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CAPITOLO 8 “EQUAZIONE DI SLUTSKY”
Figura 8.1 (vedi pagina 77) "Rotazione e spostamento” quando varia il prezzo del bene uno il
reddito rimane invariato con la retta di bilancio ruota attorno all'asse verticale. Ciò avviene in due
fasi: dapprima la retta di bilancio ruota attorno al punto corrispondente alla scelta iniziale e
successivamente disposta verso destra in direzione del nuovo paniere domandato.
Figura 8.2 (vedi pagina 78) "e etto di sostituzione ed e etto di reddito” la rotazione rappresenta
l'e etto di sostituzione, o spostamento all'e etto di reddito.
CAPITOLO 15 “DOMANDA DI MERCATO” n
15.1 “dalla domanda individuale alla domanda di mercato” supponendo che esistano
consumatori, la domanda di mercato del bene uno, detta anche la sua domanda aggregata, è la
somma per tutti i consumatori delle domande individuali (vedi pagina 139). Poiché la domanda
individuale di un bene dipende dai prezzi e dal reddito monetario del consumatore, la domanda
aggregata dipenderà dai prezzi e dalla distribuzione dei redditi. Talvolta la domanda criticata si
considera come la domanda di un "consumatore rappresentativo" il cui reddito sia pari alla
somma dei redditi di tutti gli individui. Se vale l'ipotesi del consumatore rappresentativo, la
funzione di domanda aggregata avrà la forma X1(p1,p2,M), ove M è la somma dei redditi dei
consumatori individuali. La domanda aggregata non è altro che la curva di domanda di qualche
individuo che si trovi di fronte ai prezzi (p1,p2) e il cui reddito sia M.mantenendo ssi il prezzo del
bene due e il reddito è possibile rappresentare la relazione tra la domanda aggregata del bene 1 e
il suo prezzo. La curva di domanda di mercato è la somma delle curve di domanda individuali.
L'aumento del prezzo del bene due tenderà pertanto a spostare verso destra la curva di domanda
aggregata del bene uno.analogamente, se i beni uno e due sono complementi, all'aumento del
prezzo del bene due sposterà verso sinistra la curva di domanda aggregata del bene uno. Se per
un consumatore il bene uno è un bene normale, l'aumento del suo reddito, tenderà a far
aumentare la sua domanda del bene uno, spostando così verso destra la curva di domanda.
15.2 "funzione di domanda inversa” quando la curva di domanda aggregata esprime la quantità
in funzione della quantità, e non del prezzo, viene de nita funzione di domanda inversa, P(X).
Questa funzione rappresenta il prezzo del bene uno in corrispondenza del quale ne vengono
domandate X unità. Se tutti i consumatori si trovano di fronte agli stessi prezzi, il saggio di
sostituzione, in corrispondenza delle scelte ottimali, sarà uguale per tutti. Pertanto la funzione di
domanda inversa, P(X), rappresenta il saggio marginale di sostituzione di ciascun consumatore
che stia acquistando il bene. Le curve di domanda di o erta sono sommate orizzontalmente: per
ogni prezzo dato si sommano le quantità domandate, che sono appunto rappresentare sull'asse
orizzontale.
15.5 “elasticità” la più naturale misura della reattività di una funzione di domanda è rappresentata
dalla sua inclinazione: questa infatti non è altro che il rapporto tra la variazione della quantità
domandata e la variazione del prezzo: inclinazione della funzione di domanda = Δq/Δp È
preferibile esprimere la "reattività" della domanda in modo che sia indipendente dall'unità di
misura.l'elasticità della domanda rispetto al prezzo, ε alla 1, È il rapporto tra la variazione
percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo: formalmente
l'elasticità può essere de nita come ε = (p/q) (Δq/Δp). Possiamo cioè esprimere l'elasticità come il
ff fi ff ff fi ff ff fi
prodotto dall'inclinazione della funzione di domanda e il rapporto tra il prezzo e la quantità. Il
segno dell'elasticità della domanda è generalmente negativo, poiché la curva di domanda ha
invariabilmente inclinazione negativa si ritiene "più elastica" una domanda con elasticità -3 che
una con elasticità -2, ma per sempli care si dice che il valore dell'elasticità è 2 o 3, riferendosi
sempre al valore assoluto dell'elasticità, ma è ben ricordare che verbalmente si tende a omettere il
segno. L'elasticità di una curva di domanda lineare è in nita sull'intercetta verticale, nulla
sull'intercetta orizzontale, uguale a uno a metà della curva.
15.6 "elasticità e domanda” se l’elasticità della domanda di un bene è maggiore di uno in valore
assoluto diciamo che la domanda di quel bene è una domanda elastica. Se l'elasticità in valore
assoluto è minore di uno, la domanda di quel bene è in elastica. Se in ne l'elasticità è uguale a -1,
sia una domanda con elasticità unitaria. Nel caso di una curva di domanda è elastica, se il prezzo
aumenta dell'1%, la quantità domandata diminuirà più dell'1%. Se per esempio nel caso delle
matite rosse e delle matite blu blu il prezzo delle matite rosse aumenti mentre quello delle matite
blu resta costante, certamente la domanda di matite rosse si ridurrà a zero.la domanda di matite
rosse sarà quindi molto elastica, poiché ne esiste un perfetto sostituto.se un bene a molti
sostituti, la sua domanda sarà probabilmente molto sensibile alle variazioni del prezzo, se ne ha
invece pochi e nessuno, presenterà in genere una domanda in elastica.
