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Volontaria giurisdizione processo sostanza legati
Favorire ove possibile la convergenza del forum ius interesse. Discute l'opportunità di affidare la propria causa ai giudici italiani.
La giurisdizione cautelare
La norma generale che delimita l'ambito della giurisdizione italiana è l'art. 10 della legge 218/1995. La giurisdizione sussiste quando il provvedimento cautelare deve essere eseguito in Italia o quando il provvedimento ha effetti sul territorio italiano. La norma si applica alle misure provvisorie volte a salvaguardare la fruttuosità di un procedimento di cognizione o esecutivo, indipendentemente dal fatto che il procedimento sia già iniziato o meno, quando vi sia ragione di temere che, nelle more, le ragioni del richiedente subiscano un grave pregiudizio. Le due ipotesi contemplate dall'art. 10 sono:
ordinamento straniero. Queste regole sono fondamentali per garantire la corretta applicazione del diritto internazionale e per evitare conflitti di giurisdizione. Nel caso in cui una controversia abbia elementi di connessione con un ordinamento straniero, l'autorità giudiziaria italiana deve valutare se sia necessario applicare la legge straniera. Questa valutazione dipende da diversi fattori, come ad esempio la natura della controversia, la residenza delle parti coinvolte e la localizzazione dei beni oggetto della controversia. Una volta stabilito che la legge straniera debba essere applicata, l'autorità giudiziaria italiana deve prendere in considerazione le norme materiali di quell'ordinamento. Questo significa che deve riconoscere e applicare le conseguenze giuridiche previste dalla legge straniera agli atti e ai fatti su cui deve pronunciarsi. Tuttavia, l'applicazione della legge straniera non è automatica. L'autorità giudiziaria italiana ha il potere di decidere se applicare o meno la legge straniera, in base alle condizioni previste dal diritto internazionale privato. Queste condizioni possono includere la presenza di particolari circostanze o la necessità di cautelare i diritti delle parti coinvolte. In conclusione, le autorità italiane devono essere in grado di prendere in considerazione le norme materiali di un ordinamento straniero quando necessario. Questo richiede una corretta applicazione delle regole di diritto internazionale privato e una valutazione accurata dei fattori di connessione con l'ordinamento straniero.Stato straniero, cioè di norme sui conflitti dileggi. Con riferimento al della vengono in rilievo /approcci: PROBLEMA LEGGE APPLICABILE 2 OPINIONI- : le di un hanno il di solo leUNILATERALISTICO NORME MATERIALI CERTO STATO COMPITO REGOLAREche riguardano ;SITUAZIONI TALE STATO- : le di hanno la vocazione aBILATERALISTICO NORME MATERIALI OGNI STATO REGOLARE QUALSIASI. In tal caso per stabilire se una data debba essere secondo laSITUAZIONE FATTISPECIE VALUTATAdi uno di un , occorre solo capire se la , per le sueLEGGE STATO O ALTRO FATTISPECIE APPARTENGAcaratteristiche, all' del .ORDINAMENTO PRIMO O SECONDO STATO Metodi di risoluzione dei conflitti di leggi Le di di possono essere congegnate in : NORME CONFLITTO LEGGI VARIO MODO- Il : in questo caso la di unaMETODO TRADIZIONALE NORMA CONFLITTO SELEZIONA PARTICOLARErelativa alla (es. l'ultima residenza abituale del de cuius) e faCIRCOSTANZA FATTISPECIE DIPENDEREdalla sua l' della . La soluzione che fadipendere dalla localizzazione della fattispecie è un modo per individuare la legge applicabile. Le norme di conflitto, confezionate secondo il metodo tradizionale, impongono all'interprete un ragionamento in due fasi: a) Si parte dalle norme di conflitto (norme del foro, norme convenzionali o sovranazionali operanti nel foro) a cui si chiede di identificare il paese dalle cui regole generali può essere desunta la disciplina astratta della fattispecie. Identificata la legge applicabile, le norme di conflitto escono di scena. b) L'interprete si trova all'interno della legge richiamata (lex causae) e deve individuare le norme materiali che servono a regolare la fattispecie. Questo metodo comporta un salto nel buio. Nella prima fase, l'interprete non si interroga sul contenuto materiale della legge richiamata. Nella seconda fase, cioè all'esito del ragionamento, egliverrà a del tenore del richiamato ed è possibile che RICHIAMO CONOSCENZA MATERIALE DIRITTO scopra che le dell' richiamato incarnino dei NORME MATERIALI ORDINAMENTO VALORI CONTRASTANTI con quelli del . In questo caso il consiste in una sorta di di : cioè il FORO RIMEDIO VALVOLA SICUREZZA dell', che consente di la , quando seLIMITE ORDINE PUBBLICO NON APPLICARE LEGGE RICHIAMATA produrrebbe .- Il : per i del già allo stadioMETODO DELLE CONSIDERAZIONI MATERIALI PROMUOVERE VALORI FORO dell' della è possibile nelle diINDIVIDUAZIONE LEGGE APPLICABILE INCORPORARE NORME CONFLITTO degli volti a propiziare il di di tipo (es.ELEMENTI RAGGIUNGIMENTO SPECIFICHE FINALITÀ MATERIALE l'art. 28 Legge 218: regola di conflitto a cui bisogna ricorrere in Italia quando si discute della validità formale di un matrimonio, per cui deve reputarsi formalmente valido un matrimonio che sia considerato tale "dalladi utilizzare il tag p per formattare il testo:
