Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 37
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 1 Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Biologia vegetale e botanica farmaceutica, Prof. Fico Gelsomina, libro consigliato Botanica farmaceutica , Elena Maugini, Marta Mariotti Lippi, Laura Maleci Bini Pag. 36
1 su 37
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GHIANDOLARI - GHIANDOLE NETTARIFERE O NETTARI - PELI URTICANTI - PELIDIGERENTI INTERNI

Il secreto viene emesso esternamente alla cellula, ma rimane negli spazi intracellulari del tessuto. Sono di origine parenchimatica. I tessuti ghiandolari danno origine a tasche o canali schizogeni che originariamente sono spazi intracellulari, ma quando più cellule riversano il loro secreto in quel punto diventano tasche o canali (es. canali resiniferi delle gimnosperme). Le prime hanno struttura globosa e sono rivestite da epitelio privo di cloroplasti. I canali sono l'unione di più spazi intercellulari che scorrono lungo tutta la pianta e trasportano il secreto. Capita spesso che canali e tasche schizogene siano circondate da tessuto meccanico che le sostiene.

TESSUTI SECRETORI: Si ha una serie di cellule che conservano il secreto al loro interno, trattengono il contenuto all'interno della cellula. Ne identifichiamo due tipi: laticiferi e tasche e canali lisigeni. I laticiferi

famiglie Moraceae e Euphorbiaceae. ● Laticiferi articolati → formati da cellule allungate e fuse insieme, con pareti trasversaliche permettono il passaggio del lattice da una cellula all'altra. Tipici della famigliaApocynaceae. I tessuti laticiferi sono presenti in varie parti della pianta, come radici, foglie e frutti. Il latice,caratteristico di questi tessuti, è un liquido bianco che contiene diverse sostanze come zuccheri,alcaloidi, tannini, lipidi e resine. Quando esposto all'aria, il latice si ossida e si indurisce,spesso cambiando anche colore.famiglie precedenti;
● Laticiferi articolati → derivano da cellule parenchimatichesovrapposte in file longitudinali, le cui pareti trasversali vengono in gran parte assorbite. Lastruttura caratteristica è il sincizio, si forma dalla fusione di singole cellule che si uniscono traloro; alcune di queste cellule acquisiscono la capacità di produrre secreto. Tipici dellefamiglie delle Papaveraceae, Campanulaceae, Asteraceae.
TASCHE E CANALI LISIGENI
Si tratta di gruppi di cellule secretorie che riempitesi del prodotto della loro attività, muoionoe vengono completamente disciolte, cosicché, al loro posto, rimane una lacuna piena di olioessenziale. I prodotti di segregazione sono gli oli essenziali.
ANATOMIA VEGETALE
GEMMA E FUSTO
Lo studio dell'anatomia vegetale è più semplice dell'anatomia animale perché i botanici distinguono soltanto tre organi: radice, fusto, foglia. Tutte le altre parti dellapianta si possono considerare.

modificazioni di questi tre organi base. Nella pianta identifichiamo una componente ipogea (parte che penetra nel suolo, radici) ed una epigea (parti aeree, fusto e foglie).

Fusto: Il fusto è diviso in zone in cui si inseriscono le foglie, nodi, e zone prive di foglie, internodi. La zona compresa tra il fusto e l'inserzione del picciolo si chiama ascella della foglia, in ogni ascella è posizionata una gemma detta gemma ascellare o gemma laterale. Gli internodi più alti non portano foglie, ma fiori. All'ascella della foglia più bassa è presente un ramo laterale. All'apice del fusto si trova una piccola gemma apicale.

Analizzando una sezione longitudinale del fusto si identificano quattro zone, partendo dall'apice troviamo: zona meristematica, zona di distensione e differenziazione, zona di struttura primaria, zona di struttura secondaria. Partendo dall'apice incontriamo:

  1. Zona meristematica, che nel fusto è racchiusa nella

1. Gemma apicale; 2. Zona di distensione e differenziazione, dove avviene la crescita in lunghezza; 3. Zona struttura primaria, dove tutte le cellule sono divenute adulte ad eccezione di alcune che mantengono potenzialità meristematiche; 4. Zona di struttura secondaria, dove l'organo è legnoso e cresce solo in spessore.

Zona Meristematica: La zona meristematica è contenuta nella gemma apicale. Nella maggior parte dei fusti l'apice meristematico ha una forma conica o a cupola: le dimensioni sono di decimi di millimetro. I primi abbozzi delle foglie appaiono come piccole gobbe (bozze fogliari) che sporgono lateralmente. Accanto ad ogni bozza fogliare, nella zona corrispondente all'ascella della futura foglia, si forma l'abbozzo di una gemma laterale; questi abbozzi sono detti primordi dei rami. L'apice meristematico si può considerare il centro direttivo del fusto, qui si decide la geometria di tutto l'insieme: fusto principale,

ramilaterali e foglie. Gemma La gemma è quella struttura che protegge il meristema apicale, il tessuto meristematico è una parte sottilissima non visibile all'occhio nudo e si trova all'apice della gemma; il resto si compone di abbozzi fogliari. Il cuore della gemma è costituito da tessuto meristematico ed è di dimensioni microscopiche. L'apice è protetto dalle ultime foglie che esso stesso ha prodotto, disposte in modo da ricoprirsi parzialmente, per il fatto che gli internodi non sono ancora distesi. OGNI GEMMA HA LA POTENZIALITÀ DI GENERARE UN FUSTO CON FOGLIE. Nel caso della gemma apicale il fusto viene semplicemente allungato con produzione di nuove foglie; ogni gemma laterale può produrre un nuovo ramo. Per molte gemme laterali la capacità di formare nuovi rami rimane solo potenziale, per effetto inibitore della gemma apicale, che di solito si indebolisce man mano ci allontaniamo dall'apice. Questo fenomeno

