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CASI GIURISPRUDENZIALI

La giurisprudenza affronta con particolare frequenza il problema del confine tra dolo eventuale e colpa cosciente nei casi di

lesione o morte conseguenti al contagio da HIV derivante dai rapporti sessuali non protetti.

Così ad esempio si è ritenuto che si trattasse di omicidio colposo aggravato dalla colpa cosciente nel caso in cui l'imputato

sieropositivo, anche in base al suo modesto livello culturale, aveva maturato la convinzione, poggiante sulla considerazione che

il suo stato di salute non aveva negli anni subito processo peggiorativo e correva tutto sommato di buona salute, che niente di

male avrebbe potuto succedere alla moglie. 108

Viceversa la corte di cassazione ha ritenuto sussistente il dolo eventuale nel caso in cui invece l'infezione era stata trasmessa da

una donna pienamente consapevole sia della malattia da cui era affetta, sia della possibilità di trasmetterla, al proprio

compagno (né la donna poteva avere dubbi in ordine all'esito letale dell'infezione da HIV, dal momento che il marito era morto

di AIDS). Questo quadro probatorio ha consentito al giudice di legittimità di affermare che la gente non solo si era

concretamente rappresentato il rischio del verificarsi dell'evento, ma lo aveva accettato, nel senso che si era determinato ad

La premeditazione

prevista come circostanza aggravante speciale nei delitti di omicidio e lesione personale, esprime una maggiore

intensità del dolo dell'agente.

Consiste in una decisione in cui:

 si è mantenuto costante il proposito criminoso (criterio ideologico)

 per un certo lasso di tempo (criterio cronologico)

In giurisprudenza si afferma che ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA PREMEDITAZIONE sono

 un'apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e l'attuazione di esso , tale da

consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del recesso

 e la ferma risoluzione criminosa perdurante senza soluzione di continuità nell'animo dell’agente fino alla

commissione del crimine.

La premeditazione va distinta:

 dalla dolo di proposito: dove è minore intensità del proposito criminoso

 dal dolo d'impeto: dove l'attuazione del proposito criminoso è quasi immediata.

Oggetto del dolo

La rappresentazione e la volizione devono avere per oggetto ,

non già gli elementi descritti in astratto dalla norma incriminatrice

bensì il fatto concreto che corrisponde alla figura legale del fatto incriminato: l'agente, quindi, può anche ignorare

l'esistenza della norma che descrive il fatto da lui realizzato, ovvero può interpretarla erroneamente: ciò rileverà

eventualmente come ipotesi di “ignoranza o errore sulla legge penale” ex art. 5 cp..

Ciò che è necessario e sufficiente per l'esistenza del dolo è che l'agente voglia consapevolmente realizzare un fatto

concreto che corrisponda alla previsione di quella norma, ossia un fatto tipico.

ESEMPIO : non rileva ai fini del dolo che l'agente ignori che nel nostro paese è vietata la bigamia: perché sussista il reato di bigamia rileva soltanto

che l’agente decida di sposarsi sapendo di essere già sposato!

Nei REATI A DOLO GENERICO, oggetto della rappresentazione e della volizione è solo il fatto concreto che

 integra gli estremi del fatto descritto dalla norma incriminatrice: eventi ulteriori, perseguiti dall'agente

come conseguenza del fatto tipico, sono al di fuori dell'oggetto del dolo e al massimo rileveranno come

motivi che aggravano o attenuano la pena

(ESEMPIO: nell'omicidio doloso è necessario, ma anche sufficiente, che l’agente abbia scientemente voluto cagionare la morte di un

uomo; non rileva che l'uomo sia stato ucciso per motivi abietti o di particolare valore morale quei motivi eventualmente aggraveranno o

attenueranno la pena ai sensi dell'articolo 61 co 1)

Nei REATI A DOLO SPECIFICO oggetto del dolo è sia il fatto concreto corrispondente a quello descritto dalla

 norma incriminatrice, sia l'evento, che l'agente deve perseguire come scopo e la cui realizzazione è

irrilevante per la consumazione del reato

(ESEMPIO nel sequestro di persona a scopo di estorsione, l'agente deve rappresentarsi e volere la privazione della libertà personale della

109

vittima, perseguendo quale scopo del sequestro il conseguimento di un riscatto come prezzo della liberazione: il riscatto è irrilevante

però per la consumazione del reato!)

Il dolo nei reati omissivi

La peculiarità del fatto nei REATI OMISSIVI sia propri che impropri, si riflette nella configurazione del dolo, sotto il

profilo dell'oggetto della rappresentazione dell'abolizione .

 MOMENTO RAPPRESENTATIVO

Nei reati omissivi PROPRI, quanto al (del dolo).

1) Il soggetto che ha l'obbligo di agire deve innanzitutto essere a conoscenza, anche in forma dubitativa, dei

presupposti di fatto dai quali scaturire il dovere di agire (ciò vale sia per i reati omissivi propri, sia per quelli omissivi

impropri).

Es.: il dolo di omissione di soccorso (reato omissivo proprio) esige infatti che il soggetto si renda conto di trovarsi di fronte ad un fanciullo minore di

anni dieci o ad una persona incapace di provvedere a se stessa, che siano stati abbandonati o smarriti, ovvero ad un corpo che sia o sembri in

animato, o, ancora, ad una persona ferita o altrimenti in pericolo.

