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LA COLPA SPECIFICA: INOSSERVANZA DI LEGGI, REGOLAMENTI, ORDINI O

DISCIPLINE.

Per determinati settori, il legislatore prevede delle cautele con leggi scritte. Quale è il modello di

riferimento? il giudice nello stabilire se il soggetto ha violato le regole cautelari deve prendere in

riferimento l’agente modello. Nell’esempio di prima, l’automobilista diligente se nevica chiede

l’intervento di qualcuno o spegne la macchina fermandosi. Ecco allora che diventa di fondamentale

importanza individuare l’agente modello: è quel criterio/ parametro per verificare se il soggetto

abbia violato o meno le regole cautelari.

Su che basi possiamo costruire l’agente modello?

 Per un lungo periodo la dottrina considerava che l’agente modello fosse il buon padre di

famiglia. Al di là di una cultura patriarcale, valutazione culturale, come categoria questa

serve a ben poco.

 È stata definitivamente accantonata, prevale oggi la categoria dell’agente modello ma non

quale soggetto che va bene per qualsiasi attività, ma per ogni specifico settore. Ecco allora

che oggi si parla di agente modello utilizzando l’espressione latina come “homo eiusdem

condicionis et professionis” l’uomo che svolge le stesse attività nelle medesime condizioni. La

regola cautelare serve per prevedere o riconoscere determinati rischi ed evitarli.

C’è una questione per i reati colposi che riguarda IL PRINCIPIO DI AFFIDAMENTO: si tratta di capire

se un soggetto deve prevenire i rischi e i danni provenienti da un suo comportamento illecito o se in

determinati casi debba prevenire comportamenti illeciti di altri soggetti.

ES. automobilista che sta rispettando il limite di velocità in un centro abitato, vede dei ragazzini che

giocano a palla sul marciapiede. Investe un ragazzo che giocava e aveva perso la palla.

L’automobilista doveva prevedere il rischio? Di regola il soggetto si affida al rispetto delle regole

cautelari da parte anche degli altri consociati Se questi non le rispettano, si verifica l’evento lesivo e

.

ne risponderanno, salvo i casi in cui i terzi non riescono a rispettare quelle regole cautelari. 65

ES. un neopatentato, essendo principiante devo tenere io dietro un comportamento attento.

ES. Lo stesso vale per i soggetti che non rispettano sicuramente le regole cautelari: infermiera che

assiste un anziano affetto da alzhaimer. L’infermiera si distrae e non si rende conto che l’anziano si

è sporto dalla finestra perdendo l’equilibro e cadendo dal quarto piano. L’infermiera doveva stare

attenta, non può fare affidamento sul comportamento di un soggetto che oggettivamente non era

in grado di farlo per motivi medici a rispettare le regole.

ES. Vale anche nell’ambito della responsabilità medica: il capo equipe confida nel rispetto delle

regole da parte dei componenti del gruppo nell’ambito di un’operazione complessa, il principio di

affidamento non va inteso in senso assoluto, dipenderà dal contesto in cui si opera.

Anche nei reati colposi (di evento) occorre verificare la sussistenza del NESSO DI CAUSALITÀ.

Nell’accertare il nesso, occorre verificare che la regola cautelare violata imponesse di evitare la

realizzazione di quell’evento. Perché il codice della strada ci impone di fermarci davanti al semaforo

rosso? Per fare in modo di evitare incidenti. Se non si rispetta la regola, si risponde a titolo colposo

avendo violato la regola cautelare.

Immaginiamo che un soggetto non si fermi davanti ad un semaforo rosso, dopo 150 m dal semaforo,

un soggetto si butta in mezzo alla strada, omicidio colposo? No, la regola cautelare evita l’incidente

per l’incrocio, se superato l’incrocio il soggetto si lancia in mezzo alla strada finendo sotto la

macchina non si risponderà per nessun reato.

Bisogna sempre verificare che quell’evento prodotto sia la conseguenza della violazione di quella

specifica regola cautelare e altresì verificare che se il soggetto si fosse comportato come avrebbe

fatto l’agente modello avrebbe effettivamente potuto evitare quel risultato. (verificare se l’evento

concreto è realizzazione del pericolo che la norma cautelare vuole evitare).

ES. proprietario di una piccola imbarcazione che si dimentica di caricare le scialuppe per mettere in

salvo i passeggeri. Risponderà il proprietario per omicidio colposo? Occorre verificare se l’adozione

della condotta alternativa lecita avrebbe impedito quell’evento nel caso concreto.

Il principio di affidamento vale finchè io non posso prevedere che l’altra persona non riuscirà a

rispettare a sua volta le regole cautelari. Se davanti a me ho un automobilista che oggettivamente

sta zigzagando sulla strada, devo essere ulteriormente attento e non posso affidarmi del rispetto

delle regole da parte di questo soggetto. Quindi principio di affidamento, salvo i casi in cui non sia

oggettivamente evidente che l’altra persona non riuscirà a rispettare le regole cautelari con il limite

di verificare se il rispetto della regola cautelare avrebbe poi concretamente a evitare quel risultato.

Secondo la dottrina: la colpa andrebbe accertata sulla base di un doppio giudizio. Si parla di DOPPIA

MISURA DELLA COLPA. La colpa ha una natura oggettiva come violazione di una regola cautelare,

cosa che il giudice deve verificare. Successivamente il giudice dovrebbe andare a verificare se

effettivamente il soggetto in quella situazione poteva comportarsi in quel determinato modo.