prende il nome di dominanza apicale: fenomeno mediato da ormoni che fa sì che la pianta sviluppi maggiormente le gemme più lontane dall'apice. Una volta che la gemma apicale viene allontanata da una gemma, quest'ultima si sviluppa lateralmente. Nel momento in cui tagliamo la gemma apicale della pianta, l'inibizione mediata da ormoni vegetali mediata dalla gemma apicale che impedisce alle gemme laterali vicine ad essa di svilupparsi, viene meno. Possiamo togliere questa dominanza apicale recidendo la gemma apicale, viene così meno questa inibizione e inizieranno a sviluppare le gemme laterali. Questo non vale per la gemma fiorale (bocciolo fiorale) nella quale non si ha presenza di meristema, il fiore poi degenera e dalla senescenza del fiore sviluppa poi il frutto. Sebbene in potenza una pianta possa accrescersi indefinitamente la durata del ciclo vitale di ogni pianta è comunque codificata geneticamente; esistono piante annuali, bienni e perenni. Il

ciclo vitale è il passaggio da seme a nuovo seme, nelle piante annuali avviene in un anno circa. Ci sono anche piante che hanno una durata minore. Piante perenni, es. agave, sono piante succulente. Questa pianta perenne è monocarpica, ovvero crea dei fusti infiorescenziali altissimi (molti metri). Pianta che fruttifica una sola volta nella vita per poi andare incontro a morte.

Radice: Si può distinguere una radice principale da cui si stacca un gran numero di radici laterali; l'insieme di queste radici prende il nome di apparato radicale.

Foglie: Le foglie esclusi cotiledoni (foglioline embrionali) si inseriscono in vari punti del fusto chiamati nodi: punti di inserzione delle foglie sul fusto. Le parti del fusto prive di foglie sono dette internodi. Le foglie possono avere:

  • Inserzione alterna (su nodi successivi)
  • Inserzione opposta (due foglie sullo stesso nodo)
  • Inserzione verticillata o verticillo (almeno tre foglie allo stesso nodo)

Una foglia è...

Tipicamente costituita da picciolo (tessuto collenchimatico che conferisce la durezza) e lamina fogliare (base, margine e apice fogliare). Le gemme ascellari danno origine a un nuovo ramo con foglie, ogni gemma in potenza da origine a nuovo ramo con foglie. La gemma apicale genera nuovo ramo con foglie che in questo caso è il fusto che si accresce. Nel caso di piante caducifoglie troviamo la gemma in prossimità della cicatrice della foglia. All'apice possiamo identificare al microscopio la presenza della gemma apicale responsabile della crescita della pianta.

POSIZIONE E ORIENTAMENTO DEI PIANI DI DIVISIONE DELLE CELLULE DELL'APICE DETERMINERANNO LA DIFFERENZIAZIONE NEI VARI TESSUTI. L'orientamento dei piani di divisione è connesso al destino delle cellule figlie, determina il differenziamento in tessuti diversi. Nell'apice si identificano due porzioni:

Tunica: strato o strati più esterni dell'apice, caratterizzata da divisioni.

Corpus: massa centrale delle cellule dell’apice, che presenta divisioni in tutte le direzioni. Se deve avvenire una crescita in lunghezza (dall’apice, fino alla zona di struttura primaria), i piani di divisione saranno prevalentemente trasversali (risultato = due cellule sovrapposte) e direzione della distensione longitudinale. Questo determina come risultato della divisione due cellule sovrapposte de cui quella superiore resta meristematica, mentre quella sottostante va in contro a distensione. La cellula meristematica continua la divisione seguendo sempre un piano orizzontale, mentre la distensione avviene lungo un piano perpendicolare (di quelle due si allunga solo quella sottostante). Quando si divide all'inizio sono tutte e due meristematiche, poi una va in contro a distensione. Questo tipo di divisioni garantisce il continuo accrescimento della pianta perché solo una delle due cellule va in contro a distensione, mentre in superficie restaprocambio primario, che daranno origine ai tessuti vascolari (xilema e floema) • cellule meristematiche, che continueranno a dividersi per dare origine a nuove cellule meristematiche. Nella zona di struttura primaria, le cellule del procambio primario si differenziano ulteriormente, dando origine ai tessuti vascolari. Il xilema sarà responsabile del trasporto dell'acqua e dei sali minerali dalle radici alle foglie, mentre il floema trasporterà i nutrienti organici prodotti dalla fotosintesi dalle foglie alle altre parti della pianta. In conclusione, l'apice meristematico è una regione di crescita attiva della pianta, in cui si trovano cellule che si dividono intensamente e che daranno origine ai diversi tessuti della pianta.libro dall'estremità più esterna del cordone, in direzione centripeta, • del legno, dall'estremità più interna del cordone, in direzione centrifuga I due processi di differenziazione avanzano uno
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
37 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Verogalante03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale e botanica farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Fico Gelsomina.