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REDDITI DI CAPITALE (ar3.44-48, TUIR)
à
Art. 44 pag. 125
Il legislatore ha formato un elenco e non ha fornito una definizione dei reddi6 di capitale. Si possono
comunque considerare reddi6 di capitale i proven6 che rappresentano la remunerazione di una forma di
impiego del capitale. È necessario compiere una dis6nzione:
- Proven6 fruQ dell’inves6mento → reddi6 di capitale (dividendi e interessi obbligazionari)-
- Plusvalenze derivan6 dalla negoziazione dello strumento finanziario → reddi6 diversi. (vendita di asset
propri, plusvalenze derivate da cessioni). È un reddito non collegato al rendimento del capitale nel
tempo.
Tra le numerose faQspecie di reddi6 di capitale disciplinate dall’art. 44 TUIR è possibile individuare due
macro-gruppi:
• Interessi e proven4 assimila4. Una norma di chiusura di questo ar6colo (le'era h): “gli interessi e gli
altri proven1 derivan1 da altri rappor1 aven1 per oggeNo l'impiego del capitale, esclusi i rappor1
aNraverso cui possono essere realizza1 differenziali posi1vi e nega1vi in dipendenza di un evento
incerto.”
• Dividendi che derivano dalla partecipazione in società di capitali ed en4: la distribuzione dei dividendi
di una società di capitali genera dei reddi6 di capitali da tassare. Gli u6li distribui6 da una società di
persone non si considerano come dividen6, nemmeno sono tassa6 (à trasparenza per eliminare la
doppia tassazione economica).
Se la società di capitali ha optato per la trasparenza i dividen6 non sono tassa6 se non per trasparenza.
Nonostante la riforma del 2003 abbia deciso l’esenzione, i dividen6 sono tassa6 con il 26%, quindi la
doppia imposizione non è eliminata. L’esenzione c’è realmente solo nei gruppi societari.
I reddi6 di capitali sono tassa6 non per competenza ma per cassa.
Il reddito di capitale è riferito a colui che ha il diri'o di percepire il provento.
Art. 45 determinazione del reddito di capitale
I reddi6 di capitale sono cos6tui6 dall’ammontare degli interessi, u4li o altri proven4 percepi4 nel periodo
di imposta e sono assogge'a6 in tale periodo (principio di cassa), senza alcuna deduzione (di spese). I
reddi6, quindi, sono determina6 al lordo.
Se percepi6 da soggeQ imprenditori e prodoQ da beni d’impresa, sono considera6 reddito di impresa. I
reddi6 di capitale sono assogge'a6 ai regimi delle ritenute alla fonte e delle imposte sos4tu4ve. L’aliquota
ordinaria è del 26% e 12,5% per i 6toli di Stato italiani.
Per quanto riguarda i reddi6 cos6tui6 dagli u6li da partecipazione in società ed en6 IRES, è presente un
effe'o di doppia imposizione economica (ai fini IRES e al momento della distribuzione). Per limitare questo
fenomeno è previsto un regime di esenzione, oltre ai regimi opzionali cita6 poco prima:
- Dividendo percepito da società ed en6 commerciali IRES è esentato per il 95%
- Dividendo percepito da società di persone ed imprenditori individuali, è esentato per il 41,86%
- Se percepito da en6 non commerciali non è esente
- Se percepito da persone fisiche non imprenditori non è esente ma tassato del 26%
REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE (ar3.49-52, TUIR)
à
Art. 49 pag. 130
1. “Sono reddi1 di lavoro dipendente quelli che derivano da rappor1 aven1 per oggeNo la prestazione di
lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e soNo la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio
quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro.”
In senso stre'o, tu'o ciò che deriva dal rapporto di lavoro → vincolo di subordinazione.
2. cos6tuiscono reddito da lavoro dipendente anche
- le pensioni e gli assegni ad esse equiparate
- le somme di cui all’art.429, ul6mo comma, del codice di procedura civile.
Art.50
Elenca le faQspecie reddituali che sono assimilate ai reddi6 di lavoro dipendente. Sono tassate allo stesso
modo il reddito ricevuto dall’ex coniuge (per chi eme'e l’assegno è deducibile), borse di studio. L’assegno
per mantenere i figli non è tassabile.
Art. 51 determinazione del reddito di lavoro dipendente
Principio onnicomprensività → la base imponibile è cos6tuita da tu3e le somme e valori a qualunque 6tolo
percepi6 nel periodo di imposta in relazione al rapporto di lavoro. I premi di produQvità sono so'opos6 a
una imposizione sos6tu6va.
Il reddito di lavoro dipendente è determinato al lordo (senza possibilità di deduzioni di spese) e in base al
principio di cassa.
I compensi eroga6 a 6tolo di lavoro dipendente sono assogge'a6 a ritenuta alla fonte a 6tolo di acconto.
c. 2 Non concorrono a formare il reddito i contribu6 previdenziali e assistenziali, i contribu6 di assistenza
sanitaria, le somministrazioni di vi'o e mense.
Tassazione al lordo: no riconoscimento in deduzione delle spese ineren6 alla deduzione del reddito.
Lavoratore subordinato che è costre'o a prendere i mezzi per spostarsi non è messa in tassazione. Solo per
il lavoro dipendente c’è detrazione di imposta (no reddito) 6po bonus (ma parliamo di somme
insignifican6).
Ci sono delle erogazioni che non sono tassate. Una parte è tra'enuta al lavoratore dipendente, ma la
maggior parte spe'a al datore di lavoro.
