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Il contratto collettivo e le sue funzioni

1. La prima funzione del contratto collettivo è quella di integrare il contratto individuale di lavoro del lavoratore con il contenuto del contratto collettivo siglato dal sindacato dei metalmeccanici. Questo serve a limitare la concorrenza tra i lavoratori, stabilendo una retribuzione minima e altre norme che devono essere rispettate. Questa integrazione è obbligatoria e crea obblighi.

2. La seconda funzione è quella di stabilire diritti tra le parti che stipulano il contratto collettivo. Ad esempio, il contratto collettivo può stabilire che le ferie devono essere almeno cinque settimane all'anno, superando il minimo di quattro settimane stabilito dalla legge. Inoltre, può includere una clausola di tregua sindacale, in cui le parti si impegnano a non fare scioperi nel periodo di validità del contratto. Queste due funzioni del contratto collettivo lavorano insieme per tutelare gli interessi dei lavoratori rappresentati dai sindacati.

stabilità normativa garantendo una certa elivelli minimi di tutela.

REGOLE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Le parti sociali scrivono gli accordi interconfederali.

Questi accordi stabiliscono le regole della contrattazione collettiva.

protocollo

Un protocollo importante che ha stabilito le regole della contrattazione è il Ciampi del 1993.

due livelli di contrattazione:

Il protocollo Ciampi ha de nito

  1. Il livello nazionale
  2. Il livello decentrato (aziendale).

Il contratto collettivo del lavoro (CCNL) è il contratto più comune in Italia e contratto collettivo aziendale solo se autorizzato opera a livello nazionale. Il interviene nazionale.

dal contratto collettivo terzo livello, accordi interconfederali

Esiste anche un che sono gli che dettano le regole. Secondo il protocollo Ciampi, il contratto collettivo economico dura due anni, mentre il contratto collettivo normativo dura quattro anni.

questi limiti devono essere stabiliti nel rispetto del principio di

Autonomia sindacale

Il diritto di sciopero è una delle forme principali di esercizio della libertà sindacale e garantisce ai lavoratori il potere di interrompere collettivamente il lavoro per difendere i propri interessi e rivendicare migliori condizioni di lavoro.

In conclusione, la libertà sindacale è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione italiana, che garantisce ai lavoratori il diritto di aderire a un sindacato, svolgere attività sindacale e partecipare a uno sciopero. Allo stesso tempo, essa riconosce la libertà del lavoratore di non aderire a un sindacato senza subire discriminazioni.

L'articolo 39 della Costituzione protegge la libertà di organizzazione dei sindacati e il diritto di sciopero, mentre l'immunità dell'organizzazione sindacale è garantita sia nei confronti dello Stato che nei rapporti con l'economia.

31fi fl fi fi ffi fi fiElisa Iannone

Tuttavia, i limiti imposti dalla legge alla contrattazione sindacale devonoi privati.essere stabiliti nel rispetto del principio di autonomia sindacale.

La CGIL ha deciso di rmare l'accordo interconfederale del 2011 nonostante prevedessele stesse deroghe peggiorative del precedente accordo del 2009. Ciò perché nelfrattempo era stata introdotta una normativa di legge, l'articolo 8 della legge 148 del2010, che permetteva deroghe peggiorative al contratto aziendale da parte del contrattonazionale in casi eccezionali. Poiché questa possibilità era stabilita da una legge e non daun contratto, la CGIL ha ritenuto necessario rmare l'accordo interconfederale.

Trattato Unico (TU) sullaLe regole della contrattazione sono de nite nelrappresentanza del 2014, rmato da Con ndustria, CGIL, CISL e UIL. Il TU è diviso inquattro parti che coprono vari aspetti del diritto sindacale, come la contrattazioneDI ELISAcollettiva,

L'efficacia soggettiva dei contratti, la rappresentanza sindacale e lo sciopero. Prima del TU, potevano partecipare alle negoziazioni solo le organizzazioni che si riconoscevano reciprocamente. Con il TU, possono partecipare alle negoziazioni le organizzazioni che rispettano il sistema di misurazione della rappresentatività sindacale e i criteri di maggioranza. Devono rappresentare almeno il 5% dei lavoratori di quella categoria.

La percentuale di rappresentatività sindacale si calcola considerando il dato elettorale delle RSU.

La soglia per la rappresentanza erga omnes rappresentata da sindacati associativi è che superano la soglia del 50%+1 dei lavoratori. Se le varie associazioni sindacali superano la soglia del 50%+1 dei lavoratori, il contratto collettivo è applicabile a tutti i lavoratori dell'azienda.

LIMITI DEL TU E CCNL- Il testo unico sulla rappresentanza non è

completamente operativo, in quanto manca il personale per calcolare quali sindacati possono partecipare alla contrattazione. Inoltre, i sindacati spesso non vogliono dichiarare i propri iscritti, quindi ancora opera il principio di mutuo riconoscimento.

Il contratto collettivo nazionale (CCNL) è il livello prevalente e si applica all'ambito categoriale in base alla contrattazione delle parti. Esso regola tutte le questioni relative al rapporto di lavoro.

