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Politiche per settori NON ETS
- Ridurre la necessità di trasporto e favorire trasporti pubblici
- Progressivo abbandono dei trasporti basati sui combustibili fossili
- Efficientamento energetico e climatico degli edifici
- Utilizzo di energie rinnovabili nella climatizzazione degli edifici
- Pratiche agricole climate-friendly
- Sviluppo di impianti a biogas
European green deal (settembre 2020)
Proposta di ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990
Obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050
ACCORDO DI GLASGOW (2021)
Per la prima volta formalizziamo l'impegno a contenere l'incremento della temperatura a +1.5°C
Obiettivo di eliminare/ridurre drasticamente i combustibili fossili
Accordi separati su emissioni di metano, eliminazione del carbone e deforestazione (non firmati da tutti i partecipanti)
Road map per ridurre le emissioni entro il 2030 rimandata alla COP 2022
UE e USA confermano gli obiettivi
2050)Piano per l'agricoltura (riduzione dell'uso di pesticidi del 50% al 2030, aumento dell'agricoltura biologica, promozione di pratiche sostenibili)Piano per l'industria (riduzione delle emissioni industriali, promozione dell'innovazione tecnologica, transizione verso processi produttivi sostenibili)Piano per la gestione dei rifiuti (riduzione, riciclo e recupero dei rifiuti, promozione dell'economia circolare)Piano per la protezione della biodiversità (creazione di aree protette, promozione di pratiche agricole sostenibili, lotta all'inquinamento)Il Green Deal Europeo mira a trasformare l'Unione Europea in un continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050, attraverso una serie di politiche e misure volte a ridurre le emissioni di gas serra, promuovere l'efficienza energetica, favorire l'uso di energie rinnovabili, migliorare la gestione dei rifiuti e proteggere la biodiversità. Questa macro-strategia ambientale prevede anche l'adozione di obiettivi intermedi, come la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030. Per finanziare le azioni necessarie, è stato confermato un finanziamento di 100 miliardi di dollari all'anno per i paesi più vulnerabili.2030)RISORSE RINNOVABILI Modello alla base di: Risorse biologiche (pesca, risorse venatorie) Foreste e sottoprodotti forestali Capacità di carico dell'ambiente Acqua (nel senso che gli stock idrici si possono rigenerare) Fertilità dei suoli Biodiversità Aree wilderness Elementi chiave: Stock della risorsa (X): quantità della risorsa al tempo t Tasso di rigenerazione, o crescita, nel tempo t (r) > 0 Tasso di prelievo, o sfruttamento, (h) nel tempo t > 0 Se h > r lo stock della risorsa (x) diminuisce da t a t+1 Se h < r lo stock della risorsa (x) aumenta da t a t+1 Se h = r lo stock della risorsa (x) rimane costante da t a t+1 Curva di crescita e tasso di crescita Prelievo massimo sostenibile Tasso di sfruttamento LE CURVE DI CRESCITA Nel tempo una risorsa biologica lasciata indisturbata si sviluppa secondo una funzione logistica Lo stock della risorsa non cresce illimitatamente L'ambiente funge da fattore limitante Tasso di crescita della risorsa non ècostanteTasso di crescita nel tempo t è funzione del livello dello stock r(x)
Sotto a un certo livello di stock la risorsa si estingue
50PRELIEVO SOSTENIBILE
Il prelievo massimo sostenibile non è il più efficiente, non è quello che massimizza il beneficio netto, massimizza i ricavi, ma non necessariamente i profitti.
Supponiamo prezzo=costo la quantità di pesce catturato per unità di sforzo è proporzionale alla dimensione della popolazione.
ANALISI DEL LIVELLO DI UTILIZZO
L= fattore produttivo impiegato (sforzo di pesca – es. ore)
La quantità di raccolto per un determinato livello costante di L (H) cresce al crescere dello stock X
La quantità di raccolto per un determinato livello costante di X (H) cresce al crescere dello sforzo L
In teoria si può fissare L in modo da raggiungere PMS ma questo non è necessariamente un punto efficiente
Introduciamo costi e ricavi
Chiamiamo W= costi il costo unitario del fattore
Chiamiamo P=costi il prezzo unitario del raccolto
Costo totale di raccolta: CT= WxL
Ricavo totale: RT= PxH
Il massimo profitto si realizza in corrispondenza di uno stock superiore a quello relativo al PMS
Più il costo di prelievo è alto, maggiore è lo stock di equilibrio
Il prelievo che consente il massimo profitto non porta all’esaurimento della risorsa ovvero massimo profitto e conservazione della risorsa sono incompatibili (a patto che non siano definiti diritti di proprietà sulla risorsa)
Lo stock di equilibrio è minore di quello in cui si realizza l’equilibrio con diritto di proprietà
Lo stock è tanto minore quanto più basso è il costo dei fattori (rischio esaurimento)
Se il prelievo rimane costantemente superiore al tasso di rigenerazione si va incontro all’esaurimento della risorsa
LIMITAZIONI DEL MODELLO
Non tiene conto della componente di “bene pubblico/esternalità” della risorsa naturale
successiva implementazione di strumenti programmatori adeguati in un quadro politico generale caratterizzato dalla riduzione del sostegno al settore e delle misure distorsive dei mercati da unaparte e dall'accresciuta consapevolezza e domanda dei NCOs da parte dellasocietà.
La riduzione del sostegno al settore agricolo può infatti influenzare la disponibilità dei NCOs, soprattutto nel caso in cui questi siano prodotti in maniera strettamente congiunta ai beni agricoli principali, d'altra parte, come si vedrà in seguito, alcuni sostengono che l'interesse manifestato per la multifunzionalità sia strumentale alla protezione dei mercati agricoli dei paesi più protezionisti.
PRODUZIONE CONGIUNTA
Due o più produzioni si definiscono congiunte ogniqualvolta intercorre una reciproca interdipendenza tra esse.
Il concetto di produzione congiunta in agricoltura non è sicuramente nuovo, infatti è noto come in questo settore diversi
possono beneficiare di economie di scopo se prodotti congiuntamente.essere positiva, in presenza di pratiche agricole intensive potrebbe essere negativa. Questo dipende dal fatto che le pratiche agricole intensive richiedono un maggiore utilizzo di risorse esterne, come ad esempio fertilizzanti e pesticidi, che aumentano i costi di produzione e di conseguenza i NCO. Tuttavia, è importante sottolineare che la relazione tra produzione agricola e NCO può variare anche in base ad altri fattori, come ad esempio la dimensione dell'azienda agricola, la sua localizzazione geografica e le politiche agricole adottate.