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Per funzione giurisdizionale si intende l’applicazione della norma generale e astratta

a casi concreti per risolvere una controversia o per ripristinare la legalità violata.

A di erenza dell’attività amministrativa, che tutela prima di tutto gli interessi generali,

la funzione giurisdizionale combatte le violazioni del diritto positivo seguite da un

contenzioso.

Il giudice ha margini di discrezionalità variabili in base alla materia oggetto del

contenzioso, che lo possono spingere, seguendo certe interpretazioni, no al punto

di creare nuova legge, violando quindi il principio di separazione dei poteri. La

Costituzione pone forti limiti a questo fenomeno.

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2. I principi costituzionali sull’ordinamento giudiziario

La Costituzione difende il principio della separazione dei poteri con una serie di

principi fondamentali:

• Giustizia e popolo

La giustizia, secondo Costituzione, è amministrata in nome del popolo, ciò però

signi ca che dal popolo trae legittimazione e non che è il popolo ad essere titolare

della funzione giudiziaria.

Le uniche forme di partecipazione diretta del popolo all’attività giudiziaria le troviamo

di assise corte di assise d’appello,

nella corte e nella nelle quali sono presenti 6

cittadini estratti a sorte da un certo albo e vengono utilizzate per il giudizio di reati

molto gravi.

• Soggezione alla legge

I giudici sono soggetti, secondo Costituzione, unicamente alla legge e non ai

law),

precedenti (common indicando quindi che il sistema giudiziario italiano

civil law.

appartiene alla famiglia dei sistemi In Italia però esiste la Corte di

Cassazione, cioè un organo giudiziale al quale le sentenze delle corti ad esso

sottostanti si attengono, uniformandole sul territorio nazionale.

La Cassazione è anch’essa sottoposta solo alla legge e di conseguenza permane

anche per lei il divieto di creare nuova legge.

• Unicità della giurisdizione giudici ordinari

La Costituzione dice che la giurisdizione è a data a e vi è il divieto di

istituire giudici straordinari o speciali, con l’unica possibilità di creare sezioni

specializzate in determinate materie.

Nonostante il divieto ad istituire giudici straordinari nel nostro paese esistono i

tribunali amministrativi regionali (tar), il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti e i

tribunali militari, tutti previsti dalla carta costituzionale.

Il divieto all’istituzione di giudici speciali fa riferimento al principio per il quale

nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge, presente

nella Costituzione.

3. Lo status costituzionale del magistrato

Perchè un magistrato possa tutelare in modo imparziale i diritti che i cittadini si

vedono violati dall’autorità, deve ricevere una forte protezione dall’ordinamento. Le

tutele previste dalla Costituzione di cui gode il magistrato sono:

• Selezione meritocratica

La selezione dei magistrati avviene tramite concorso pubblico, il che garantisce la

loro imparzialità. E’ permessa dall’ordinamento la nomina a consigliere di cassazione

meriti insigni,

per parliamo cioè di individui che si sono distinti per merito in ambito

giuridico e per questo motivo non devono attraversare la selezione tramite

concorso.

• Inamovibilità

Il magistrato ha diritto di mantenere l’assegnazione ricevuta presso un determinato

u cio giudiziario. Ciò è previsto per evitare che, in caso di indagini molto delicate, il

magistrato venga trasferito o promosso di ruolo, in modo da rallentare o bloccare il

lavoro che sta portando avanti e che potrebbe danneggiare personalità troppo

importanti.

Il trasferimento può avvenire solo con il benestare del magistrato o attraverso le

modalità previste dalla legge.

• Nessuna gerarchia

La Costituzione indica che i magistrati si distinguono solo per diversità di funzioni.

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Non esiste un vero e proprio avanzamento di carriera, difatti il magistrato, ad un

certo punto, diventa consigliere di Cassazione pur continuando a svolgere le sue

mansioni precedenti.

Questa struttura è necessaria per garantire l’indipendenza di ogni magistrato da

qualunque gura gerarchicamente superiore.

Nonostante ciò esistono una serie di gure direttive a capo dei diversi organismi sia

della magistratura giudicante sia di quella requirente (es. primo presidente della

Corte di Cassazione), necessarie per coordinare il lavoro di questi enti. Rimane il

fatto che queste gure di rilievo non hanno il potere di dettare linee guida agli altri

magistrati a loro subordinati.

E’ il csm a scegliere tali gure, che rimangono in carica 4 anni.

4. Il pubblico ministero

Il pubblico ministero sostiene l’accusa in un processo, producendo le prove che

possono portare l’imputato alla condanna.

• Organizzazione

I magistrati requirenti svolgono le loro funzioni presso le Procure della Repubblica, al

cui capo vi è un Procuratore della Repubblica (presso la Corte d’Appello vi è il

Procuratore generale).

Nei primi anni ’90 viene creata la Procura nazionale antima a.

• Autonomia del pubblico ministero dal potere esecutivo

A di erenza di altri ordinamenti, nei quali vi è spesso un forte legame tra pubblico

ministero e potere politico (USA e Francia), in Italia il p.m. è un magistrato

completamente autonomo e la sua autonomia è sancita dalla Costituzione.

