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Appartiene al giudizio intellettuale puro -> giudizio determinante, libertà

Rappresentazione estetica della legalità di un'azione compiuta per dovere. Sensibilità favorevole all'intelletto contemplativo: bello, sublime: in contrasto con la sensibilità, in accordo con i fini della ragione. Bello e sublime: funzionali alla morale: il bello ci fa amare disinteressatamente, il sublime (oggetto della natura che determina l'animo a pensare nell'irraggiungibilità naturale delle idee) a stimare. Estendiamo la facoltà rappresentativa per l'intuizione, interviene la ragione -> inutile sforzo di adeguare alle idee la rappresentazione sensibile. Lo sforzo e l'irraggiungibilità presentano la finalità soggettiva umana -> pensare soggettivamente la natura, senza oggettivare la presentazione. Noi conosciamo solo il fenomeno: alla natura manca l'incondizionato nello spazio e nel tempo. Il sovrasensibile.

è risvegliato da un oggetto, il giudizio estetico si basa sulla destinazione trascendente dell'animo. Disposizione dell'animo per il sublime e per la morale è affine. Soddisfazione per il sublime: negativa -> immaginazione che si priva della libertà: raggiunge un'estensione maggiore ma che le rimane occulta. Stupore, vicino allo spavento, raccapriccio e sacro orrore scaturiti dal sublime -> abbandono all'immaginazione, sentirci al di sopra della natura -> pone la grandezza nella destinazione. Per scorgere la sublimità: limitarci a ciò che vedono gli occhi, il giudizio non deve essere determinato dai fini (se no sarebbe un giudizio teleologico). La finalità estetica è la legalità del Giudizio nella sua libertà. Bellezza e sublimità intellettuale: espressioni non corrette -> producono un interesse. L'oggetto di un piacere puro intellettuale è la legge morale, il cui potere si

manifesta esteticamente imponendo rinunce -> soddisfazione estetica negativa: contraria all'interesse dei sensi, soddisfazione intellettuale: positiva. Il bene intellettuale fine asé esteticamente è sublime -> stima: la natura umana si concilia con esso con l'intervento della ragione, non spontaneamente. Il sublime nella natura è potenza con la quale l'animo si eleva, tramite principi morali, diventando interesse. Idea del bene congiunta con un affetto: entusiasmo -> esteticamente sublime: tensione che conferisce all'animo slancio. Mancanza di affetti: sublime -> benevolenza della pura ragione: nobile -> desta ammirazione: le idee si accordano spontaneamente e senza arte col piacere estetico. Affetto del genere animoso (superamento della resistenza): sublime; affetto del genere languido (sforzo di resistere: dispiacere): niente di nobile, bello. Le emozioni possono crescere fino a diventare affetti. Sublime deve riferirsi al modo di

pensare-> imposizione del dominio intellettuale edelle idee di ragione sulla sensibilità. L’immaginazione non trova appoggi->eliminazione dei limiti la rende illimitata, l’astrazione è una presentazione dell’infinito.Quando i sensi non percepiscono e però rimane l’idea morale, si modera lo slancioimmaginativo illimitato-> non si abbandona all’entusiasmo-> i governi hannoconcesso alla religione orpelli-> impedire la fatica e la capacità di estendere le forzedell’anima imposti, la passività permette una maggiore manipolazione. Presentazionenegativa della moralità non porta al fanatismo (illusione) che si accosta alla follia, cosapiù lontana dal sublime-> l’immaginazione è senza regola e non senza limiti->malattia che manda in rovina l’intelletto. Semplicità: stile del sublime e della moralità.Sublime: isolamento dalla società se si fonda su

idee superiori al sensibile -> bastare asé senza rifuggire la socialità -> liberazione dai bisogni. La tristezza per il male che gli uomini si infliggono tra di loro è sublime -> melanconia, è un affetto virile se si fonda su idee morali: sublime.

Idea di Burke sull'esposizione del bello puro e del sublime puro, teoria fisiologica e osservazioni psicologiche:

  • sublime: si fonda sull'istinto di conservazione e sul timore -> dolore che, tramite movimenti, toglie le ostruzioni -> suscita calma intrisa di dolore;
  • bello: fondato sull'amore, consiste nel rilassamento delle membra.

Per Epicuro: piacere e dolore sono sempre corporei, perché l'uomo è corpo. Il giudizio di gusto non ha valore egoistico -> necessariamente pluralistico, si esige che ognuno ne sia vincolato -> riconoscergli un principio a priori -> valutazione dei giudizi altrui -> emissioni di sentenze. Deduzione dei giudizi estetici puri del gusto.