15.7 "elasticità e ricavo” il ricavo corrisponde al prodotto del prezzo di un bene per la quantità
venduta. Se il prezzo aumenta, e quindi la quantità venduta diminuisce, i ricavi possono sia
aumentare che diminuire: l'e ettivo risultato dipende dalla reattività della domanda alle variazioni
del prezzo.se la domanda diminuisce in modo consistente all'aumentare del prezzo, i ricavi
diranno, mentre se all'aumentare del prezzo la domanda diminuisce di poco, i ricavi
aumenteranno. Formalmente il ricavo è de nito R = pq. I ricavi aumentano all'aumentare del
prezzo se l'elasticità della domanda è inferiore a uno in valore assoluto. Analogamente i ricavi
diminuiscono all'aumentare del prezzo se l'elasticità in valore assoluto è maggiore di uno. Per
ottenere la variazione del ricavo al variare del prezzo si aggiunge al ricavo l'area sulla sommità del
rettangolo e si sottrae quella sul lato (vedi pagina 143). Se l'elasticità in valore assoluto è
maggiore di uno, ΔR/Δp avrà segno negativo, e viceversa. Se la domanda è molto sensibile al
prezzo, ovvero se è molto elastica, un aumento del prezzo ridurrà talmente la domanda che i
ricavi diminuiranno. Se al contrario la domanda non è molto sensibile al prezzo, ovvero è molto in
elastica, un aumento del prezzo non la modi cherà sostanzialmente e quindi i ricavi
aumenteranno. Se in ne l'elasticità è uguale a -1, un aumento del prezzo dell'1%, per esempio,
farà diminuire della stessa percentuale la domanda, e quindi i ricavi non varieranno.
15.8 "domanda a elasticità costante” nel caso di una domanda con elasticità unitaria, in una
curva di domanda di questo tipo il prodotto dal prezzo e la quantità è costante in corrispondenza
di ciascun punto.la curva di domanda ha pertanto elasticità costante a -1. E quindi q = R(con
trattino sopra)/p.
15.9 "elasticità e ricavo marginale” per piccole variazioni del prezzo prezzo e della quantità la
variazione dei ricavi può essere scritta come ΔR = pΔq + qΔp. Dividendo entrambi i membri per
Δq, otteniamo l'espressione del ricavo marginale: MR = ΔR/Δq = p + q(Δp/Δq), (vedi pagina 144).
Se l'elasticità della domanda è -1 il ricavo marginale sarà zero, ovvero i ricavi non varieranno
all'aumentare dell’output. Se la domanda è in elastica, |ε| è minore di 1 e quindi 1/|ε| è maggiore di
1. Quindi 1 - 1/|ε| sarà negativo, cioè il ricavo diminuisce all'aumentare dell'output. Quindi se la
domanda non è molto sensibile al prezzo, per poter aumentare l'output si dovranno ridurre i prezzi
in modo consistente, e in tal modo i ricavi diminuiranno: un aumento della quantità si traduce in
una diminuzione del prezzo e viceversa.
15.10 "curva del ricavo marginale” Data l'espressione formale del ricavo marginale (vedi pagina
144), se la quantità è nulla, il ricavo marginale è uguale al prezzo. Per la prima unità venduta, il
ricavo addizionale sarà esattamente uguale al prezzo, ma, per l'unità successiva, il ricavo
marginale sarà inferiore al prezzo, poiché Δp/Δq è negativo. Quindi se vogliamo vendere una unità
addizionale di output, dovremmo diminuirne il prezzo, E questo a sua volta farà diminuire i ricavi
derivanti da tutte le altre unità che stavamo vendendo. Di conseguenza il ricavo addizionale sarà
inferiore al prezzo ottenuto per l'unità addizionale. L'inclinazione della curva di domanda inversa è
costante, pertanto l'espressione del ricavo marginale diventa: ΔR/Δq = a - 2bq.la curva del ricavo
marginale ha la stessa intercetta verticale della curva di domanda, ma la sua inclinazione è
fi ff fi fi fi fi fi
doppia. Il ricavo marginale è negativo per q < a/2b.in corrispondenza della quantità a/2b
l'elasticità è uguale a -1. per ogni quantità maggiore la domanda sarà in elastica, e quindi il ricavo
marginale sarà negativo.nel caso della curva di domanda e elasticità costante, la curva del ricavo
marginale avrà la forma (vedi pagina 145), poiché il termine tra parentesi quadre è costante, la
curva del ricavo marginale è rappresentata da qualche frazione costante della curva di domanda
inversa. Per |ε| = 1 la curva del ricavo marginale è uguale a zero. Per |c| > 1 la curva del ricavo
marginale si trova al di sotto della curva di domanda inversa. Per |ε| < 1 il ricavo marginale è
negativo.
CAPITOLO 18 “TECNOLOGIA”
18.1 “input e output” gli input alla produzione sono detti i fattori produttivi. I fattori produttivi
vengono di solito classi cati in categoria abbastanza ampie e quali: terra, lavoro, capitale e
materie prime. I beni capitali sono quegli input che sono essi stessi beni prodotti: si tratta<