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CAPITOLO 3: I SEGNI DISTINTIVI

CAPITOLO 3.1: Il marchio

I segni distintivi. Il marchio• I segni distintivi sono una categoria di diritti di proprietà industriale, inclusi nella proprietàintellettuale, utilizzati dalle imprese per interagire con una vasta gamma di interlocutori, come adesempio i consumatori e i fornitori, nell'ambito delle relazioni di mercato.• Il marchio è il segno distintivo di maggiore rilevanza storica, normativa ed economica, mentre altrisegni distintivi vengono disciplinati e considerati in relazione alla teoria più sviluppata riguardante ilmarchio.

La funzione dei segni distintivi nell’economia di mercato:• I segni distintivi devono essere considerati come diversi tipi di segni, tra cui grafici, sonori,tridimensionali o bidimensionali. Anche se ci sono molte variazioni dal punto di vista delle lorocaratteristiche, la loro funzione principale è sempre la stessa: identificare la provenienza di beni oservizi.

In altre parole, i segni distintivi servono a identificare il produttore o il fornitore di un determinato prodotto o servizio.
  • Le imprese hanno la necessità di essere identificate a causa della dinamica del mercato in cui operano. In questo contesto, le imprese non hanno una relazione individuale con un singolo cliente, ma piuttosto una relazione seriale con la generalità dei consumatori attuali o potenziali. Per gestire questa relazione, le imprese devono utilizzare canali di comunicazione dedicati e dei segni distintivi che permettono di dialogare con i consumatori su elementi essenziali dell'offerta. Questi segni consentono alla domanda dei consumatori di indirizzarsi consapevolmente verso determinati prodotti o servizi.
  • Le imprese utilizzano i segni distintivi, in particolare il marchio, per fidelizzare i consumatori e creare un rapporto continuativo con loro. Quando un consumatore è soddisfatto di un prodotto, continuerà ad acquistarlo e
sarà in grado di identificarlo grazie al marchio. Inoltre, i segni distintivi consentono ai consumatori di distinguere prodotti simili o sostituibili tra di loro e di confermare o modificare le proprie scelte in base all'esperienza. Questi segni sono convenzioni che si sono sviluppate nel tempo con lo scopo di favorire l'identificazione dei produttori e dei loro prodotti. Grazie alla presenza dei segni, i consumatori sono in grado di giudicare le vittorie e le sconfitte di mercato e premiare o penalizzare le imprese, scegliendo di rimanere fedeli ad un certo marchio o di abbandonarlo.
  • Tutti questi meccanismi permettono al mercato di operare una selezione naturale, espellendo le imprese meno efficienti e premiando quelle più competitive. Tuttavia, questo sistema funziona solo se i segni distintivi, come il marchio, sono utilizzati in esclusiva, almeno tendenzialmente, da un determinato imprenditore. Se chiunque potesse utilizzare qualsiasi marchio, il meccanismo

La selezione del mercato non sarebbe in grado di produrre gli stessi risultati.

I segni distintivi:

  • Il marchio (registrato e non registrato) è apposto sul prodotto o utilizzato per distinguere la provenienza dei servizi.
  • La ditta è il nome commerciale dell'imprenditore.
  • L'insegna distingue i locali dell'impresa.
  • L'emblema è assimilabile al marchio.
  • I nomi di dominio (domain names) sono utilizzati nel web con funzione distintiva.

Il marchio:

  • Il marchio, comunemente chiamato "marca", è il segno distintivo di maggior rilevanza economica e normativa. La sua disciplina fu definita subito dopo l'Unità d'Italia, come diritto dell'imprenditore su un segno distintivo. Successivamente, tale disciplina fu inclusa nel Codice civile. Nel 1992, la normativa in materia fu significativamente aggiornata per recepire le direttive europee, seguite in seguito al recepimento di convenzioni.
marchi è regolata da diverse fonti normative, sia nazionali che europee. La principale fonte nazionale è il Codice della Proprietà Industriale del 2005, che è stato modificato e integrato più volte per recepire le direttive europee, l'ultima volta nel 2019. Le norme del Codice Civile in materia di marchio non sono state abrogate, ma rappresentano una base minima di disciplina. Tuttavia, il Codice della Proprietà Industriale contiene una disciplina molto più completa e dettagliata. La registrazione del marchio e la conseguente nascita del diritto non avviene solo a livello nazionale, ma è possibile effettuare una registrazione europea del marchio che ne garantisca la protezione a livello europeo. La disciplina attualmente in vigore sui marchi è quindi regolata da una combinazione di norme nazionali e europee, che devono essere prese in considerazione per garantire una corretta tutela dei diritti di proprietà industriale.

La marchi è regolata dalle direttive di armonizzazione europee. Talvolta, l'interpretazione di queste norme da parte dei giudici nazionali può sollevare delle questioni interpretative di compatibilità con il diritto europeo. In questi casi, la Corte di Giustizia o il Tribunale di primo grado europeo sono chiamati a decidere l'interpretazione corretta, che poi viene applicata dai giudici nazionali (cd. "rinvio pregiudiziale proposto dai giudici nazionali").

