ECONOMIA AZIENDALE
(Prof. Demartini Chiara)
1.1 Oggetto dell’economia aziendale
è la scienza che osserva, per capire, spiegare e prevedere, il comportamento economico
dell’uomo, nelle aziende, delle aziende, tra le aziende. Al fine di costruire modelli di
conoscenza e di controllo di quel comportamento (descrizioni, leggi o teorie)
Viene definita scienza perché ricerca leggi e teorie generali sul “mondo”.
Una legge scientifica è un’affermazione, un enunciato, che dice che ogni volta che succede
qualcosa allora succede qualcos’altro. Si riferisce a insieme aperti, deve valere in ogni
singola affermazione che operiamo; ha contento empirico, perché si riferisce ad avvenimenti
già accaduti.
Una teoria è un’ipotesi su una possibile legge non ancora identificata
Le leggi e le teorie devono essere verificabili, cioè, confermate da casi favorevoli, o esempi
positivi, e falsificabili, cioè, confutate da casi sfavorevoli, o prove contrarie.
Modello: è una rappresentazione semplificata della realtà e permette all'uomo osservatore
di capire la realtà indagata e di imparare a fini operativi. Non costituiscono, però, solo il
risultato della nostra attività di conoscenza ma dirigono la stessa osservazione e l'azione.
I modelli formali possono essere trasferiti.
I modelli mentali rimangono nella nostra mente (es. azioni abituali).
L’economia aziendale è una scienza sociale, non è una scienza esatta. Permette di spiegare
il funzionamento di alcuni fenomeni
Conoscenza: è quel sistema di modelli formali e mentali tramite cui riusciamo a capire e
spiegare i fenomeni.
La conoscenza è dinamica perché evolve nel tempo. Unisce la varietà e la profondità di
ciò che conosciamo.
Il processo di conoscenza è formazione e continua modificazione del sistema dei modelli
che formano il sapere – cioè, i modelli che sappiamo utilizzare, tra loro collegati – e la
cultura, formata dai modelli stabili nel tempo che vengono tramandati di generazione in
generazione. Per vivere dobbiamo attuare un continuo e progressivo processo di
conoscenza.
Classificazione dei modelli
Descrittivi: cerca di riproporre la realtà così come è stata osservata;
Operativi:
Emulativo: modello che simula la realtà, con un numero di variabili minori che esistono in
realtà;
Letterari: descrizioni verbali o scritte;
Simbolici: attraverso simboli, formule matematiche o equazioni;
Schematici: attraverso mappe e schemi;
Iconici: riproducono visivamente la realtà attraverso immagini, disegni o simulazioni;
Realistici: individuano un numero di variabili minimo per rappresentare la realtà;
Perfetti:
Ideale: permettono di identificare il numero minimo di variabili necessarie e sufficienti per
avere un beneficio marginale rispetto al costo.
1.2 I comportamenti economici. L’inverso osservativo dell’EA.
Comportamento: è l’insieme delle attività e dei processi ricorrenti.
Attività: ripetizione di azioni della stessa specie;
Processo: insieme di attività diverse per ottenere un risultato.
I comportamenti sono l’oggetto di indagine dell’economia aziendale.
I comportamenti si possono definire in “forma organizzata” quando sono svolti da individui
insieme ad altri individui, sviluppando attività e processi specializzati, per funzione,
funzionalità, funzionamento e topologia, in modo coordinato e cooperativo, per conseguire
un comune obiettivo.
Gli individui che fanno parte di un’organizzazione formano gli organi (possono essere formati
anche da un solo individuo).
Le organizzazioni, in base alla durata di vita, possono essere:
occasionali: si sviluppa quando si manifestano determinati bisogni o obiettivi comuni;
a vita limitata o per progetti singoli: meno estemporanee, hanno una struttura più definita
e vengono costituite per il perseguimento di uno scopo o hanno una durata stabilita (es. le
Olimpiadi);
permanenti o a vita non predefinita: non c’è una scadenza predefinita e uno scioglimento
predefinito.
Le aziende, di qualsiasi dimensione, sono organizzazioni permanenti.
29/09/2025
Il comportamento può essere definito economico quando c’è: una prestazione di lavoro, per
produrre e per consumare; i beni necessari per soddisfare i bisogni e appagare le
aspirazioni dell’esistenza.
I bisogni sono stati spiacevoli di squilibrio psico-fisico percepiti dall’uomo, che l’uomo cerca
di eliminare o ridurre.
Le aspirazioni sono stati piacevoli di natura, spesso, sociale che l’uomo cerca di conseguire
o accrescere.
Quello che ci permette di capire la differenza tra bisogno e aspirazione è il comportamento
del singolo.
I bisogni e le aspirazioni sono individuali. Ma ci sono anche dei bisogni collettivi, come la
difesa e l‘istruzione.
Maslow individua una piramide dei bisogni, che organizza i bisogni in funzione della loro
manifestazione, cioè il bisogno di livello superiore si manifesta quando il bisogno di livello
inferiore è stato soddisfatto. Alla base della piramide ci sono i bisogni fisiologici (fame, sete,
sonno…), sono poco motivanti perché vengono regolarmente soddisfatti. Si trovano poi i
bisogni di sicurezza, anch’essi poco motivanti. La terza categoria è quella dei bisogni
associativi e d’amore, quando un uomo comincia a convivere con un altro uomo, sono
irrinunciabili e molto motivanti. I bisogni di stima sociale corrispondono alle aspirazioni di
autostima e di status sociale. L’ultima categoria è quella di autorealizzazione quando l’uomo
non ha bisogno che qualcuno riconosca il suo status sociale.
