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Il cristianesimo

Il cristianesimo arriva a Roma dopo la morte di Gesù attraverso l'opera di san Paolo. Nascono una serie di comunità cristiane. All'inizio, l'Impero Romano è un impero multiculturale che accetta le diversità religiose e linguistiche. L'impero romano aveva delle regole comuni ma dava spazio alle diversità, soprattutto religiose. I cristiani, al contrario, non possono riconoscere queste diversità. Fin quando le comunità sono poco numerose e restano nella sfera bassa delle classi sociali, questo non crea problemi. Dal momento in cui le comunità iniziano ad essere più grandi, iniziano a crearsi dei problemi. Uno dei problemi più grandi è che il cristianesimo propugna un'organizzazione sociale che è diversa, ad esempio come elemento della sovversione, la fede in un solo dio. In poche parole, propugnano valori che potrebbero essere pericolosi.

L'impero. Le persecuzioni dei cristiani non assortiscono gli effetti sperati, i cristiani si fanno martorizzare ma non smettono di essere cristiani, l'impero romano cambia strategia e nel 313 con l'editto di Costantino (ultimo imperatore dell'impero romano), editto di Costantino 313 editto attraverso il quale religione cristiana è lecita, non è più fuori legge, e non può più essere perseguitata e entrare a far parte dei benefici che beneficiano le altre religioni. Costantino in cambio chiede che i cristiani rispettano le leggi romane e in secondo luogo preghino per l'imperatore, Costantino accoglie questo punto senza generare troppo disordine. La scelta di Costantino è la separazione dei poteri sancita ancora oggi nell'art 7 costituzione. Dopo l'editto, i cristiani iniziano a frequentare la società, dando luogo al fenomeno di giuridicizazzione. Giuridicizazzione anno 314 viene istituito bilancio pubblico.

con dei finanziamenti per costruire edifici cristiani, nel 318 viene istituita la epicospalis audentia, un tribunale ecclesiastico. Si tratta di un tribunale presieduto dal vescovo che governa la comunità e si occupa dei conflitti e problematiche della comunità. Quindi i temi e i problemi della chiesa sono sottratti alle funzioni del giudice ordinario. Le decisioni spettano all'autorità ecclesiastica, si crea quindi parallelamente alla giurisdizione ordinaria, quella ecclesiastica. Le chiese acquistano il diritto di ricevere l'eredità e le donazioni e di accumulare patrimonio, un altro passaggio fondamentale. La giuridicizzazione è quel processo per il quale il cristianesimo viene in qualche modo assorbito dentro l'ordinamento romano, gli si crea il bilancio per costruire gli edifici di culto, gli si crea la personalità giuridica che consentirà successivamente alla chiesa di accumulare il proprio territorio, gli si attribuisce una.

competenza giurisdizionale attraverso le episcopalis audentia. La giuridicizzazione avrà due effetti, cambierà il rapporto della Chiesa cristiana rispetto al potere temporale e quindi all'impero romano, ma cambierà anche i rapporti tra le chiese all'interno dell'organizzazione cristiana.

Concilio di nicea del 325 d.C. È il primo Concilio ecumenico cioè universale della storia della Chiesa, fu convocato dall'imperatore Costantino per ristabilire nella chiesa e nell'impero di Roma la pace turbata dall'arianesimo. Ario non negava la Trinità, ma sosteneva che Gesù non era ingenerato ed eterno come il padre. Più di Gesù pure quindi, virgola, in quanto il figlio non può essere considerato come il padre poiché non esiste dall'eternità. Punto. Il Concilio di nicea del 325 si concluse con la condanna dell'arianesimo, Gesù venne proclamato identico quanto alla sostanza e alla natura.

Dio padre.
380 editto di Teodosio, passaggio epocale perché la religione cristiana quella lecita che vive nel pieno della legittimità insieme alle altre, diventa religione di stato, l'Impero Romano non è più politeista ma assume religione cristiana come religione di stato. Il cristianesimo si espande immediatamente in tutto l'impero romano. Ma così il cristianesimo, essendo religione di Stato si trova sottoposto al di sotto dell'imperatore punto si avvia il cesaropapismo ossia l'imperatore rivendica autorità sulla Chiesa. Il cesaropapismo, si verifica quando il potere temporale pretende di andare a regolare tutta una serie di aspetti che appartengono al potere secolare. Vediamo che gli effetti della comporterà delle problematiche che attengono al rapporto tra Roma e le altri sedi della cristianità, in particolare un'altra sede della cristianità che è Costantinopoli. Il conflitto tra Roma e

Costantinopoli è un conflitto che si sviluppa abbastanza in fretta, ci sono due momenti importanti:

  1. nel 451 d.C., il Concilio di calcedonia del primato dell'impero d'occidente con sede a Roma
  2. nel 1054 lo scisma d'oriente

Nel 395 d.C. muore Teodosio (imperatore impero romano), che si dividerà in due parti:

  1. impero d'oriente con capitale a Costantinopoli (Bisanzio in verità allora)
  2. Impero d'occidente con sede a Roma

Entrambe i due imperi sono governati dai due figli di teodosio, virgola in Occidente però accadde qualcosa di abbastanza traumatico, vale a dire viene sottoposta a numerosissime invasioni barbariche. Nel 451 a Roma (impero d'occidente) non c'è più l'imperatore, Roma non ha più il potere superiore ad altre sedi, ora il centro dell'impero è diventata bisanzio. Quello che in poche parole fa Costantinopoli è di rivendicare a se stessa il primato che viene fatta attraverso il...

