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Enti pubblici e loro distinzioni

(ENEL, SIP). Le persone giuridiche di diritto pubblico hanno un regime particolare della contabilità e della finanza. Le risorse economiche e alcuni organi importanti devono essere derivanti da un altro ente pubblico. Vi sono 4 distinzioni di finalità tra enti pubblici: economici, non economici, territoriali, non territoriali.

Pubblici economici: Enti che svolgono prevalentemente attività economica, cioè esercitano un'impresa commerciale e operano in regime di diritto privato, ai sensi del codice civile. (es. ENI, ENEL...)

Pubblici non economici: Enti (possono essere territoriali e non) sono Enti Parastatali con funzioni volte alla società e ai cittadini, come la promozione economica, previdenza e assistenza; si occupano anche di attività ludiche o di sport. Essi sono dunque in una posizione strumentale nei confronti dello Stato.

Enti pubblici territoriali: Caratterizzati dal potere pubblico esercitato sul territorio. Previsti dal titolo 5 della...

per garantire che le azioni della pubblica amministrazione siano basate su regole chiare e definite dalla legge. Ciò assicura che i cittadini siano trattati in modo equo e che i diritti e gli interessi di tutti siano protetti. Principio di imparzialità: significa che la pubblica amministrazione deve agire in modo neutrale e senza favoritismi. Deve prendere decisioni basate esclusivamente sui fatti e sulle leggi, senza discriminare o favorire alcuna persona o gruppo. Principio di buon andamento: implica che la pubblica amministrazione deve svolgere le sue funzioni in modo efficiente ed efficace. Deve agire in modo tempestivo, evitando ritardi ingiustificati e fornendo servizi di qualità ai cittadini. L'organizzazione della pubblica amministrazione è disciplinata da disposizioni di legge, che stabiliscono le competenze, le responsabilità e le modalità di funzionamento degli uffici pubblici. Questo assicura una gestione ordinata e trasparente delle attività amministrative. Inoltre, l'articolo 97 della Costituzione sottolinea l'importanza dell'equilibrio dei bilanci e della sostenibilità del debito pubblico. Le pubbliche amministrazioni devono gestire in modo responsabile le risorse finanziarie, garantendo una gestione prudente e sostenibile delle finanze pubbliche. In conclusione, la Costituzione italiana stabilisce i principi fondamentali che guidano l'organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione, garantendo il rispetto della legge, l'imparzialità e il buon andamento delle attività amministrative.

Poiché è espressione della sovranità popolare: il Parlamento eletto dai cittadini è anch'esso soggetto alla legge e quindi alla legalità.

Principio di imparzialità: è il rispetto imposto delle norme previste dalla legge. Dal precetto costituzionale di imparzialità derivano: l'ammissione di tutti i soggetti, indiscriminatamente, al godimento dei servizi pubblici; il divieto di qualsiasi favoritismo e di illegittimità degli atti amministrativi emanati senza previa valutazione di tutti gli interessi. Sia la pubblica amministrazione, che il giudice hanno carattere di imparzialità poiché curano l'interesse pubblico che è esterno/alieno. Mentre l'imparzialità del giudice, tutela anche la soggettività dell'individuo che sta agendo tramite quel determinato organo, la pubblica amministrazione ha invece una immediatezza rilevante e impone direttamente l'interesse pubblico come

priorità rispetto ai terzi

Il concetto del buon andamento è stato introdotto per garantire alcuni aspetti legati all'efficienza, efficacia ed economicità della pubblica amministrazione. La legge 241/1990 esprime il principio delle tre E per misurare i risultati concreti raggiunti:

  1. Efficienza: misura economicamente il rapporto tra risultati e mezzi dell'attività amministrativa. Quanti risultati sono stati raggiunti con quale numero di mezzi.
  2. Economicità: misura il rapporto tra risultati e mezzi, in prospettiva delle risorse finanziarie impiegate. Rapporto risorse/spese e risultati ottenuti.
  3. Efficacia: misura il rapporto tra obiettivi perseguiti e obiettivi realizzati, in termini economici.

L'Art. 118 della Costituzione riguarda l'organizzazione delle competenze amministrative degli enti pubblici territoriali. L'articolo individua principi e criteri delle funzioni distribuite ad ogni ente. Come intervengono questi

principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Tali criteri sono: (orizzontale o verticale), sussidiarietà. La sussidiarietà include un'ascesa o una discesa, implicando un passaggio tra i vari enti. La costituzione menziona solo quella verticale rilevante per le funzioni delle PA e degli enti territoriali italiani. Implica la necessità di intervento di un potere pubblico quando necessario, potendo altrimenti essere sostituito (sussidiato) da altro potere pubblico o da un soggetto privato. Originariamente l'idea era quella di alternanza tra potere privato e potere pubblico, il concetto si è poi evoluto in un intervento sostitutivo per il perseguimento di un interesse. La sussidiarietà orizzontale è invece quando si ritiene che un altro ente pubblico possa sostituirsi in maniera più efficiente. L'art. 33 della costituzione consente la sostituzione anche da parte di soggetti privati nella cura di un particolare interesse. L'origine è teorica e poi viene

