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INCLUSIONE

La tematica più discussa negli ultimi anni nella didattica è l'integrazione, una situazione che riguarda il singolo alunno con problematiche, la chiave è intervenire prima sul contesto e poi sul singolo, solo allora si può integrare l'alunno nel contesto. Con la sigla "BES" ci si riferisce alla diversità di alcuni bambini che anticamente veniva invece classificata come Handicappati o disabili. Questi termini già di per sé vanno a creare un distacco da ciò che chiamiamo "normalità" perché sfociano in un unico modo di approcciarsi a queste "malattie": il dispiacere, l'essere sfortunati, la tragedia familiare ed il compatimento. Queste barriere se non sono abbattute diventano uno dei tanti ostacoli al tema centrale: L'INCLUSIONE. Non avviene solo a livello didattico ma avviene anche sul piano sociale, perché come diceva la Montessori:

“l’educazione è di tutti o non è educazione”. La legge n.517/1977 ha permesso l’integrazione degli alunni disabili ma è un processo in continuo sviluppo. Vi sono infatti ancora molte difficoltà organizzative e didattiche a cui rispondere come l’apprendimento ancora attaccato al programma e le problematiche nella didattica dei disabili. Nel programma didattico deve essere aiutato ma non escluso. Come abbiamo visto è importante la capacità del singolo studente e l’inclusione non è altro che valorizzare l’individuo quindi includere significa soprattutto far sviluppare le qualità individuali di ognuno”. Ora non si parla più di situazione ma è un processo (inclusione) guarda la globalità della classe e le differenze, sfruttando le potenzialità di tutti. La risposta specialistica si trasforma in ordinaria ed il contesto si adegua alle esigenze degli alunni (integrazione).

Prima era un processo compensatorio, si adattavano le conoscenze all'abilità dell'alunno disabile, ora si parte da ciò che si sa fare e si lavora sullo svilupparlo. La scuola è un laboratorio dove si sviluppa, si apprende e si diventa consapevoli. Rendere consapevole tutto il contesto classe crea anche una situazione di Lifelong learning proficuo per l'integrazione della individualità del singolo. (2017) Il decreto legislativo inserisce il concetto nuovo di INCLUSIONE, bisogna rispondere ai differenti bisogni, si sviluppano le potenzialità di ciascuno in rispetto alla qualità di vita di tutti. Tutti coloro che fanno parte del circolo didattico dell'alunno sono responsabili: insegnante di sostegno, docenti, la comunità scolastica ecc. e si devono coinvolgere tutti sia a livello territoriale che famigliare, tutti corresponsabili. L'integrazione come obiettivo ha l'autonomia, la socializzazione e comunicazione.visto che alla fine di un percorso didattico anche l'alunno disabile deve sapersi approcciare alla vita extrascolastica. Ci si pone il superamento delle barriere e della partecipazione di tutti. In caso di bambino con disabilità motoria si deve adattare un viaggio di istruzione a norma del singolo, anche se poi tutti vi partecipano. Nell'integrazione, come detto, nessuno è escluso: disabilità, deficit e bisogni educativi, ed è importante che l'alunno si autovaluta poiché diventerà cittadino responsabile, con dignità e deve confrontarsi e relazionarsi, si risponde all'esigenze di tutti. Anche un alunno diligente ha bisogni speciali e può essere lasciato indietro, si deve badare a tutti coloro che hanno disagi espliciti ed impliciti. Empatia, resilienza, ascolto, il compito dell'insegnante non è semplificato ma al contrario è più complesso (insegnante inclusivo). Anche un bambino affetto dapatologia farà parte dellasocietà ed è importante che non sia solo aggiunto al margine ma deve essere parte integrata e un punto di forza. Nella nostra comunità il concetto di inclusione è ancora una idea vaga e il primo passo sta avvenendo proprio nella scuola, dove la didattica aiuta la formazione di questi bambini a diventare produttivi nella vita quotidiana. A livello scolastico quindi nella dimensione organizzativa si aggiungono sostegni e supporti che lo aiutano a raggiungere i suoi obbiettivi, a livello di progettazione si aggiungono contenuti curricolari ed extracurricolari per permettere loro di sviluppare le capacità. Nell cv dell’inclusione è importante che l’apprendimento diventa uno stile di vita, con questo approccio la relazione di classe è fondamentale, si deve gestire la loro interazione e far maturare la capacità di risolvere conflitti. Ogni persona ha una storia ed un carattere, quindi alunni edocentidevono trovare un equilibrio, raggiunto dalla osservazione iniziale di tutto: lavoro dei colleghi, relazioni alunni, problematiche di classe e per il bene di tutti trovare una collaborazione, attraverso la relazione si attua un insegnamento migliore. L'integrazione è quindi l'osservazione di tutto fine al miglioramento. I problemi individuali possono essere molteplici e differenti, si devono affrontare in maniera particolare e singola. Si esprimono in diverse forme una tra cui la vergogna: sentimento che molto spesso esprime il disagio in diversi comportamenti sia in maniera aggressiva che in maniera introversa. Parlando di competenze, l'allievo deve diventare responsabile, consapevole e collaborativo. Le metodologie a sostegno di ciò sono anche tecnologiche come software, attrezzature digitali e sussidi; tutto ciò che serve per l'inclusione di tutti e raggiungere i valori del diritto allo studio. Nel 2012 si delinea la figura e la capacità deldocente inclusivo:
  1. valutare la singola diversità degli alunni ed avvalorarla;
  2. Sostenere gli alunni;
  3. Lavorare con tutti i docenti;
  4. L'aggiornamento professionale continuo.

