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MALATTIA NEL PUBBLICO IMPIEGO
Capovolgimento della normativa partendo da un concetto che è quello per cui il dipendente pubblico non fa niente, pa tutela importante perché ha un indennità del 100%, 180 gg diventano 18 mesi a fronte di questo la riforma del 2008 modifica le fasce di reperibilità 9-13, 15-18, 8-13, 14-20 per il lav pubblico riduzione della base retributiva di calcolo dell'indennità nei primi 10 gg di assenza 112 la visita fiscale è obbligatoria quando l'assenza si verifica nelle giornate prec o success alle giornate non lavorative.
Slide elem soggettivo del dolo e della colpa chi deve dimostrare cosa? Si deve supporre che nel momento in cui il medico non trasmette si presume che sia dolo o colpa se dice che si è dimenticato sarà colpa, dovrà dimostrare di essere impossibilitato. Dunque impossib oggettiva che il medico deve dimostrare le sanzioni sono applicate secondo criteri di gradualità.
utilizzando i seguenti tag html:proporzionalità secondo le previsioni degli accordi e dei cc di riferimento
indennità dopo il 10 giorno 100%, max 18 mesi
evitare che il soggetto possa ottenere a posteriori un certificato che giustifichi un'assenza ingiustificabile
L'inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l'applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi.
Affinché si configuri l'ipotesi di illecito disciplinare devono ricorrere sia l'elemento oggettivo dell'inosservanza all'obbligo di trasmissione, sia l'elemento soggettivo del dolo o della colpa.
Le sanzioni sono applicate secondo criteri di gradualità e proporzionalità.
Secondo le previsioni degli accordi e dei contratti collettivi di riferimento, il comporto può essere secco o frazionato. Negli anni '90, il comporto tipico era secco. Il contratto collettivo stabilisce la durata del periodo e se questo è unico o frazionato in periodi determinabili per sommatoria entro un determinato arco di tempo. Nel comporto vanno anche ricompresi i giorni non lavorativi che precedono e seguono le assenze per malattia e ferie.
Non ogni malattia è in grado di interrompere le ferie: lo stato morboso deve essere tale da rendere il lavoratore incapace non solo di effettuare la prestazione lavorativa, ma anche di godere del proprio tempo libero (Corte cost. n. 616/1987, come interpretata dalla Cassazione n. 6982/1994).
Le patologie che possano trarre beneficio da cure termali sono elencate da un decreto del Ministero Sanità (d.m. 12.8.1992); solo in questo caso gli oneri saranno a carico della finanza pubblica (art. 16 l.n. 412/1991).
Prestazioni termali possono essere...
fruite dal lavoratore anche al di fuori dei congedi ordinarie delle ferie annuali esclusivamente per la terapia o riabilitazione relative ad affezioni opatologie per la cui risoluzione sia giudicato determinante un tempestivo trattamento,motivatamente prescritto da un medico specialista della Asltossicodipendenzastato patologicodpr 9 10 1990 n 309 testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefac e sostpsicotrope, prevenzione cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenzaè previsto che il sog possa conservare il posto di lavoro se accetta il programma terapeuticocontratto a termine per sostituzioneil dat di lavoro viene a conoscenza del mero stato patologico MATERNITÀ PATERNITÀ (105 2001) astensione obbligatoria 80% retribuzione 2 mesi pre parto + 3 mesi (5) post parto Madre – Padre (in caso di morte o di grave infermità madre, in caso di abbandono e/o diaffidamento esclusivo al padre. In caso di rinuncia totale o parzialedella madre lavoratrice al congedo di maternità alla stessa spettante in caso di adozione o affidamento di minori. Il congedo di paternità è obbligatorio per 10 giorni tra i due pesi prima del parto e i 5 mesi successivi, cumulabili con il congedo di paternità alternativo, usufruibili anche durante il congedo di maternità. L'indennità è al 100% della retribuzione. La modifica del 2022 è quella di un congedo parentale in cui ci sono 3 mesi a testa, poi uno solo dei due altri 3. Tuttavia, nei primi 3 mesi, uno dei due può richiedere l'80% anziché il 30% della retribuzione. Abbiamo quindi 6 mesi di congedo parentale. Discip particolare per genitori di minori con handicap grave: congedo parentale dal 2023 "elevata, in alternativa tra i genitori, per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell'80 per cento della retribuzione". Altre sospensioni possibili: congedo parentale per malattia del figlio diposto senza retribuzione) per funzioni pubbliche elettive in qualità di sindaco o assessore di comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti-Aspettativa (conservazione del posto senza retribuzione) per funzioni pubbliche elettive in qualità di consigliere comunale o provinciale-Aspettativa (conservazione del posto senza retribuzione) per funzioni pubbliche elettive in qualità di consigliere regionale o consigliere provinciale di provincia con popolazione superiore a 250.000 abitanti-Aspettativa (conservazione del posto senza retribuzione) per funzioni