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- atti solo formalmente presidenziali, atti che solo nella forma e non nella sostanza, la decisione sul contenuto dell'atto è assunta dal Governo. Esempi: ratifica trattati internazionali, decreto di indizione delle elezioni, ovvero si indicono nuove elezioni con la controfirma del Ministro degli Interni.

- atti sostanzialmente presidenziali, ovvero atti in cui il Presidente decide anche il contenuto. Esempi: nomina dei 5 giudici della Corte Costituzionale, potere di grazia.

- atti complessi o atti duumvirali, ovvero atti nei quali è necessaria la concorde volontà del Presidente della Repubblica e del Consiglio dei Ministri. Esempi: scioglimento anticipato delle Camere: si ha prima dello scadere dei 5 anni ed è presente in tutte le forme di Governo in cui c'è il rapporto fiduciario (semi presidenziale e parlamentare). Prende il nome di scioglimento funzionale, decreto di nomina del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri.

L'articolo

88 dice che il Presidente della Repubblica, sentiti i Presidenti di Camera e Senato, può sciogliere le due Camere o anche solo una. Questo è detto atto complesso perché controfirmato dal Presidente dei Ministri uscente e perché occorre la volontà del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio. Però tale facoltà non può essere esercitata negli ultimi 6 mesi del mandato presidenziale (cosiddetto semestre bianco) perché la nostra Costituzione non dice che il Presidente non può essere rieletto e quindi può capitare che lo faccia per cercare di far eleggere un Parlamento favorevole a un suo secondo mandato.

Da ricordare che dove c'è il rapporto fiduciario ci deve essere il diritto di scioglimento anticipato delle camere nel caso in cui il Parlamento non riesce a esprimere una maggioranza. L'articolo 90 della Costituzione è riferito alla responsabilità giuridica del Presidente.

dellaRepubblica (politicamente responsabili se si risponde per le proprie scelte politiche,responsabilmente giuridici se si risponde alle norme giuridiche): non dice nulla riguardo alle norme giuridiche compiute fuori dall'esercizio della funzione presidenziale perché risponde alle violazioni come qualunque cittadino, mentre parla delle violazioni delle norme compiute durante l'esercizio delle sue funzioni: il Presidente della Repubblica non è responsabile delle violazioni di norme giuridiche che risponde nell'esercizio delle proprie funzioni (IRRESPONSABILITÀ GIURIDICA). Ciò significa che la responsabilità è assunta dal componente del Governo che controfirma l'atto. Però è responsabile per alto tradimento (accordo con una potenza straniera per violare uno o più principi della Costituzione) ed attentato alla Costituzione (viola principi della Costituzione); in questi casi si ha la messa in Stato di accusa da.

parte del Parlamento in seduta comune e il giudizio davanti alla Corte Costituzionale. C'è anche la fase istruttoria in cui una commissione, composta da deputati e senatori, in cui ci sono delle indagini e degli interrogatori che saranno analizzati e assunti in seduta comune. Quindi si ha un'archiviazione oppure una relazione in cui si ha un'accusa o meno. Se il Parlamento vota lo Stato d'accusa, poi c'è la Corte Costituzionale che giudica il tutto. In quest'ultima si ha una composizione integrata, ovvero integrata da 15 giudici più altri 16 componenti scelti in base a estrazione a sorte in un elenco di 45 nomi che il Parlamento in seduta comune approva ogni 9 anni. Questi servono a creare un collegio giudicante IMPARZIALE, che giudicano il Presidente della Repubblica non in base a scelte politiche. Il Parlamento è l'organo titolare della funzione legislativa, ma non solo. Il primo Parlamento moderno che si afferma è

quello Inglese ove si costruisce la Camera dei Lord e la Camera dei Comuni (quindi bicamerale) perché le due Camere rappresentavano la nobiltà e l'alta borghesia. Ma oltre a rappresentare due ceti sociali, il bicameralismo nasce negli Stati Federali per rappresentare gli Stati membri e il popolo in generale. L'assemblea costituente era indecisa tra monocamerale e bicamerale: le sinistre volevano il monocamerale, mentre la democrazia cristiana voleva il bicameralismo (una rappresentava il popolo e una le regioni). Il compromesso fu un'organizzazione bicamerale con tutte e due le Camere che rappresentano il popolo, quindi BICAMERALISMO PARITARIO perché rappresentano la stessa cosa e hanno le stesse funzioni. Adesso tutti i 18enni possono votare sia Senato che Camera dei Deputati. Ci sono 200 senatori più 5 senatori a vita COMPLESSIVAMENTE. Differenza tra ineleggibilità e incompatibilità: - causa di ineleggibilità, quando invirtù di una carica ricoperta un soggetto non può essere candidato al Parlamento. Per esempio gli ufficiali superiori delle forze armate sono ineleggibili presidenti delle province, questo perché potrebbero alterare la libera competizione in quanto hanno assicurati diversi voti. Devono prima dimettersi dalla funzione - causa di incompatibilità, la carica che si ha non preclude la candidatura al Parlamento ma gli impone una scelta tra la precedente funzione e quella parlamentare. Per esempio i consiglieri regionali. Dopodiché una volta eletti al Parlamento, si ha un certo status con le immunità del parlamentare. Queste ultime sono delle prerogative che permettono ai parlamentari di essere tutelati, affinché possano svolgere il loro lavoro. Sono sancite dall'articolo 68 che prevede l'insindacabilità e l'inviolabilità: - l'insindacabilità descritta dal comma primo, non devono rispondere giuridicamente del loro.

