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Calcolo del Break Even Point

Nel calcolo del Break Even Point bisogna porre l'ipotesi per cui:

Quantità prodotta = Quantità venduta

QBEP = CFp - CVp - CV = Prezzo - Costi variabili unitari

MCU = Margine di contribuzione unitario

Il MCU ci dice quanto ogni unità venduta (a prezzo p) contribuisce alla copertura dei costi fissi, una volta che sono stati tolti i costi variabili. Dunque quanto contribuisce la vendita di ogni singolo prodotto a coprire i costi fissi.

MCT = Margine di contribuzione totale

Se moltiplico il margine di contribuzione unitario per la quantità di break even ottengo il margine di contribuzione totale, che nel punto di break even, eguaglia i costi fissi. Dunque la quantità di break even è sostanzialmente quella quantità di produzione che ci consente di coprire i costi fissi.

Per ottenere il fatturato = QBEP * prezzo.

Chi ha una struttura di costi fissi più imponente arriverà al punto di pareggio (inteso come quantità).

prodotta\venduta) molto più avanti,perché si tratta di quella quantità che deve poter coprire tutti i costi fissi.Ci sono brand industriali che producono anche per imprese tipo Coop,Conad, per la saturazione degli impianti. Ovviamente lo fanno praticando unprezzo inferiore; ma questo prezzo inferiore può esserlo limitatamente, c’èun prezzo soglia al di sotto del quale non si può andare, che è il costovariabile. Un prezzo più basso del costo variabile non porterà mai araggiungere la quantità di break even, perché non riuscirebbe neppure acontribuire alla copertura dei costi fissi.

Appunti a cura di Federica Mazzola

Ipotesi semplificatrici:

La linearità tra costi e ricavi; non è detto che costi e ricavi siano effettivamente lineari;

Costi e ricavi da escludere, poiché dovremmo ragionare in termini di attività operativa; dovremmo togliere quelli della gestione straordinaria e

accessoria Addirittura per alcuni gli oneri finanziari sui debiti contratti per finanziare la stessa attività operativa non vanno considerati. Stiamo ponendo un'ipotesi molto forte, quella secondo cui la quantità prodotta è uguale alla quantità venduta.

LEVA OPERATIVA è un indicatore che misura di quanto varia percentualmente il risultato economico (reddito operativo) per effetto di una variazione percentuale del livello di attività. Viene calcolata chiaramente in corrispondenza ad un determinato livello di attività. Ci dà un numero intero e ci dice di quante volte moltiplicare la percentuale di reddito operativo per effetto della variazione della quantità prodotta.

L.O. = 2 Variazione produzione = 50% ROI = 50x2, il ROI cresce del 100%.

RO = CF + MCU*Q -> il Reddito Operativo è dato dai costi fissi + il margine di contribuzione unitario x la quantità prodotta. Se prendo in considerazione il reddito operativo finale (RO2) ed il reddito operativo iniziale (RO1),

avere senso avere costi fissi elevati, in quanto potrebbero limitare la flessibilità dell'impresa nel adattarsi ai cambiamenti del mercato. -Se il settore è stabile e prevedibile, avere costi fissi elevati potrebbe essere vantaggioso in quanto permette di ottenere economie di scala e ridurre i costi unitari. -In generale, è importante trovare un equilibrio tra costi fissi e variabili, in modo da massimizzare i profitti e la flessibilità dell'impresa.operativa aumenta, quindi il margine di sicurezza diminuisce. -Il rischio di fluttuazione delle vendite aumenta, quindi il margine di sicurezza diminuisce. In sostanza, il margine di sicurezza indica quanto le vendite possono diminuire prima che l'azienda vada in perdita. Un margine di sicurezza più alto indica una maggiore capacità dell'azienda di sopportare variazioni delle vendite senza subire perdite.

operativa si riduce; perché la struttura dei costi fissi, se imponente, ha effetto moltiplicatore per la leva. Se invece sono pochi, ha effetto moltiplicatore in negativo.

Il margine di sicurezza aumenta; una struttura più flessibile lascia margini di sicurezza più ampi.

RISCHIO FINANZIARIO E LEVA FINANZIARIA

RISCHIO FINANZIARIO aggiuntiva

Per rischio finanziario si intende invece la variabilità che subisce la redditività netta (dunque solo la redditività del capitale proprio, ROE) per effetto del debito come fonte di finanziamento.

Il debito implica un costo stabilito per contratto indipendentemente da come va l'attività operativa. Se dovessimo avere fluttuazioni Appunti a cura di Federica Mazzola sull'andamento della redditività operativa, primariamente dovremmo andare a pagare gli interessi passivi e la quota di debito, e solo dopo abbiamo una remunerazione del capitale proprio.

Dunque la presenza di questo costo implica una

variabilità del capitale proprio particolarmente elevata. Se va bene, va benissimo. Se va male, va malissimo.

LEVA FINANZIARIA

La redditività netta dipende dal ROI e dalla presenza più o meno ingente del debito.

La leva finanziaria misura la variazione percentuale della redditività netta (ROE) indotta da una variazione della redditività operativa (ROI), il che è determinato in larga parte dalla presenza più o meno ingente del debito; sempre calcolata in corrispondenza di un determinato livello di produzione.

Il capitale investito è composto dal debito e dal capitale proprio CI = D + CP

I due capitali producono delle remunerazioni specifiche.

Il capitale complessivamente investito genera un reddito operativo

CI * RO

Il debito ha un costo effettivo o prospettico (che è dato dagli interessi passivi), per cui una parte del reddito operativo va destinata al pagamento degli interessi.

Il resto del reddito operativo viene destinato al

del debito non ha effetto sull'ROE. Se ROIè variato 10, l’effetto sul ROE è 4x10=40% in più o in meno. Sia la leva finanziaria che operativa sono dei numeri che fanno daindicatori di variabilità. Sono sempre maggiori di 1.

LA LEVA COMPLESSIVA

GLC= GLO*GLF

La leva complessiva misura in percentuale la variazione dellaredditività netta indotta da una variazione nel livello di attività,calcolata in corrispondenza di un determinato livello di attività.

Appunti a cura di Federica Mazzola

GLC= (P-Cv)*Q(P-Cv)*Q – CF – OF

IMPRENDITORIALITA’

Ad oggi si pone particolare attenzione ad una nuova categoria diimprese: le start up. Si tratta di imprese che hanno una capacitàpotenziale di creare valore aggiunto particolarmente elevata. Si è creato dunque tutto un insieme di attori che cercano di supportaredette nuove imprese per far in modo che a partire da un’idea si giungaad una vera e propria realtà imprenditoriale. Cos’è una start

up? Innanzitutto per la realizzazione di una nuova impresa bisogna mettereinsieme un team che comprenda almeno 4 tipi di competenze: - Uno scenziato (che fonisce l'idea) - Un tecnologo (che applica l'idea) - Un finanziatore (che fosnisca le risorse finanziarie necessarie) - Un manager (che gestisca l'impresa) Quando un soggetto valutatore deve scegliere se scommettere o menosu quella start up la prima cosa che attenziona è in che modo ècomposto il team, le competenze di cui quella potenziale impresadispone. Non tutte le n
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Publisher
A.A. 2021-2022
157 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fedeconomy957 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione dell'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Mocciaro Li Destri Arabella.