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FONDI PER RISCHI E ONERI;

di poter far fronte ad eventuali perdite future. Non si sa però se tale perdita si vericherà, quando

si vericherà e a quanto ammonterà.

C) rappresenta una ricchezza tra%enuta dall’azienda al ne di far

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO;

fronte ad un costo certo di futura manifestazione, anche se non si sa quando e a quanto

ammonterà tale costo. Questa è la principale di=erenza tra la macroclasse B e la macroclasse C.

D) qui troviamo tu i debi che l’azienda ha con terzi (obbligazioni, debi verso banche, debi

DEBITI;

verso fornitori, debi tributari, ecc.). All’interno troviamo:

sono tu i debi a breve scadenza come ad es. i debi verso fornitori e i debi

- Passività corren:

verso i dipenden sono tu i debi a lunga scadenza come ad es. i Mutui accesi, i debi verso

- Passività consolodate:

gli istu di previdenza e il TFR.

C) un rateo passivo è un debito presunto che dovrò imputare all’esercizio in

RATEI E RISCONTI PASSIVI;

chiusura anche se la sua manifestazione numeraria avverrà nell’esercizio futuro. Un risconto passivo è

una quota di ricavo che ha già avuto manifestazione numeraria ma che dovrò rinviare all’esercizio

futuro in quanto non è di competenza dell’esercizio in chiusura.

In calce allo stato patrimoniale devono inne essere iscri i c.d. La loro funzione è quella di

con' d’ordine.

informare sull’esistenza di rischi ed impegni futuri in parcolare delle dire%e ed indire%e prestate

garanzie

dalla società.

Il conto economico, a di=erenza dello stato patrimoniale, deve invece dimostrare quello che è il risultato

economico dell’esercizio (ule o perdita). Deve cioè dimostrare se in quel determinato esercizio si siano

verica degli uli o si siano sopportate delle perdite. Il conto economico, a di=erenza dello stato

patrimoniale, è reda%o non in due disnte colonne, ma in forma in modo da

disposi'va a scalare

consenre una migliore valutazione del risultato economico di esercizio. Il conto economico è arcolato in

cinque sezioni scalari:

A) rappresenta il valore di ciò che è stato prodo%o e venduto

VALORE DELLA PRODUZIONE;

dall’azienda. Quindi all’interno troveremo:

- I ricavi delle vendite

- Tu i prodo ni in aesa di essere vendu (prodo ni e non materie prime!)

- Tu i ricavi apici come ad es. i avi (entrate derivan da locali da in aBo dall’azienda)

B) rappresenta tu i cos che l’azienda ha sostenuto per realizzare i

COSTI DELLA PRODUZIONE;

prodo ni come ad es. i cos per le materie prime, i cos del personale, gli ammortamen, le

svalutazioni, gli accantonamen. A - B = PRODUZIONE NETTA

C) rappresenta cos e ricavi che si creano in seguito a dei

PROVENTI ED ONERI FINANZIARI;

nanziamen o%enu o concessi

D) rappresenta le svalutazioni e le rivalutazioni

RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE;

di partecipazioni e toli

E) rappresenta le plusvalenze e le minusvalenze.

PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI;

Per ogni le%era va indicato il relavo totale. La somma algebrica dei diversi totali costuisce il risultato

globale di esercizio che va calcolato prima lordo e poi al ne%o delle imposte. Si o ene così l’ule o la

perdita di esercizio che va riportato nello stato patrimoniale. 117

N.B. E’ importante ricordare che i valori più al delle voci del conto economico sono quelli che si trovano

dentro le macroclassi A e B in quanto rappresentano le operazioni di Gesone cara%erisca (cioè pica).

Oltre lo stato patrimoniale ed il conto economico, gli amministratori devovo redigere altrio due documen

vol ad illustrarne il contenuto ed in alcuni casi ad integrarlo: la che costuisce parte

nota integra'va,

integrante del bilancio; la relazione sulla ges'one.

La nota integrava perme%e di migliorare la capacità informava del bilancio, ma sopra%u%o concorre a

conseguire l’obie vo della rappresentazione corre%a e veriera della situazione patrimoniale, di quella

nanziaria e del risultato economico. Reda%a dagli serve ad illustrare e specicare le voci

amministratori,

dello stato patrimoniale e del conto economico. In generale la nota integrava deve indicare se sono sta

deroga gli ordinari criteri di valutazione del bilancio, indicare il numero dei dipenden, il compenso

spe%ante agli amministratori e sindaci,le partecipazioni in altre imprese controllate, insomma deve

riportare tu%e quelle informazioni uli ai soci ed ai terzi per comprendere meglio le voci dello stato

patrimoniale e del conto economico.

La è un allegato esterno al bilancio che ha lo scopo d'informare sulla situazione

relazione sulla ges'one

della società e sull'andamento della gesone, nel suo complesso e nei vari se%ori in cui essa ha operato,

anche a%raverso imprese controllate, con parcolare riguardo ai cos, ai ricavi e agli invesmen. Essa

deve contenere un’analisi fedele ed esauriente della situazione della società con parcolare riguardo ai

cos sostenu, ai ricavi o%enu e agli invesmen, ed anche una descrizione dei principali rischi ed

incertezze a cui la società è esposta.

