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Tipologie
La discriminazione di prezzo si può dividere in tre grandi tipologie: di primo grado (o perfetta, o prezzi personalizzati), di secondo grado (o menu pricing) e di terzo grado (o group pricing).
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Nella discriminazione di primo grado ogni cliente paga un prezzo diverso, corrispondente alla sua massima disponibilità a pagare. Ogni volta che viene applicata una discriminazione di prezzo, il monopolista è in grado di appropriarsi di parte del surplus del consumatore, ottenendo perciò un profitto maggiore di quello che avrebbe ottenuto praticando un prezzo unico. All'aumentare del numero di prezzi praticati si riduce la perdita secca e avviene un trasferimento di surplus del consumatore al produttore. La difficoltà per il monopolista, in questo caso, è quella di identificare la massima disponibilità a pagare di ciascun cliente.
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Nella discriminazione di secondo grado viene applicato un prezzo unitario diverso a seconda della
quantità acquistata. Ad esempio, come illustrato nella figura, l'impresa potrebbe proporre dei menù all'interno dei quali gli acquirenti possono fare la propria scelta, il cui prezzo unitario cambia a seconda della quantità totale acquistata. I consumatori che acquistano le stesse quantità pagheranno lo stesso prezzo.
3) La discriminazione di terzo grado è la più diffusa tra tutte e, consiste nell'applicare un prezzo diverso a seconda delle caratteristiche del cliente, a prescindere dalla quantità acquistata. In questo caso il monopolista è consapevole dell'esistenza di un gruppo di consumatori con una diversa elasticità della domanda e quindi una diversa disponibilità massima a pagare, che rende conveniente suddividere il mercato in due o più gruppi, a ciascuno dei quali verrà applicato un prezzo.
Nel caso di beni durevoli, si può effettuare discriminazione di terzo grado di tipo intertemporale,
ossia suddividendo il mercato in base al momento al quale viene effettuato l'acquisto e sfruttando la diversa propensione dei consumatori ad attendere per consumare un nuovo prodotto. Si veda la figura che mostra le vendite dei beni di consumo high-tech (notebook, smartphone e simili), in cui i produttori contano sull'immediata ed elevata disponibilità a pagare per un prodotto nuovo da parte degli appassionati di tecnologia.entranti.7.4: se l'impresa è da sola sul mercato e il mercato non è contendibile, potrà fissare il prezzo dimonopolio che garantirà max profitto (pari all'area del rettangolo EBDC). A tale livello di prezzo, però, anche il potenziale entrante riesce a trarre un extra profitto nonostante si trovi in condizioni di minore efficienza rispetto all'impresa sola nel mercato (incumbent). Per evitare che questo si verifichi, al monopolista conviene ridurre il prezzo, ponendolo appena al di sotto del punto che non avrà più convenienza ad entrare nel minimo della curva dei costi medi del concorrente mercato come illustrato nella figura 7.4b. Fissare un prezzo inferiore rispetto al prezzo limite illustrato sopra porterebbe è solo ad un ulteriore riduzione dei profitti per l'incumbent, per tale motivo il prezzo limite è definito come il più alto che l'impresa può fissare senza attirare
concorrenti.PREZZI REGOLATI DALLO STATO: PREZZI MASSIMI E PREZZI MINIMI.
Non sempre i prezzi vengono fissati liberamente dalle imprese sulla base delle proprie scelte strategiche. Esistono infatti situazioni in cui i prezzi vengono applicati o regolati dallo Stato.
- PREZZO MASSIMO: partiamo dal caso dell'imposizione di un prezzo massimo, anche detto calmieramento.
- differenziazione verticale (che chiama in
- Differenziazione verticale:
Due prodotti A e B sono differenziati verticalmente quando tutti i consumatori considerano A migliore (o peggiore) di B. Le batterie Duracell sono verticalmente differenziate rispetto a quelle di una sottomarca perché durano di più, e ciò le rende inequivocabilmente superiori alle altre.
- Differenziazione orizzontale:
Due prodotti A e B sono differenziati orizzontalmente quando alcuni consumatori considerano A come un sostituto imperfetto di B, e quindi acquisteranno A anche se il suo prezzo dovesse essere maggiore di quello di B. Coca cola e Pepsi sarebbero differenziate orizzontalmente in quanto per alcuni è migliore la prima bevanda, per altri la seconda. La differenziazione orizzontale rappresenta un
Supponiamo che il mercato di un bene di prima necessità sia interessato da circostanze eccezionali (carestia) che determinano una notevole riduzione della quantità di prodotto offerta sul mercato (causa uno spostamento della curva di offerta da S' a S). Ipotizzando che la domanda rimanga inalterata, l'eq. finale si assesterà su un livello di quantità inferiore al precedente (q diminuisce - -> da qo a q1) e su un prezzo più elevato di quello di partenza (P aumenta - - > da Po a P1).
