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Procedura speciale di carattere misto/ibrida
D) Il modo di procedere si deroga solo nell'esigenza di indagini specifiche, facendo regredire alla fase preliminare. È sindacabile il fatto che non ci siano esigenze di specifiche indagini, in tal caso gli atti dal giudice sono trasmessi al PM che esercita l'azione in altro modo. Ciò si ha ogni volta in cui le indagini per complessità e durata necessitino di più tempo. Per le modalità di svolgimento si applicano il 450 e 451. Può essere trasformato in giudizio abbreviato, patteggiamento o sospensione del processo con messa alla prova. 8.27. Procedure speciali di carattere misto/ibride Si tratta di situazioni, in cui le semplificazioni procedurali scaturiscono da un atto imperativo del magistrato penale, combinato con il consenso dell'imputato o con l'accordo delle parti principali del processo. È il PM ad assumere l'iniziativa per la semplificazione del rito, ma l'iniziativa ha l'esito voluto solo se segue.L'accettazione del rito speciale dell'imputato. Così funziona il procedimento per decreto ma anche il giudizio direttissimo esperibile previo consenso delle parti.
8.28. Procedimento per decreto
Quando l'accertamento ha ad oggetto reati di lieve entità, la legge ammette che il provvedimento di condanna possa essere emesso dal giudice al termine dell'indagine preliminare senza previo contraddittorio. La forma del decreto assunta dal provvedimento di condanna è riflesso formale dell'assenza del previo contraddittorio.
Oggi si ammette:
A) Reati a cui sia applicabile solo una pena pecuniaria
Dà luogo alla diminuzione della pena sino alla metà del minimo edittale.
Il pm deve quantificare la pena riducendola alla metà del minimo edittale. Il decreto penale di condanna porta agli stessi benefici del patteggiamento minor (estinzione del reato, non iscrizione nel casellario giudiziale, non condanna alle spese...), così da
evitare chel'imputato si opponga.Tratto del rito è l'iniziale eliminazione della fase dibattimentale, attuata in via autoritativa dal giudice, alla stregua di134un parametro oggettivo, identificato nell'applicazione di una pena pecuniaria.Il condannato si può opporre alla condanna, provocando la prosecuzione dell'attività processuale, aperta a tutte lesoluzioni e alle evoluzioni in cui il processo può articolarsi. Grazie all'interdizione di questo potere, l'imputato puòinfluire sul corso del processo, accettando la chiusura anticipata o determinandone l'avanzamento. Viene differito ilprincipio del contraddittorio all'opposizione dell'imputato, per questo ha natura mista, è instaurato da un'autorità inbase ad un criterio oggettivo ed ha bisogno della volontà dell'imputato per concludersi,Ha un'evidente analogia con i procedimenti monitori della giurisdizionecivile (procedimento per decreto), avendonela stessa applicazione.Il decreto penale è utile come deflazione del processo che la legge potenzia dati i carichi processuali attuali.
8.29. Segue: fase introduttiva e svolgimento procedurale
Introduce il rito una richiesta del pm al GIP, entro 6 mesi dalla registrazione della notizia di reato, allegando ilfascicolo con gli esiti delle sue investigazioni.
La richiesta è esercizio dell'azione penale, contenente i dati che identificano il soggetto e l'imputazione. Si indicaanche la pena proposta che il pm può quantificare per invogliare l'imputato a non opporsi alla pena.giudice ne vaglia preliminarmente l'ammissibilità alla luce dei criteri processuali e diIlmerito: →a) la richiesta va rigettata se dagli atti risulta che l'imputato vada prosciolto con le formule del 129 c.1giudice emette sentenza che chiude il processo impugnabile solo in cassazione.b) Il rigetto negli altri casi
Segue la formattazione del testo utilizzando tag html:segue restituzione degli atti al PM quando:
- la richiesta sia fuori termine
- riguarda reati puniti con la detenzione
- per assicurare corretta applicazione della legge penale sostanziale
- quando il giudice voglia applicare misura di sicurezza personale indisponibile con decreto penale
- quando reputa congrua la pena proposta dal PM
La richiesta va accolta con decreto penale di condanna e diviene irrevocabile e titolo per esecuzione della pena inflitta, salvo opposizione entro 15 giorni dalla notifica. L'imputato può nominare un difensore. L'imputato potrebbe ignorare la presenza di un procedimento a suo carico quando l'indagine si svolga senza alcuni degli atti garantiti. Proprio per questa ragione il legislatore ha previsto delle regole che elevino il grado di effettività della procedura di notifica per scongiurare il rischio che l'imputato scopra di essere condannato quando siano scaduti i termini per l'opposizione.
rimedio preventivo,Per tale finalità la legge prevede un evitando la notifica del decreto secondo la procedura irripetibile per l'imputato: dinanzi all'impossibilità di trovare quel soggetto, si revoca il decreto di condanna e si restituiscono gli atti al pm.
Un ulteriore rimedio si dà dopo l'emissione del decreto penale, la restituzione in termini per proporre opposizione quando l'imputato dimostri che non abbia avuto tempestivamente cognizione del decreto per ragioni non proprie.