Considerato come una specie di sensus communis: 40 (ripresa del paragrafo 20 e la nota generale dei giudizi estetici e riflettenti) si chiama erroneamente senso il risultato del Giudizio-> senso di verità che però non può aspirare a regole universali. Comune intelletto umano sano, non ancora coltivato, possiede il senso comune, minima intelligenza richiesta dall’umanità-> accezione di comune come vulgare: il cui possedimento non comporta meriti. Carattere dell’umanità, comunanza di senso: facoltà di giudicare alla base del giudizio, evita di prendere per oggettive le illusioni soggettive-> danno per il giudizio, bisogna accostare il proprio giudizio a quelli possibili. Valutazione non della materia ma della forma. Massime del sensus communis: -pensare da sé-> senza pregiudizi (no passività della mente: eteronomia), il più grande: pensare la natura governata dalla superstizione. Illuminismo: liberazione

dallasuperstizione (intelletto);-pensare mettendosi al posto d'ogni altro-> pensiero aperto-> elevazione al di sopradelle condizioni soggettive del giudizio-> riflessione sul proprio giudizio comeuniversale (Giudizio);-pensare sempre in accordo con sé stessi-> pensiero coerente-> tramite la correttaosservazione delle altre due massime (ragione).

Il senso comune si addice di più al Giudizio estetico. Gusto: facoltà di giudicare ilnostro sentimento come universalmente comunicabile, senza mediazione di concetti.Facoltà di giudicare a priori la comunicabilità dei sentimenti legati a unarappresentazione. Capacità di comunicare: esigenza di rapporto tra immaginazione eintelletto. Il sentimento è attribuito a ciascuno come un dovere, se si ammette lacomunicabilità nell’implicare un interesse.

dell’arte in generale:43 arte (fare: facere) -> produce opera, distinta dalla natura(agire: agere) -> produce effetti.

Arte: produzione mediante libertà (volontà che ha come fondamento la ragione) -> autonoma riflessione razionale, il resto è chiamato così per analogia. La causa (uomo) che l'ha prodotta ha concepito uno scopo -> forma. Arte (facoltà pratica, tecnica) distinta dalla scienza (teoretica, teoria). Anche la più completa conoscenza non basta a creare arte. Arte (liberale, realizzazione di un fine come gioco -> occupazione piacevole) distinta dal mestiere (lavoro, occupazione spiacevole, attraente per il risultato, può essere imposta coattivamente). Dell'arte bella: non esiste scienza del bello -> non si può decidere con dimostrazioni cosa sia bello, ma solo critica. Scienza bella: assurdo -> all'origine dell'espressione "belle scienze" c'è l'osservazione che per fare belle arti serva scienza. Tipi di arte: - meccanica: limitata all'esecuzione delle operazioni necessarie per

La realizzazione estetica ha come scopo il sentimento di piacere. Si può distinguere tra arte piacevole, che associa il piacere alle rappresentazioni come sensazioni dirette all'effimero godimento, attrattive che deliziano una riunione conviviale e passatempi; e arte bella, che associa il piacere alle rappresentazioni come modi di conoscenza, ha come scopo se stessa e non avendo uno scopo promuove la cultura per la comunicazione nella società. La comunicabilità implica che il piacere sia di riflessione. L'arte estetica bella ha come criterio il Giudizio riflettente e non la sensazione. L'arte bella è un'arte nella misura in cui al tempo stesso ha l'apparenza della natura: bisogna essere consapevoli che l'opera d'arte non è natura, ma la finalità della sua forma ci appare libera come se lo fosse, creando un sentimento di libertà nel gioco delle facoltà conoscitive che si basa sul piacere, universalmente comunicabile, senza fondarsi su concetti.

Natura era quando aveva apparenza di arte, l'arte è bella quando, pur consapevoli che non lo sia, appare natura e deve apparire tale-> assume l'aspetto di natura quando raggiunge la precisione dell'accordo con le regole, ma senza far trasparire sapore accademico. È bello ciò che piace nel mero giudizio. L'arte bella è l'arte del genio: il genio è talento (dono naturale) che dà la regola all'arte. Talento: facoltà produttiva innata dell'artista. Genio: disposizione innata dell'animo mediante la quale la natura dà la regola all'arte. Le arti belle sono arti del genio, e sono possibili solo se prodotti del genio-> ogni arte presuppone regole, l'arte bella non sceglie quali regole debba realizzare i propri prodotti, ma senza regole antecedenti niente può dirsi arte-> è la natura che nel genio imprime le regole all'arte. Genio talento di produrre ciò

di cui non si può dare una regola precisa, prima caratteristica: originalità; i prodotti del genio sono anche modelli esemplari, senza essere frutto di imitazione, servono come regola del giudizio; il genio non sa descrivere scientificamente il processo creativo che lo porta a creare, ma dà la regola in quanto natura (genio deriva da genius-> spirito proprio dell’uomo che lo protegge dalla nascita); la natura dà la regola all’arte tramite il genio.

spiegazione e conferma della precedente definizione del genio47 : lo studio non basta a fare il genio, l’apprendere è imitazione e l’imitazione è l’opposto al genio. Non si può imparare lo spirito poetico, nella scienza i grandi si differenziano solo per grado. L’abilità dell’artista non è comunicabile e muore con lui-> la natura fa un dono che imprime la regola: non può essere racchiuso in una formula-> il giudizio del

bellosarebbe determinabile secondo concetti. Regola astratta dal prodotto, che gli altri non copiano ma
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescaa.29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Caramelli Eleonora.