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I sostenitori dei neo-populisti
sono uniti dalla convinzione che i partiti li hanno dimenticati, che i media non stanno prendendo sul serio le loro preoccupazioni e che l'establishment culturale li sta ignorando o ridicolizzando. Hanno la sensazione di vedersi derubati del frutto del loro duro lavoro; credono di pagare tasse elevate solo per vedere il loro denaro dissipato dai disservizi e di fabbricare dei buoni prodotti mentre i loro concorrenti esteri inondano il mercato.
Lo strumento più importante per tenere insieme una coalizione fragile è lo stile populista. Ciò significa la costante ricerca del modo per sfruttare e coltivare i risentimenti. In larga misura, questo modo di agire finisce col portare alla drammatica creazione di nemici: la "classe politica", i burocrati, le organizzazioni che sostengono la globalizzazione e l'integrazione europea. I partiti neo-populisti combattono il multiculturalismo per ragioni morali, sociali ed economiche.
piuttosto che per un aperto razzismo, fondato su basi biologiche. La leadership carismatica e la rigida organizzazione di partito consentono loro di rispondere in fretta e senza troppi ai dibattiti interni o a modifiche dei loro elettorati, secondo le necessità imposte dall'epoca del giornalismo istantaneo e della copertura dei mezzi di informazione propensa a scoprire scandali. Di conseguenza, i partiti neo-populisti si sono dimostrati in grado di cambiare linea ideologica, di mettere in sordina tematiche cui in precedenza avevano accordato molta importanza o di modificare l'accento posto su questo o quel punto dei loro programmi. Gran parte dei partiti neopopulisti resterà realtà di secondo piano nei rispettivi sistemi partitici. Poiché però talune ansie profondamente radicate continueranno a manifestarsi in tempi di turbolenza, è probabile che essi rimarranno sulla scena per ricordare costantemente ai partiti tradizionali che non possono.utilizzano un linguaggio semplice e diretto, evitando tecnicismi e argomentazioni complesse, al fine di comunicare in modo efficace con il loro pubblico; - promessa di soluzioni immediate e semplici ai problemi complessi: i partiti populisti tendono a presentarsi come portatori di soluzioni rapide e facili a questioni complesse, spesso semplificando la realtà e promettendo risultati immediati; - leadership carismatica: i leader dei partiti populisti sono spesso carismatici e riescono a creare un forte legame emotivo con i loro elettori, utilizzando il loro carisma personale per guadagnare consenso e fiducia; - uso strategico dei media e delle reti sociali: i partiti populisti sfruttano al massimo i mezzi di comunicazione, in particolare i media tradizionali e le piattaforme online, per diffondere il loro messaggio e raggiungere un vasto pubblico; - critica alle istituzioni e al sistema politico: i partiti populisti tendono a criticare le istituzioni esistenti e il sistema politico, presentandosi come alternativa al cosiddetto "establishment" e promettendo di dare voce al popolo; - tendenza al populismo autoritario: alcuni partiti populisti mostrano una tendenza a concentrare il potere nelle mani del leader carismatico, limitando la partecipazione democratica e minando le istituzioni democratiche. In conclusione, i partiti populisti si caratterizzano per il loro appello diretto al popolo, la critica alle élite e al sistema politico, l'uso di un linguaggio semplice e diretto, la promessa di soluzioni immediate e la presenza di un leader carismatico. Tuttavia, è importante notare che il populismo può assumere forme diverse a seconda del contesto politico e sociale in cui si sviluppa.ottengono un cospicuo consenso elettorale in corrispondenza di crisi che vengono avvertite in modo acuto dai cittadini. Il registro populista mira a lenire l'ansia collettiva, assicurando che la crisi sarà superata e che i nemici del popolo saranno sconfitti, grazie alla determinazione dei populisti - leadership che fugge da ogni mediazione istituzionale e vuole il contatto diretto con i seguaci. Da una parte si collocano gli studiosi che rintracciano il fondamento della leadership populista nel carisma. Mény e Surel: sopravvivono solo finché perdura il carisma del fondatore, colui che esprime i valori di cui il popolo è portatore. Táguieff: Il partito populista deve essere personalizzato. Dall'altra parte vi sono le obiezioni degli autori che ritengono che la leadership populista non sia necessariamente carismatica. Hermet: la personalizzazione dei partiti populisti europei si impone come una forma di protesta contro il modello professionale.burocratico dominante. Parlare di carisma perciò appare esagerato. Tarchi: capo populista non deve mai mostrarsi fatto di un'altrapasta rispetto all'uomo comune; deve far pensare a chi lo sostiene di essere simile a lui, pur sapendo fare un uso più adeguato delle doti che ciascun individuo potenzialmente possiede.
Weber: 2 concezioni di "carisma": 1) rappresenta il principale vettore del mutamento sociale: di quella sua natura "rivoluzionaria". 2) il concetto indica la qualità straordinaria posseduta da un capo, che sta a fondamento della legittimità del potere. Al capo carismatico non gli vengono attribuite doti straordinarie sulla base di parametri oggettivi, bensì tale attribuzione dipende dal giudizio espresso dai soggetti passivi del rapporto di potere. Il riconoscimento segue spontaneamente alla prova del carisma da parte del capo; l'apparato amministrativo del quale si circonda il capo carismatico è debolmente strutturato.