condotto nelle norme e nelle costituzione delle comunità europee.
differenziazione e l'adeguatezza
La sono criteri ulteriori che completano il primo, consentendo di individuare l'ente più adatto a svolgere una specifica funzione:
La differenziazione individua l'ente più adatto rispetto a un altro nello svolgimento di una funzione.
L'adeguatezza si riferisce ad aspetti organizzativi ancora più concreti (es. ambito finanziario).
ORGANO (componente essenziale della PA)
L'organo è una particolare tipologia di ufficio: L'ufficio è infatti un insieme materiale di beni e persone, considerate unitariamente e strumentali all'esercizio di funzioni della persona giuridica e del suo apparato.
Quando l'ufficio ha facoltà di manifestare esternamente la volontà della pubblica amm. allora è un organo.
Esso esercita la capacità di agire privatistica o pubblicistica per conto di terzi.
Per le pubb. amministrazioni,un ufficio è presieduto da un funzionario, mentre un organo da un dirigente. La PA, ha un'autonomia negoziale e può stipulare contratti regolati dal diritto civile. Il termine negozio giuridico è uguale al sostantivo "contratto". L'organo amministrativo è di un soggetto pubblico che svolge funzioni amministrative/esecutive. L'immedesimazione organica: implica che tutti gli atti compiuti dall'organo non siano attribuiti alla persona fisica, ma automaticamente alla persona giuridica. Una prima distinzione è tra organi pubblici semplici cioè uni-personali (composti da una persona fisica) o organi collegiali complessi (composti da almeno due persone fisiche). Gli organi collegiali possono essere perfetti o imperfetti: i primi hanno bisogno che le deliberazioni siano assunte dalla maggioranza dei componenti (es. consiglio dei ministri), i secondi possono adottare decisioni assunte anche da maggioranze diverse da quella dei.

componenti dell'organo. L'organizzazione delle pubbliche amministrazioni è disciplinata da regolamenti, statuti e atti di organizzazione individuati dalla legge istitutiva, in base a criteri di efficienza, di efficacia e di economicità. L'organizzazione dell'amministrazione statale è disciplinata con regolamenti del Governo.

Il Governo è un organo dello Stato, è l'organo costituzionale di vertice del potere dello Stato. Le norme relative al potere esecutivo sono enunciate nella 2a parte della costituzione: essa è dedicata ai tre poteri dello Stato ed è di complessa articolazione. Le norme relative al presidente della Repubblica alterano un po' il contesto, poiché si inseriscono tra gli articoli dedicati ai 3 poteri dello stato.

107 - 87

Art. si afferma che "il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Egli promulga le leggi ed emana

decreti e regolamenti aventi valore di legge".

RELAZIONI INTERORGANICHE

Le relazioni tra gli organi sono di tre tipi, e i detti rapporti di gerarchia sono esercitati attraverso alcune facoltà date che sono: i poteri di indirizzo, di direttiva, di ordine e di controllo. L'organo gerarchicamente superiore vincola l'attività di quello inferiore.

  1. Relazione di gerarchia: Sul piano organizzativo abbiamo un organo superiore ed uno inferiore; i vincoli non sono però di sottoposizione assoluta. Il rapporto di gerarchia si esplica attraverso due atti fisici dall'organo superiore, l'ordine e la direttiva: con l'ordine si vincola l'attività dell'organo inferiore rispetto ai fini e ai mezzi, vincolando il comportamento dell'organo subordinato; la direttiva vincola l'attività solamente rispetto ai fini. Può esserci relazione tra organi o tra organo e ufficio.
direzione può essere necessaria la verifica che il contenuto della direttiva o dell'ordine siano stati realizzati dall'ufficio destinatario, attraverso attività di controllo. Nell'ambito dell'attività amministrativa si distinguono due tipologie: attiva e di controllo. 2. Relazione di direzione: sul piano funzionale si esplica attraverso l'atto di emanare le direttive, che indicano l'obiettivo da raggiungere, ma lascia all'organo sottordinato la facoltà di scegliere modalità e tempi d'azione per conseguire quei risultati. Le direttive, diversamente dagli ordini, possono essere disattese per un'adeguata motivazione. Esse hanno comunque un'efficacia vincolante, lasciando però un significativo spazio di discrezionalità. 3. Relazione di controllo: è la verifica dell'organo dirigente sul rispetto delle sue direttive. La funzione di controllo amministrativo nei confronti di altri organi.della pubblica amministrazione si distingue in categorie: - Collocazione dell'organo di controllo: i controlli possono essere esterni o interni. I primi sono svolti da un organo del soggetto pubblico diverso dal soggetto cui appartiene l'organo controllato. I controlli interni, invece, sono svolti all'interno dello stesso soggetto. - Oggetto del controllo: ci sono controlli su atti o sull'attività. I controlli su atti sono eseguiti sugli atti formali della pubblica amministrazione (atti amministrativi o provvedimenti), mentre i controlli sull'attività sono informali e riguardano il modo in cui l'attività viene svolta nella pratica. - Parametro del controllo: si valutano gli esiti/risultati del controllo. Il decreto legislativo numero 286 del 1999 ha previsto 4 nuove tipologie di controllo sull'attività e ha introdotto una nuova disciplina di controlli sulla gestione della pubblica amministrazione: controllo di gestione, valutazione dei dirigenti, controllo di regolarità amministrativa e contabile, controllo strategico. - L'attività amministrativa è regolamentata dalla legge 1.241/1990 ed è il principio fondamentale della pubblica amministrazione.
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A.A. 2022-2023
26 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vera1802 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ferraro Vincenzo.