Inizialmente nella storia scolastica gli alunni con disabilità lieve erano inseriti in classi differenziali dentro istituti normali, mentre le disabilità a livello psichico erano inserite in istituti speciali. Con la Montessori invece avviene il primo passo di integrazione, dove gli alunni con disabilità lieve vengono inseriti in classi comuni e solo anni dopo il sistema andrà migliorando fino ad oggi, dove con la legge n.517 avviene la completa integrazione di alunni disabili in classi comuni e l'abolizione di quelle speciali. In seguito con la legge n.104 / 1992 si arriva a valorizzare la persona disabile rendendo il concetto di integrazione quotidiano, attraverso le varie misure di sostegno e semplificazione didattica per coloro che hanno una certificazione, ogni singolo.

Minore avrà una progettazione educativa individuale. LA CERTIFICAZIONE è un documento che rapporta la patologia del disabile ed i suoi disturbi (DSA/BES). Questo documento non viene fatto per testimoniare un disagio, quindi senza di esso non significa di conseguenza che non ci sia un alunno con difficoltà e disagi che abbia bisogno di aiuti, non serve questo attestato per capire se c'è un problema di fondo, anche chi è diligente può avere dei problemi senza certificazione. Se c'è un bisogno si deve ricorrere ad una modifica del piano. Inizialmente si dava importanza solo a chi aveva questa certificazione, ora invece si devono osservare ed aiutare tutti i bisogni del contesto classe. A tal proposito nel 2010 la legge n.170 è stata inserita a tutela degli alunni con disturbi dell'apprendimento (DSA), i quali devono essere supportati con misure dispensative. BES Bisogni educativi speciali (termine specificato a livello

Legislativo nel 2012) riguarda quindi alunni disabili, difficili, con disturbi dell'apprendimento, e provenienti da altri paesi. Inizialmente nella terminologia linguistica erano identificati come "handicap" (mani nel cappello) ma nel corso degli anni è risultata una parola inappropriata ed è stata eliminata anche dall'OMS, si è arrivati al termine disabilità per poi concludere recentemente con BES. Nella categoria di disturbi dell'apprendimento sono inclusi: dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia. Ci si è resi conto che in tutte le classi ci sono dei bisogni speciali, sia permanenti che transitori, e tutti rientriamo in questa categoria in un modo o nell'altro: svantaggi economici, linguistico, disturbo del comportamento, 104 ecc. La scuola deve rispondere in maniera personalizzata e specifica, come il PDP (Piano didattico personalizzato) che si fa quando un alunno sta affrontando un periodo di vita particolare.

Il consiglio di classe deve studiare e firmare il piano PDP in modo unanime, tutti devono essere in accordo compresa la famiglia per il benessere del bambino e reindirizzarlo verso gli obiettivi di apprendimento. Nel caso di un bambino con disabilità si fa il PEI (piano educativo individualizzato). Questi piani sono concepiti adattando le caratteristiche individuali del discente con gli obiettivi da raggiungere quali le competenze fondamentali. Nel 2011 nella scuola è stato inserito il GLI (gruppo lavoro inclusione) che ogni anno si riunisce per redigere il PAI (piano annuale inclusione) ideato per aiutare l'inclusività scolastica, ovvero studiare i casi di bisogni all'interno dell'istituto e i conseguenti strumenti da adottare.

PERSONALIZZAZIONE ED INDIVIDUALIZZAZIONE

La personalizzazione e l'individualizzazione sono diverse:. La Personalizzazione (PDP) ogni alunno ha la possibilità di sviluppare le potenzialità attraverso i diversi

obbiettivi dati per ogni studente. Ogni alunno ha uno stile di apprendimento e possono usare i metodi COMPENSATIVI (apprendimento significativo) si svolge con più calma e si basa su una distensione di tempo. Quindi il PDP è per tutti coloro che ne hanno bisogno.. L'Individualizzazione (PEI) si deve calibrare l'offerta didattica sul bisogno educativo speciale, ed individualizzato. si attuano metodologie specifiche. È un progetto a suo modo complesso che deve avere diverse approvazioni e revisioni di diversi enti come la ASL ed è revisionato in modo gerarchico a livello regionale, solo dopo l'approvazione l'ufficio scolastico regionale fornisce agli istituti i vari dispositivi. Le misure dispensative (2013) devono adattare anche la valutazione con la compensazione, Ad esempio se c'è un blocco emotivo sull'orale si compensa con lo scritto e si valutare nel complesso. Lo stile di apprendimento diverso e le problematiche, si

devono valutare di conseguenza in modo differente gli obiettivi raggiunti, se l'obiettivo è stato raggiunto anche senza lo svolgimento.
Dettagli
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher muffinnutelloso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e dell'inclusione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Chiusaroli Diletta.