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SIMULAZIONI/ESERCITAZIONI:
Per legge, in Italia è necessario fare delle simulazioni periodiche (come ad esempio
la prova di evacuazione, che dovrebbe essere svolta due volte all’anno). Le
simulazioni sono delle prove per verificare se tutto quello che è stato preparato
funziona correttamente sono delle verifiche, dei test.
Per verificare ciò, è necessaria un’equipe che prepari lo scenario critico. La
sceneggiatura viene preparata da uno sceneggiatore, e deve essere verosimile.
Bisogna avere degli osservatori. Effettuare ipotesi sui comportamenti e sulle catene
decisionali. Al termine si effettua un feedback per riflettere su come è andata
l’esercitazione. Il problema, è che molto spesso le esercitazioni vengono eseguite
male, e viene poco curata la dimensione psicologica. A tal proposito, è necessario
instaurare un comitato organizzativo.
ESERCITAZIONE:
Attività strutturata in cui si applicano, allenano o verificano gli apprendimenti. Ha un
alto livello formativo in quanto l’esito è il consolidamento degli apprendimenti.
Azione attraverso cui è proposto di tradurre in pratica le indicazioni operative
acquisite.
Serve sia per addestrare ma anche per verificare i soccorritori. Ha un alto valore
formativo. Il problema delle esercitazioni, è che la variabile psicologica è spesso
molto trascurata (ad esempio quando si fanno esercitazioni con i manichini che non
parlano). Per risolvere questa problematica, andrebbe effettuato un inserimento
della variabile
psicologica da parte di persone competenti. Spesso in alcune esercitazioni, i
comportamenti dei “codici
verdi” e dei “parenti” sono considerati come disturbatori: è prescritto un ruolo
puramente passivo o un ruolo definito a priori “di disturbo”. Nessuno è un
disturbatore questa definizione fa più riferimento al vissuto del soccorritore
piuttosto che il punto di vista delle vittima.
Nelle simulazioni con progettazione psicologica, i personaggi hanno un proprio
profilo con aspettative, scopi e risorse. Le persone vengono messe in campo con
modelli operativi interni con intenzioni,
desideri, ed esigenze che possono trasformarsi in risorse se adeguatamente
ascoltati, oppure in problemi.
Vantaggi delle esercitazioni: acquisizione di expertise, miglioramento della
performance, aumento degli apprendimenti in situazioni complesse e stressanti
Durata: 4-8 ore
Quattro fasi: preparazione (la più lunga e complessa), attivazione, realizzazione e
verifica
Progettazione dell’esercitazione: stima dei bisogni, individuazione di scopi e obiettivi,
creazione della narrativa e attribuzione dei ruoli
Scopo: lo scopo dell'esercitazione deve essere comunicato per tempo a tutti i
soggetti potenzialmente coinvolti
Obiettivi: devono essere dettagliati e precisati all'inizio, mirati a gruppi specifici di
partecipanti, brevi e stesi in modo chiaro
→
Stesura della narrativa sceneggiatura della vicenda; verosimile a ciò che potrebbe
accadere;
Azioni dei partecipanti: decidere, raccogliere, discutere o comunicare informazioni;
agire protocolli operativi e stabilire le priorità, rimandare alcune attività
le attività vanno osservate e documentate con precisione per definirsi una vera
→per
occasione di apprendimento questo esistono degli osservatori ( riunione finale
chiamata debriefing, serve per discutere le osservazioni raccolte e ascoltare i vissuti
dei partecipanti)
rapporto finale: viene esteso in base alla documentazione prodotta dagli osservatori,
hai commenti raccolti dai partecipanti e da varie altre fonti di informazione;
documenti al grado di successo o di fallimento del piano e delle procedure testate
durante l'esercitazione
errori: sono accettabili ed è proprio da essi che si procede per sviluppare riflessione
ed apprendimento
SME: i principali possono essere ordinati lungo una sequenza maestra di
esercitazione, ovvero un elenco degli accadimenti previsti durante l'esercitazione
utile per mantenere il ritmo e modificare l'andamento dei fatti
Figuranti: nucleo centrale dell'esercitazione, devono essere istruiti sulla cornice
generale dell'esercitazione
Conduttori: controllo completo dell'esercitazione e hanno il compito di sviluppare le
azioni secondo le sequenze programmate
SIMULAZIONE:
Esperimento in cui l’obiettivo è quello di capire come funzionano le cose. E’
necessario inserire il fattore umano per renderle più verosimili. E’ costruita su
modelli della realtà.
L’organizzazione mondiale della sanità riconosce le metodologie attive come
fondamentali per tutti coloro che operano nella sanità. L’OMS, distingue 4 livelli di
simulazioni:
1. Simulazioni sul tablet
2. Simulazioni role play
3. Simulazioni in aula
4. Simulazioni Full scale su grande scala
“SIMULAZIONE” (messa in campo di un modello processuale; Svolgimento di scenari
ipotizzati per verificare il ruolo dell’interazione tra variabili complesse): alto valore
euristico: arricchimento del modello relativo al processo.
La creazione di una simulazione, prevede l’esplicitazione di un modello dinamico del
sistema (psico sociale?) da collaudare, con precisazione delle variabili da testare.
