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TRASFORMAZIONE. I SOCI DISSENZIENTI HANNO DIRITTO DI RECEDERE DALLA SOCIETÀ

E DI AVERE IL RIMBORSO DELLE PROPRIE AZIONI O DELLE PROPRIE QUOTE.

LA FUSIONE

LA FUSIONE È IL PROCEDIMENTO MEDIANTE IL QUALE DUE O PIÙ SOCIETÀ SI

TRASFORMANO IN UNA SOLA. La fusione di più società può eseguirsi:

 mediante la costituzione di NUOVA SOCIETÀ che assorbe le altre (FUSIONE IN SENSO

STRETTO);

 oppure (ed è l'ipotesi più frequente) mediante l'incorporazione di una o più società in

un'altra più grande detta incorporante (FUSIONE PER INCORPORAZIONE).

In entrambi i casi la fusione provoca due effetti rilevanti:

 i SOCI DELLE SOCIETÀ ESTINTE ENTRANO A FAR PARTE della nuova società o della

società incorporante;

 I PATRIMONI DELLE SOCIETÀ INTERESSATE ALL'OPERAZIONE SI FONDONO. La

società che risulta dalla fusione assume i diritti e gli obblighi delle società estinte.

Il codice sottopone le fusioni societarie a una complessa procedura volta a fornire ai soci e ai

creditori le maggiori garanzie. Tale procedura è così riassumibile:

 Gli amministratori delle società destinate a fondersi predispongono un PROGETTO DI FUSIONE che viene

iscritto nel registro delle imprese e, se alla fusione partecipano società di capitali, viene anche pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale.

 il progetto deve essere accompagnato da una RELAZIONE ILLUSTRATIVA nella quale sono esposte le ragioni

dell'operazione e, soprattutto, i criteri in base ai quali è stato fissato il rapporto di cambio.

 Progetto e relazione, insieme ai bilanci degli ultimi tre esercizi, sono posti a disposizione dei soci in modo che

questi possano prenderne visione.

 L'assemblea straordinaria di ciascuna società DELIBERA LA FUSIONE mediante l'approvazione del progetto.

 Le delibere di fusione sono rese pubbliche mediante ISCRIZIONE NEL REGISTRO DELLE IMPRESE e i

creditori possono fare opposizione al tribunale.

 Le società possono procedere, per atto pubblico, alla stipulazione dell'ATTO DI FUSIONE. Questo dovrà

essere iscritto nel registro delle imprese e l'iscrizione avrà effetto costitutivo del nuovo assetto societario.

La ragione per la quale si operano le fusioni è solitamente quella di acquistare un MAGGIOR

PESO SUL MERCATO. Può accadere, tuttavia, che la fusione produca gruppi talmente forti da

assumere una posizione dominante sul mercato. In questi casi, se l'AUTORITÀ GARANTE DELLA

CONCORRENZA E DEL MERCATO ravvisa una violazione delle norme sulla concorrenza, può

sospendere o vietare la fusione. LA SCISSIONE

SI HA SCISSIONE QUANDO UNA SOCIETÀ SI DIVIDE IN DUE O PIÙ SOCIETÀ

TRASFERENDO AD ESSE IN TUTTO O IN PARTE IL SUO PATRIMONIO. È abbastanza

frequente che una società venga scissa per suddividerne l'attività tra più centri decisionali

autonomi oppure semplicemente per frazionare il rischio d'impresa. Le società beneficiarie, che

ricevono il patrimonio della società smembrata, possono essere società già operanti sul mercato

oppure società create appositamente. Ai soci della società scissa vengono assegnate quote o

azioni delle società beneficiarie in cambio delle quote o azioni che essi possedevano. Gli effetti

della scissione decorrono dal momento dell'ISCRIZIONE DELL'ATTO DI SCISSIONE NEL

REGISTRO DELLE IMPRESE.

