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UOMINI E AMBIENTI DI GIORGIO MANZI
1) Ecologia umana
IL CICLO DELL' AZOTO: è un ciclo bio-geo-chimico. L' azoto si muove principalmente tra l' atmosfera, il terreno e gli esseri viventi. Gli organismi viventi assimilano azoto per la formazione di composti organici vitali quali gli amminoacidi e gli acidi nucleici.. l' azoto non può essere direttamente assorbito dagli organismi. Le piante lo assimilano sotto forma di alcuni composti azotati e poi viene trasferito agli organismi eterotrofi.
L' ECOLOGIA è una scienza giovane, la parola è stata coniata dal naturalista tedesco e darwinista Ernst Haeckel e ne da una definizione: "con ecologia intendiamo lo studio dell' economia della natura e dello stare al mondo degli organismi... include le relazioni degli animali con l' ambiente inorganico... e quelli, diretti e indiretti, con piante e altri animali... essa comprende tutte le condizioni dell'.
esamina le interazioni con gli altri organismi e con l'ambiente circostante. La biocenosi è il concetto introdotto da Mobius per descrivere le comunità di specie che vivono in un determinato ambiente. L'aspetto nutrizionale e il flusso di energia attraverso la catena alimentare sono importanti per comprendere il funzionamento di queste comunità. Nel 1930, l'ecologia diventa una scienza autonoma con una propria metodologia, che si intreccia con la teoria dell'evoluzione. Si distinguono due discipline principali: - La sinecologia si occupa dei gruppi di organismi, o biocenosi, che coesistono e interagiscono in un dato ambiente. Nasce la nozione di ecosistema, che trova la sua massima espressione nella Terra stessa. L'ecologia analizza dall'esterno le interazioni tra gli organismi viventi e l'ambiente. - L'autoecologia, invece, si pone nella prospettiva interna del sistema. Si mette nella posizione di ciascun essere vivente, analizzandone l'adattamento all'ambiente e le interazioni con gli altri organismi.studia i rapporti con i vari fattori organici e inorganici.
Habitat: l'ambiente di una specie
Nicchia: idea di abitare di una determinata specie, modalità con cui interagisce con l'habitat. La nicchia ecologica corrisponde al ruolo di una specie e non al luogo fisico.
L'ECOLOGIA UMANA analizza gli adattamenti delle popolazioni umane e si occupa di affrontare l'autoecologia. La disciplina prende anche in considerazione il comportamento culturale che è l'elemento di mediazione tra i bisogni e il territorio. Si manifesta attraverso le attività fisiche ed intellettuali che in relazione all'ambiente caratterizzano il comportamento degli individui.
L'ecologia umana fornisce valide indicazioni per interpretare il passato. L'uomo non solo si è adattato all'ambiente ma lo ha anche modificato e trasformato al fine di adattarlo alle proprie esigenze: IMPATTO AMBIENTALE.
L'uomo è inoltre capace di
Trasmettere da una generazione all' altra quanto acquisito. Le interazioni indotte all' ambiente sono talmente estese da compromettere la nostra e molte altre specie.
3 sfide ambientali che l' uomo ha dovuto affrontare:
- Adattamento all' ambiente climatico
- Adattamento all' ambiente alimentare
- Adattamento all' ambiente patogeno
ADATTAMENTO: risposte che si verificano in relazione alle variazioni ambientali e da cui conseguono condizioni che permettano una migliore resistenza nei riguardi dell' ambiente. Dunque le proprietà che possiede l' organismo di garantire in ogni momento della propria vita la sopravvivenza. L' adattamento comprende modificazioni somatiche, funzionali, culturali transitorie o permanenti che permettono all' individuo di sopravvivere. La risposta adattiva dipenderà dal tipo, dall' ampiezza e dalla durata delle
circostanze ambientali che l'hannoindotta. Esistono adattamenti immediati e a lungo termine. OMEOSTASI: capacità dell'organismo di mantenere il proprio ambiente interno in uno stato approsimativocostante. Acclimatazione: adattamento a breve termine, individuale e reversibile. E' diverso dal vero e proprioadattamento (modificazioni condivise da più individui di una o più popolazioni in modo permanente neltempo). Adattamenti genetici: la variabilità genetica è il risultato di processi condizionati dalla selezione naturale,dalla deriva genetica (variazioni dovute a fenomeni casuali), al flusso genico tra popolazioni contigue o dallemigrazioni. Possono considerarsi il risultato di cambiamenti che di generazione in generazione adeguano lapopolazione all'ambiente attraverso tassi riproduttivi differenziali che assicurano nella popolazione stessala diffusione di alcuni genotipi a spese di altri. Adattamento culturale: modelli dicomportamento adottati da gruppi sociali come mezzo di adattamento a un ambiente che tende a divenire culturale. Le risposte culturali hanno integrato quelle biologiche al fine di soddisfare i primari bisogni biologici: - ai bisogni nutrizionali rispondono i costumi - alla riproduzione della specie fanno seguito l'organizzazione sociale - al clima e la temperatura conseguono la realizzazione di vestiti e dimore - alla salute la magia e la medicina La cultura rappresenta il più efficiente sistema di mediazione tra la comunità e l'ambiente. Le interrelazioni biologico - culturali determinano effetti sull'economia, sulla tecnologia e le risorse. Visione sistematica: un sistema è un insieme di parti interagenti, con questo tipo di visione si osserva in maniera globale l'insieme delle parti che lo costituiscono e sulle loro relazioni per comprenderne i comportamenti, le strutture e le regolarità. Possiamo studiare le interazioni.ambientali a diversi livelli: - di organismo, -di popolazione, - di comunità,-di ecosistema.