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Riassunto esame Diritto dell'Unione Europea, Prof. Raspadori Fabio, libro consigliato Diritto dell’Unione europea – Parte istituzionale, 8edizione, Giappichelli Editore, Torino, 2020, pp. XXIV-518, Girolamo Strozzi, Roberto Mastroianni Pag. 1 Riassunto esame Diritto dell'Unione Europea, Prof. Raspadori Fabio, libro consigliato Diritto dell’Unione europea – Parte istituzionale, 8edizione, Giappichelli Editore, Torino, 2020, pp. XXIV-518, Girolamo Strozzi, Roberto Mastroianni Pag. 2
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PESC.

Soppressione dell’UEO a seguito del progressivo trasferimento all’UE dei compiti attribuiti a

quell’organizzazione.

I principi e gli orientamenti generali della politica estera e di sicurezza comune vengono definiti dal

Consiglio europeo che individua le strategie comuni nei settori in cui gli Stati membri hanno interessi

le quali fissano gli obiettivi, la durata e i mezzi che l’Unione e gli Stati membri devono mettere a

comuni,

disposizione e assumono valore vincolante per il Consiglio, il quale a sua volta, prende le decisioni

necessarie per la definizione e la messa in opera della PESC, adottando azioni comuni e posizioni comuni.

Le decisioni del Consiglio sono deliberate all’unanimità, salvo alcuni casi.

figura dell’Alto rappresentante per la

Inoltre, al fine di dare maggiore impulso alla PESC, è poi prevista la

politica estera e la sicurezza comune, impersonata dal Segretario generale del Consiglio nominato dal

(all’unanimità prima di Nizza) con l’accordo del

Consiglio europeo a maggioranza qualificata

Presidente della Commissione; tale carica rappresenta, insieme al Ministro degli esteri del paese che ricopre

dell’Unione,

la presidenza del Consiglio, il Consiglio degli affari esteri e assiste il Consiglio contribuendo alla

formulazione, preparazione e attuazione delle decisioni politiche svolgendo un ruolo di osservatore

permanente della situazione internazionale (questa figura intendeva colmare una lacuna organizzativa nel

vecchio sistema in cui il Consiglio europeo svolgeva solo un ruolo di orientamento generale ed era volto ad

affiancare la Presidenza (dello stesso Consiglio europeo) per dare continuità e tempestività all’azione della

PESC).

Gli altri organi dell’Unione hanno un ruolo meno centrale rispetto a quello del Consiglio e del Consiglio

europeo: la Commissione ha un diritto di iniziativa limitato a determinanti aspetti specifici; il Parlamento ha

solo un ruolo consultivo e può rivolgere interrogazioni o formulare raccomandazioni al Consiglio; la Corte di

giustizia non ha praticamente alcuna competenza in questa materia.

• Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.

• possibilità di attuare un’integrazione di tipo differenziato

Cooperazione rafforzata: La viene estesa anche

nell’ambito della PESC. La Corte di giustizia è competente a verificare se le cooperazioni rafforzate (escluse

in materia di PESC) siano conformi alle competenze e agli obiettivi dell’Unione.

l’Europa

- Il Trattato che adotta una Costituzione per (Roma, 2004): Il testo del trattato fu il risultato dei lavori

della CIG che si aprirono nel 2003 e che a loro volta elaborarono i lavori portati a termine dalla Convenzione sul

futuro dell’Europa creta nel 2001.

Nonostante la particolare e significativa intestazione, il Trattato in questione non si discosta dai vari Trattati

l’ambizione di fondare una

intervenuti per modificare i Trattati originari, tuttavia esso si distingue per

“Costituzione” europea l’enfasi

ponendo e introducendo alcuni principi e concetti fondamentali su cui si

l’Unione,

dovrebbe fondare quali:

• della duplice legittimità fondata sulla volontà dei cittadini e degli Stati d’Europa;

l’importanza

• la cittadinanza europea;

• democratici: l’eguaglianza

i principi democratica, la democrazia rappresentativa, basato sulla rappresentanza

diretta dei cittadini attraverso il Parlamento europeo, la democrazia partecipativa esplicata dal dialogo

regolare e trasparente delle istituzioni dell’Unione con la società civile e attraverso gli strumenti della

democrazia diretta;

• il principio della trasparenza dei processi decisionali;

• l’importanza del sistema delle autonomie regionali e locali.

In genere tale trattato può essere considerato un accordo internazionale come quelli che lo hanno preceduto e non una

“Costituzione” in senso classico come è dimostrato dalle disposizioni che definiscono i suoi limiti nello spazio e nel

tempo, alla necessaria ratifica di tutti gli Stati membri, alla facoltà di recesso.

- Le principali novità previste dal Trattato di Roma del 2004:

• Abolizione della distinzione introdotta col Trattato di Maastricht dei tre pilastri e delineazione di un

disegno unitario attraverso l’amalgamazione a livello sistemico della PESC l’eliminazione

e della GAI e del

dualismo Unione Europea Comunità europea: la nuova Unione subentra ad entrambe e acquisisce una

propria personalità giuridica.

• Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea,

Incorporazione nel Trattato costituzionale della nell’ambito dell’ordinamento comunitario

proclamata a Nizza nel 2000, venendo così formalizzata

del rispetto di tali diritti che hanno forza giuridica

l’importanza vincolante per le istituzioni e gli organi

dell’Unione nonché per gli stessi Stati membri quando operano nell’attuazione del diritto dell’Unione.

• nuova definizione della tipologia degli atti dell’Unione:

Riordino delle fonti comunitarie e una viene

introdotta la nozione di legge e la distinzione tra atti legislativi e atti non legislativi.

