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LO STATO MODERNO

Nel 1600 nasce il costituzionalismo nel XVII secolo, consacrato con la Pace di Vestfalia.

Prima c'era l'ordinamento feudale, dalla fine del Sacro Romano impero d’Occidente (476 d.C.)

alla fine del Sacro Romano Impero d’Oriente (bizantino: 1648).

Esso era un ordinamento la cui fonte di legittimazione del potere era il diritto di proprietà, cioè

l’appartenenza dei territori ad un Signore/Principe (feudatario più potente) che giustifica la signoria

su coloro che vi risiedono (sudditi). Quindi un ordinamento basato sul diritto di proprietà del

feudatario. 2 22-09

Il feudatario, capo di tutti i territori, faceva risiedere per sua volontà i sudditi che lavoravano i

campi, producevano per il sovrano e si occupavano dell'artigianato. Il feudatario era disinteressato

dei propri sudditi, era interessato alla produzione.

• Si occupava dell'ordine pubblico interno, quindi della sicurezza interna;

• dei rapporti con gli altri stati, cioè il potere di dichiarare guerra o pace;

• L'economia era chiusa, senza scambi ma con il baratto di bene e servizi;

• Il settore militare era sempre seguito dal sovrano.

Con l'affermazione della moneta c'è una piccola apertura verso un'economia di scambio ma molto

limitata. Era una società agricola, poco urbanizzata e poco popolosa (si occupavano del lavoro nei

campi, artigianato e produzione di beni, prestazioni militari).

All'interno dell'ordinamento feudale, parlando di ampi territori, il feudatario attribuiva la gestione di

alcuni territori ad altri feudatari minori, a dei propri vassalli di fiducia, affinché la amministrasse e

tutelasse gli interessi del Signore. Così nacque il sistema dei titoli nobiliari che sono il

riconoscimento del ruolo di gestore per conto del sovrano di un territorio, in modo che, attribuendo

delle cariche nobiliari, essi si prendessero in carico le gestione dei territori e seguissero meglio la

produzione e la vendita dei prodotti.

Il feudatario attribuiva compiti e anche quote di potere decisionale ai vassalli. I feudatari minori, i

vassalli vennero pian piano coinvolti nelle scelte principali del sovrano come la scelta di fare

guerra, e altre scelte politiche. Nascono così i primi Parlamenti nel XIV secolo in Inghilterra.

Con il loro consenso il feudatario era più forte e poteva chiedere più denaro. Ecco che si ha una

prima divisione del potere e vediamo la nascita dei primi parlamenti dove essi si riunivano per

discutere.

Grazie al Rinascimento, i singoli sovrani iniziarono a prendersi in carico la cura dei propri territori e

dei propri sudditi. LO STATO ASSOLUTO

Si inizia a parlare di Nazione, grazie all'unificazione di grandi territori sotto un unico Sovrano

(Stati-Nazione), il compito era quello di tutelare il territorio dalle guerre e dalle minacce esterne e

tutelare il benessere dei propri sudditi.

Lo stato assoluto vive fino alla fine del 700.

La concentrazione dei poteri era nelle mani del Sovrano che per motivi storici, economici, militari

aveva acquisito un potere superiore agli altri feudatari.

Il sovrano:

• potenzia le attività economiche e diventa uno stato mercantilista;

• inizia ad avviare una serie scambi;

• si avviano le politiche del colonialismo, la conquista di altri territori.

Uno stato assoluto che ha una gestione più dinamica del potere, potere politico ma anche

economico.

• Dà vita alle prime forme di burocrazia, di organizzazione degli apparati per rendere più

efficiente il territorio. Nasce la burocrazia come concetto di Pubblica Amministrazione, una

serie di attività e servizi presi in carico dallo Stato.

• L'economia inizia ad aprirsi agli stati, non è più chiusa. Con l'economia aperta nascono i

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primi contratti. Si avverte inoltre la necessità di tutelare i diritti di proprietà;

• nasce il concetto di fisco e tassazione, vengono stabiliti i tributi.

Il sovrano non è tenuto all'osservanza delle leggi, ma vuole che il proprio Stato sia potente a fronte

degli altri stati assoluti.

In una seconda fase, questo stato viene stato definito Illuminato, grazie alle correnti

dell'illuminismo, definito anche stato di polizia che si apre alla tutela del popolo e alle finalità

pubbliche come obbiettivo dell'intero gruppo sociale. Si parla anche di “Stato Paterno” (secondo

Kant) che si prende in carico i propri sudditi, ma sempre uno stato che decide.

Si introducono dei diritti a favore dei propri sudditi che prima erano impensabili come l'istruzione

obbligatoria, l'abolizione della pena di morte. (Esempio Federico II di Prussia (1763), Maria Teresa

d’Austria (Codex Theresianus del 1766 - diritto civile; abolì la tortura e la caccia alle streghe);

Leopoldo d’Austria, Granduca di Toscana che per primo abolì la pena di morte, Codice penale del

1786).

Il modello di stato assoluto è una forma di stato protezionista perché era il sovrano che decideva

cosa si produceva, cosa si vendeva e come i commerci si dovevano sviluppare.

Diventa uno Stato interventista poiché si inizia a parlare di fisco, tassazione, burocrazia come

pubblica amministrazione. CRISI DELLO STATO ASSOLUTO

Con la fine del 600 lo stato assoluto entra in crisi per le estenuanti guerre di religione e di dominio

dove il popolo viene coinvolto.

