nome è un suono composto, dotato di significato e privo di tempo.
Verbo è un suono composto dotato di significato e di tempo.
La declinazione appartiene al nome o al verbo con la funzione di indicare ad esempio il singolare o il plurale, questa modifica il verbo.
Il discorso è un suono composto dotato di significato, alcune parti del quale hanno significato di per sé.
(es. terra)
I nomi si dividono in semplici e doppi, quest'ultimi dotati di una parte significativa e di una no, in alcune lingue i nomi possono essere tripli, quadrupli etc.
La metafora è l'imposizione di una parola estranea, o da genere a specie, da specie a genere, da specie a specie o per analogia.
La parola coniata è quella inventata dal poeta stesso. Alterata è una parola di cui si conserva una parte e se ne inventa un'altra.
Quanto all'imitazione narrativa in versi,
Bisogna comporre le trame in maniera drammatica attorno a un'azione sola, intera e compiuta, con un inizio, un mezzo e una fine, perché procuri il piacere suo proprio come un unico organismo vivente.
Una tale composizione non deve essere simile alla storia dove necessariamente si ha l'esposizione non di un'azione ma di un periodo di tempo e dei fatti accaduti in quel periodo a una o più persone.
24) L'epica deve avere le stesse varietà della tragedia: semplice, d'intreccio, di carattere o di sciagure. Omero di queste modalità si è servito in modo (Iliade semplice, Odissea d'intreccio e di carattere) (in quanto soddisfacente l'Odissea mostra bene l'interesse per le relazioni interpersonali dentro la valorizzazione della famiglia).
Peraltro, l'epica si distingue per la lunghezza della composizione e per il metro, ma possiede le stesse parti della tragedia (come i colpi di scena, i riconoscimenti e le sciagure).
L'epica presenta la peculiarità che, mentre nella tragedia non si possono imitare più parti contemporaneamente, ma solo quella messa in scena e recitata dagli attori, l'epica, essendo una narrazione può imitare più parti contemporaneamente, queste se appropriate accrescono il valore dell'opera stessa.
Omero è il poeta che si distingue dagli altri poiché parla pochissimo in prima persona, dà molto più spazio alle imitazioni.
Nella tragedia si deve realizzare il meraviglioso, mentre nell'epica si trova spesso l'irrazionale, che è la matrice fondamentale del meraviglioso per il fatto di non vedere i personaggi in azione (la scena del XXII canto dell'Iliade viene considerata come esempio di irrazionalità, per il fatto che basta un cenno del capo di Achille per escludere i compagni dallo scontro a due con Ettore che per lui rappresenta non solo l'occasione massima della gloria ma anche la
vendetta e la consolazione per la morte di Patroclo). Verosimile incredibile, Si deve preferire l'impossibile più che il possibile e non comporre le storie con parti irrazionali. Ma invece Omero con i suoi pregi elimina e rende piacevole l'assurdo. Imitatore Poiché il poeta è un alla pari di un pittore o di un altro creatore di immagini non può che imitare in uno dei tre modi possibili: 1) o le cose come erano e sono 2) o come appaiono e dicono di essere 3) o come dovrebbero essere Nei confronti della poesia è preferibile un impossibile credibile rispetto a un possibile incredibile. 26) epica tragica. Ci si potrebbe chiedere se è migliore l'imitazione o quella In questo confronto che chiude il trattato, Aristotele espone prima, per confutarla, la tesi opposta alla sua, che si avvale di una pos