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Esito negativo del referendum, conseguenze
Dottrina e giurisprudenza hanno optato per la conclusione che l'eventuale esito negativo ha una valenza solo politica non giuridica. Ovvero l'eventuale esito negativo del referendum non incide né sulla validità né sull'efficacia di un contratto collettivo già concluso, ma riguarda solo i rapporti interni fra sindacati stipulanti e lavoratori.
Referendum ed efficacia erga omnes: il testo unico del 2014 valorizza il ricorso al referendum in caso di stipulazione di un contratto aziendale da parte di RSA (NON DI r.s.u). Nelle intenzioni dei contraenti, l'esito positivo del referendum è condizione per l'efficacia erga omnes del contratto aziendale.
Art. 25, affissione bacheche sindacali: Ciascuna RSA ha il diritto di affiggere in appositi spazi che il datore di lavoro ha l'obbligo di predisporre in luoghi accessibili a tutti i lavoratori all'interno dell'unità.
produttiva,- pubblicazioni,- testi INERENTI A "MATERIE DI INTERESSE SINDACALE E DEL LAVORO"- comunicati
L'uso di queste bacheche è oggetto di diritto proprio delle RSA (come costituite anche delle RSU). Si ritiene che non godano di questo diritto:
- né i singoli lavoratori
- né forme di rappresentanze diverse dalle RSA\RSU
Oggetto:
Sul datore di lavoro grava:
- Obbligo di predisporre bacheche sindacali
- l'obbligo di astensione da qualsiasi ingerenza in merito alle comunicazioni affisse dalle RSA
- non può né impedire materialmente, né manomettere o rimuovere personalmente i comunicati
- nel caso in cui le affissioni non siano inerenti alle materie di interesse sindacale e del lavoro, può:
- richiederne la rimozione alla RSA
- adire l'autorità giudiziaria ordinaria con normale procedimento di cognizione
- è da escludere il potere, da parte del datore di lavoro, di defiggere i comunicati provenienti dalle RSA
Art. 27,
LOCALI
Questo articolo riconosce alle RSA, ove viene fatta richiesta, il diritto di usufruire di un locale per le loro riunioni.
Questo locale può essere utilizzato solo per l'esercizio delle funzioni sindacali.
- Il datore di lavoro ha diritto di opporsi nel caso di utilizzo improprio
OGGETTO: impiegati nell'unità produttiva devono essere almeno 200 i dipendenti: Il datore di lavoro deve porre permanentemente a disposizione delle RSA, per l'esercizio delle loro funzioni, un idoneo locale comune, all'interno della stessa o in via subordinata, nelle immediate vicinanze.
Il requisito dell'idoneità all'uso va inteso nel senso che il locale deve essere:
- adeguatamente spazioso dotato
- degli arredi essenziali
La possibilità di usufruire di un locale per le riunioni non implica il diritto delle RSa/RSU, di invitare persone estranee alla realtà aziendale, senza il preventivo consenso del datore di lavoro
E) artt. 23,24,30,31 -
1. Art. 23 Riconosce ai dirigenti delle RSA il diritto a permessi retribuiti per l'espletamento del loro incarico sindacale. Il numero dei dirigenti titolari di tale diritto è il monte ore utilizzabile sono determinati dal legislatore in relazione alle dimensioni dell'unità produttiva.
Nelle unità produttive maggiori il numero dei dirigenti titolari dei permessi, così come il numero dei permessi, è proporzionale al numero dei dipendenti dell'impresa. Il monte ore dei permessi può essere utilizzato in maniera frazionata fra più dirigenti della medesima RSA.
Modalità di esercizio: L'articolo specifica che il dirigente che intende esercitare il diritto al permesso retribuito, debba darne comunicazione scritta al datore di lavoro 24 ore prima, tramite la RSA. Non sono richiesti motivi di utilizzazione del permesso.