2) In secondo luogo, il soggetto deve sapere qual è l'azione da compiere.

ES. chi si imbatte nel minore o nell'incapace deve sapere che deve avvertire la pubblica Autorità.

Ai fini della sussistenza del dolo, non è invece necessario che il soggetto sappia che il mancato compimento dell'azione

doverosa è penalmente rilevante in quanto ciò rileverà solo ai fini dell'art. 5.

Nei reati omissivi IMPROPRI, che esigono anche il verificarsi di un evento come conseguenza dell'omissione, il

 garante deve inoltre rendersi conto che il compimento dell'azione per lui doverosa potrebbe impedire il

verificarsi dell'evento, neutralizzando così il decorso causale che potrebbe produrlo

(ES.: il ferroviere deve cioè aver chiaro che, azionando correttamente lo scambio, eviterà la collisione pericolosa per la pubblica

incolumità).

MOMENTO VOLITIVO

Quanto al del dolo, è necessario che il soggetto decida di non compiere l'azione doverosa.

Inoltre il momento volitivo esige che il soggetto abbia posto a base di quella decisione l'intenzione di non impedire

l'evento o la certezza o l'accettazione dell'eventualità del verificarsi di un evento che sarebbe stato impedito dal

compimento dell'azione doverosa.

L'accertamento del dolo . Il dolus in re ipsa

Per quanto riguarda l'accertamento del dolo, i fatti psichici che lo compongono (rappresentazione e volizione) non

possono essere accertati mediante i sensi, ma possono essere solo desunti da dati esteriori, con l'aiuto di massime di

esperienza (art. 133 c.p.): queste, vanno utilizzate tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto, relative alla

modalità dell'azione, alla condotta susseguente al reato, alla personalità dell'agente, all'interesse che egli ha, al

compimento dell'azione ecc..

L'errore, sia sul fatto che sulle cause di giustificazione, esclude il dolo anche se inescusabile, anche cioè se un uomo

diligente lo avrebbe evitato nelle circostanze del caso concreto: l'errore dovuto a colpa lascia sussistere una

responsabilità per colpa sempre che il fatto sia previsto dalla legge anche nella forma del delitto colposo - artt. 47 e

59. 4 c.p..

Accertare la sussistenza del dolo vuol dire desumere il comportamento psicologico del soggetto che agisce con dolo.

In pratica possono riscontrarsi:

 comportamenti che per la qualità con le quali si manifestano rendono possibile una più rapida deduzione del

dolo;

 comportamenti dai quali, invece è più difficile dedurre la sussistenza del dolo;

per i primi gli autori parlano di presunzione di dolo. 110

Preordinazione dei mezzi: esprime la preparazione delle modalità dell'azione e dei mezzi per commettere il delitto:

la

(è il caso di chi dopo aver a lungo meditato su come ammazzare il rivale, lo uccide appena lo incontra col primo oggetto che trova)

preordinazione può essere sintomo della premeditazione.

Dolo-movente-rappresentazione del modo di verificarsi del l'evento

Ai finì della sussistenza del dolo è irrilevante:

1. il movente del reato: è il motivo per cui il soggetto compie il fatto che costituisce reato. Tuttavia se la legge fa

dipendere l'esistenza di un reato dal movente che ha spinto l'azione, tale movente assurgere a elemento

costitutivo e perché il reato sussista, il dolo deve riguardare il fine preso in considerazione dalla norma (=dolo

specifico).

2. La rappresentazione del modo in cui si verifica l'evento voluto dall’agente: (Tizio decide di uccidere Carlo

facendolo cadere in un burrone, ritenendo che egli si fracasserò sulle rocce. Tizio risponderà di omicidio

doloso anche se Caio muore per un infarto durante la caduta).

LA COLPA

La realizzazione per COLPA di un fatto antigiuridico comporta una responsabilità assai meno grave rispetto alla

realizzazione dolosa dello stesso fatto; infatti, la colpa rappresenta un criterio della attribuzione della responsabilità

che ha una struttura del tutto diversa da quella del dolo. eccezione

Infatti la punibilità a titolo di colpa rappresenta per i delitti un' :

Art. 42 cp.: “ nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come delitto, se non l'ha commesso con

salvo i casi di delitto colposo espressamente preveduti dalla legge”.

dolo, espressa,

Inoltre essa deve essere nel senso che va esclusa in mancanza di una esplicita previsione.

Art. 43 c.p. "Il delitto è colposo, o contro l'intenzione quando,

l'evento anche se preveduto non è voluto dall'agente

e si verifica :

a causa di negligenza o imprudenza o imperizia,

ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline".

colpa

La consta di 2 REQUISITI:

- uno negativo, cioè l'assenza di dolo: il fatto dev'essere stato realizzato involontariamente;

cioè la condotta è attribuibile al volere del soggetto, ma manca la volontà dell'evento (che appunto caratterizza il 111

dolo) ;

l'eventuale presenza della previsione dell'evento, compare nella definizione legislativa della colpa, solo per evocare l'ipotesi

aggravata della colpa con previsione, che dà vita ad una circostanza aggravante dei delitti colposi!

- uno positivo: ovvero la presenza di ciò che la legge descrive come &quo

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Publisher
A.A. 2012-2013
274 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lulusì di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria o del prof D'Ascola Vincenzo Nico.