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DIRITTI SOCIALI COME DIRITTI CONDIZIONALI:
• Dettati da norme programmatiche (detti condizionati perché per essere attuati devono esserci
delle politiche che li tutelino e degli apparati pubblici che eroghino i loro servizi)
• Finanziariamente condizionati: devono essere bilanciati con le possibilità economiche dello
Stato (hanno un costo). La corte costituzionale dice che il taglio alle spese non può andare a
ledere il nucleo essenziale di un diritto sociale, perché, così facendo, verrebbe meno la tutela
della dignità umana
STRUMENTI DI TUTELA DEI DIRITTI:
1. Riserva di legge: solo la legge può disciplinare i casi/modi entro i quali limitare le libertà
2. Riserva di giurisdizione: riduce lo spazio di valutazione lasciato alle autorità pubbliche
3. Tutela giurisdizionale: tutela alla difesa; chiunque può ricorrere a un giudice in caso vengano lesi i
propri diritti
4. Responsabilità del funzionario: dipendenti pubblici e funzionari sono direttamente responsabili in
caso di atti che violino dei diritti
5. Sindacato di legittimità costituzionale: la corte costituzionale controlla che la legge ordinaria non
vada contro la costituzione
CITTADINI E STRANIERI
La Costituzione riconosce in alcuni casi a tutti la tutela dei diritti , in altri casi solo ai cittadini.
I diritti riconosciuti ai cittadini possono essere estesi?
Va preso in considerazione anzitutto l'art. 10.2, che per lo status giuridico dello straniero pone una
riserva di legge rinforzata (per contenuto): "la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge
in conformità delle norme e dei trattati internazionali".
Sulla base di questa disposizione che si possono giustificare estensioni dei diritti fondamentali agli
stranieri anche nei casi in cui la Costituzione sembrerebbe riservare ai soli cittadini.
la Corte costituzionale ha seguito anche un'altra via per estendere la protezione dei diritti ai non-
cittadini: essa fa perno sull'art. 2 Cost. che sancisce il riconoscimento dei "diritti inviolabili dell'uomo".
Corte è stata subito chiara: che l'art. 2 si ricollega ai diritti che gli artt. 13 ss. definiscono
specificamente come"inviolabili" con la conseguenza che essi appartengono all'uomo inteso come
essere libero, senza quindi discriminazioni a danno degli stranieri.
La Corte è giunta ad affermare il principio per cui la garanzia dei diritti "inviolabili" si estende allo
straniero anche laddove la Costituzione gli attribuisce ai soli cittadini, Ma occorrono tre precisazioni:
• L’estensione opera nei confronti dei soli diritti definibili inviolabili sulla base della Costituzione.
• l'eguaglianza dello straniero nel godimento dei diritti inviolabili è un principio, non una regola
tassativa. Questo significa che non è vietato al legislatore di prevedere limitazioni a carico degli
stranieri, purché la condizione di straniero sia il motivo che giustifica la ragionevolezza di un certo
grado di scostamento della disciplina dello straniero da quella del cittadino.
• L'Unione europea sviluppa una politica comune in materia di asilo, immigrazione, e controllo delle
frontiere esterne, fondata sulla solidarietà tra gli Stati membri.
L’EVOLUZIONE DELLE NOZIONI COSTITUZIONALI:
La Corte costituzionale ha sistematicamente respinto l'idea che le nozioni costituzionali siano
"pietrificate".
I concetti costituzionali evolvono così come evolve la coscienza sociale, la legislazione ordinaria, la
giurisprudenza di merito, la stessa tecnologia. Se l’area dei beni o degli interessi protetti dalla
Costituzione è in continua mutazione, ciò significa che la disposizione legislativa che la Corte ha ritenuto
un giorno non contrastante con le garanzie sancite da una disposizione costituzionale può risultare, in
un secondo momento, con essa incompatibile. Questo fenomeno si chiama anacronismo legislativo.
Può essere causato da un mutamento dei costumi sociali, dall'evoluzione scientifico-tecnologica o dalla
stessa evoluzione della legislazione ordinaria.
La Corte, operando con il giudizio di ragionevolezza, dichiara illegittima la norma "rimasta indietro", e
quindi anacronistica.
Spesso la Corte costituzionale fa uso delle convenzioni internazionali per "aggiornare" il significato delle
disposizioni costituzionali.
Es. Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Questa contiene una formulazione dei principali diritti di
libertà, talvolta coincidenti nella sostanza con le formulazioni costituzionali, ma in altri casi diverse, se
non addirittura contrastanti.
I DIRITTI POLITICI:
“Politici" sono i diritti riconosciuti ai cittadini di partecipare alla vita politica e alla formazione delle
decisioni pubbliche.
Attraverso di essi si realizza il principio della sovranità popolare, enunciato dall'art. 1.2 Cost.
Questa richiama altre norme costituzionali che fissano "forme" e "limiti" dell'esercizio della
sovranità da parte del popolo: ossia i "diritti politici" dei cittadini, elencati negli artt. 48-51 Cost.