Concilio di calcedonia. Nel 451 con il Concilio di calcedonia, Costantinopoli e Roma si dividono e da questo momento in poi, Roma governerà la cristianità dell'occidente e costantinopoli governerà la grandissima realtà d'oriente perché l'impero d'oriente resta più forte.

Nel 1054 avviene lo scisma d'oriente, ossia una disputa di carattere teologico, che ricordiamo sotto il nome della "questione del filioque" si fa riferimento al contenuto del credo, l'impostazione occidentale (Roma), ritiene che dal padre procede Gesù e poi lo Spirito Santo (si parla di processione lineare padre, figlio e Spirito Santo). Nel credo orientale si ritiene che dal padre procede il figlio e separatamente lo Spirito Santo.

Dunque le due chiese cominciano a discutere su questa cosa e Roma comunica a bisanzio, Procede lo scisma d'oriente con la scomunica delle due chiese che si separano fra di loro non andando

d'accordo. Per quanto riguarda l'unità di fede, Bisanzio e Roma e quindi i cristiani ortodossi e i cristiani cattolici sono assolutamente identici, più che altro credono nella stessa cosa. Quindi, ovviamente, c'è Dio padre, c'è Gesù e c'è lo Spirito Santo. Per quanto riguarda i rapporti tra le due, nel credo di Nicea si dice che il Figlio procede dal Padre e lo Spirito Santo procede dal Padre. Analizziamo come si è creata la Chiesa di Roma, non come comunità religiosa ma come potenza temporale. Una prima fase la individuiamo dal 395 fino all'anno 1050, abbiamo una situazione di cesaropapismo occidentale. Nel 380 c'è l'editto di Teodosio, nel 395 muore Teodosio e finisce così l'unità dell'impero e si creano due parti dell'impero, l'impero d'oriente e l'impero d'occidente (con capitale Roma). Ad un certo punto arrivano in occidente i barbari.

Questo comporta che il potere imperiale si indebolisce molto; quindi, ad un certo punto l'impero d'occidente rimane sempre più fragile e si nomina un esarca, ossia un rappresentante dell'imperatore. Quando viene nominato un vescovo di Roma occorreva mandare a Ravenna la nomina dell'imperatore, nei fatti se è vero che resta scritto nelle normative che il vescovo deve avere l'approvazione dell'imperatore, il vescovo di Roma si affranca dal potere imperiale e diventa patrono, la chiesa di Roma acquisisce un'autonomia. Si genera così un vuoto temporale, non c'è più un'autorità civile in grado di rappresentare e difendere l'Italia, bensì gli italici si trovano da soli, al punto che il papa e la chiesa cristiana presero il potere e divennero il punto di riferimento politico e religioso. Ad occidente il vescovo di Roma e in generale le comunità religiose assorbe anche quelle che sono le

Competenze del potere temporale. Il papa oltre ad esercitare il potere secolare esercita anche il potere temporale, cesaropapismo è infatti l'atteggiamento che induce il monarca ad avocare a se la facoltà di legiferare e giudicare in materia religiosa e teologica.

In questa escalation una delle date importanti è il 452, in Italia arriva Attila, un barbaro che appartiene alle stirpe degli unni, attila diventa famoso perché incontra il papa che è Leone I, il quale tratta con Attila, per trovare un patto di pace senza che attila distrugga Roma, ci va il papa, cosicché dimostra a tutti che lui è colui che rappresenta e difende le comunità italiche. Attila si rende conto che il papa è invincibile, e ciò che rende invincibili le comunità italiche è che sono legate da un'unità spirituale e temporale (papa capodelegazione). Leone rivendica a se l'autorità temporale, e inoltre creare

una società unita con gli stessi valori (quello che ancora oggi ci resta). Un altro elemento importante avviene nel 739 di nuovo c'è questa penisola che viene percorsa dai barbari, di nuovo il papa si mette a capo delle esigenze delle comunità italiche, ma chiede aiuto ai franchi (Carlo Martello), la prima cosa importante è che non chiede aiuto all'imperatore d'Oriente, ma chiede aiuto ai franchi. Il papa ritornerà di nuovo alla carica ma nel 754 il papa nel chiedere aiuto ai franchi alza la posta, cosicché il papa riconoscerà il legittimo potere sull'intera penisola italiana ai franchi, tranne che un pezzo di terra (stato vaticano), il papa si comporta come se avesse disponibilità territorio italiano, inoltre si ricava un territorio tutto suo, il papa si ripresenta come rappresentante delegato. L'ultimo atto più importante è la coronazione di Carlo magno nell'800, il papa leone II incorona.

Carlo magno, celebrata in modo molto aulico, vediamo che quello che il papa voleva raccontare al mondo è che lui stava sopra l'impero.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
36 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tiziano27 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Ecclesiastico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Benigni Rita.