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TEORIA DELLIMPRESA DOMINANTE

via ad uno questa teoria, creata da Poiraux e Bodeville, sostiene che cè

sviluppo accentrato:

aree selezionate,

una crescita in concentrate, che creano e Come

aree forti aree deboli.

industria matrice,

suggerisce il nome, lelemento propulsore è l’arrivo di un che abbia uno

sviluppo in unarea ben selezionata e delimitata; essa ha un ruolo centrale sia nellofferta e

sia nella domanda. BACKWARD LINKAGES FORWARD

Possiede infatti due tipi di linkages, che sono i e i

LINKAGES. Il primo riguarda tutto ciò che sta prima del processo produttivo della fabbrica,

quindi tutte le materie prime e semilavorati che servono per produrre il prodotto. Il secondo

invece riguarda tutto ciò che alla fabbrica viene dopo, quindi ciò che essa mette sul mercato.

fattori principali di propulsione

Due sono i di questimpresa dominante :

↑ Produzione ↑ Occupazione↑ Consumi

• ↑ Investimenti ↑ Profitti ↑ Reinvestimenti

Lattivarsi di tutto ciò che abbiamo descritto crea e

legami avanti e indietro, legami input

che attira nuove imprese, che hanno vantaggi di riduzione dei costi di relazione e

output,

infrastrutturali: si viene quindi a creare un ECONOMIA DI AGGLOMERAZIONE.

Le conseguenze principali sono:

Cosa comporta questa teoria? SELETTIVO,

lo sviluppo viene visto come poiché il polo funziona solo se ha ricadute

• esclusivamente nellarea locale ;

CONCENTRAZIONE SPAZIALE,

cè cioè circoscrizione dello sviluppo in confini

• cluster industriali.

geografici locali, che vengono definiti Questi cluster si creano

principalmente nelle città, poiché esse hanno più servizi;

SPAZIO

lo è un elemento attivo dello sviluppo

I poli possono essere o I primi vengono a crearsi da soli, nascono a

naturali pianificati.

seguito di influenze spontanee e casuali che avvengono nella zona; i secondi invece sono

poli pensati dal governo, il quale investe fondi e spesa pubblica per innescare lo sviluppo.

Nel caso dello Stato Italiano era l’IRI, Istituto di Ricostruzione Industriale, a pianificare lo

sviluppo, soprattutto nelle zone meridionali. Questa cosa in realtà non sempre funziona;

unimpresa deve attivare lattività, e questo non è una cosa automatica , poiché non si creano

questo è il motivo

certi linkages se non ci sono le capacità infrastrutturali e territoriali;

alla base ad esempio del fallimento dal punto di vista economico del fondare lIlva a Taranto .

Questa grande impresa metallurgica infatti non è supportata dai fattori che li sono presenti

virgola non adatti a supportare tale mercato.

Talvolta il modello è giusto, ma sbagliato lapproccio che ha il poli ce-maker nei confronti

dellapplicazione di questo modello ; nella realtà infatti larrivo di unimpresa dominante

effetto spiazzamento

tanto che si viene a creare un che

sconvolge gli equilibri preesistenti,

ha effetti negativi ma che teoricamente

vengono largamente compensati dagli

effetti positivi a lungo termine, come

vediamo nel grafico.

La fase negativa infatti non si sa quanto

dura, per cui lo sviluppo potrebbe anche

non innescarsi più. DIFFUSIONE SPAZIALE DI UNA INNOVAZIONE

Questa altra teoria ci indica , seguendo

come uninnovazione prende piede in un territorio

uno sviluppo simile allapproccio di Christaller sul mercato, perlomeno in fase di

Quando poi questa innovazione si diffonde, non segue più soltanto uno

ADOZIONE. si espande a macchia dolio

sviluppo a gerarchia urbana, ma . Una volta che il mercato è saturo

la sarà soltanto casuale e non più organizzata.

DIFFUSIONE

La fase di è inizialmente determinata esclusivamente dalla posizione

ADOZIONE

geografica, come fosse una malattia, il quale fattore trasmittente e la vicinanza di due corpi.

Inizialmente si pensava che bastava avere uninformazione e si adottava l’innovazione;

adesso il modello riesce a sviluppare unipotesi per cui è lintensità dellinformazione a

facilitare ladozione di essa . Ladozione è quindi determinata dalla distanza economica, cioè

dalla similarità delle aree non dalla semplice distanza.

Nella prima slide, ci si focalizza sulla DISTANZA GEOGRAFICA come uno dei

adozione.

determinanti principali dell Secondo il modello di Hàagerstrand, la probabilità di

adozione di uninnovazione dipende dalla vicinanza fisica tra individui o aree. Inizialmente,

tutti sono potenziali adottanti, ma ciò che diventa importante è l con cui

intensità

linformazione sullinnovazione viene diffusa e il numero di contatti che ogni individuo o

area ha con coloro che hanno già adottato linnovazione. Tuttavia, è interessante notare che,

nonostante la diffusione nel territorio possa essere solo una questione temporale, ciò non

implica che tutti i territori abbiano la stessa probabilità di adottare linnovazione . Questo

perché, nonostante la distanza geografica sia superata dalla trasmissione di informazioni, le

varie aree possono essere culturalmente, economicamente o socialmente DIVERSE,

influenzando la loro propensione alladozione.

La seconda slide si concentra sulla DISTANZA ECONOMICA come un altro fattore chiave

nelladozione delle innovazioni. Gli autori Griliches e Mansfield evidenziano che la

Questo

similarità economica tra le aree può influenzare la diffusione delle innovazioni.