(fattori biotici:organismi della società; fattori abiotici:temperatura, energia, gas)L' ecosistema può essere analizzato facendo riferimento all' ecologia sistemistica. I sistemi complessi vannoanalizzati mediante un approccio multidisciplinare.Le principali componenti di uno studio del rapporto uomo ambiente hanno come oggetto:- l' analisi del sistema ambientale: relazioni tra piante e animali- l' analisi del comportamento socio-culturale della popolazione: strategie culturali che la comunità impiegaper adattarsi a un sistema ambientale-analisi dell'adattamento biologico della popolazione: relazioni tra il sistema ambientale e ilcomportamento socioculturale della popolazione. Primo livello: fitness biologica della popolazione e ilflusso dei geni per interpretare la storia. Altri livelli: confronto tra uomo con l' ambiente patogeno,climatico.alimentari non adatti, predatori, malattie...)- competizione con altre specie umane (neanderthal, denisovani...)3) LE PRINCIPALI FASI DELL'EVOLUZIONE UMANALe principali fasi dell'evoluzione umana sono le seguenti:- Australopithecus: viveva tra 4 e 2 milioni di anni fa, era bipede ma aveva ancora alcune caratteristiche simili ai primati.- Homo habilis: vissuto tra 2,4 e 1,4 milioni di anni fa, era in grado di fabbricare e utilizzare semplici strumenti di pietra.- Homo erectus: vissuto tra 1,8 milioni e 300.000 anni fa, era un cacciatore-raccoglitore e utilizzava strumenti più complessi.- Homo neanderthalensis: vissuto tra 400.000 e 40.000 anni fa, era molto simile all'Homo sapiens ma aveva alcune caratteristiche anatomiche diverse.- Homo sapiens: la nostra specie, apparsa in Africa intorno a 200.000 anni fa e si è diffusa in tutto il mondo.- Homo sapiens sapiens: la sottospecie attuale dell'Homo sapiens, che comprende tutte le popolazioni umane attuali.contesti ambientali diversi)– uomo di Neanderthal che si trova in Africa ed Eurasia (si estingue 30 mila anni fa)
L’ homo sapiens compare in Africa sub sahariana intorno a 200 mila anni fa , sono poi stati trovati i primi homo sapiens extra africani nel territorio di Israele e si sono poi espansi sempre più velocemente. Tutti gli uomini sono considerati l’ espressione di un unico fenomeno biologico. Si è adattato attuando strategie alle diverse condizioni geografiche, alle variabilità delle risorse alimentari e con l’ ambiente patogeno.
La diversità biologica è dovuta dalla diversità geografica, dai meccanismi darwiniani, dalla deriva genetica ed alle strategie culturali.
L’ uomo è un primato. E’ dotato di una vista stereoscopica con un campo visivo ristretto(180°) e frontalizzazione delle orbite che permette di percepire la tridimensionalità. E’ dotato della mano ricca di terminazioni nervose.
avventurarsi fuori dalla foresta. Questi ominidi, noti come Homo habilis, erano in grado di fabbricare e utilizzare strumenti di pietra. Successivamente, circa 1,8 milioni di anni fa, apparve Homo erectus, che era ancora più simile all'uomo moderno. Homo erectus si diffuse in tutto il mondo, adattandosi a diversi ambienti e sviluppando abilità come il controllo del fuoco e la caccia. Circa 200.000 anni fa, Homo sapiens, l'antenato diretto dell'uomo moderno, apparve in Africa. Questa specie si distingueva per il suo cervello più grande e per la capacità di comunicare attraverso il linguaggio. Nel corso dei millenni, Homo sapiens si diffuse in tutto il mondo, sostituendo gradualmente le altre specie umane. Oggi, l'uomo è l'unica specie umana sopravvissuta. Abbiamo raggiunto risultati straordinari nel campo della tecnologia, della scienza e della cultura. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare le nostre origini e il fatto che condividiamo un legame profondo con il resto del regno animale.costruzione di strumenti in pietra. I primi manufatti del paleolitico sono stati oggetto di studio da parte degli antropologi, che hanno cercato di descrivere e misurare la diversità tra le popolazioni viventi e quelle del passato. Uno dei principali oggetti di studio è stato il cranio umano, che è di forma vagamente sferica e composto da una faccia, una base e una scatola. Gli antropologi hanno individuato punti, misure e indici per analizzare il cranio. Esistono due categorie principali: i dolicocefali, che hanno un cranio dolicomorfo con una scatola cranica stretta e lunga, e i brachiomorfi, che hanno un cranio più rotondeggiante visto dall'alto. Tuttavia, Giuseppe Sergi mise in dubbio il metodo di studio basato su indici, misure e punti e propose un nuovo metodo di analisi.Valutazione della forma del cranio umano che definì naturale basato sull'osservazione e codificazione di modelli morfologici. Franz Boas