French benefits: benefici di cui gode il lavoratore dipendente con qualche eccezione (auto aziendale messa
a disposizione del lavoratore dipendente solo per spostarsi da casa al lavoro).
Indennità di trasferta: il lavoratore ha diri'o ad un’indennità per trasferta che non è tassabile (90 euro al
giorno in Italia, più alta se all’estero). Le altre spese per vivere sono rimborsate. Ciò non è possibile se la
trasferta è all’interno della regione.
Sogge'a a ritenuta di acconto salvo che il lavoratore sia residente all’estero.
Aspe'o di territorialità: territorialità lavoro dipendente IRPEF: generalmente chi ha la residenza in Italia è
tassata ovunque sia prodo'o il reddito. (non c’è territorialità).
(Art.23 conosciamo due criteri di collegamento: reddi1 di impresa e lavoro dipendente)
Se ci sono dei tra'a6 contro le doppie imposizioni (es. Italia – Ungheria) ci sono delle regole diverse: regola
dei 186 giorni. Siccome il soggiorno in Italia è inferiore, allora il lavoro viene tassato solo in Ungheria.
Il TFR, per il fa'o che viene corrisposto il lavoro dipendente alla fine del rapporto, che matura di anno in
anno, se fosse tassato tu'o in una volta il lavoratore avrebbe un picco di tassazione. Quindi per il TFR c’è la
tassazione separata ed il lavoratore può scegliere di essere tassato di anno in anno (separata) o ordinaria.
Con la tassazione separata, il TFR non fa cumulo con gli altri reddi6 ed è tassato con aliquota facendo la
media dei reddi6 degli ul6mi due anni e l’aliquota che si oQene si usa per tassare il TFR.
Ipotesi dell’imprenditore individuale che cede la propria azienda: la plus valenza che si realizza dalla
cessione dell’impresa è sogge'a, volendo, a tassazione separata perché la formazione dell’avviamento è
avvenuta di anno in anno.
REDDITI DA LAVORO AUTONOMO Obbligo contabile e principio di cassa.
à
Art. 53 pag. 138
c.1 “Sono reddi1 di lavoro autonomo quelli che derivano dall’esercizio di ar1 e professioni”
L’aQvità deve essere esercitata in modo abituale (non occasionalmente) e non esclusiva e deve essere
diversa dalle aQvità di lavoro di impresa; se occasionalmente, il reddito ricade nei reddi6 diversi.
Può essere svolta in forma singola o con altri soci (società semplice).
Rientrano in questa categoria anche i reddi6 derivan6 dall’u6lizzazione economica da parte dell’autore di
opere di ingegno, breveQ industriali e simili.
- Categoria derivante dall’esercizio di ar6 e professioni: si intende l’esercizio per professione abituale
(non esclusivo) di aQvità di lavoro autonomo diverse da quelle che producono reddi6 d’impresa e
l’esercizio in forma associale (art.5 c.3 le'. c, trasparenza). L’esercizio in modo occasionale origina
reddi6 diversi, non quelli di lavoro autonomo. Il legislatore non stabilisce un limite, un ammontare di
reddito.
Es. clinica svolge un’aQvità medica produce un reddito d’impresa, ma di fronte a tu'e le aQvità non
riconducibili nel reddito di impresa che sono aQvità di prestazione di servizi si cade nei reddi6 di lavoro
autonomo.
- Categoria dei reddi6 di lavoro autonomo assimila6: es. pubblico un libro (percepisco il diri'o di autore,
questo diri'o è un reddito di lavoro autonomo assimilato se a percepirlo è l’autore stesso e non gli
eredi).
Tra i due gruppi c’è una grandissima differenza
Art. 54 determinazione del reddito di lavoro autonomo
Il reddito è determinato al ne3o e sulla base del principio di cassa: è cos6tuito dalla differenza tra
l’ammontare dei compensi in denaro (o in natura) percepi6 nel periodo di imposta e l’ammontare delle
spese sostenute. Le spese sono deducibili. I beni strumentali sono soggeQ ad ammortamento e sono
deducibili così come la quota maturata di T.F.R. anche se non è stata pagata nell’anno. I reddi6 di lavoro
autonomo sono assogge'a6 a ritenuta alla fonte a 4tolo di acconto (6tolo di imposta se il perce'ore non è
residente).
1. Principio di cassa:
2. Il contribuente ha diri'o di dedursi tu'e le spese se ineren6 all’esercizio della professione. Una spesa
personale non è deducibile perché manca il principio di inerenza ar6s6ca o professionale.
3. Può emergere un risultato nega6vo (perdita) che può essere compensata
4. Obbligo di tenuta delle scri'ure contabili (obbligo che non si trova nel testo unico), ma non vi è obbligo
civilis6co né fiscale di redigere un bilancio.
5. La ritenuta è a 6tolo di acconto. Il professionista può essere un sogge'o non dipendente è percepisce
una ritenuta a 6tolo di imposta.
6. Profilo di territorialità: simile al lavoro dipendente: non rileva chi paga il compenso ma rileva che
l’aQvità sia svolta in Italia; se è svolta in Italia si rileva il fa'o è dovuta l’imposta. In caso di tra'a6 si
richiede la base fissa (es. avvocato straniero, il compenso è tassato in Italia solo in caso di base fissa).
Nel caso di ar6s6 e spor6vi c’è una norma an6elusiva che fa si che bas6 una sola no'e per essere
tassa6.
Anche nei tra'a6 c’è una norma an6elusiva la quale impedisce che even6 anche di un solo giorno siano
tassa6.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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