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Tipologie di clienti nel mercato finanziario

PRIVATI (ATTIVITA' E DIMENSIONE) - sono considerati tali tutti coloro che svolgono professionalmente un'attività sul mercato finanziario. Le imprese di grande dimensione che rispettano 2 dei 3 requisiti previsti.

PUBBLICI (LA NATURA QUALIFICATA DEL GOVERNO E DELLA BI) - Per il CLIENTE PROFESSIONALE SU RICHIESTA è un cliente al dettaglio che chiede un trattamento di minor tutela pari a quello del cliente professionale. Il cliente rinuncia con un atto abdicativo e come tale, essendo un atto che produce effetti particolarmente gravi, è assoggettato a una serie di tutele procedurali e sostanziali. Questa rinuncia sottrae al cliente delle tutele che altrimenti la legge gli consentirebbe e l'ordinamento subordina questa rinuncia quindi il passaggio dal cliente al dettaglio al cliente professionale a una serie di misure cautelative:

  1. Requisiti di ordine sostanziale PRIVATO: Colui che vuole diventare un cliente professionale deve essere assoggettato a un TEST DI COMPETENZA SUL...
CLIENTE (deve rispettare almeno due dei seguenti requisiti: frequenza media di 10 operazioni al trimestre nei 4 trimestri precedenti; il valore del portafoglio di strumenti del cliente deve superare 500.000 euro; ha lavorato per almeno 1 anno in una posizione professionale di rilievo nel settore finanziario;). b) REQUISITI MINIMI PUBBLICO: entrate superiori a 40 milioni, operazioni sul mercato finanziario a 100 milioni e presenza in organico di un responsabile della gestione finanziaria. In entrambi i casi si prevede sia per il cliente privato che per quello pubblico: 50 Appunti di Ghilardi Sara. 1) Richiesta del cliente per Atto scritto: necessario che il cliente faccia esplicita richiesta scritta all'intermediario di essere tratto come cliente professionale per uno, alcuni o tutti i servizi di investimento;. 2) Avvertimento dell'intermediario in forma separata rispetto al contratto: per evitare che si confonda con altre informazioni e altri dati contenuti nel contratto → la

Finalità e quello di rendere evidente al cliente gli effetti della sua rinuncia (sorta di onere di forma aggiuntivo).

3) Richiesta al legale da parte del cliente che vuole richiedere il passaggio: munito di risorse idonee...ART 21 e ss. DISCIPLINA ESTERNA correttezza e trasparenza comportamenti) DIVISA IN 3 GRUPPI DI NORME (modo per rendere più fruibile l'analisi di un nucleo informativo che di per sé è molto complesso)

REGOLE EX-POST: regole di condotta poste a carico dell'intermediario che incidono direttamente nel rapporto contrattuale/obbligatorio tra intermediario e cliente. Si definiscono ex-post proprio perché non hanno come componente prevalente la previsione di regole organizzative dell'intermediario ma prevedono una serie di doveri e obblighi che vanno ad integrare il rapporto obbligatorio che si instaura al momento della prestazione del servizio tra intermediario e cliente. EX-POST che incidono in una fase esterna successiva alla fase di organizzazione.

dell'intermediario. NUCLEO TRADIZIONALE (incidono sul rapporto intermediario-cliente che si viene a creare con la prestazione del servizio, creando degli obblighi sull'intermediario verso l'investitore). All'interno di queste regole troviamo l'applicazione di due disposizioni:

  1. Art. 21 (criteri generali): Principio di correttezza, diligenza e trasparenza.
  2. Art. 23 (disciplina dei contratti - forma e contenuto della prestazione del servizio).

REGOLE EX-ANTE: componente principale delle regole di trasparenza e correttezza; sono regole che vanno a garantire la trasparenza e correttezza dei comportamenti. In altre parole, non si hanno delle regole di condotta nel rapporto con l'intermediario, ma si hanno delle regole organizzative, interne all'intermediario, che hanno come funzione quella di assicurare la correttezza e trasparenza dei comportamenti. Queste regole inducono a strutturare l'organizzazione aziendale per prevenire