Il processo di stipula del CCNL prevede che, prima della scadenza del contratto precedente, i sindacati presentino una piattaforma rivendicativa ai datori di lavoro. Successivamente, si avviano le trattative, eventualmente con dei periodi di rara reddamento. Una volta raggiunto l'accordo, il contratto sostituisce quello precedente.

Il contratto collettivo vale non solo per chi lo ha stipulato, ma anche per i sindacati che non hanno partecipato alle trattative. Questo significa che essi possono sottoscrivere il contratto.

Se il

Contratto collettivo non viene rinnovato, ai lavoratori viene applicato il contratto precedente fino a quando non viene raggiunto un nuovo accordo. Questo principio, chiamato ultrattività del contratto scaduto, è stabilito dai giudici e non dalla legge.

Pagina 5 di 31ff fi ffi ffi fi fi fi fi fi fi Elisa Iannone

EFFICACIA SOGGETTIVA DEL CCNL SECONDO I CANONI PRIVATISTICI NAZIONALI- legge Vigorelli, illegittima Corte Costituzionale nel 1962, La dichiarata dalla possibilità di prendere il contenuto di ogni contratto collettivo prevedeva la emetterlo in un decreto legislativo per renderlo valido per tutti (erga omnes), ma questa non rispettava l'art. 39 della Costituzione modalità che prevede determinati passaggi.

Contratto collettivo affinché il abbia effetti, deve riguardare non solo i sindacati, ma anche i lavoratori iscritti ad essi. Si fa riferimento all'istituto della rappresentanza previsto dall'art. 1388 del codice civile, in cui il contratto

collettivo produce i suoi effetti nei confronti dei lavoratori rappresentati dal sindacato. Il contratto collettivo si applica a tutti i lavoratori di un datore di lavoro, sia che siano iscritti o meno ad un sindacato. Nel caso in cui il datore di lavoro non sia affiliato all'associazione che ha stipulato il CCNL, è possibile che venga fatto un'integrazione del CCNL. Questa integrazione può essere esplicita, tramite un rinvio espresso al CCNL, o tacita, attraverso un comportamento concludente del datore di lavoro che rispetta un determinato contratto collettivo. Un aspetto importante dell'efficacia del CCNL è relativo ai minimi di retribuzione, che hanno efficacia erga omnes. L'UE ha recentemente approvato una direttiva che prevede la fissazione di salari minimi tramite legge in tutti i paesi membri. I paesi che sono obbligati a creare una legge se prevedono salari minimi tramite.

Il CCNL non copre il 70% dei lavoratori. Il CCNL copre il 90% dei contratti in Italia, con salario minimo. Un secondo canale per la stipula di un contratto è quando viene stabilito esplicitamente che tutti sono vincolati da esso. Il Testo Unico è applicato ed efficace, prevede che quando il testo unico avrà valore erga omnes, è cacia soggettiva del contrattocio per tutti. Per quanto riguarda il contratto collettivo di diritto comune, questo tipo di contratto appartiene alla categoria dei contratti di diritto comune, è necessario individuare un meccanismo che consenta di produrre effetti anche nella sfera giuridica del singolo datore di lavoro e del singolo lavoratore. La giurisprudenza ha utilizzato l'istituto della rappresentanza per permettere ai sindacati o alle associazioni datoriali di agire in nome e per conto dei singoli lavoratori o datori di lavoro nell'ambito del rapporto individuale di lavoro.

principio della bilateralità perfetta, Tuttavia, per i contratti collettivi, vi è un'eccezione due parti sono vincolate. in cui solo le Infatti, l'iscrizione del datore di lavoro o dei lavoratori a sindacati o associazioni datoriali non è sufficiente per l'applicazione del contratto collettivo nel loro rapporto di lavoro. È necessaria anche l'iscrizione del datore di lavoro o del lavoratore con cui si sta stipulando il contratto all'associazione sindacale o Tuttavia, ha cercato di estendere l'ambito di datoriale stipulante. la giurisprudenza applicazione della rappresentanza nel corso degli anni, ritenendo che il contratto collettivo possa trovare applicazione nei confronti di quei soggetti che abbiano aderito in modo esplicito o implicito. L'adesione esplicita avviene quando il contratto individuale fa In questo riferimento al contratto collettivo come fonte regolatrice del rapporto di lavoro. caso, non può liberarsiunilateralmente dall'applicazione del datore di lavoro al contratto collettivo una volta che lo ha accettato. L'adesione implicita avviene quando il contratto collettivo viene applicato spontaneamente, ad esempio tramite l'applicazione di numerose clausole significative del contratto collettivo. In questo caso, il datore di lavoro è tenuto ad applicare l'intero contratto collettivo. La differenza sostanziale tra questi due modi di adesione al contratto collettivo da parte del datore di lavoro riguarda gli effetti. Nel caso dell'adesione esplicita, il rinvio al contratto collettivo opera nei.
Dettagli
A.A. 2022-2023
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SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher unifiniamola.qui di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Chiaromonte William.