• Pubblico ministero ed azione penale

Una volta ricevuta una notizia di reato il pubblico ministero è obbligato ad

identi care il responsabile, non gode di nessuna discrezionalità sulla tipologia di

reato da perseguire. Nonostante ciò a causa della grande quantità di pratiche che

niscono sul tavolo della procura è necessario operare un certo ordinamento

prioritario, e questa operazione è a data al Procuratore capo o al Procuratore

generale. polizia giudiziaria,

Il p.m. è posto al comando della composta da Carabinieri, Polizia

di Stato e Guardia di Finanza, la quale dipende dal Governo in carica (che però cede

il comando al magistrato in nome dell’indipendenza dell’azione investigativa).

• Separazione delle carriere

Una ricorrente proposta di riforma al sistema giudiziario è quella della separazione

tra le carriere di magistrato giudicante e requirente, oggi inesistente. Questa

iniziativa è sostenuta dal fatto che per garantire il giusto processo il giudice si deve

trovare in una condizione di totale imparzialità di giudizio tra l’accusa, rappresentata

dal p.m. e la difesa, cioè l’imputato, e ciò non viene garantito dall’attuale possibilità

che ha il magistrato di cambiare agevolmente carriera.

5. Il Consiglio superiore della magistratura: il senso della sua

istituzione

Per garantire autonomia e indipendenza al sistema giudiziario è necessario che non

sia un organo politico (ministro della giustizia) a selezionare i suoi membri. Proprio

per questo compito è stato creato il Consiglio superiore della magistratura, un

organo indipendente dal potere politico, al quale sono a dati una serie di poteri in

materia di magistratura. 28

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L’azione disciplinare, ad esempio, deve essere attivata dal ministro della giustizia ma

poi sarà il csm a doverla, nel caso, portare avanti. Anche le funzioni di supporto

all’attività dei magistrati sono a date al ministero della giustizia (u ci, logistica,

sicurezza).

6. La composizione del Consiglio superiore della magistratura:

le ragioni di una scelta ragionevole

membri di diritto

I del csm, cioè membri in quanto ricoprono già una carica che li fa

rientrare automaticamente nel Consiglio sono il Presidente della Repubblica

(presidente anche del csm), Primo presidente e il Procuratore generale presso la

Corte di cassazione.

membri elettivi togati laici:

I si distinguono in e i primi sono magistrati eletti dagli

stessi magistrati ordinari e rappresentano i 2/3 dei membri elettivi (cioè 20), i secondi

rappresentano 1/3 dei componenti elettivi (cioè 10) e vengono scelti tra professori

universitari in materie giuridiche e avvocati con almeno 15 anni d’esperienza, questi

vengono eletti dal parlamento.

Il csm elegge tra i membri laici il suo vicepresidente.

I membri laici all’interno dell’organo sono necessari per inserire nel confronto

elementi di ri essione esterni alla magistratura, con l’obiettivo di arricchire il dibattito

venendo incontro alle esigenze di altre porzioni della società.

7. Magistratura e politica

Esiste per i magistrati un divieto ad intraprendere l’attività politica militando

all’interno di partiti, nonostante ciò è a loro permesso avere una certa sensibilità

politica che si andrà necessariamente a ri ettere sulle decisioni assunte nello

svolgimento dei loro incarichi.

Il magistrato può in ogni caso essere eletto, con alcune limitazioni volte a non fornire

ad esso vantaggi dati dalla sua posizione.

Il magistrato che viene eletto non viene automaticamente espulso dalla magistratura

ma la sua funzione giudiziaria viene congelata no alla scadenza del mandato,

nonostante ciò alcuni magistrati entrati in politica hanno deciso spontaneamente di

lasciare la magistratura.

La politica entra nella magistratura tramite l’elezione dei membri laici del csm,

eleggendo spesso ex parlamentari quali membri del Consiglio. La politica non è del

tutto estranea anche alle elezioni dei membri togati, non direttamente collegati a

correnti,

partiti politici ma raggruppati nelle cosiddette ognuna caratterizzata

dall’aderenza a certi ideali politici. Queste correnti sono legittime no al momento in

cui non portano all’interno della magistratura le lotte che si svolgono tipicamente tra

i partiti politici.

8. Le responsabilità dei magistrati

Nonostante l’autonomia conferitagli, anche i magistrati incorrono in responsabilità:

• Il giudice può essere chiamato a rispondere dei reati commessi sia nell’esercizio

delle sue funzioni che da privato cittadino

• I magistrati rispondono dei danni ingiusti cagionati nello svolgimento delle proprie

di giustizia),

funzioni, questo solo se si tratta di dolo o colpa grave (diniego non di

leggera negligenza

• Il magistrato può incorrere in responsabilità disciplinare nel caso in cui, col suo

comportamento, getti discredito sul prestigio dell’ordine giudiziario. Ad esempio

vige l’obbligo per il magistrato non solo di essere imparziale ma anche di apparire

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Dettagli
A.A. 2023-2024
41 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliogiacobone99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico dell'economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Camerlengo Quirino.