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CODICE CIVILE:
- L’Italia fu unificata nel 1860 e il primo Codice civile fu fatto nel 1865
- In Francia era già presente un Codice civile fatto dopo la rivoluzione, esso fu
tradotto in italiano
- Con il tempo qualcosa cambiò e si affacciò sempre di più un’esigenza nella
tutela dell’affidamento che era caratterizzata a favorire lo sviluppo del
commercio e dell’economia
- Il diritto finche è stato gestito da poche persone, ha avuto come riferimento la
tutela della volontà
- Nel momento in cui si sono sviluppati traffici giuridici, alla vena della volontà si
è affiancata la tutela dell’affidamento
- Nel 1900 in Germania viene approvato un nuovo Codice civile dove viene
approvata la tutela dell’affidamento e questo porta l’Italia a creare un nuovo
Codice civile che fu fatto nel 1930 e approvato nel 1942 (oggi abbiamo
ancora questo)
- È un codice che regola i rapporti economici che sono impermeabili alle dittature
- Prevede, prima degli articoli, delle disposizioni sulla legge in generale. Sono
delle norme che riguardano tutto il diritto in generale.
- Queste disposizioni furono collocate prima degli articoli e quindi vennero
chiamate preleggi
Le disposizioni sulla legge in generale sono state fatte, perché non c’era ancora la
Costituzione. Quindi mancava un insieme di norme di legge in generale. Sono
importanti per lo studio di tutto il diritto e non solo per quello privato. Sono norme,
collocate prima del Codice Civile e per questo motivo vengono chiamate preleggi.
ALTALEX PRELEGGI:
“Indicazione delle fonti”
Art. 1
- Una fonte del diritto è da dove nasce il nostro diritto che nasce da atti idonei a
generare il diritto
- Fonti di produzione del diritto, ciò che produce il diritto nel nostro ordinamento
- Ci sono anche le fonti di cognizione ovvero quelle fonti che ci fanno conoscere il
diritto. Fonti ufficiali che ci dicono quale è il diritto che è stato prodotto nel
nostro ordinamento
- L’articolo 1 indica tre fonti del diritto:
- 1. Leggi
- 2. Regolamenti
- 3. Usi
- Erano 4 ma una era di regime fascista ed è per questo stata rimossa
- Il numero di fonti ora è molto maggiore, queste tre sono presenti dal 1942. Due
fatti importanti hanno portato all’aggiunta di altre fonti
- Il primo fatto: La costituzione è ad esempio un’altra fonte del diritto
sviluppata dopo il 1942
- Ci stanno anche le leggi costituzionali, che non sono la costituzione, ma sono
leggi che hanno una portata generale, vengono approvate con un inter più
complesso rispetto alle normali leggi
- La costituzione a sua volta ha attribuito alle regioni di fare leggi su determinate
materie; infatti, abbiamo non solo leggi nazionali ma anche leggi regionali
- Il secondo fatto importante è l’adesione dell’Italia all’Unione Europea
- Questo elenco delle tre leggi non è casuale, c’è un significato di mettere prima
leggi, regolamenti ed usi gerarchia delle fonti, alcune contano di più e altre di
meno ( in questo caso le leggi contano di più..)
- Una fonte di rango inferiore non può porsi in contrasto con una fonte di rango
superiore (es. un regolamento non pio essere in contrasto con una legge)
- Nel momento in cui vediamo che ci sono altre fonti apparte queste 3, dobbiamo
porci il problema di posizionarle nel posto giusto
- La costituzione viene posta al primo posto, superiore a tutto, perché le
leggi, regolamenti ed usi non possono essere contrarie alla Costituzione
- Se ci dovesse essere una norma che va contro alla Costituzione, va eliminata
dalla Corte costituzionale (vengono chiamate norme incostituzionali)
- Invece si pone il problema per le norme che provengono dall’Unione europea,
che sono fondamentalmente 3:
- 1. Il trattato sull’Unione Europea (fissa i principi dell’EU)
- 2. I principi sul funzionamento dell’EU
- 3. Carta fondamentale dei diritti dell’EU
- Queste tre fonti definiscono un po’ la costituzione dell’EU, nonostante questo
l’EU emana delle norme: regolamenti o direttive
- Un regolamento dell’EU è una legge che una volta approvata entra in vigore in
tutti i paesi
- La direttiva dell’EU è più frequente, non da una dorma immediatamente
applicabile, ma invita gli Stati ad emanare norme statali relativamente ad un
argomento e secondo certi principi (es. norme che tutelano i consumatori). Si
ricorre di più alla direttiva, perché essendo che ci sono molti paesi, parlando
lingue diverse …
- Le norme dell’EU prevalgono sulle norme statali, una norma statale non
può andare contro una norma europea
- Viene il dubbio se metterle addirittura sopra la Costituzione, ma si tende a dire
che sono allo stesso livello e al primo posto
- Quindi al secondo posto abbiamo le leggi, ma anche altre fonti come ad
esempio i decreti-legge…, altri atti che hanno la stessa forza delle leggi
- Sotto le leggi statali abbiamo le leggi regionali (non possono fare norme di
diritto privato)
- Sotto le leggi abbiamo i regolamenti norme che si occupano di disciplinare
aspetti specifici di materie che sono già regolate dalla legge ma in termini