Simulazione è dunque RICERCA, perché punta a verificare ipotesi relative al ruolo
delle variabili in gioco e delle azioni ipotizzate come efficaci in tempo di pace per le
organizzazioni dell’emergenza; è un esperimento sul campoò
PROFILI SIMULANTI:
Ad ogni soggetto, viene assegnato un profilo basato su:
- Dati anagrafici:età, sesso, professione, posizione familiare, status, caratteristiche
fisiche
queste sono coincidenti con il simulatore
- Aspetto esteriore: abbigliamento, look, presentazione del sé, colore della pelle
queste sono
caratteristiche più superficiali, ma che nelle interazioni occasionali vengono usate
come punto
di appoggio per costruire pregiudizi e stereotipi
- Risorse: competenze, professione, attrezzature, grado di connessione alle reti
sociali, forza
fisica, potere istituzionale
- Passato prossimo: indicazioni relative agli eventi che hanno preceduto l’esperienza
del
soggetto, l’evento, ovvero indicazioni sulla situazione da cui proviene
- Passato remoto: insieme delle esperienze significative pregresse che possono
assomigliare o
essere associate all’evento
- Aspettative: indicazioni sulle situazioni a cui è diretto il soggetto e cu ciò che egli si
aspetta
dagli altri. Permettono di ricostruire linea scopistica, la direzione dei comportamenti.
- Sistema di appartenenza: presenza di responsabilità familiare e vincoli affettivi,
appartenenza a reti formali e informali di sostegno e alla comunità locale
- Tratti di personalità: relativi alle capacità di gestire le frustrazioni, il dolore, e stili
personali
di coping.
- Complementarietà: posizioni e comportamenti che nei modelli operativi interni
sono in grado
di attivare o disattivare determinati pattern comportamentali e assetti cognitivi-
emotivi.
Bisogna comunque ricordare alle persone che prendono parte alla simulazione che si
tratta di un
gioco, di qualcosa che non è reale. Se qualcuno realmente si sente male, deve dire
“codice bianco”, per
segnalare che non sta più simulando.
Non si possono utilizzare persone impreparate
MODALITA’ DI RIPRESA DALL’ESPERIENZA
Per massimizzare la portata formativa della simulazione vanno ascoltati i vissuti (percettivi, emotivi e
cognitivi) degli operatori per poter poi eventualmente sostenere un riorientamento dei comportamenti.
Nella valutazione delle sequenze interattive, realizzate in simulazione, devono essere comprese le modalità
cognitive ed emotive attraverso cui ciascuno calibra il proprio comportamento, differenziandolo da quelli
formalmente previsti.
CREARE UNA NARRAZIONE
Scenario come «campo causale» di ogni narrativa
● Insieme di variabili intervenienti in una dinamica di crisi comunitaria/territoriale
● Comprende – eventi maggiori e minori; – loro dinamica; – descrizione equilibri e processi in corso sul
●
territorio; – gradi di vulnerabilità e – risorse di risposta
VARIABILE PSICOLOGICA
I comportamenti dei “codici verdi” e dei “parenti” in alcune esercitazioni son concepiti come semplici
“disturbatori”: è prescritto un ruolo puramente passivo o un ruolo definito a priori “di disturbo” (definizione
che esprime più il vissuto dei soccorritori che il punto di vista della persona vittima); Nelle simulazioni con
progettazione psicologica, i personaggi hanno un proprio profilo con aspettative, scopi, risorse. Sono previsti
modelli operativi interni con desideri, intenzioni ed esigenze che potevano trasformarsi in risorse se
adeguatamente ascoltate.
Simulare scenari senza progettazione psicologica: RISCHIA di generare modelli di intervento inefficaci
●
perché applicati a dinamiche con soggetti “senz’anima”. Modelli che funzionano perfettamente purché il
“fattore umano” venga azzerato o perfettamente addestrato.
E’ necessario complessificare i modelli di intervento, ammettendo l’inevitabile presenza, ovunque, di
●
uomini fallibili, emozioni travolgenti, comportamenti atipici e intenzionalità potenzialmente proficue.
I fattori emotivi e le dinamiche di gruppo non possono, infatti, essere concepiti come semplici “fattori
●
irrazionali” da minimizzare, ma devono essere inclusi come parti reali dei fenomeni interattivi sistemici non
meccanicistici SICUREZZA ED EMERGENZA IN UNIVERSITA’
Esercitazione emergenza
-le persone si pongono domande
-osservare chi avevamo vicino per capire se c’è o è disperso
-sentimenti differenti (confusione, incertezza)
-il gruppo influisce molto sui comportamenti delle persone
-le persone una volta uscite dal pericolo si sentono al sicuro
-seguire le figure di riferimento autorevoli
-muoversi in gruppo
-più ti senti in un luogo sicuro meno ti proteggi
-preoccupazione dei beni
BASIC THERAPEUTIC ACTIONS (BTA)
-Serve a promuovere la salute mentale e serve alla terapia del trauma
-Si riferisce alle metodologie che propongono azioni collettive, semplici e attivabili
dal basso, funzionali a promuovere, difendere e ripristinare salute mentale.
-Il termine si riferisce a un modello teorico metodologico e viene utilizzato in ambiti
potenzialmente traumatici
-le persone dopo un evento molto traumatico non riescono a raccontare subito, a
volte questo avviene dopo mesi; la psicoterapia aiuta a dare parole e mentalizzare
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