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NORA KRUG: HEIMAT
Dal diario di un’emigrata tedesca
Cose tedesche n.1: Hansaplast
Marca di cerotti (1922), sua madre gliene mise uno sul ginocchio dopo un incidente con i pattini (aveva 6
anni) e viene definito come la cosa più sicura del mondo come la madre.
È così affidabile che si stacca solo quando la ferita è completamente guarita, indipendentemente dal tipo di
pelle ed è il più adesivo, infatti quando lo strappi senti male.
Cose tedesche n.2: der Wald
La foresta la fa sentire calma e protetta. Fratelli Grimm: affermano che le foreste nel loro silenzio hanno
tenuto in vita le vecchie fiabe. Il ‘deutsches Wörterbuch’ (1838) elenca nomi ed aggettivi che contengono la
parola ‘Wald’: Waldeinsamkeit = solitudine della foresta, Waldfinsternis= oscurità della foresta,
Waldumrauscht= circondato da una foresta frusciante.
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1852 Berthold Auerbach (scrittore ebreo tedesco) dichiara che il francese andrebbe parlato dal
parrucchiere, il tedesco nella foresta.
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1936 durante le Olimpiadi, chi vinceva l’oro riceveva una piantina di quercia tedesca (simbolo di
risolutezza). Oggi negli Stati Uniti esistono ancora molte delle ‘querce di Hitler’.
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1938 Joseph Goebbels (ministro della Propaganda del Reich) considerò l’eventualità di vietare le foreste
tedesche agli ebrei. Le forze armate francesi ed inglesi imposero un drastico disboscamento come parte
delle riparazioni tedesche postbelliche.
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1983 termine ‘Waldsterben (estinzione della foresta) è entrato per la prima volta nel nomenclatore
tedesco, con conseguente ondata di angoscia esistenziale nella nazione.
Cose tedesche n.3: das Pilze-sammeln
Il fungo velenoso rosso a pois bianchi è raffigurato in molti libri tedeschi per bambini; è un portafortuna che
compare sui biglietti d’auguri di Capodanno e nei dolcetti di marzapane che ne riproducono la forma.
Nora Krug afferma che quando mangia i funghi sente di essere diventata parte del bosco.
Li raccoglie con i suoi familiari, li esamina attentamente uno ad uno, li confronta con la relativa immagine
sul ‘Pilz-Führer’ (la guida ai funghi) prima di metterli nel cestino. Poi a casa ripulisce gambo e lamelle dai
pezzetti di terra, li fa saltare in padella con burro, sale e pepe e poi li mangia insieme a qualche fetta di
pane di segale.
Cose tedesche n.4: Der Leitz-Aktenordnen
Indica il raccoglitore ad anelli che prende il nome dall’inventore Louis Leitz, che lo creò nel 1898 per
imporre l’ordine durante la burocratizzazione della Germania. La robustezza indica la durata, la semplicità
indica l’affidabilità; viene molto utilizzato al consolato tedesco di New York e anche Nora Krug lo utilizza per
le faccende primarie come assicurazioni e certificati. Da qui derivano i detti: “Ordnung muss sein” (l’ordine
è fondamentale), “Ordnung ist das halbe Leben” (il mondo si regge sull’ordine), “Alles in Ordnung” (va tutto
bene).
Cose tedesche n5: Die Wärmflasche
Indica la borsa dell’acqua calda, molto famosa e venduta (3,6 milioni) in Germania; mentre in Germania non
vengono vendute molto. Essa riporta il simbolo del cervo con il balzo, sono riciclabili 100%, sono molto
affidabili; infatti, si dice durino fino a due anni.
Cose tedesche n.6: Das Brot
In Germania viene chiamato Schwarzbrot (pane nero) ed è grosso e pesante, duro, con la crosta spessa
fuori, glutinoso e acido dentro. In Germania secondo la Zentralverband des Deutschen Baeckerhandwerks,
l’Unione die panificatori sono presenti più di 3000 ricette di pane. È stato anche chiesto all’UNESCO di
riconoscerlo come patrimonio dell’umanità.
Abendbrot→ pane della sera, con formaggio o salsiccia 1
Brotzeit→ “l’ora del pane”, in bavarese è lo “spuntino”
Freiheit und Brot→ “libertà e pane“, slogan del partito nazista
Il gruppo radicale ebreo Nakam (Vendetta), introdusse dell’arsenico in 3000 pagnotte del panificio di
Norimberga, le quali erano destinate a ex membri delle SS, tuttavia furono avvelenati 2000 prigionieri, ma
nessuno morì.
Cose tedesche n.7: die Gallseife
È un sapone ricavato dalla cistifellea di bue, diffuso in Germania da metà Ottocento, ed è biodegradabile e
senza profumo. I sali naturali della cistifellea agiscono contro le macchie più resistenti, specie se applicati
con la Wurzelbürste (una spazzola di legno e fibre vegetali).
Tanti tedeschi che vivono negli Stati Uniti lamentano la brevità dei cicli di lavaggio americani (45 min.
anziché 2 ore e 1/2), le basse temperature dell’acqua (50 gradi anziché 90) e di conseguenza l’abuso della
candeggina.
Nora Krug afferma che le macchie sui tessuti bianchi le danno fastidio; la sua lavatrice americana non
restituisce la purezza originaria del tessuto anche se la programma sul ‘bianco più bianco’. Si affida al
Gallseife e al Persil, un detersivo da bucato tedesco (inventato nel 1907) che ha retto alla prova del tempo.
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Certificati Persil termine usato per le testimonianze scritte dopo la guerra da vicini di casa, colleghi e
amici in difesa dei presunti simpatizzanti del nazismo (con Persil hai la certezza che le tue camicie verranno
bianche come la neve). È un parallelismo= come Persil pulisce tutte le macchie, anche le testimonianze
dopo la guerra ripuliscono la colpa dell’appartenenza al nazismo.