I DEBITI DELLA SOCIETÀ SCISSA

Ciascuna società beneficiaria risponde solidalmente con le altre dei debiti lasciati dalla società

scissa, ma SOLO FINO A CONCORRENZA DEL PATRIMONIO NETTO CHE DA QUESTA HA

RICEVUTO. Ciò vuoI dire che rimane escluso dalla solidarietà il patrimonio che ciascuna società

beneficiaria ha realizzato con la propria attività. 37

I TITOLI DI CREDITO

I TITOLI DI CREDITO, regolati in via generale dagli artt. 1992 - 2023, sono particolari

DOCUMENTI CHE CONSENTONO AL LEGITTIMO POSSESSORE DI OTTENERE DAL

DEBITORE LA PRESTAZIONE IN ESSI INDICATA. La loro principale funzione è di garantire una

rapida e sicura circolazione dei crediti. In relazione alla prestazione cui danno diritto, vengono

suddivisi in tre gruppi:

TITOLI CHE HANNO PER OGGETTO UN CREDITO IN DENARO, come le cambiali, gli

- assegni, le obbligazioni e i titoli del debito pubblico;

TITOLI RAPPRESENTATIVI DI MERCI, come la polizza di carico, il duplicato della lettera di

- vettura, la fede di deposito, la nota di pegno;

TITOLI DI PARTECIPAZIONE, così chiamati perché attribuiscono una SERIE COMPLESSA

- Sono tali le azioni, (diritto di voto, diritto di opzione, diritto agli utili …).

DI DIRITTI. L’INCORPORAZIONE

I titoli di credito sono DOCUMENTI DESTINATI ALLA CIRCOLAZIONE. Sappiamo che vengono

vendute le azioni e le obbligazioni, che vengono cedute le fedi di deposito, possono essere girate

le cambiali e gli assegni. Per poter facilitare la circolazione dei titoli, si è operato un piccolo artificio

che consiste nel considerare IL CREDITO INCORPORATO NEL TITOLO, CIOÈ UNITO IN MODO

INSCINDIBILE AL SUPPORTO CARTACEO CHE LO DOCUMENTA. Poiché il supporto cartaceo

è un bene mobile, il requisito dell'incorporazione ci consente di FAR CIRCOLARE IL CREDITO

SECONDO LE MEDESIME REGOLE CHE DISCIPLINANO LA CIRCOLAZIONE DEI BENI

MOBILI. Per quanto dispone l'art. 1153, chi acquista in buona fede e con titolo idoneo il possesso

di un bene mobile, ne acquista immediatamente la proprietà anche se l'alienante non ne era

proprietario, (REGOLA DEL POSSESSO VALE TITOLO). Ciò comporta, che anche se il titolo che

ci viene ceduto fosse di provenienza furtiva, AVREMMO UGUALMENTE DIRITTO ALLA

PRESTAZIONE IN ESSO INDICATA SE LO ABBIAMO ACQUISTATO IN BUONA FEDE DA CHI

RAGIONEVOLMENTE NE APPARIVA PROPRIETARIO E SECONDO LE NORME CHE

REGOLANO LA CIRCOLAZIONE DEI TITOLI DI CREDITO.

E se, dopo aver accettato una cambiale in pagamento scoprissimo che il debitore originario ha già

pagato la somma dovuta a un precedente possessore del titolo? Se un titolo di credito è in

circolazione, è piuttosto improbabile che sia stato pagato. Come dispone l'art. 1992 nessuno può

pretendere l'ESECUZIONE DELLA PRESTAZIONE SENZA ESIBIRE IL TITOLO AL DEBITORE il

quale, in cambio del pagamento, avrà diritto di OTTENERE LA RESTITUZIONE DEL TITOLO.

L'AUTONOMIA

Il debitore può opporre al possessore del titolo di credito le eccezioni o le contestazioni fondate sul

rapporto che intercorre tra lui e il creditore originario, (risoluzione di un contratto di fornitura

merce)? La risposta è negativa. PER OFFRIRE LA MASSIMA GARANZIA A CHI VIENE IN

POSSESSO DEI TITOLI DI CREDITO, LA LEGGE ATTRIBUISCE A QUESTI DOCUMENTI

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ANCHE IL CARATTERE DELL'AUTONOMIA. AUTONOMIA SIGNIFICA CHE OGNI

SUCCESSIVO POSSESSORE DEL TITOLO ACQUISTA UN DIRITTO AUTONOMO RISPETTO

A QUELLO DEI PRECEDENTI POSSESSORI, TALCHÉ IL DEBITORE NON GLI POTRÀ

OPPORRE LE ECCEZIONI (O CONTESTAZIONI) CHE AVREBBE POTUTO OPPORRE A

QUELLI. Potremo, pertanto, pretendere il pagamento della nostra cambiale, rimanendo del tutto

estranei alle questioni esistenti tra chi ha emesso il titolo e chi ce lo ha girato.