Sarebbe un giudizio successivo che porta il giudice a formulare il giudizio. Nel primo siamo

nell’ambito della tipicità, nel secondo giudizio siamo nell’ambito della colpevolezza: la violazione

oggettiva della regola di condotta e in più il soggetto aveva il potere di agire diversamente.

Non confondere la responsabilità colposa dalla RESPONSABILITÀ OGGETTIVA perché quest’ultima

prescinde da ogni forma di responsabilità colposa e dolosa. E’ una mera responsabilità per il

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verificarsi di un evento. Si risponde per il mero verificarsi di un evento che non mi può essere

rimproverato, se manca un rimprovero a qualsiasi titolo: doloso o colposo, rimane responsabilità

oggettiva che tuttavia è contraria alla nostra Costituzione.

La responsabilità oggettiva è ammessa dal nostro ordinamento? Sotto la vigenza del cp Rocco del

1930 il legislatore ammetteva la responsabilità oggettiva. L’art 42 cp co.3: “la legge determina i casi

nei quali l’evento è posto altrimenti a carico dell’agente come conseguenza della sua omissione o

azione.” Con l’entrata in vigore della Costituzione la responsabilità oggettiva non è più accettabile,

la responsabilità penale è personale. Se il giudice condanna per un evento di questo tipo sarebbe

responsabilità oggettiva ma andrebbe contro l’art 27 Cost co.1. il quale dice che la responsabilità

penale è personale, deve essere almeno a titolo di colpa altrimenti non potrà esserci nessun

rimprovero sul piano penale. LA PRETERINTENZIONE

L’art 42 cp fa riferimento alle ipotesi di preterintenzione il delitto va oltre l’intenzione quando

dall’azione o omissione deriva un evento più grave di quello voluto dall’agente producendo un

risultato più grave di quello che voleva realizzare. Le ipotesi di preterintenzione nell’ordinamento

sono 2: omicidio preterintenzionale e l’aborto preterintenzionale. Omicidio preterintenzionale art

584 cp: “chiunque con atti diretti a commettere un reato di percosse o lesioni, cagiona la morte di

un uomo è punito con una pena più grave”. Il soggetto voleva ledere la persona, purtroppo però

cagiona un risultato più grave. Ecco allora che nella originaria intenzione del codice del 1930 la

preterintenzione era una sorta di responsabilità composta da dolo e responsabilità oggettiva. Non è

più possibile interpretare la preterintenzione in questo modo, occorre che ci sia una colpa. Quando

si risponderà di omicidio preterintenzionale? Quando il soggetto avrebbe potuto prevedere il

verificarsi di quell’evento mortale e non ha fatto nulla per evitarlo. La preterintenzione è dolo misto

a colpa. C’è un comportamento iniziale doloso e poi si verifica l’evento colposo più grave non voluto.

Quel comportamento sarebbe imputabile se il soggetto era in grado di prevederlo ed evitarlo.

ES. lite tra tifosi, il soggetto B muore per infarto. Il soggetto A voleva solo deridere l’avversario

dandogli una spinta. Il soggetto B aveva pregressi problemi cardiaci. Il soggetto A risponde anche per

omicidio? Dipende.

ES. soggetti che decidono consensualmente di fare un gioco erotico. Ad un certo punto, l’uomo

stringe troppo le corde attorno al collo della donna che muore soffocata. Di che reato risponde?

Occorrerà vedere se c’è stato un comportamento doloso iniziale. Effettivamente c’era la volontà di

creare una lesione, ma il comportamento è degenerato e ha prodotto l’evento morte. Risponderà

allora di omicidio preterintenzionale che è più grave di quello colposo. 28.11.2023

L’ERRORE DI DIRITTO

Abbiamo detto che all'interno del principio di colpevolezza da intendersi in senso normativo,

rientrano vari istituti. Innanzitutto, noi siamo partiti dall'art 85 capacità di intendere e di volere. Il

soggetto deve essere imputabile: è il presupposto per muovere un rimprovero penale all'autore del

reato. Se avete seguito la drammatica vicenda della povera Giulia, sapete che il presunto omicida

ora si trova presso il carcere di Montorio. Guarda caso l’avvocato difensore ha già chiesto o sta per

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chiedere la perizia per verificare la capacità di intendere e di volere. Ora, lì le prove sono abbastanza

schiaccianti ma occorre in attesa dell’analisi sull'auto utilizzata, tentare di dimostrare eventualmente

che il soggetto nel momento in cui ha commesso il fatto non era capace di intendere e di volere.

Staremo a vedere come evolverà la vicenda giudiziaria. Se si dimostra che il soggetto è incapace di

intendere e di volere e non c'è alcun vizio totale o parziale di mente, lo step successivo abbiamo

detto sarà quello di verificare l'esistenza perlomeno della colpa. Ricordatevi che anche nella

preterintenzione deve esserci almeno un rimprovero a titolo di colpa rispetto all'evento più grave

commesso dal soggetto. Le forme di responsabilità oggettiva nel nostro ordinamento non sono

accettabili perché contrastano con l'art 27 Cost. La responsabilità penale è personale, quindi occorre

almeno un rimprovero a titolo colposo. Se il soggetto è imputabile, ha agito con

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A.A. 2023-2024
81 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Meghan01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Salvadori Ivan.