Tali sono l'elettorato attivo e passivo per l'elezione delle assemblee rappresentative a tutti i livelli di
governo, i vari tipi di referendum, la libertà di organizzazione dei partiti, il diritto di petizione/
accedere agli uffici pubblici.
I diritti politici si possono perdere.
La loro perdita può essere conseguenza o della perdita della capacità d'agire per infermità mentale
o di una condanna per gravi reati.
L'interdizione dai pubblici uffici, che comprende tra l'altro la perdita dell'elettorato attivo e passivo e
di ogni incarico pubblico, è una pena accessoria che accompagna le condanne più gravi: può
essere perpetua (per condanne non inferiori a cinque anni) o temporanea (per condanne non
inferiori a tre anni.
Una sospensione dei diritti politici è prevista per coloro che sono sottoposti a misure di
prevenzione, a libertà vigilata, ecc.
I SERVIZI SOCIALI:
I servizi sociali sono lo strumento attraverso il quale si tutelano i diritti sociali.
Svolgono il loro compito attraverso dei meccanismi:
1. Previdenza sociale: garantisce condizioni di vita adeguate a chi è in situazioni di debolezza
economica/disagio sociale. (Art. 38) —> doppio obiettivo: tutelare gli inabili al lavoro
(mantenimento e assistenza sociale) e tutelare i lavoratori (perdita del lavoro, pensione,
malattia ecc…) • Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
Prestazioni previdenziali: e le malattie professionali: è obbligatoria
• Assicurazione contro l’invalidità
• Pensione di vecchiaia
• Pensione di anzianità
• Indennità per disoccupazione involontaria
2. Assistenza sanitaria: fa parte del diritto
alla salute.
3. Assistenza sociale
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE. LIBERTÀ DELLA SCUOLA:
L'art. 34 Cost. pone due principi: il principio di eguaglianza nell'accesso alla scuola e il diritto
all'istruzione. L'istruzione però è anche un dovere, per ciò che riguarda la "scuola dell'obbligo".
La Repubblica si impegna per assicurare l'effettività dell'accesso all'istruzione.
Da qui discendono sia il principio di gratuità dell'istruzione obbligatoria sia il sistema del diritto allo studio.
Gli stessi principi valgono anche per l'istruzione universitaria.
Per essa gli interventi di diritto allo studio sono organizzati attraverso Aziende regionali, che agiscono
sulla base di indicazioni definite dal Governo dei livelli essenziali delle prestazioni.
L'art. 33.1 Cost. tutela la forma di espressione del pensiero che è l'insegnamento, inteso come qualsiasi
altra forma di trasmissione del sapere.
I commi successivi regolano la libertà della scuola
Le scuole private, possono essere ispirate ad un programma educativo ideologico/confessionale preciso e
possono scegliere e licenziare i propri insegnanti a piacimento, così come possono scegliere di non
ammettere studenti che non condividono l’ideologia/confessione.
La legislazione statale e regionale sembra voler aggirare il problema del finanziamento pubblico diretto alla
scuola privata, attraverso una forma di finanziamento indiretto: non si erogano contributi all'istituzione
scolastica, ma alle famiglie.
In molte Regioni vengono istituiti dei "buoni scuola" che consentono alle famiglie di scegliere se impiegarli
nella scuola pubblica o in quella privata.
Legge 62/2000: istituisce il sistema nazionale di istruzione, costituito dalle scuole statali e dalle scuole
paritarie private e degli enti locali.
Le scuole paritarie sono abilitate a rilasciare titoli di studio aventi valore legale.
Non sono statali, e corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione.
Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e
l'indirizzo pedagogico-didattico.
Esse però devono corrispondere ad una serie di requisiti:
• che l'insegnamento sia improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione:
• che l'iscrizione alla scuola sia aperta a tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta, purché in
possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione alla classe che essi intendono frequentare.
LE REGIONI:
Nell’art. 5 della costituzione si riconoscono e promuovono le autonomie locali
Le regioni e gli altri enti territoriali vengono riconosciuti come autonomi
Questa autonomia ha un limite, che è
rappresentato dall’unità giuridica, economica e
sociale dello Stato
L’art. 5 cost. È una norma principio; contiene, cioè, un principio fondamentale della costituzione
• È una norma organizzativa
• È una norma programmatica
• È garanzia di democraticità dell’ordinamento
Le regioni hanno: 1. Autonomia politica: possono darsi un indirizzo politico (che non è per forza lo
stesso dello Stato)
2. Autonomia legislativa: possono emanare leggi efficaci sul territorio regionale
3. Autonomia amministrativa: hanno un proprio apparato amministrativo con in
quale attuare le scelte del legislatore
4. Autonomia finanziaria: hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa
In Italia esistono due tipi di regioni: • Regioni a statuto speciale: approvate con legge costituzionale.
I loro statuti sono approvati dall’assemblea costituente
• Regioni a statuto ordinario: i loro statuti si approvavano
attraverso una legge dello Stato. Dal 1999 si approvano con
legge regionale
”La repubblica è costituita dai comuni, dalle province, dalle città metro