I mezzi usati per soddisfare i bisogni e le aspirazioni sono i beni, che devono essere ottenuti
con il lavoro e sono relativamente scarsi in natura. Per soddisfare i bisogni e le aspirazioni è
necessario impiegare una data “quantità” di beni di un’appropriata “qualità”. La qualità può
essere funzionale se il bene soddisfa il bisogno per il quale viene utilizzato. La qualità
strumentale ci permette di confrontare le caratteristiche di un bene specifico con un
parametro di riferimento. L’insieme delle caratteristiche che rendono il bene ed il processo
con cui si ottiene non dannosi per l’ambiente, formano la qualità ambientale.
Il lavoro è ogni prestazione faticosa che viene utilizzata per ottenere i mezzi che soddisfano
i bisogni e le aspirazioni.
Due congetture sul lavoro:
- Prima congettura: In generale l'uomo libero presta il proprio lavoro fino a
quando il beneficio ottenuto è superiore al sacrificio. Altrimenti è schiavo,
costretto al lavoro.
- Seconda congettura: In generale l'uomo razionale tende a rendere massima
l'efficienza del lavoro, denominata produttività Pgreco(L):
Il lavoro può essere misurato in funzione della propria capacità di generare beni in qualità e
quantità superiore. La specializzazione del lavoro è quel fenomeno che ci permette di
aumentare la produttività del lavoro.
Primo circuito delle attività economiche: i bisogni e le aspirazioni sono il punto di
partenza, perché motivano l’uomo a svolgere un comportamento economico, quindi prestare
lavoro organizzato per ottenere e impiegare i beni che servono a soddisfare i bisogni e le
aspirazioni.
Nel caso della produzione dobbiamo ottenere i beni necessari, mentre nel caso del consumo
dobbiamo impiegare questi beni per soddisfare i nostri bisogni e le aspirazioni.
Secondo circuito: si parte dai bisogni e dalle aspirazioni che motivano l’uomo a svolgere un
lavoro per produrre prima e consumare, poi, i beni necessari a soddisfare bisogni e
aspirazioni.
La terza attività economica fondamentale è lo scambio. Attività con la quale due soggetti
trasmettono l’un l’altro due beni, in due epoche di scambio, con due insiemi di condizioni di
scambi.
Ci sono cinque fenomeni che scaturiscono dallo scambio.
- La separazione tra produzione e consumo, non si produce più tutto quello di cui
abbiamo bisogno.
- Lo scambio si rende inevitabile. Il produttore specializzato ottiene i beni da
consumare, cedendo i beni prodotti, secondo dati rapporti di scambio.
- C’è una maggiore diffusione di lavoro specializzato.
- Nasce e si diffonde l’uso della moneta.
- Grazie alla specializzazione dei beni e la produzione che avviene in forma
organizzata, il lavoro diventa un bene di scambio, con il quale si riceve una retribuzione
con la quale si possono acquistare i beni.
Terzo circuito: si parte dai bisogni e dalle aspirazioni che motivano l’uomo a svolgere un
lavoro per produrre, scambiare e, poi, consumare i beni necessari a soddisfare bisogni e
aspirazioni.
Ai beni vengono associate due importanti dimensioni.
L’utilità che esprime l’attitudine tecnica dei beni a soddisfare i bisogni e le aspirazioni, e
individua il rapporto tra i beni e i bisogni.
Il valore esprime invece l’attitudine economica dei beni, quindi quanto un soggetto sia
disposto a cedere per ottenere quel bene. Riguarda il rapporto tra il bene e il soggetto. Le
variabili che portano ad aumentare il valore di un determinato bene sono: l’utilità; l’intensità
dei bisogni e delle aspirazioni; l’abbondanza e la scarsità dei beni; la provenienza; la fonte; il
modo nel quale è stato ottenuto; la destinazione e la combinazione con altri beni (es ultima
carta che completa la collezione).
Il prezzo è il risultato dell’apprezzamento svolto da un individuo. L’apprezzamento è l’attività
che determina il prezzo che siamo disposti a pagare per ottenere un determinato bene.
Prezzo come “indicatore di valore”: Il valore viene attribuito ad un bene da parte di un
soggetto mediante l’apprezzamento, l’operazione mentale che associa al bene un indicatore
che esprime il sacrificio sopportabile dal soggetto per ottenere o per privarsi del bene.
L’indicatore di apprezzamento più semplice nello scambio monetario, l’indice di
apprezzamento è costituito dal prezzo. Il valore, pertanto, pur essendo soggettivo, si
presenta come una dimensione quantitativa (la sua Ferrari vale come due appartamenti; il
Renoir di mio zio vale come il Monet di mio suocero).
La moneta ha 3 diverse funzioni, la funzione di intermediario negli scambi (1.6), la funzione
di unità di espressione dei valori e lo strumento per il confronto dei valori dei beni. Questo
significa che la moneta non attribuisce o misuri i valori dei beni ma ha la funzione di
esprimerlo come unità di misura. La moneta divent
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Riassunto esame Economia aziendale, Prof. Demartini Maria Chiara, libro consigliato Aziende , Mella
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Riassunto esame Economia aziendale, Prof. Moisello Annamaria, libro consigliato Aziende - Istituzioni di Economia A…
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