Cose tedesche n.8: Der Uhu
Fu inventata nel 1932 da un farmacista tedesco, fu la prima resina adesiva sintetica (senza colla d’osso) al
mondo. Uhu significa gufo reale, un rapace nativo della Foresta Nera, luogo d’origine dell’inventore. Uhu
veniva anche chiamato Alleskleber (incolla tutto), finì anche nel Guinness dei primati perché 9 gocce
bastarono ad attaccare due cilindri d’acciaio che univano il gancio di una gru al furgone. LA Uhu durante la
seconda Guerra Mondiale era considerata Kriegwichtig (importante per la guerra) quindi venivano realizzati
modelli di carrarmato dai bambini, dopo la guerra divenne parte integrante della mentalità tedesca. Nora
afferma di utilizzare per scarpe, carta da parati e oggetti vari, ma la colla non nasconde le crepe. (potrebbe
essere considerato un parallelismo con il fatto che non ci si può nascondere da ciò che è avvenuto, come
per i campi di concentramento).
Dall’album di un’archivista di ricordi
1. Giochi per bambini
a. Caricatura di un ebreo
b. Giocattolo per onorare il compleanno del Fuhrer
c. Figurine della Gioventù hitleriana
d. Spille per i benefattori dell’opera di assistenza invernale
e. Abbecedario
2. Bombardamenti
a. scatto di un pilota
b. disegno di un bambino
c. programma di un finto spettacolo serale durante un attacco alleato
d. tessera dell’organizzazione di soccorso tedesca
e. lettera di C. alla sorella M., dice che non ha più notizie di lei.
3.Prigionia postbellica
a. scatoletta per il tabacco che un prigioniero di guerra aveva ricavato dal metallo di un aereo caduto
b. agendina di un soldato che riporta l'arrivo al campo di prigionia di Stalingrado il 14 settembre
c. cartolina della Croce Rossa internazionale al prigioniero di guerra
d. cartolina del prigioniero di guerra 2
4. Cancellature
a. Francobollo di Adolf Hitler, bollato in viola dagli alleati come “contaminatore della Germania”
b. Libretto di banca con la svastica censurata dagli Alleati
c. Album incompleto (le foto incriminate probabilmente rimosse dopo il ’45)
d. Fotografia con le svastiche raschiate via
5. Frammenti dal fronte
a. lettera con una ciocca di capelli
b. lettera
c. stella alpina secca
6. Giochi di soldati
Fotografie
Capitolo 1
Nora Krug si trasferisce a new York per studiare, uno dei primissimi incontri fu quello con una signora che
era sopravvissuta al campo di concentramento perché una delle guardie, una donna, per sedici volte l’aveva
salvata all’ultimo momento dalla camera a gas; infatti secondo lei, la guardia aveva una cotta segreta.
In risposta Nora rimase in silenzio, mentre lei afferma che si trattasse di un evento avvenuto molti anni
prima.
Nora viveva a Karlsruhe, nella Germania del Sud, dove negli anni 80, decollavano e atterravano aerei
americani nella vicina base militare.
Nel cortometraggio educativo del Dipartimento statunitense, “Your job in Germany” 1945, scritto da
Theodor Geisel, detto Dr. Seuss, in cui definisce la Germania come territorio nemico, nonostante la
presenza di macerie e fiori, scenari di maestosa bellezza.
Capitolo 1: Sangue e ferro
Capitolo 2: Il Keiser Wilhelm, Deutshland uuber Alles
In modo ironico viene presentata la popolazione tedesca
Capitolo 3: Hitler, “Oggi la Germania, domani il mondo intero”
Capitolo 4: La guerra può succedere di nuovo, perché ognuno faceva parte della rete nazista.
I tedeschi non sono amici, non ci si deve fidare, vengono definiti come malati, “la malattia della razza
superiore”, “della conquista del mondo”.
Il compito per la Germania è quello di dimostrare che sono guariti.
Nora e il fratello non avevano mai conosciuto statunitensi in Germania, tuttavia sapevano le loro abitudini
di masticare gomme, di guardare topolino e la pena di morte. Dopo la guerra regalarono la cioccolata a Zia
Karin (la prima della sua vita), dopo essere stata sfollata. Venivano chiamati AMIS e giravano con le
macchine in finto legno, compravano hamburger; le americane con le unghie laccate venivano chiamate
AMIS-SCHICKSE, anche se in realtà quel termine veniva utilizzato negli anni 40 per definire le tedesche che
fraternizzavano con gli americani delle forze d’occupazione. Non sapevano cosa significasse SCHICKSE e che
fosse una parola yiddish.
KONZENTRATIONSLAGE→ temine scoperto da Nora molto prima della scoperta dell’Olocausto, li intendeva
come luoghi sinistri, in cui chi viveva era costretto ad essere concentrato fino a stare male, tuttavia non
fece domande al riguardo perché aveva paura e le suscitava disagio, come l’uomo che le regalava caramelle
e palloncini quando giocava con suo fratello in cortile.
Un giorno chiese a sua madre se gli ebrei fossero cattivi, lei risposte assolutamente di no arrabbiata,
pertanto Nora nonostante le avessero detto a scuola che hanno ucciso Gesù, lei dedusse che tutti gli ebrei
erano bravi.
PIERINO PORCOSPINO→ libro preferito di Nora da piccola, con racconti illustrati dell’800 che parlava di
bambini puniti per essersi comportati male, considerato all’antica dal rigore morale. Il racconto che la colpì
3
di più fu quello della bambina che prese fuoco mentre giocava con i fiammiferi, da lì imparò il detto &ldquo