Inoltre si afferma l'illuminismo, la ragione, la razionalità che pone tutto a vaglio critico. Il metodo

induttivo (osservo, sperimento e elaboro una regola generale) contrapposto al metodo deduttivo in

cui dio era il dogma e la terra era al centro del mondo (dogma perché non basato sull'esperienza e lo

studio). Anche la religione viene messa sotto baglio critico, la caccia alle streghe viene abolita e

molti riti vengono stroncati, ciò apre la strada alla tolleranza religiosa.

In ambito scientifico Copernico e Galileo elaborano la teoria eliocentrica e il metodo

sperimentale; Newton le leggi di gravitazione e della meccanica.

Anche il rapporto col Sovrano viene sottoposto a vaglio critico alla luce della Ragione: viene meno

l’investitura divina del Sovrano. Il sovrano non è più l'unico detentore del potere ma diventa uno dei

tanti attori della scena istituzionale. Si afferma il Policentrismo istituzionale, l'idea che debbano

esserci più centri del potere che debbano rimanere separati per evitare l'assolutismo.

L'Inghilterra è la patria di queste dottrine perché avevano sperimentato sul campo una divisone del

potere. Patria della separazione dei poteri e dell'attribuzione a più organi. In modo che nessun

centro di potere possa prevalere su un altro.

Teoria dei pesi e contrappesi di Gabriel Bonnot de Mably: poteri separati e autonomi, controllo

reciproco per evitare abusi: bilanciamento tra i poteri dello Stato.

I 3 POTERI TRADIZIONALI

• Legislativo: quello principale che elabora la norma giuridica, crea la regola che vincola tutti

incluso il sovrano.

Potere attribuito all'istituzione che in quel momento era considerata superiore poiché consentiva a

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tutti i gruppi sociali di trovare rappresentanza e cioè il Parlamento. L'unica istituzione nella quale

confluisce il popolo attraverso la dinamica del diritto di voto. Il Parlamento ha una superiorità

poiché è l'organo in cui risiedono i rappresentati del popolo e cioè dove risiede la sovranità. In

epoca liberale vi è la consacrazione del Parlamento come sede principale, luogo in cui risiede la

sovranità del popolo. L'unica istituzione legittimata a creare la regola.

• Esecutivo: che in una prima fase era solo territoriale e cioè di tutela dei confini. Potere

estero, svolto oggi dalle diplomazie.

• Giudiziario: (intuizione di Montesquieu) i giudici devono applicare la regola al caso

concreto.

Il potere soggettivato è quando ci riferiamo alle istituzioni, cioè a chi esercita il potere come il

Parlamento per il potere legislativo. Potere in senso soggettivo: «policentrismo politico» = più

centri di potere e più istituzioni.

Potere in senso oggettivo = funzione legislativa, esecutiva e giudiziaria.

STATO LIBERARE

Inaugurato con le rivoluzioni borghesi (Rivoluzione americana 1776, Rivoluzione francese 1789 e

Rivoluzione industriale dal XVIII sec.).

In America non c'è la divisione in classi ma il potere è in mano al presidente (presidenzialismo).

La forma di stato liberare è uno stato borghese, quindi si caratterizza per l'affermazione di questa

classe, la borghesia.

I borghesi rivendicano quote di potere e vanno a comporre il Parlamento insieme agli aristocratici.

Essi sono piccoli imprenditori, proprietari terrieri, aristocrazia minore, ceti intellettuali che

conducono questa battaglia nei confronti del monarca assoluto perché essi stessi vogliono

acquisire quei diritti che ritengono inscindibili rispetto al proprio status.

Questi diritti sono:

• diritti civili, diritto di proprietà: perché le proprietà potevano essere requisite dal sovrano e i

titoli nobiliari revocati;

• economici (libertà di iniziativa economica privata) diritto di ricevere o tramandare beni ai

propri successori, ai propri eredi e si unisce ad una libertà che veniva rivendicata, la libertà

di iniziativa economica.

• politici (diritto di voto).

Dal punto di vista economico si configura lo stato liberare. Prima vi era lo stato patrimoniale poi

quello mercantilista.

Uno stato che non deve intervenire nelle scelte del singolo, che rimane esterno, fuori dalle scelte

politiche. Uno Stato non interventista: dottrine economiche liberiste (Adam Smith e la mano

invisibile). Uno Stato che garantisce la sicurezza interna e la difesa estera, senza ingerire nella vita

(economica, professionale, sociale) dei privati.

Non persegue l’interesse dei singoli ma lascia che siano loro stessi a farlo.

Non deve essere uno stato a stabilire cosa produrre e come, ma i mercati, quindi domanda e offerta.

Si viene ad affermare la concezione del liberismo che è una corrente economica.

La rivendicazione non è solo politica ma anche economica.

Nello stato Liberale nascono le Costituzioni che: 5 22-09

• cristallizzano le regole generali sulla divisone del potere;

• sanciscono i diritti e le libertà affermati come assoluti;

• stabiliscono quali sono i centri di potere e che la norma giuridica prodotta dal Parlamento è

la legge.

La legge vincola tutti, sia chi l'ha adottata sia chi deve rispettarla, è uno strumento di affermazione

del principio di uguaglianza e proviene dal Parlamento.

Si affermano le prime categorie di diritti:

- Diritti civili: proprietà, successione, matrimonio

Libertà positiv

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Publisher
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fedet12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sgrò Francesca.