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Ex:

-ciao

-scusa puoi aprire la porta tu che stai lì?

-certo la apro.

Sono tutti atti linguistici.

- Scusi apre la porta, per favore? (detto ad uno

studente)

A livello locutivo è la stringa linguistica, cioè ciò

che ho detto, quello che mi è uscito fuori, può

variare,

perché si possono usare molti modi per esprimere.

A livello illocutivo, ovvero guardo come l’ho detto,

coincidono in questo caso perché è un ordine, è

espresso per dare un comando, l’intenzione del

parlante è appunto esprimere un comando.

Fa caldo, ho molto caldo. (detto vicino ad una

-

porta ad uno studente)

In questo caso a livello locutivo è diverso dall’atto

precedente.

A livello illocutivo, a livello di intenzione del

parlante, in questo contesto lo studente avrebbe

risposto

“Apro la porta professoressa?”, quindi avrebbe

capito che si trattava comunque di un ordine

espresso in

maniera indiretta, ma pur sempre un ordine,

l’intenzione del parlante è la medesima

dell’esempio

precedente.

Il valore dell’atto linguistico quindi è lo stesso, un

comando.

A livello perlocutivo, ovvero ciò che interessa

l’effetto che si vuole attenere sul

destinatario, in questi due

esempi il livello perlocutivo è lo stesso, ovvero che

lo studente si alzi e apra la finestra. L’effetto che

l’atto

può avere sul destinatario.

Ex. “La vie est belle” (slogan pubblicitario)

A livello locutivo

A livello illocutivo è promuovere il profumo

A livello perlocutorio è attirare attenzione con le

pubblicità, far nascere un bisogno e correre ad

acquistarlo.

Da Austin in poi sappiamo che “parlando agiamo”,

gli approcci comunicativi ne tengono conto molto,

per

far capire fino a che profondità è entrato questo

concetto con la Didattica delle lingue, basti

pensare ai libri units,

di inglese che sono divisi in sono tutte azioni

e atti linguistici.

Ex. “Volevo due etti di prosciutto”

Può essere sia tratto da un racconto o da

un’interazione tra due parlanti (imperfetto usato al

posto del

condizionale, uso improprio dell’imperfetto ma che

ormai è parte della lingua).

Livello locutivo

Livello illocutivo, è un ordine.

Livello perlocutivo, voglio che il salumiere affetti il

prosciutto e me lo dia.

Nei libri che tengono il valore acquisizionale della

lingua, nella lezione della “spesa” non dovrebbe

esserci

questo uso dell’imperfetto; ma in quei libri nuovi

basati sulla comunicazione sicuramente ci sarà

questo

tipo improprio dell’imperfetto. Se non ci fosse

questo concetto, bisognerebbe spiegare

all’apprendente

questo concetto.

Una concezione azionale della lingua è comunque

finita negli approcci glottodidattici nell’approccio

comunicativo, ed è penetrata a livello

profondissimo e si evidenza nell’uso reale della

lingua, così come è

parlata, per determinate occasioni (si spiega non

solo imperfetto e condizionale fine a sé stesso, ma

il loro

uso nell’atto di chiedere). – rivedere video 1h-

Confluiscono nella didattica la Pragmatica, una

concezione azionale della lingua, agire con le

parole. Il

Quadro Comune Europeo scritto per le lingue,

legge in Europa dal 2001, regola l’insegnamento di

tutte le

lingue a livello europeo, si parla di insegnamento

della lingua finalizzato a creare attori sociali nella

lingua

target oggetto di studio. Questa concezione

azionale della lingua è legge quindi.

Tutte queste teorie influite negli approcci

comunicativi si sono concretizzate nei diversi

metodi:

1. Metodo nozionale-funzionale, creato da

Wilkins, il quale nell’ambito della didattica

dell’inglese

creò libri di testo ai quali alle singole nozioni di

lessico e grammatica fosse abbinata anche la

units

funzione comunicativa; quindi, sono nate le in

cui si apprende anche il livello comunicativo,

per poter apprendere ad agire in quella

determinata lingua. Insegnare la lingua per

comunicare,

obiettivo didattico affinché si diventi attori sociali in

una lingua. Danno posto anche alla cultura,

perché il nesso lingua-cultura è molto presente in

questi libri, in quanto l’apprendente deve

imparare anche la cultura determinante

nell’apprendimento comunicativo.

2. Metodo del lexical approach, creato da Lewis

nel 1990, anche se si chiama approccio NON lo è.

Metodo che punta alla comunicazione e dà molta

importanza al lessico, non lo distingue dalla

grammatica. Il lessico è importante perché

l’obiettivo è la comunicazione, esso veicola già in

sé la

grammatica (quando si insegna il significato di

aiutare, viene già insegnato insieme a qualcosa

che aiuti me, aiuti il mio compagno,

ci va insieme lo

insegno già facendo capire che regge un

complemento). Non si insegna la parola ma si

insegna il chunk, ovvero l’unità lessicale

minima, il

lessico va insegnato a blocchi di reti semantiche,

blocchi di vocaboli che co-occorrono e che insieme

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barbuscia_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica dell'italiano come seconda lingua e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Del Gatto Antonella.