LE ECCEZIONI OPPONIBILI AL DEBITORE

L'ordinamento pone la massima cura nell'assicurare al possessore del titolo di credito il

soddisfacimento del diritto in esso contenuto, ma tale impegno non si spinge fino a inibire al

debitore ogni possibilità di reazione. L'art. 1993 indica in modo tassativo le ECCEZIONI CHE IL

DEBITORE PUÒ OPPORRE e che possiamo suddividere in:

ECCEZIONI REALI, OPPONIBILI A QUALSIASI POSSESSORE, in quanto fondate sulla

- compilazione del titolo o sulla sua utilizzazione;

ECCEZIONI PERSONALI, OPPONIBILI SOLO AL PRIMO PRENDITORE del titolo;

- ECCEZIONI PERSONALI, OPPONIBILI AI SUCCESSIVI POSSESSORI del titolo.

- LE ECCEZIONI REALI

Le ECCEZIONI REALI, OPPONIBILI A QUALSIASI POSSESSORE, possono riguardare:

la FORMA DEL TITOLO: se per esempio viene presentata per l'incasso una cambiale che non

- è stata compilata nei modi previsti dalla legge, il debitore può rifiutare di pagarla;

la falsità della firma;

- il difetto di capacità al momento dell'emissione: se il debitore era minore, inabilitato o

- interdetto non può essere costretto ad adempiere un'obbligazione che, in quanto incapace di

agire, non avrebbe potuto validamente assumere;

il difetto di rappresentanza: il presunto debitore non potrà essere obbligato ad adempiere

- un'obbligazione assunta da chi ha sottoscritto il titolo accreditandosi come suo rappresentante

senza esserlo;

la mancanza delle condizioni necessarie per l'esercizio dell'azione: se il diritto, per esempio,

- fosse caduto in prescrizione, il debitore potrebbe rifiutarsi di adempiere;

il contesto letterale del titolo: il debitore non potrà essere obbligato a pagare una somma

- superiore a quella indicata nel titolo né a pagarla prima della scadenza prevista.

LE ECCEZIONI PERSONALI OPPONIBILI SOLO AL PRIMO PRENDITORE

Supponiamo di aver concluso un contratto con un appaltatore, e di avergli rilasciato una cambiale

come parziale pagamento per una piscina che dovrà impiantare nel nostro giardino. Se questi non

realizza l'opera o la realizza male, dovremmo ugualmente pagare l'importo della cambiale?

AL PRIMO PRENDITORE DEL TITOLO (MA SOLO A LUI) SI POSSONO OPPORRE TUTTE LE

ECCEZIONI RIGUARDANTI IL RAPPORTO SOTTOSTANTE. Perché? L'AUTONOMIA SERVE

PER RENDERE SICURA LA CIRCOLAZIONE DEL TITOLO. Ma se questo non è circolato e si

trova ancora nelle mani del primo prenditore, il requisito in questione non ha ragione di esistere.

La cambiale, in questo caso è solo un titolo che testimonia la posizione debitoria di chi l'ha

emessa e che consente al creditore di agire contro di lui in via esecutiva.

E se l'appaltatore avesse girato la nostra cambiale ad una banca? Dovremmo pagarla. A tutela del prenditore in buona

fede interviene il requisito dell'autonomia: non sono a lui opponibili le eccezioni riguardanti il rapporto sottostante.

LE ECCEZIONI PERSONALI OPPONIBILI AI SUCCESSIVI POSSESSORI DEL TITOLO

AI successivo possessore, il debitore può opporre:

 ECCEZIONI A QUESTO PERSONALI. Immaginiamo che il titolare di un negozio di moda

abbia emesso una cambiale che, IN SEGUITO A UNA SERIE DI GIRATE, è finita in mano

a una SUA CLIENTE LA QUALE DEVE ANCORA PAGARE ALCUNI ABITI ACQUISTATI.

In questo caso il commerciante può eccepire la compensazione del credito e del debito.

L'EMITTENTE PUÒ SOLLEVARE, AL POSSESSORE CHE PRESENTI IL TITOLO PER

L'INCASSO, TUTTE LE ECCEZIONI FONDATE SUI LORO RAPPORTI PERSONALI. 39

ECCEZIONI RELATIVE AL LEGITTIMO POSS

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Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulymanna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Calderoni Bruno.
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