Le leggi europee e le leggi quadro europee, ossia gli atti legislativi, si trovano al vertice degli atti tipici e

sono di competenza dell’autorità legislativa (Parlamento e Consiglio); esse mantengono, rispettivamente, le

caratteristiche proprie degli attuali regolamenti e direttive.

Gli atti non legislativi che sono adottati dalla Commissione e dal Consiglio sono: il regolamento europeo, con

portata generale e rivolto all’attuazione degli atti legislativi, che può essere obbligatorio in tutti i suoi elementi

ed essere direttamente applicabile(come gli attuali regolamenti) oppure può vincolare lo Stato membro per

quanto riguarda il risultato da raggiungere lasciandolo libero circa la scelta della forma e dei mezzi (come le

attuali direttive); la decisione che è obbligatoria in tutti i suoi elementi e può riguardare specifici destinatari; le

raccomandazioni; i pareri.

Tale ridenominazione non sarà ripresa dal Trattato di Lisbona.

• Semplificazione delle procedure decisionali: la procedura di codecisione diviene procedura legislativa

per l’adozione delle leggi europee è migliorata e razionalizzata; la procedura di cooperazione è

ordinaria

soppressa; le procedure di consultazione e quella del parere conforme, che diviene della “previa approvazione

del Parlamento europeo”, vengono circoscritte.

• Con riguardo alla revisione del Trattato vengono introdotte accanto alla procedura ordinaria due nuove

procedure semplificate (poi riprese dal Trattato di Lisbona).

• di recedere dall’Unione europea.

Viene per la prima volta previsto anche il diritto di ogni Stato membro

• incluso formalmente il Consiglio europeo tra le istituzioni dell’Unione,

Viene dotandolo di un presidente

in carica per due anni e mezzo per dare maggiore stabilità e continuità alla direzione dell’Unione.

• la figura dell’Alto rappresentante per la PESC con quella del Ministero degli affari

Viene sostituita

esteri che ai sensi del Trattato costituzionale è nominato dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata con

l’accordo del presidente della Commissione (con la medesima procedura può essere posto termine alla sua

carica), con l’incarico di guidare la politica estera e di sicurezza dell’Unione e la politica di difesa comune, ed

“mandatario” del Consiglio europeo per l’attuazione della PESC e al tempo stesso vicepresidente

è di fatto

della Commissione.

Il Trattato costituzionale sarebbe dovuto entrare in vigore quando tutti gli Stati membri avessero depositato il loro

strumento di ratifica previsto entro il 1° novembre 2006.

Tuttavia la decisione di alcuni paesi di porre a referendum l’approvazione della ratifica complicò l’iter e, in seguito ai

referendum con esito negativo indetti in Francia e in Olanda nel 2005, il progetto fu infine affossato.

In seguito al fallimento del Trattato istituzionale i governi degli Stati membri iniziarono un periodo di riflessione e di

consultazione nell’ottica di preparare una nuova proposta di riforma dei Trattati vigenti da dover terminare prima delle

elezioni del Parlamento europeo del 2009.

La presidenza tedesca preparò un mandato, approvato all’unanimità dal Consiglio europeo nel 2007, per la

- fu dato l’incarico di redigere un nuovo testo di trattato nel quale fossero recepite

convocazione di una nuova CIG cui

le innovazioni introdotte nel Trattato di Roma, ma con l’avviso di eliminare qualsiasi riferimento al carattere

costituzionale dei trattati.

La CIG terminò i suoi lavori in pochi mesi e diede vita al progetto di riforma di trattato che fu poi firmato dai 27 Stati

membri a Lisbona nel dicembre 2007; era previsto che il Trattato di Lisbona entrasse in vigore nel gennaio 2009 a

seguito del deposito di tutti gli strumenti di ratifica da parte degli Stati membri, secondo le rispettive norme

costituzionali.

Per evitare che anche in questo caso l’iter si bloccasse, tutti gli Stati membri avevano espresso la decisione di

procedere alla ratifica previa la sola autorizzazione parlamentare eccezion fatta per l’Irlanda che aveva un vincolo

costituzionale che faceva sì che la ratifica passasse attraverso il voto popolare.

Proprio in Irlanda il referendum del 2008 sul Trattato di Lisbona ebbe esito negativo, così il Consiglio europeo decise

venire incontro all’Irlanda facendo

di delle concessioni che cercassero di rispondere alle preoccupazioni del popolo

offrendo le garanzie necessarie affinché il Trattato di Lisbona non modificasse la portata o l’esercizio della

irlandese,

competenze dell’Unione in materia di fiscalità, affinché non pregiudicasse la politica di neutralità dell’Irlanda,

affinché non fossero pregiudicate le disposizione della Costituzione irlandese relative al diritto alla vita, all’istruzione

Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

e alla famiglia a causa del conferimento dello status giuridico alla

- Così a fronte di tali impegni assunti dal Consiglio europeo, il Governo irlandese si impegnò a perseguire la ratifica

del Trattato di Lisbona e nell’ottobre 2009 il secondo referendum diede esito positivo e comportò, a seguito della

ratifica irlandese, l’entrata in vigore dello stesso il 1° dicembre 2009.

Il nuovo sistema dei Trattati si articola in due parti con identico valore giuridico, il nuovo Trattato che modifica

il Trattato sull’Unione Europea (TUE), il Trattato sul funzionamento della Unione europea (TFUE).

A queste due parti, che

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A.A. 2021-2022
33 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gabanto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Raspadori Fabio.