è supportato da evidenze che mostrano che i parametri che influenzano lavvio, la velocità

e la saturazione della diffusione dellinnovazione sono influenzati dalle caratteristiche socio -

economiche delle diverse aree territoriali, come il reddito, leducazione e la struttura urbana.

Nella terza slide, si esplora l IRREVERSIBILITÀ DELLE SCELTE DI NON ADOZIONE,

evidenziando i rischi di "locked-in" delle traiettorie tecnologiche. Questo concetto

suggerisce che le aree o gli individui che ritardano ladozione di uninnovazione in un

periodo in cui sarebbe stato vantaggioso farlo potrebbero essere svantaggiati in seguito. Ciò

è dovuto al fatto che nel lungo periodo, mentre le tecnologie obsolete vanno

progressivamente decadendo, coloro che hanno adottato le nuove tecnologie accumulano

conoscenze e vantaggi competitivi. Questo processo può portare a costi crescenti per coloro

che rimangono indietro nel processo di adozione.

Infine, nella quarta slide, si discute del RUOLO DELLE POLITICHE ANTICIPATORIE e

degli incentivi nelladozione delle innovazioni. Si suggerisce che i contributi e gli incentivi

forniti durante le fasi iniziali delladozione possono avere un impatto significativo sulla

velocità e lestensione della diffusione dellinnovazione. Tuttav ia, è importante notare che

fornire contributi troppo generosi o indiscriminati può comportare il rischio di sprechi

o incentivi inefficaci.

di risorse

La critica si chiede poi se il processo di adozione e diffusione è solo temporale e se e quando

esso invece si ferma.

SVILUPPO LOCALE E COMPETITIVITÀ TERRITORIALE

Adottiamo adesso un concetto di con un

SPAZIO DIVERSIFICATO E RELAZIONALE,

peculiarità socio-economiche specifiche.

territorio caratterizzato da In questo contesto, le attività

economiche, i fattori di produzione, la domanda e i settori sono distribuiti in modo

disomogeneo. Lanalisi si concentra sugli aspetti specifici di ogni territorio adottando un

approccio micro-territoriale e micro-comportamentale, che considera aspetti qualitativi e

non solo quantitativi.

Due concetti chiave sono le dove le imprese

economie di agglomerazione territoriale,

tendono a concentrarsi in certe aree beneficiando delle sinergie locali, e i processi

dove il progresso in unarea può portare a ulteriori sviluppi.

cumulativi di sviluppo,

Lobiettivo della ricerca è individuare gli elementi che contribuiscono alla competitività e

alla sostenibilità dello sviluppo locale nel lungo periodo. Questo richiede lanalisi di fattori

(provenienti da aree esterne) ed (originati e sviluppati localmente),

esogeni endogeni

inclusi le caratteristiche e le capacità produttive specifiche del luogo.

Nel contesto dello sviluppo endogeno, lo spazio è considerato non solo una risorsa

economica, ma anche un ELEMENTO ATTIVO, generativo e propulsivo dello sviluppo,

fungendo da fattore produttivo autonomo. In questo quadro, lo spazio produce rendimenti

e beneficia delle economie di agglomerazione e

crescenti, esternalità positive

localizzazione. Esso gode di una distribuzione differenziata delle attività economiche sia

qualitativamente che quantitativamente. Le relazioni economiche e sociali assumono un

ruolo strategico, influenzando i mercati, lefficienza del sistema produttivo e i sistemi

informativi e della conoscenza.

Le parole chiave dello sviluppo endogeno comprendono concetti fondamentali come:

e che enfatizzano il ruolo delle

SVILUPPO DAL BASSO POTENZIALE INDIGENO,

• risorse locali e della capacità autoctona di sviluppo.

che si riferiscono allimportanza delle

CONTESTO LOCALE e AREE SISTEMA,

• specificità locali e delle connessioni tra diverse aree.

e

SISTEMA INDUSTRIALE LOCALIZZATO DISTRETTO INDUSTRIALE

• che descrivono concentrazioni di attività industriali con forti

MARSHALLIANO,

interconnessioni locali. e

Disponibilità di lavoro e capitale, risorse produttive locali capacità imprenditoriale,

• elementi cruciali per lo sviluppo. come fiducia e senso di appartenenza, che

Capacità sociale e fattori intangibili,

• rafforzano la coesione e la collaborazione allinterno delle comunità.

essenziali per un funzionamento efficiente

Coordinamento tacito e INFORMAZIONI,

• e integrato delle attività economiche.

e che facilitano lo scambio di conoscenze e risorse.

Cooperazione, alleanze reti,

• che migliorano la connettività e

Città e sistemi urbani con reti orizzontali e verticali,

• lintegrazione tra diverse aree urbane.

riferito ai processi di apprendimento continuo e adattamento.

LEARNING,

• (path-dependence socio-tecnologica), che

Processi cumulativi delle conoscenze locali

• indicano come le conoscenze e le competenze si accumulano e si rafforzano nel tempo.

e capacità decisionali degli attori economici e sociali locali, che sono

FLESSIBILITÀ

• cruciali per adattarsi e guidare il processo di sviluppo e innovazione, particolarmente

durante le fasi di trasformazione sociale, tecnologica e culturale.

Sono presentati due approcci teorici principali per lo studio dello sviluppo locale:

EFFICIENZA STATICA

esse si focalizzano sull e

TEORIE NEO-MARSHALLIANE:

 sul concetto d

Dettagli
A.A. 2023-2024
64 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/06 Economia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteofioravanti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia regionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Ermini Barbara.