Pensiero e di ciò che esprimono. Però è stata anche abusata fino a pochi anni fa, in quanto veniva utilizzata troppo. Con la sentenza 10 e 11 "Sgarbi", venne limitato fortemente l'istituto dell'insindacabilità e vennero rese legittime soltanto quando siano nell'esercizio delle loro funzioni quindi solo quando solo in aula e allorquando ripetano gli atti parlamentari fuori dall'aula (no nei talk show o altro), c'è bisogno di un nesso funzionale.

L'inviolabilità, disciplinata dal comma due e comma tre, prevede che i parlamentari non possono essere sottoposti a limitazioni della libertà personale, di domicilio, di segretezza e corrispondenza senza l'autorizzazione della propria camera di appartenenza. L'autorizzazione non è necessaria quando il parlamentare è condannato in via definitiva oppure quando è colto in flagrante per cui è previsto l'arresto obbligatorio.

Al massimo viene chiesta l'autorizzazione per intercettare l'altra persona con cui il parlamentare parla. Questo è stato cambiato nel 1993, quando non era neanche possibile svolgere indagini di un parlamentare senza l'autorizzazione della camera di appartenenza (esempio craxi). Oggi tutti possono essere sottoposti ad indagine con le dovute limitazioni. Il Parlamento ha una funzione di rappresentanza e di indirizzo politico (contribuisce a definire le priorità dei pubblici poteri) quando vota la fiducia. Ciascuna Camera ha un proprio Presidente e sono eletti dalla Camera stessa ed entrambe sono organizzate in commissioni permanenti: tutti i componenti sono distribuiti all'interno di diverse commissioni specializzate per materia e ciascun parlamentare fa parte di queste commissioni per l'intera legislatura. Con la riduzione dei parlamentari si doveva avere una riduzione delle commissioni, ma solo il Senato è riuscito a votare ciò e non la Camera.

Camera dei Deputati. Dopodiché le commissioni permanenti devono rispecchiare il rapporto tra maggioranza ed opposizione e poi sono i gruppi a decidere chi mandare nelle commissioni. Sia alla Camera e al Senato c’è il GRUPPO MISTO dove sono presenti i parlamentari che non si identificano con alcun partito.

Il procedimento di formazione della legge è formato da diverse fasi:

  1. INIZIATIVA, il momento in cui un soggetto presenta in una delle Camere una proposta di legge. Ciascun parlamentare, il Governo ha il potere di iniziativa legislativa, ogni Consiglio Regionale, i cittadini (occorrono 50.000 elettori e si ha L’INIZIATIVA POPOLARE), CNEL (comitato nazionale economia del lavoro). La proposta di legge viene presentata alla presidenza della Camera e il Presidente l’assegna alla commissione competente.
  2. ISTRUTTORIA, fase nella quale viene preparata una decisione e si svolge nella commissione permanente a cui è stata assegnata la proposta di legge.
Vengono raccolte informazioni, sentiti esperti, studia la proposta, si modifica (eventualmente) attraverso voti all'interno della commissione ecc. La commissione può avere tre procedure: - in sede REFERENTE, ovvero nella commissione si svolge solo la fase istruttoria e un componente (il relatore) riferisce a tutta l'aula l'esito. Successivamente l'assemblea apre la discussione e poi un esame della proposta di legge, con votazione articolo per articolo. Si possono avere anche emendamenti che sono proposte di modifica di legge. Questa è la procedura ordinaria. L'articolo 72 comma 4 dice che questa procedura è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorali, per i progetti di delegazione legislativa, disegni di legge di autorizzazione di ratifica di trattati internazionali. - in sede REDIGENTE, ovvero redige la legge, la scrive. La commissione produce un testo semidefinitivo e l'aula non può modificare il testo.testo viene accompagnato da una motivazione che spiega le ragioni del rinvio.re il decreto legge approvato dal Parlamento.

Caro cittadino,

mi rivolgo a te per spiegarti i motivi per i quali ho deciso di non promulgare il decreto legge approvato dal Parlamento.

Prima di tutto, desidero sottolineare che la mia decisione non è stata presa a cuor leggero. Ho attentamente valutato le disposizioni contenute nel decreto legge e ho considerato attentamente le conseguenze che queste avrebbero avuto sulla nostra società e sul nostro Paese.

Uno dei principali motivi che mi ha spinto a non promulgare il decreto legge è la mancanza di un'adeguata valutazione degli impatti economici e sociali delle misure proposte. È fondamentale che ogni decisione presa dal Parlamento sia basata su una solida analisi delle conseguenze che essa avrà sull'economia, sulle imprese e sui cittadini.

Inoltre, ho riscontrato alcune criticità nella formulazione delle disposizioni contenute nel decreto legge. È importante che le leggi siano chiare, coerenti e facilmente comprensibili per tutti i cittadini. Solo in questo modo si può garantire una corretta applicazione delle norme e evitare interpretazioni errate o ambigue.

Infine, ho ritenuto che alcune delle misure proposte nel decreto legge non fossero in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di tutela dell'ambiente che il nostro Paese si è prefissato. È fondamentale che ogni decisione presa dal Parlamento tenga conto delle esigenze di tutela dell'ambiente e di promozione di uno sviluppo sostenibile.

Ho quindi deciso di non promulgare il decreto legge al fine di garantire che ogni decisione presa dal Parlamento sia basata su una corretta valutazione degli impatti, su una chiara formulazione delle disposizioni e su un'attenzione costante alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile.

Ringrazio per la comprensione e per la fiducia che hai riposto in me.

Cordiali saluti,

Il Presidente

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A.A. 2022-2023
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SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davideperta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bologna Chiara.