Se il mercato che stiamo analizzando si riferisce a un bene considerato di prima necessità,
lo Stato potrebbe decidere di intervenire per motivi di equità, in quanto il nuovo equilibrio E determina una situazione di difficile accesso al bene per le fasce più povere della popolazione. Supponiamo, per semplicità, che lo Stato imponga alle imprese di mantenere lo stesso prezzo Po che veniva praticato prima dello shock, così da aumentare il numero di persone in grado di acquistarlo. Tuttavia, tale intervento potrebbe avere effetti indesiderati, in quanto, in corrispondenza del prezzo massimo Po, con la nuova curva di offerta le imprese saranno disponibili ad offrire solo una quantità pari a Q₂, ulteriormente ridotta rispetto a quella che erano disposti a offrire prima dell'intervento dello Stato. Affinché la misura sia efficace in termini di possibilità per tutti di accedere al bene, è quindi necessario che lo Stato accompagni alla fissazione del prezzo massimo anche ulteriori misure in grado di controbilanciare la distorsione.
Ad esempio potrebbe: cercare di ridurre la domanda promuovendo, ad esempio, il consumo di beni alternativi; fornire incentivi alle imprese; limitare l'ammontare di bene acquistabile da parte di ciascun consumatore. Una situazione simile si può determinare se si presentano eventi esogeni che causano un aumento della domanda (fig . 7.6 ), con passaggio dalla curva D' alla curva D. L'improvviso incremento di domanda fa sì che l'offerta non sia in grado, nel breve periodo, di aumentare la produzione per portarla ai nuovi livelli, di conseguenza l'effetto finale è una pressione molto più forte sui prezzi (P aumenta -> passa da Po a P1) rispetto alle quantità (da Qo a Q1) -> è ciò che si è verificato, ad esempio, nei primi mesi del 2020 in seguito alla diffusione a livello mondiale della pandemia legata al COVID-19, che ha determinato un improvviso e imprevisto aumento della domanda.didispositivi di protezione individuale , come le mascherine chirurgiche. Analogamente al caso precedente, lo Stato potrebbe imporre un prezzo massimo fissato allostesso livello pre-shock Po. Questo però aggraverebbe ulteriormente la situazione di carenza delprodotto sul mercato, dal momento che ridurrebbe la quantità offerta da Q1 a Qo , determinandoparallelamente un aumento ulteriore della quantità domandata da Q₁ a Q₂.CAPITOLO 8- DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO E PUBBLICITÀ
DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO
In molti mercati (es. birra, cereali per la colazione, automobili, bibite analcoliche...) le imprese vendono prodotti che i consumatori considerano diversi l'uno dall'altro. Si dice allora che le imprese producano beni differenziati.
Gli economisti identificano quattro tipi di differenziazione del prodotto:
Importante concetto per la teoria del l'oligopolio e della concorrenza monopolistica. Le imprese che vendono prodotti differenziati orizzontalmente hanno una curva di domanda inclinata negativamente.
Quando la differenziazione orizzontale è debole, la quantità domandata è molto sensibile alle variazioni del prezzo dell'impresa e alle variazioni del prezzo dei concorrenti.
Quando la differenziazione orizzontale è forte, la quantità domandata è poco sensibile alle variazioni del prezzo dell'impresa e alle variazioni del prezzo dei concorrenti.
Per realizzare un'efficace differenziazione orizzontale del prodotto, e quindi sviluppare la fedeltà del proprio marchio, le imprese devono sostenere costi elevati (essenzialmente in pubblicità e attività promozionali).
Tra l'altro essa ha anche il vantaggio di ridurre la competizione basata sul prezzo, con la conseguenza che i prezzi dell'equilibrio di
to più ampio. Inoltre, l'entrata di nuovi concorrenti nel mercato può ridurre ulteriormente il margine di profitto delle imprese. Tuttavia, è importante notare che il modello di concorrenza perfetta di Bertrand è solo una semplificazione della realtà e non tiene conto di molti fattori che influenzano effettivamente i prezzi di mercato. Ad esempio, non considera le differenze di qualità tra i prodotti, le preferenze dei consumatori o le strategie di marketing delle imprese. In conclusione, il modello di concorrenza perfetta di Bertrand è utile per comprendere i meccanismi di determinazione dei prezzi in un mercato competitivo, ma è importante considerare anche altri fattori che influenzano i prezzi nella realtà.