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L'IDEA DI EUROPA NELL'ANTICA ROMA
Le età della storia di Roma:
Età regia: dal 753 a.C., anno della fondazione di Roma, al 509 a.C., anno della cacciata dei Tarquini da Roma.
L'età regia o età monarchica va dal 753 a.C. al 509 a.C. In tutti questi anni, Roma sarebbe stata guidata da sette re, in modo particolare quattro re appartenenti alla monarchia latino-sabina e altri tre di origine etrusca. Nel 509 a.C. l'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, viene cacciato dalla città perché sia lui che suo figlio si erano macchiati di gravi crimini. In seguito vengono eletti i primi due consoli romani, ovvero Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino. Da questo momento in poi, si passa dalla monarchia alla repubblica.
Sette re di Roma: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo.
Età repubblicana: dal 509 a.C. al 31 a.C., data della battaglia di Azio, o dal 509 a.C. al 27 a.C.
Anno durante il quale il Senato di Roma conferì pieni poteri e il titolo di Augusto a Ottaviano. L'età repubblicana è caratterizzata da guerre di espansione e lotte interne. È proprio una lotta civile tra Cesare e Pompeo, che Lucano definisce come una lotta fraterna, a porre fine alla repubblica e a dar vita all'impero. La battaglia che vede lo scontro decisivo tra Cesare e Pompeo è la battaglia di Azio del 31 a.C. In realtà, al potere in quel momento non c'era né la repubblica, né il principato. Infatti, il primo princeps è stato nominato nel 27 a.C. quindi il principato dovrebbe iniziare da questo momento. Età imperiale: dal 31 o 27 a.C. al 476 a.C., anno della deposizione di Romolo Augustolo, ultimo imperatore romano d'Occidente. L'età imperiale finisce nel 476 d.C. Questa è una data precisa e possiamo esserne sicuri perché esistono diverse fonti storiche che la supportano.
Si tratta dell'anno della deposizione di Romolo Augustolo. Egli era chiamato in questo modo perché era un ragazzo molto giovane ed era anche un po' per denigrarlo. Augustolo fu l'ultimo imperatore dell'Impero Romano d'occidente. In epoca romana, i confini dell'Europa non sono ben definiti per diversi motivi. Innanzitutto per le diverse invasioni barbariche che portavano popolazioni provenienti dal nord a stabilirsi alle porte di Roma. Inoltre, la politica imperiale mira a riunire i popoli occidentali e orientali in un regime unico di fratellanza. Il suo scopo era quello di garantire una pace duratura. Il termine Europa, in questo periodo, si usa molto poco nonostante ci sia una sorta di unità tra Romani, Europei, Occidentali. I termini vengono usati quasi come sinonimi e si contrappongono a tutti gli altri popoli che abitano territori che non possono essere definiti romani. Anche se non si parla chiaramente ed espressamente di Europa,L'età romana è importante perché riesce a portare la concezione di uomo europeo, quindi di uomo occidentale dall'età antica a quella medioevale. Vediamo, infatti, come non c'è un'interruzione della tradizione.
La prof sostiene che la tradizione classica non sia mai stata interrotta. Di conseguenza, anche la tradizione della concezione di Europa non è mai stata arrestata, ma si tratta di una tradizione continua.
A parlare d'Europa, tra i primi storici, troviamo Polibio e Posidonio che vivono tra il II e il I secolo a.C. Questi storici non sono romani, ma greci. Essi si trasferiscono a Roma e vedono in questa città un luogo dove si vive in pace e che rappresenta il centro della civiltà con caratteristiche proprie che la distinguono dal mondo orientale. Inoltre, ha una forte capacità politica e di governo. Sia in Polibio che Posidonio è presente una distinzione tra Romani e Barbari.
Strabone:
L'Europa unita nella sua varietà
A parte Polibio e Posidonio, la differenza tra europei e altri popoli è meglio delineata da uno storico che si chiama Strabone. In realtà non è uno storico ma è più un geografo che ha interessi storici e etnologici. Infatti, si pone domande sull'origine dei popoli, sulla loro formazione e personalità. Si tratta di uno studioso di origine asiatica che vive nella seconda metà del I secolo a.C. Dal momento che ha così tanti interessi, quando parla di Europa la divide in due parti.
La prima parte è pianeggiante, dal clima temperato ed è ricca di "uomini virtuosi e di civili istituzioni".
L'altra è di natura aspra, dal clima freddo e ospita uomini più forti e dediti alla guerra.
Strabone afferma che queste due specie di uomini si aiutano a vicenda perché mentre gli uni provvedono alle armi (quelli della seconda zona), gli altri provvedono all'agricoltura.
alle arti, alle istituzioni. Si tratta di una grande novità. Nella visione di Strabone tutta l'Europa è in una posizione di vantaggio perché, dal momento che è formata sia da pianure che da montagne, ospita agricoltori, uomini politici e guerrieri. Questo permette all'Europa di bastare a se stessa, infatti possiede un equilibrio che la rende autosufficiente. Si tratta di una civiltà a se stante che dalle diverse componenti trae una nuova forza. Strabone riconosce la diversità morfologica e anche quella tra le popolazioni che per lui non è negativa, anzi è un tratto di forza. È appunto una caratteristica positiva perché questa diversità rende l'Europa una civiltà autosufficiente e superiore. Questo concetto viene espresso qui per la prima volta e poi viene ripreso molte volte nei secoli successivi da altri studiosi. L'Europa per Strabone è un'unità storica, civile e morale.