generale. Per questo richiedono precisazioni specifiche per poter essere
effettivamente applicate
- Infine, l’ultima fonte sono gli usi/consuetudini comportamenti che vengono
tenuti costantemente in un certo ambiente e rispetto ai quali si ha la
convinzione che siano doverosi ed obbligatori. Non possono andare contro la
legge e contro i regolamenti
- Gli usi sono ammissibili in due casi: quando la legge non c’è e quando sono
richiamati dalla legge
“Inizio di obbligatorietà delle leggi e dei regolamenti”
Art. 10:
- Regola l’inizio della legge, dal momento in cui viene ammessa, quando entra in
vigore
- La legge deve essere conosciuta, fonti di cognizione
- Le leggi diventano obbligatorie circa 15gg dopo la pubblicazione sulla gazzetta
ufficiale
- Conoscibilità: le leggi si applicano quando è possibile sapere che ci sono;
quindi, si possono applicare anche se io non so che ci sono. L’ignoranza della
legge non scusa
- Principio della conoscibilità
“Efficacia della legge nel tempo”
Art.11:
- Le legge non ha effetto retroattivo
- Quando si fa una nuova legge è necessario che essa regoli solo il futuro
- Questa regola si applica per gli atti che sono stati attuati prima dell’emanazione
della legge, non vale per i rapporti in essere
- Rapporto giuridico: può essere regolata da una legge successiva (es. il divorzio
è stato emanato dopo, ma anche quelli che si sono sposati prima di questa
legge si possono divorziare)
- Atto: regolato dalla legge che c’era in quel momento e non può essere regolata
da una legge successiva
“Abrogazione della legge”
Art.15:
- La fine di una legge
- La legge può essere abrogata da una nuova legge
- la legge si abroga in modo esplicito o implicito
- Abrogazione esplicita: c’è scritto nella nuova legge che quella vecchia è
stata abrogata
- Abrogazione implicita: per incompatibilità con una legge precedente, allora si
abroga la legge precedente. Oppure perché la nuova legge regola l’intera
materia, già regolata dalla legge anteriore.
“Interpretazione della legge”
Art. 12:
- Dare un significato alla legge, scritta a parole che esprimono un significato
- Nell’applicare una legge non si può attribuire un senso se non quello reso palese
dalle parole utilizzate
- Prima si fa riferimento al senso palese delle parole utilizzate e poi tenendo
presente anche l’intenzione del legislatore
- Criterio teleologico: riferimento all’intenzione del legislatore
- Quindi si guardano le parole e l’intenzione
- Connessione tra l’interpretazione letterale e quella del legislatore
- Interpretazione letterale parole possono avere un’interpretazione
estensiva quando si da un significato più ampio ad esse. Oppure ristrettiva
- Intenzione del legislatore il legislatore non è la persona fisica che ha
scritto la legge, ma il contesto nel quale la legge è stata approvata quindi la
volontà politica.
- Analogia procedimento logico per cui anziché decidere secondo una norma
che regola questo caso specifico, ma si decide secondo una norma che regola
un caso analogo
- Non sempre è possibile il ricorso all’analogia
- Se il caso rimane ancora dubbio si decide secondo i principi generali
dell’ordinamento giuridico dello stato non sono norme scritte. Spesso da
un insieme di norme si ricava la volontà del legislatore di seguire una certa
direttiva, varie norme ci portano ad affermare l’esistenza di un principio (non
scritto). Possiamo fare ricorso a questo principio
“Applicazioni delle legge penali ed eccezionali”
Art. 14:
- Norme secondo le quali non si può applicare il principio dell’analogia
- Norme molto severe ed importanti
- Norme eccezionali eccezione rispetto ad una regola e pertanto non si può
ricorrere all’analogia. Sono un’eccezione e tale deve rimanere, perché se io
applicassi analogia non sarebbe più una norma eccezionale ma diventare una
regola.
“Trattamento dello straniero”
Art. 16:
- se vi è un elemento di esternalità (es. un italiano e un francese)
- Può sorgere sia in Italia che all’estero
- Quindi quale diritto applicare?
- Diritto internazionale privato norme che servono a regolare questi casi di
esternalità.
- Stabilisce un principio molto importante: quando si deve riconoscere in Italia un
diritto ad uno straniero, il giudice italiano non può attribuire allo straniero un
diritto che il suo stato non attribuisce all’italiano principio di reciprocità
(non posso dare un diritto se ad esempio in Francia all’italiano non lo darebbero)
- Quindi lo stesso diritto deve essere riconosciuto
- Vi sono anche altre norme, che hanno queste direttive:
- 1. Per quanto riguarda i diritti della persona (personalità, stato), si fa riferimento
alla legge dello stato di quella persona
- 2. Per quanto riguarda i beni si guarda alla legge del luogo dove si trova il bene
- 3. Per i contratti c’è massima libertà di scelta
- 4. Per i fatti che provocano un danno da risarcire, vale la legge del luogo dove è
avvenuto il fatto
- Le norme del diritto internazionale provato quindi possono contare anche
sull’applicazione di una norma straniera, ma c’è un limite che dice che