I criteri di valutazione

La redazione del bilancio di esercizio comporta per mol (si pensi ad es. agli immobili o

cespi' patrimoniali

alle rimanenze di magazzino) l’e=e%uazione di una serie di sme da parte degli amministratori, volta a

determinare il valore numerico da iscrivere in bilancio. Questo per il fa%o che il valore di mol cespi

patrimoniali vari a nel tempo in relazione a molteplici fa%ori (ad es. il valore di un macchinario si riduce nel

tempo in relazione al logorio sico e all’obsolescenza). Si tra%a di un punto molto delicato perché coinvolge

la discrezionalità degli amministratori che ne e=e%uano le sme. Ed è un punto di estrema importanza per

la corre%a determinazione del risultato economico dell’esercizio. Infa sopravvalutazioni delle a)vità e

Viceversa,

soovalutazioni delle passività gon+ano l’u'le di esercizio e ridimensionano le perdite.

soovalutazioni delle a)vità e sopravvalutazioni delle passività deprimono l’u'le dando luogo al

Cioè uli che la società ha conseguito, ma che dal bilancio non

fenomeno delle c.d. riserve occulte.

risultano per il gioco delle valutazioni. Per evitare o quantomeno ridimensionare ques e=e distorsivi, il

legislatore ha ssato alcuni criteri che gli amministratori devono rispe%are nel momento in cui valutano i

diversi cespi patrimoniali. Il criterio base accolto è quello del costo storico.

Le immobilizzazioni di ogni po (immateriali, materiali e nanziarie) sono iscri%e in bilancio al costo storico;

vale a dire al costo di acquisto al quale vanno anche somma i cos accessori (ad es. spese di trasporto).

Inoltre il valore delle immobilizzazioni immateriali e materiali (non di quelle nanziarie – ad es. macchinari e

breve per invenzioni) deve essere sistemacamente ammorzzato in ogni esercizio. In tal modo il costo

sopportato viene suddiviso in più esercizi.

Un eccezione al criterio del costo storico è data dalla Se il valore di una immobilizzazione

svalutazioni.

risulta minore del costo storico regolarmente ammorzzato, essa dovrà essere iscri%a in bilancio con tale

valore minore. Un altro caso di eccezione al criterio del costo storico è dato dai credi' di diKcile

Infa , se gli amministratori ritengono che uno o più credi siano di dubbia o di@cile

realizzazione.

realizzazione, non potranno iscrivere in bilancio tali credi al loro valore nominale, ma li dovranno iscrivere

per la minor somma che si presume di riuscire a realizzare. Ancora, i cespi patrimoniali dell’a vo

circolante diversi dai credi – cioè rimanenze e a vità nanziarie che non costuiscono immobilizzazioni –

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devono essere iscri al costo di acquisto, oppure se minore, al valore che si può realizzare desumibile

dall’andamento del mercato. Tale minor valore non può essere però mantenuto nei successivi esercizi se ne

sono venu meno i movi. Ad es. se il prezzo di acquisto delle rimanenze di magazzino è stato 100 e

l’andamento del mercato fa presumere che dalla vendita non si potrà ricavare più di 80, esse dovranno

essere iscri%e in bilancio per 80 e non per 100. Se quelle stesse rimanenze rimangono invendute anche

nell’esercizio successivo ed il prezzo di vendita è nel fra%empo risalito a 120, esse dovranno essere di

nuovo iscri%e per 100 (costo di acquisto).

Ques criteri di valutazione sono ispira dal principio di prudenza e mirano ad evitare che gli

amministratori sopravvaluno i relavi cespi patrimoniali. Tu%avia la legge impone di derogare i criteri di

appena cita in presenza di Ad es. in un terreno agricolo di proprietà della

valutazione casi eccezionali.

società (immobilizzazione materiale) si scopre un giacimento di metano. In tal caso gli amministratori

possono e debbono a%ribuire ai beni un valore superiore a quello che risulta dall’applicazione dei criteri

sopra espos, movando però le singole deroghe.

Il procedimento di formazione del bilancio

Il bilancio di esercizio è un a%o della società alla cui redazione cooperano nel sistema tradizionale di

amministrazione e controllo (ed in quello monisco) tu e tre gli organi sociali: amministratori, collegio

sindacale ed assemblea, ed anche il sogge%o incaricato del controllo contabile. Nelle società che ado%ano il

sistema dualisco invece il bilancio è predisposto dal consiglio di gesone ed è approvato dal consiglio di

sorveglianza.

In primo luogo, gli amministratori il (cioè stato patrimoniale, conto

redigono progeo di bilancio

economico, nota integrava e la relazione sulla gesone). Questa documentazione deve essere predisposta

dagli amministratori dalla chiusura dell’esercizio. Successivamente deve essere

entro 120 giorni trasmessa

al collegio sindacale ed al revisore contabile al ne di essere a%entamente analizzata. Essi devono poi

redigere la loro relazione.

Il proge%o di bilancio con le relazioni degli amministratori, dei sindaci e del sogge%o incaricato della

revisione legale dei con deve essere depositata presso la sede sociale prima della data

almeno 15 giorni

ssata per la convocazione dell’assemblea ordinaria che dovrà approvare il bilancio. Quali sono i poteri

L’assemblea può approvare o respingere il

dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio???

bilancio ma non può provvedere a modicarlo. Saranno gli amministratori ad apportare le relave

modiche (in caso l’assemblea non approva) ed a ripresentare il nuovo proge%o di bilancio.

Successivamente all’eventuale approvazione della delibera assembleare del bilancio, si dovrà procedere alla

successiva (cioè si

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Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rita.santoro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'impresa e delle società e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Dentamaro Annamaria.
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