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Introduzione alla comunicazione politica
1) La comunicazione politica ieri e oggi
Le elezioni a Roma hanno spinto all'elaborazione di sofisticate tecniche di comunicazione delle campagne elettorali, miscelando le regole della retorica e della dialettica di origine greca alle arti della persuasione di tipo clientelare; era praticata la propaganda orale: strade e piazze. Solo dopo la Rivoluzione americana, con il varo della Costituzione, e con la Rivoluzione francese, con la rinascita degli ideali democratici, possiamo ritrovare l'esercizio di forme di comunicazione politica senza finalità manipolatorie. Occorre attendere il ‘900 per poter parlare di «comunicazione politica» in senso pieno, con la nascita dei mezzi di comunicazione di massa, cinema, radio e TV. «Spazio pubblico» di Arendt, e quello liberale della «sfera pubblica borghese», di Habermas, sono modelli che vedono nel pubblico dei cittadini il depositario del controllo e della gestione del potere, della
Rappresentanza della volontà popolare, della discussione e dell'opinione pubblica. Arendt riconosce che è nella polis greca che troviamo uno spazio condiviso da liberi cittadini che usano un linguaggio comune e cercano di imporre i propri punti di vista attraverso l'azione persuasiva. Per Habermas, i salotti, i circoli e i caffè di Londra e Parigi sono l'equivalente delle assemblee e delle piazze del mercato dell'antica Grecia. Pur essendo quello della «sfera pubblica» un idealtipo normativo, criticato da molti come non corrispondente alla realtà in quanto presupponeva l'esistenza di un pubblico bene informato, critico e attivamente partecipe alla vita politica. Il concetto habermasiano richiama il concetto angloamericano di «mercato delle idee», di stampo liberale classico, secondo il quale il cittadino, grazie all'accesso a una pluralità di fonti informative e all'esposizione a opinioni differenti sulle questioni pubbliche, può formarsi proprie idee e visioni sulle issue.
più importanti, attrezzandosi in tal modo a partecipare alla vita politica.
Apocalittici: vedono nell'azione dei mass media, che seguono logiche commerciali, un impedimento alla crescita dell'informazione dei cittadini, alla loro consapevolezza critica, alla loro partecipazione alla discussione pubblica.
Integrati: con i moderni media si realizza uno spazio pubblico allargato, che supera i confini ristretti dell'interazione tra pochi eletti dell'epoca della stampa, e ammette anche chi non sa leggere alla costruzione dell'identità sociale, e dunque anche alla partecipazione alla vita politica.
I 3 attori della comunicazione politica
- sistema politico: insieme delle istituzioni politiche: parlamento, governo, capo dello stato, sistema giudiziario. Comunicazione di tipo istituzionale. Anche area non istituzionale, identificabile nei soggetti politici, quali partiti, leader, movimenti, gruppi di pressione. La comunicazione è quella politico-partitica: è il prodotto della libertà di
manifestazione