pubbliche elettive in qualità di consigliere regionale o consigliere provinciale di provincia con popolazione inferiore a 250.000 abitantiposto senza retribuzione) per cariche sindacali nazionali o provinciali; permessi retribuiti e non per partecipazioni a riunioni ecc. altre cause di sospensione: carcerazione preventiva soggetto di cui ancora non sappiamo la sentenza discrez del dl sul valutare o meno la carcerazione preventiva quale giustificato motivo oggettivo del licenziamento art 2110 infortunio sul lavoro disciplina partic che nasce 50/100 anni prima del concetto di prevenzione sui luoghi di lavoro. qualcosa che nasce quando il datore non ha nessun obbligo di sicurezza bismarck metà 800 obiettivo di smontare l'onda socilaista e preservare il sistema quindi toglie soggetti che non sono più capaci di lavorare. dal punto di vista civilistico della colpa contrattuale bismark risolve con un'assicurazione sugli infortuni sul luogo di lavoro. ma noi non abbiamo una responsabilità oggettiva, l'assicurazione usa il contratto qual'è il rischio che incombe sul datore rischio che lo obbliga a
Tutelarsi in caso di infortunio alla fine si è arrivati al rischio professionale. Si parte dal presupposto che se si fa industria avrà degli infortuni, è inevitabile, mentre il rischio economico può esserci. Quello professionale c'è sicuramente. La soluzione in cui datore di lavoro e lavoratore hanno benefici e oneri, onere che grava sul datore di lavoro è il premio assicurativo da pagare, così non hai responsabilità civile a meno che non sia penalmente responsabile. L'onere sul lavoratore è che non riceve risarcimento del danno ma un ristoro indennizzo che non è un risarcimento civilistico ma precostituito e si basa su una lesione della capacità lavorativa generica. Il beneficio è che il lavoratore riceve questo ristoro anche in caso di colpa, il lavoratore non deve dimostrare la responsabilità del datore di lavoro. La legge 19/04 116 infortuni sul lavoro (la normativa prevede l'esonero della responsabilità civile del lavoratore salvo che questo sia penalmente responsabile. La normativa prevenzionistica ad ogni mancanza prevede una responsabilità penale).
Focus: Alle origini
formattato correttamente. Ecco come potrebbe essere formattato utilizzando tag html:delle Assicurazioni: la rivoluzione industriale e gli infortuni.
La soluzione Bismarck; il problema civilistico italiano.
Rischio professionale e soluzione transattiva.
Lo schema assicurativo: soggetti e rischio protetto obiettivo
I fondamenti transattivi del 1898 sono pienamente operanti nella legislazione attuale e guidano l'interpretazione giurisdizionale
Le origini del problema - la rivoluzione industriale
La soluzione civilistica: la responsabilità civile
La legge n.80 del 1898
Lo strumento giuridico: l'assicurazione
Il rischio professionale
La soluzione transattiva
ricadute sulla giurisprudenza che ha di fatto rielaborato la normativa e fa delle evoluzioni importanti.
abbiamo un problema: abbiamo uno schema tipicamente assicurativo ovvero al di là del rischio io ho un campo di applicazione sono un soggetto protetto se e in quanto sono esposto a un rischio se non sono esposto a un rischio non sono soggetto assicurato questo schema/normativa apparentemente non viene
influenzata dall'art 38 della Costituzione che nel frattempo entra in vigore e prevede una tutela che distingue tra cittadini e lavoratori. Il grande dibattito che ne è scaturito è di interpretazione dell'art 38, cioè se questo intendesse consolidare il sistema corporativo di previdenza oppure se qualcosa della guerra ideologica tra americani e nazifascisti avesse prevalso sul sistema universalistico di assistenza e sicurezza sociale. Si prevede una universalizzazione della tutela e non un'assicurazione e tutti i cittadini hanno diritto ad essere tenuti indenni da situazioni di bisogno. L'art 38 fa un mutamento giuridico importante rispetto all'assistenza e alle prestazioni contributive, ora il diritto non è un interesse legittimo. I lavoratori hanno diritto ad essere assicurati, ma la normativa antinfortunistica è rimasta una normativa che prevede che siano tutelati solo i soggetti che sono esposti al rischio. È possibile che la Corte Costituzionale non abbia mai avuto a che fare con.soggetti non protetti che abbiano subito infortunio? ciò dipende da come è stata scritta la normativa le origini del problema - la rivoluzione industriale - l'energia esterna all'uomo per muovere le macchine automaticamente accresce il numero e la gravità degli infortuni. L'inurbamento e le modifiche della società fanno venire meno - o rendono meno incisive - le risposte di tutela endofamiliari o caritative. Il problema riguarda lo strato più povero della popolazione industriale - i proletari - gli operai più qualificati provvedono con le mutue; ma le mutue non sono ben viste dai governanti. soluzione civilistica resp civile. Ma per la responsabilità occorre un nesso causale tra l'azione del datore e l'infortunio. Nella maggior parte dei casi l'infortunio è ascrivibile alla disattenzione del lavoratore.