Inoltre, è superiore sull'oriente e anche questo concetto è presente nella cultura latina in molti altri studiosi, tra cui Cicerone, Tacito e Lucano. Il valore in battaglia è discorso tra Lentulo e Pompeo. Lucano è un poeta che vive alla corte di Nerone, nel I secolo d.C. Egli scrive un'opera che si chiama "Bellum civile" e che definisce la guerra civile tra Cesare e Pompeo. La sua opera ci giunge incompiuta perché l'autore viene messo a morte dallo stesso Nerone. Dopo essere vissuto per molti anni alla corte dell'imperatore, improvvisamente Lucano si allontana da lui, probabilmente proprio per motivi culturali. Sappiamo infatti che l'impero di Nerone stava diventando molto negativo ed egli era diventato insolente e autoritario, quindi era mal visto dagli intellettuali e tutto il popolo romano. Inoltre, Lucano viene accusato di partecipare ad un'congiura contro l'imperatore stesso, non si sa se questo è vero o no.Sta difatto che viene condannato a togliersi la vita. Muore quindi molto giovane, all'età di 25 anni, nel 65 d.C. "Bellum civile". Questo passo è tratto dal "L'avvenimento ha luogo in Egitto. Pompeo è accompagnato dal suo esercito e dal suo generale, Lentulo. Si trova in un momento di difficoltà perché Cesare sta vincendo. Pompeo vorrebbe chiedere aiuto ad un'altra popolazione, in particolare ai Parti (vecchi persiani). I Parti occupavano i territori dell'intera Turchia e dell'Iran occidentale. Questi popoli venivano identificati come gli orientali che, ancora una volta, vengono dipinti come codardi e disorganizzati in battaglia, in quanto non conoscono le tecniche di guerra fondamentali. Qual è la spiegazione che da Lucano delle caratteristiche di questo popolo? Lucano da una spiegazione geografica: in questo caso, troviamo esattamente la stessa considerazione presente in Aristotele ed Erodoto. È ancora unaSpiegazione legata alla teoria dei climi. In seguito, li dipinge come guerrieri inadatti: A caratterizzare gli orientali, che in questo caso coincidono con l'impero dei parti, sono la disorganizzazione militare e la viltà che sono in netta contrapposizione ad un esercito romano molto ben organizzato e composto da uomini coraggiosi.
L'IMPERO ROMANO
L'Impero Romano si estende da oriente ad occidente e la superiorità di Roma viene avvertita anche sul resto del mondo. La finalità dell'impero è quella di unire tutti i popoli sotto il segno della pace. Come può un impero così grande resistere per cinque secoli?
All'interno dell'impero regnavano violenza e ingiustizie e la situazione politica non era sempre chiara. Ad un certo punto, addirittura, gli imperatori venivano uccisi e il regno passava da una mano all'altra a causa dell'usurpazione. D'altra parte, non è nemmeno un impero votato al collasso.
Perché posa su una struttura molto stabile. Il centro dell'impero si trova nel Mediterraneo, che gli antichi chiamavano "mare nostrum" e la struttura dell'impero dipende dai collegamenti tra le varie provincie che erano resi possibili grazie alla possibilità di navigare questo mare. I collegamenti avevano una finalità economica e politica.
Cronologia Impero romano: 27 a.C. - 395 d.C. (anno della suddivisione dell'impero in parte orientale e parte occidentale da parte di Teodosio I.
Roma è una città molto vasta e all'inizio del 400 sembra che ospitasse un milione di abitanti. Inoltre, anche quando non sarà più la capitale dell'impero, rimarrà sempre una città molto popolata. Lo stato ha sempre avuto interesse a mantenere grandi e importanti le proprie città perché qui era raccolta tutta la vita culturale dell'impero.
Il fine della politica romana era quello di latinizzare il
più possibile tutti i popoli "barbari" che entravano a far parte dell'impero in modo da mantenerlo unito. Per garantire l'unione di un impero così vasto, a parte la politica, bisogna utilizzare anche la cultura. Roma latinizzava questi popoli, innanzitutto, imponendo il latino come lingua della politica, della cultura, ma soprattutto degli atti ufficiali. In aggiunta, venivano costruite delle città che si somigliassero tutte tra loro; tutte avevano un Colosseo, un acquedotto e le terme. Inoltre, l'impero ci teneva a far sì che le città fossero curate, abitate e fossero le une uguali alle altre. Nonostante questo l'impero, per necessità politiche, nel 395 d.C. Teodosio I suddividerà l'impero in due parti: Roma resta la capitale dell'Occidente, mentre Costantinopoli di