legge del luogo di celebrazione o dalla legge nazionale di almeno uno dei coniugi al momento della celebrazione o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento”). La fornisce dei di in tra . Si tratta di unNORMA CRITERI COLLEGAMENTO CONCORSO LORO, in quanto i criteri sono tutti sullo , . IlCONCORSO ALTERNATIVO STESSO PIANO SENZA GERARCHIAvuole la che il possa essere dichiaratoLEGISLATORE ACCRESCERE PROBABILITÀ MATRIMONIO VALIDOe pur di conseguire tale prende a i di da unaRISULTATO PARAMETRO CRITERI VALIDITÀ STABILITIqualsiasi delle dai vari criteri. Le sono qui , la aspiraLEGGI RICHIAMATE 2 FASI NON SEPARATE NORMAa produrre un sia geograficamente sia materialmente ;RISULTATO GIUSTO- L’ : le di che seguono ilAPPLICAZIONE GENERALIZZATA DELLA LEX FORI NORME CONFLITTO METODOe quelle che il delle hanno unaTRADIZIONALE SEGUONO METODO CONSIDERAZIONI MATERIALIin : dalle che laCARATTERISTICA COMUNE OPERANO SEPARATAMENTE REGOLE DISCIPLINANO. Nulla impedisce
che le norme sulla giurisdizione assegnino il potere decisionale allo Stato X e che le norme sulla competenza giurisdizionale chiedano a queste di decidere il caso con le norme di legge applicabile dell'autorità dello Stato Y. Il merito della questione riguardante la legge applicabile, invece, spetta alla foro che collega la soluzione alla questione di competenza. La soluzione riguardante la legge applicabile rientra nella sfera applicativa delle norme di conflitto di leggi. Le norme di conflitto hanno un carattere speciale: operano in relazione ad una particolare categoria di situazioni. La prima operazione da compiere per la determinazione della legge applicabile è stabilire quale norma di conflitto è in vigore nel foro (norme di conflitto interne, convenzionali o dell'UE), quella deputata a regolare il caso. Si parla a questo proposito di qualificazione, cioè l'operazione intellettuale che mira a stabilire se un dato caso rientri nella disciplina di una certa norma da un'analisi comparativa.che un'indagine sul senso e la portata delle norme presuppone l'utilizzo di espressioni tecniche. Infatti, la categoria di norme che si propone di regolare situazioni di conflitto è tramite l'uso delle proprie espressioni tecniche (es. art. 23 L. 218 tratta della capacità di agire delle persone fisiche). Tali espressioni, sebbene possano essere più o meno comuni a tutti i sistemi privatistici, non hanno necessariamente lo stesso significato ovunque. Si tratta quindi di capire se la fattispecie, per i suoi caratteri strutturali e per gli interessi in gioco, sia riconducibile sotto l'una o l'altra delle categorie utilizzate dalle norme di conflitto. Una volta individuata la legge regolatrice pertinente, e la categoria di norme lex causae, è possibile che le norme di conflitto riconducano il caso sotto una categoria diversa da quella impiegata prima (perché le norme di conflitto sonoLa qualificazione dell'idea che la qualificazione sia guidata dalle categorie del foro riflette il fatto che le norme di conflitto integrano l'ordinamento del foro e non vi è nulla di sorprendente nel fatto che la loro interpretazione rifletta il contesto in cui sono inserite. Se la scelta è di impiegare una norma di conflitto uniforme anziché interna, le categorie del foro diviene inopportuno modo autonomo delle norme uniformi interpretate alla luce dei caratteri del sistema a cui appartengono, cioè in quali questioni è necessario identificare la legge applicabile. Non si qualificano fatti o norme, ma la pretesa grezza su cui l'interprete è sollecitato a decidere le quali sono le categorie per l'oggetto della qualificazione.
ALTRAquestione preliminare. Ci si chiede, dunque, come si la allaDETERMINA LEGGE APPLICABILE QUESTIONE. Questo interrogativo ha ragion d'essere quando le , prese singolarmente,PRELIMINARE 2 QUESTIONIrientrino nella di di diverse. :SFERA APPLICATIVA NORME CONFLITTO 2 APPROCCI- Consiste nell' la alla dellaASSOGGETTARE QUESTIONE PRELIMINARE LEGGE REGOLATRICE, sia pure a quanto per quest' ;QUESTIONE PRINCIPALE LIMITATAMENTE OCCORRE DECIDERE ULTIMA- L' della alla dalle