La mancata opposizione vale ad accettazione della condanna.
8.30. Segue: il decreto penale
Scaduto il termine per opporsi, il decreto diviene definitivo ed è titolo per eseguire la condanna, salvo che l'opposizione proposta da altri coimputati, per lo stesso reato, crei effetto estensivo che determina revoca del provvedimento.
Nel profilo del ne bis in idem e per la definizione della revisione, il decreto è uguale ad una sentenza di condanna, ma sotto
Altri profili appare un ibrido di sentenza che applica la pena ex 444 cpp. L'accertamento è inidoneo ad essere vincolante nei giudizi civili ed amministrativi e non può culminare nell'applicazione di una misura di sicurezza personale. Il condannato non ha più l'obbligo delle spese processuali e non possono applicare sanzioni accessorie previste dalla legge penale. Il reato si estingue se nei successivi 5 l'imputato non ne commette altri della stessa indole. Il decreto non ostacola una successiva sospensione condizionale della pena, ma giustifica una revoca della stessa. La condanna si iscrive nel casellario giudiziale ma non è menzionata nel certificato a richiesta dell'interessato.
8.31. Segue: opposizione a decreto penale
Opponendosi al decreto penale l'imputato (e la parte civile e la persona giuridica per il suo rappresentante) consegue simultaneamente un duplice risultato:
sospendendo l'esecuzione della condanna- impone gli accertamenti del fatto in forma diversa dal procedimento per decretoSe si oppone =- Si oppone semplicemente, qualora ritenga di potersi difendere; il procedimento procede con giudizioimmediato- Si oppone richiedendo un procedimento consensuale, il procedimento procede con abbreviato opatteggiamento.Dunque, vale sia come dissenso dell'interessato al rito speciale, ma anche come impugnazione rispetto allacondanna inflitta.Essendo un atto che ripudia il rito speciale, l'opposizione è prerogativa dell'imputato e degli altri soggetti indicati, perquesto il contrasto può essere manifestato soprattutto dagli altri soggetti.Come tipologia di impugnazione, ha tratti particolari:- è priva dell'effetto devolutivo, una volta proposta il giudizio rimane in primo grado- l'opponente non deve necessariamente esprimere i motivi della sua doglianza, per essere ammessa èsufficiente cheEcco il testo formattato con i tag HTML:Presenti gli estremi del provvedimento, la data e il giudice competente - il giudice non è assoggettato al divieto di riforma in peggio, dunque l'opponente deve sapere che corre il rischio di una condanna più grave - sortisce effetto estensivo, solo per i casi in cui il decreto sia stato pronunciato contro un certo numero di imputati per lo stesso atto. Lo stesso, se impugnata dall'imputato vale per la parte civilmente obbligata e anche per le persone giuridiche anche se manca una disposizione specifica. Solo se poi il giudizio si conclude con un proscioglimento nel merito, l'imputato può lucrare sul buon esito dell'alternativa, in questi casi il decreto è revocato dal giudice. Con l'opposizione l'imputato ripristina l'ordinaria situazione processuale successiva all'esercizio dell'azione penale in cui si può ancora scegliere per il rito speciale. Egli può presentare giudizio immediato, abbreviato,
di patteggiamento, di sospensione del procedimento al GIP. L'Imputato va informato dell'alternativa che ha a disposizione e la scelta va fatta con atto di opposizione e se non viene effettuata nel corso del giudizio non si può presentare, ma volendo potrebbe contare sulla rimessione in termini. L'ammissibilità Il giudice che riceve l'opposizione vaglia: a) legittimazione dell'opponente b) rispetto dei termini c) estremi e data del decreto di condanna d) identificazione del giudice che l'abbia adottata La mancanza di un requisito comporta l'inammissibilità dell'atto di parte, con la conseguenza che il decreto penale diviene esecutivo, non prima che l'ordinanza di inammissibilità diventi tale. Se non c'è consenso o accordo tra le parti, si procede con citazione a giudizio immediato. Nel giudizio seguente all'opposizione, il decreto penale va revocato, ma il giudice non provvede formalmente.Il dibattimento segue le regole ordinarie con le variazioni in base al giudice monocratico o collegiale.
8.32. Giudizio direttissimo su accordo delle parti
È un caso eccezionale di giudizio direttissimo, anche perché la mancata convalida dell'arresto generalmente genera ostacolo all'instaurazione del giudizio direttissimo, restituendo il giudice gli atti al PM perché proceda altrimenti. Ma, il giudizio direttissimo è ammissibile se pm e imputato concordano. Lo svolgimento segue le regole già finalizzate, cambia il requisito che è soggettivo in tal caso.
La legge processuale istituisce un certo rapporto pregiudiziale tra giudizio di convalida e instaurazione del giudizio direttissimo. L'esito della prima impone procedimento al giudizio immediato ed impedisce in tal caso nell'enfasi dell'evidenza probatoria del giudizio giudizio direttissimo. Ma la ratio si ritrova: la convalida di un arresto in flagranza rileva da un quadro
Indiziario per cui non servono ulteriori elementi per sostenere l'accusa che anche dopo la convalida appare f