Subordinati credono che obbedire sia loro dovere: a fronte dei comandi del portatore del carisma essi prestano una obbedienza incondizionata, senza valutare in proprio il contenuto degli ordini ricevuti. Il comportamento di conformità scaturisce direttamente dalla credenza nella legittimità (carismatica) del potere. Il potere carismatico è specificamente irrazionale nel senso che manca assolutamente di regole. Trova il suo riconoscimento da parte dell'uomo di fiducia, del discepolo e del seguito soltanto finché dura la sua certezza carismatica. 2 forme di oggettivazione del potere carismatico: la concezione che il carisma sia una qualità del sangue (carisma ereditario); o la convinzione che sia una qualità in origine magica, che il portatore può trasferire o generare in altri per mezzo di riti (carisma di ufficio: efficacia dei passaggi rituali necessari a trasmettere il carisma). Loewenstein: scettico sull'emergere di capi carismatici.
In epoca contemporanea (tra le poche eccezioni colloca Gandhi). La leadership ha una sola scelta: provare a "recitare" la parte carismatica, allo scopo di ottenere consenso. Se Max Weber individua nelle epoche passate le condizioni più favorevoli alla manifestazione della leadership carismatica, non per questo esclude che il carisma rappresenti una categoria capace di catturare i fatti politici odierni. Panebianco: partito carismatico, carattere "rivoluzionario": natura personale del legame tra leader carismatico e seguaci, frutto del perseguimento della "missione"; ed "extra-economico": la debole organizzazione: l'estraneità del gruppo carismatico a forme di finanziamento regolari; l'intrinseca instabilità del potere carismatico. Caratteri che differenziano il partito carismatico dagli altri tipi di partiti: la presenza di un leader che adempie autonomamente a tutte le operazioni necessarie alla fondazione dell'organizzazione,
alla precisazione delle sue meteprogrammatiche e ideologiche, alla definizione del target elettorale.Leadership, unica fonte della "dottrina", nonché l'unica forza in grado di realizzare le finalità ideologico-programmatiche del partito. Peculiarità che contraddistinguono, sul piano strutturale, il partito carismatico:
(1) la coalizione dominante è coesa e il collante che la tiene insieme è la fedeltà al leader. I seguaci riconoscono solo l'autorità del capo carismatico. Il principale obiettivo dei capi delle singole tendenze è di ottenere il favore del capo e occupare i ruoli a lui più vicini.
(2) non possiede burocrazia: individuazione e distribuzione delle mansioni sono decise dal leader.
(3) è fortemente centralizzato: tutte le decisioni cruciali vengono prese dal leader, che detiene anche il controllo esclusivo delle reti di finanziamento.
(4) è frequentemente al centro di un reticolo di
gruppi e di organizzazioni dai contorni non sempre definiti, che gravitano attorno al partito e alla sua leadership.(5) A prescindere dalla sua collocazione sinistra-destra, dispiega il suo carattere intimamente "rivoluzionario" adottando un orientamento profondamente "anti-partito" e di "movimento".(6) il punto delicato per il partito carismatico sta nella sua istituzionalizzazione. Difficilmente i partiti carismatici riescano a risolvere il problema della successione e quindi istituzionalizzarsi. Eccezione partito gollista (UNT). Diversi studiosi hanno definito l'Italia come il "paradiso populista". In effetti i temi tipici del repertorio populista sono stati agitati ripetutamente a partire dall'immediato dopoguerra fino ai giorni nostri, da Giannini, all'MSI, da Pannella a Di Pietro. E tuttavia, i movimenti che più sono stati etichettati come populisti sono la Lega Nord e Forza Italia; tanto la leadership di Bossi, quanto
quella di Berlusconi sono state definite "carismatiche", in quanto leader fondatori dei rispettivi partiti e per il linguaggio impiegato per giustificare la scelta di scendere in politica. Le lealtà dei seguaci e dei sostenitori sono indirizzate prima di tutto al leader e, di riflesso, alla forza politica che egli incarna. Leadership populista: personalizzata; le doti personali del capo motivano l'obbedienza dei sottoposti; altrettanto decisive sono le percezioni, presso i seguaci, del capo e del suo potere. Non è chiaro, quali sono le virtù riconosciute come carismatiche dai seguaci. Così come gli analisti del fenomeno populista individuano nei periodi di crisi le condizioni più propizie per il loro successo elettorale, Weber intravede nelle situazioni pervase dall'ansia collettiva un contesto particolarmente favorevole per l'ascesa del leader carismatico. Il populismo nell'Europa orientale (Cas Mudde) Nell'Europa orientale,Il populismo viene considerato un fenomeno di portata più generale, diffuso attraverso l'intero spettro ideologico. Le origini del populismo agrario si ritrovano in 2 movimenti diversi della fine del XIX secolo: il People's Party, un movimento politico costituito da agricoltori degli USA, e i narodniki, un movimento costituito dalla classe intellettuale della Russia zarista. Ciò che quei movimenti condividevano era un'ideologia anti-elitista nella quale il contadino veniva considerato la fonte della moralità e la vita agricola il fondamento della società.
Gli studi più recenti sostengono che il populismo è soprattutto, un particolare stile della politica, che fa riferimento al "popolo" considerato come un'entità omogenea, proclamando l'esistenza di un legame diretto fra il popolo e l'attore populista. I populisti hanno un'ambigua relazione con la politica; da una parte la considerano un "lavoro sporco".
aratterizzato dall'amorale élite, dall'altrainvece ritengono che essa debba restituire il potere al "popolo". Il populismo politico politicizza emozioni e sentimenti.