fenomenidiretti a deviare il comportamento dell’intermediario rispetto alla tutela del cliente): a) Art. 22 DRAGHI (separazione patrimoniale) b) Regolamento CONSOB Intermediari: knowledge and competence riferite a chi fornisce serviziche implicano il contatto con la clientela. c) REGOLE SULLA PRODUCT GOVERNANCE: disciplinate dalla MIFID 2 e REGOLAMENTOCONSOB e in mezzo art. 21 DRAGHI → insieme di regole che impongono agli intermediari cheproducono/distribuiscono prodotti di osservare regole sull’adeguatezza gia nella fase della costruzionedel prodotto. FAR SI che il prodotto non sia offerto/distribuito tramite l’intermediario se non all’esitodi una verifica/processo interno diretto a valutarne l’adeguatezza rispetto al mercato di riferimento.Una sorta di valutazione x-ante a titolo organizzativo prima che il prodotto arrivi alla clientela. REGOLE IBRIDE (regola condotta ex post e regola organizzativa e ex-ante) : ritroviamo al• disciplina sullaconcorrenza 51Appunti di Ghilardi Sara Le regole ex-post art. 21 TUF "criteri generali"Stabilisce tre principi:a. Principio di diligenza che trova attuazione nel principio delle best executionb. Principio di correttezza che trova attuazione nelle regole di appropriatezza e adeguatezzac. Principio di trasparenza che trova attuazione nella disciplina degli obblighi informativiai quali si sommano quelli dell'art- 23 sulle regole dei contrattiL'intermediario deve comportarsi con diligenza significa misurare ciò che è già dentro il rapportoobbligatorio cioè la prestazione, correttezza e buonafede serve per integrare il rapporto obbligatorio conulteriori obblighi a tutela.La regola della best execution la troviamo nell'art. 27 della MIFID II che poi è attuato dagli art. 64 e ss delReg. 565/2017, oltre che all'interno del Reg. CONSOB intermediari. Necessaria una premessa di caratterecivilistica, nel diritto comune diparla di diligenza nell'adempimento di una prestazione dedotta in un rapporto obbligatorio (funzione di arricchire di ulteriori obblighi il rapporto obbligatorio). Nel nostro contesto, la diligenza ha la funzione di misurare la condotta del debitore nell'adempimento di obblighi preesistenti. → FUNZIONE STATICA (serve a misurare ciò che è già intrinseco nel rapporto obbligatorio, ossia la prestazione del servizio: adempimento/inadempimento) Diligenza Best Execution: Obbligo di eseguire gli ordini alle condizioni più favorevoli per il cliente, quindi diligenza nella prestazione relativa ai servizi si traduce in questo obbligo. La BE è un principio che riguarda i servizi di investimento che implicano per l'intermediario una discrezionalità che ha un contenuto e una valenza non di tipo decisorio ma tecnica, cioè quei servizi in cui la decisione di investimento è presa dal cliente con l'assistenza del intermediario. In questi servizirimani tuttavia in capo all'intermediario il modo in cui attuare l'ordine impartito dal cliente, tempi e luogo di esecuzione (trading venues). Esecuzione e ricezione e trasmissione di ordini ogni qual volta siano connesse alla prestazione fornita dall'intermediario, anche nella fase esecutiva dei servizi decisori, ovunque ricorra la discrezionalità tecnica. Per limitare la discrezionalità dell'intermediario è necessario un intervento rimandato al principio di correttezza. L'obbligazione dell'intermediario nei confronti del cliente non viene trasformata in un obbligazione di risultato, l'inadempimento non prescinde dal controllo sulla diligenza, se questo miglior risultato non arriva questo non comporta un inadempimento dell'intermediario ma solo laddove il risultato sia dovuto ad un comportamento non conforme al parametro della best execution. In primo luogo l'art. 27 prevede dei fattori predeterminanti sulle caratteristiche dell'ordine.del cliente, delle sedi di esecuzione etc. Ci sono tuttavia dei casi in cui la discrezionalità dell'intermediario è predeterminata a priori dalla legge:
  1. L'ordine specifico del cliente, ogni qualvolta esistano istruzioni specifiche fornite dal cliente l'intermediario è tenuto ad eseguirle
  2. Il cliente al dettaglio, quando l'intermediario ha di fronte un cliente al dettaglio la discrezionalità tecnica nello scegliere la sede e le modalità si riduce a 0, nei vari fattori determinanti ne può seguire solo uno, quello del corrispettivo totale. Maggior tutela diretta a circoscrivere la discrezionalità dell'intermediario, ma la best execution si applica anche cliente professionale ma per quello al dettaglio si ha una maggior tutela.
Questo principio deve essere eseguito ogni volta che esegue un ordine? NO, anche la best execution seppur regola esterna ha un suo risvolto organizzativo, questi

I principi devono essere attuati tramite una regola organizzativa interna: "Le imprese di investimento devono istituire efficaci meccanismi per ottemperarvi. In particolare, vi è l'obbligo degli intermediari di redigere una strategia di esecuzione degli ordini, documento in cui vengono evidenziati i fattori preponderanti per scegliere le modalità e il luogo di esecuzione dell'ordine per ciascuno strumento finanziario".

Non solo è una regola che va ad impattare sul rapporto intermediario-cliente ma è anche un attività di programmazione ex-ante.

DOVE SI APPLICA? Si applica ovunque (es. la scelta dei tempi) ricorre alla discrezionalità tecnica dell'intermediario di eseguire una decisione di investimento già assunta, sia essa una decisione assunta direttamente dal cliente e sia essa assunta nella gestione individuale. ED è VOLTO a limitare e controllare questa discrezionalità decisoria.

dell’intermediario.COSA IMPONE? Impone agli intermediari per realizzare il risultarti di condizioni più favorevoli per ilcliente, un principio qualificato di tipo professionale della diligenza. L’intermediario in particolare deveoperare in modo tale da ottenere per i clienti nell’esecuzione dell’ordine il miglior risultato possibile tenendoconto di una serie di fattori.

CorrettezzaServe a imporre all’intermediario non una misura per capire se è inadempiente o meno ma degli obblighiulteriori a protezione del cliente, sul presupposto che su questa materia c’è un asimmetria informativa traintermediario e cliente.

Appropriatezza e Adeguatezza:Art. 25 MIFID II - a livello interno queste regole hanno una disciplina nel reg. CONSOB intermediari art. 40e ss.Prima del 2007 il Reg. CONSOB prevedeva un unica regola di adeguatezza applicabile a tutti i servizi diinvestimenti decisori o esecutivi che impone all’intermediario di non

n l'operazione richiesta.
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Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saraghila di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dei mercati finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Pinto Vincenzo.
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