È un diritto potestativo del dirigente - si esclude ogni
ingerenza del datore di lavoro è la necessità di una preventiva autorizzazione. - Qualora il permesso fosse utilizzato per fini non inerenti all'espletamento del mandato, il dirigente potrà essere assoggettato alle normali sanzioni derivanti dall'inadempimento contrattuale. - Art. 24, statuto dei lavoratori E prevede che i dirigenti delle RS a abbiano diritto a permessi non retribuiti "per la partecipazione alle trattative sindacali o a congressi e convegni di natura sindacale", però in giorni non inferiori a otto giorni all'anno. -> la comunicazione al datore di lavoro deve pervenire almeno tre giorni prima. La titolarità del diritto a usufruire dei permessi sia retribuiti che non: - È posta in capo ai dirigenti della RSA. Chi sono i dirigenti? L'articolo 19 non dice nulla in merito alla formazione della rappresentanza, non reca nemmeno la definizione di dirigente. Si ritiene che i criteri perL'attribuzione della qualifica di dirigente sono rimesse alla volontà dell'associazione che istituisce la RS a, con la necessità però che la nomina e la qualifica di dirigente siano portate a conoscenza del datore di lavoro. Il problema dell'esatta individuazione della figura del dirigente e dunque di chi possa godere dei permessi, inconcreto nel contesto degli articoli 23:24 non si pone. Il testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014, così come il precedente accordo interconfederale del 1993, prevedono esplicitamente "I componenti delle RSU subentrano ai dirigenti delle RS a nella titolarità dei diritti, permessi, libertà sindacali e tutela già loro spettanti, per effetto delle disposizioni di cui al titolo terzo della legge 300 del 1970. I permessi sono dunque utilizzabili da qualsiasi membro della RSU, senza la necessità di identificazione della figura del dirigente."
- Art. 30,
statuto dei lavoratori
Prevede che i componenti di organi direttivi, provinciali o nazionali, delle associazioni di cui all'articolo 19, abbiano diritto a permessi retribuiti per la partecipazione alle riunioni degli organi suddetti, secondo le disposizioni dei contratti collettivi.
Art. 31, statuto dei lavoratori
La norma prevede che i lavoratori che siano chiamati a ricoprire cariche sindacali, nazionali o provinciali, possano a richiesta, essere collocati in aspettativa non retribuita per tutta la durata del mandato.
F) artt. 22 e 18 - tutele dei dirigenti sindacali aziendali in caso di trasferimento e di licenziamento
Art. 22, statuto dei lavoratori
Dispone che i dirigenti delle RS a non possono essere trasferiti da un'unità produttiva all'altra, senza "il nulla osta" delle associazioni sindacali di appartenenza.
Ratio: Il nulla osta esiste per un'esigenza di tutelare il dirigente tra trasferimenti che lo privino del collegamento con
I lavoratori dell'unità produttiva di appartenenza. In mancanza del nullaosta, il trasferimento deve considerarsi inefficace, con possibilità da parte del lavoratore di agire in giudizio con un'azione individuale o da parte del sindacato. La sindacabilità giudiziale del diniego del nullaosta è controversa.
La tesi attualmente prevalente è nel senso che il diniego sia insindacabile nel merito. La necessità di nullaosta preventivo scatta in caso di trasferimento da un'unità produttiva all'altra... qual è il concetto di unità produttiva richiamato dalla norma?
È lo stesso richiamato dall'art. 2103 cc, per il trasferimento di un lavoratore non dirigente di RS a, con esclusione di conseguenza dei cd. Trasferimenti interni. I Trasferimenti interni, non sono tali da rompere il rapporto fra sindacalista e base, si propende per l'orientamento della giurisprudenza prevalente della corte.
di cassazione, è nel senso che la nozione di unità produttiva è unica e non varia a seconda del ruolo svolto dal lavoratore. Ciò vuol dire che lo spostamento del rappresentante sindacale da un reparto all'altro, non costituisce trasferimento ai sensi dell'articolo 22 dello statuto dei lavoratori, se il reparto in cui il rappresentante sindacale viene spostato non è autonomo e quindi non è definibile come unità produttiva ai sensi dell'articolo 35 St. lav. L'opinione oggi prevalente è quella dell'applicabilità della tutela ogni lavoratore che svolga un'attività tale da consentire di qualificarlo come responsabile dell'organizzazione della struttura sindacale aziendale. Art. 18, statuto dei lavoratori I dirigenti delle RS ah, così come i membri e i candidati nelle elezioni delle commissioni interne, godono di una tutela rafforzata in caso di licenziamento, non tanto.della posizione individuale, quanto del libero svolgimento dell'attività sindacale.- La reintegrazione nel posto di lavoro dettata dall'articolo 182. Legge Fornero, L. 28 giugno 2012 n. 92, dettano che:
- Il datore di lavoro, in aggiunta alle retribuzioni, deve corrispondere in favore dell'Inps una somma pari all'importo della retribuzione dovuta al lavoratore.
- Nelle particolari tutele accordate ai dirigenti di RS a in caso di trasferimento e licenziamento, si accomunano a questi i candidati alle elezioni delle commissioni interne e i loro membri sino alla fine dell'anno successivo in cui è cessato l'incarico.
- Le commissioni interne:
- Non sono state mai regolate dalla legge.
- Sono organi di rappresentanza dei lavoratori di tipo elettivo che trovano la loro disciplina in accordi interconfederali.
- Hanno forma di rappresentanza sostanziale esclusiva all'interno dei luoghi di lavoro, fino all'entrata in vigore dello statuto dei lavoratori.