Il processo di registrazione di un marchio può avere esiti diversi rispetto alle richieste avanzate dal richiedente e ciò può portare a controversie. Inizialmente, queste controversie vengono decise dall'ufficio competente. Successivamente, l'ufficio dispone di una commissione di ricorsi che si occupa delle impugnazioni. Le decisioni della commissione di ricorsi sono soggette alla revisione del tribunale di primo grado e della Corte di Giustizia. Quindi, oltre alla

La giurisprudenza che si forma attraverso il rinvio pregiudiziale proposto dai giudici nazionali, può esserci una giurisprudenza che si forma in relazione alle vertenze derivanti dai procedimenti amministrativi di registrazione del marchio.

La funzione distintiva (giuridica) del marchio:

  • La funzione del marchio si suddivide in due categorie:
    • Funzione economica: il marchio ha un valore di mercato grazie alla sua capacità attrarre i consumatori ed a garantire uno standard qualitativo.
    • Funzione giuridica: il marchio svolge la funzione di distinguere un'impresa (o un suo prodotto) da quello dei concorrenti.
  • Prima del 1992, il titolare del marchio non poteva cedere il marchio senza cedere l'azienda o un ramo di essa, perché il pubblico dei consumatori doveva essere sicuro che i prodotti recanti quel marchio provenissero effettivamente da un particolare complesso produttivo. Ciò ha protetto la funzione di indicazione di provenienza, anche a
discapito dell'interesse dell'imprenditore. Non c'era, tuttavia, un obbligo di garanzia della qualità per il marchio segno distintivo, a meno che fosse un marchio collettivo o di qualità. In generale, l'imprenditore ha interesse a mantenere uno standard qualitativo elevato, ma possono esserci situazioni in cui ci sia un disallineamento tra il marchio e la qualità dei prodotti. Questo può accadere in situazioni limite o in cui l'azienda viene ceduta e il nuovo imprenditore non è in grado di gestirla adeguatamente. Con la normativa post 1992 si è verificato un cambiamento significativo nella circolazione del marchio: il limite precedentemente presente è stato eliminato, ma sono stati stabiliti alcuni requisiti per l'uso del marchio in modo non ingannevole per il pubblico. Questo ha portato a uno statuto di non recettività del marchio, che impone all'imprenditore di comunicare eventuali cambiamenti.nella titolarità o nella linea produttiva.
  1. La funzione distintiva rimane un requisito legale fondamentale del marchio, sia per la sua registrazione che per la sua protezione, anche dopo il 1992. Grazie alla funzione distintiva, un consumatore può facilmente associare un prodotto a un imprenditore specifico. Tuttavia, affinché la funzione distintiva possa essere svolta, sono necessarie alcune condizioni specifiche.
  2. Il marchio deve essere utilizzato esclusivamente dall'imprenditore titolare, salvo il caso in cui sia stata regolamentata la sua concessione in licenza.
Il marchio come indicazione di origine, di provenienza e di identità:
  1. Ci sono diverse classificazioni dei marchi che è importante conoscere.
  2. Un marchio può essere un marchio di origine e provenienza o un marchio di identità del prodotto. Ad esempio, i biscotti Macine del Mulino Bianco Barilla presentano tre marchi differenti, in cui Barilla è il
marchio di origine e provenienza, Mulino Bianco è il marchio della linea di produzione e Macine è il marchio del prodotto. Invece, nel caso di Ferrero Nutella o altri prodotti a marchio Ferrero, il marchio Ferrero indica l'origine e la provenienza del prodotto da un determinato complesso aziendale, mentre il marchio Nutella o Rocher è un marchio del prodotto che identifica le specifiche caratteristiche del prodotto stesso. Nel settore automobilistico, le case automobilistiche utilizzano un marchio, come la Volkswagen, per indicare la provenienza, e poi marchi di modelli specifici, come Golf, che identificano il modello di automobile con caratteristiche specifiche. Tutti questi sono marchi che svolgono una funzione distintiva, di origine e provenienza o distintiva di prodotto. Quando un'azienda monoprodotto utilizza un marchio, di solito questo marchio svolge entrambe le funzioni di origine e di identificazione del prodotto. Se l'azienda è

Conosciuta dal pubblico per la produzione di un singolo prodotto, non ha bisogno di differenziare il marchio di origine dal marchio del prodotto e talvolta utilizza una denominazione generica per una varietà di prodotti. Ad esempio, alcune aziende produttrici di yogurt e di latticini vari utilizzano solo il marchio dell'azienda e non hanno un marchio specifico per quel particolare prodotto. In questi casi, la denominazione generica utilizzata per identificare il prodotto (come "yogurt" su un vasetto di yogurt) non è protetta come marchio.

Quale funzione del marchio è tutelata dall'ordinamento?

  • La funzione del marchio non si limita alla semplice identificazione di un prodotto o della sua provenienza, ma può anche svolgere una funzione attrattiva per i consumatori. I marchi noti, celebri o rinomati, possono avere una forza commerciale che va al di là della loro funzione originale, e possono essere utilizzati in contesti completamente diversi.

diversi da quello per cui sono stati creati (ad esempio Coca-Cola sulle t-shirt). In alcuni casi, la tutela giuridica del marchio notorio potrebbe precludere a chiunque di utilizzare il marchio senza autorizzazione.

Dettagli
A.A. 2022-2023
129 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher leonardo.calabrese di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto industriale e della concorrenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Genovese Anna.