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La replicazione del DNA negli eucarioti

La replicazione del DNA negli eucarioti avviene solo e soltanto durante la fase S del ciclo cellulare, tuttavia durante le altre fasi, in particolare la G1, avviene la sintesi dei complessi d'inizio della replicazione. L'unità replicativa degli organismi si chiama replicone, la regione di DNA che viene replicata da una singola origine di replicazione. Nei genomi procariotici, in particolare E. Coli, in cui il genoma

 è

 circolare,

 vi

 è

 un’unica

 origine

 di

 replicazione

 e

 quindi

 un

 unico

 replicone.

 Negli

 organismo

 eucariotici

 ci

 sono

 fino

 a

 30000

 origini

 di

 replicazione

 e

 quindi

 altrettanti

 repliconi.

 Vi

 sono

 elementi

 sul

 DNA

 che

 fanno

 in

 modo

 di

 originare

 la

 replicazione

 in

 quel

 punto

 e

 non

 in

 altri:

 in

 particolare,

 ad

 esempio

 in

 E.

 Coli,

 l’origine

 della

 replicazione

 è

 costituita

 da

 una

 serie

 di

 blocchi

 di

 sequenze

 specifiche.

 Questi

 blocchi

 garantiscono

 attraverso

 il

 coinvolgimento

 di

 apposite

 proteine,

 che

 riconoscono

 tali

 sequenze,

 che

 il

 macchinario

 di

 replicazione

 venga

 posizionato

 in

 quel

 punto

 e

 non

 in

 altri.

 Questo

 impedisce

 che

 vi

 sia

 la

 possibilità

 di

 iniziare

 in

 maniera

 non

 coordinata

 la

 replicazione

 del

 DNA.

 Le

 proteine

 che

 riconoscono

 tali

 sequenze

 in

 modo

 specifico

 fungono

 da

 iniziatori

 della

 replicazione.

 Oltre

 a

 queste

 sequenze

 di

 DNA,

 che

Sono le uniche responsabili del posizionamento di tali proteine, il processo d'inizio avviene grazie a delle sequenze, giustapposte in posizione prossimale ai siti di legame per l'iniziatore, che sono ricche in sequenze A-T. Questa caratteristica consente a questi tratti di DNA di essere facilmente denaturati, perché meno stabili degli accoppiamenti G-C. Successivamente c'è l'origine di replicazione vera e propria,

 dove

 viene

 sintetizzato

 il

 primer

 d'innesco.

 

 L'iniziatore

 lega

 la

 sequenza

 iniziatrice;

 successivamente

 comincia

 a

 denaturare

 il

 DNA;

 in

 seguito

 entrano

 le

 elicasi,

 che

 ampliano

 la

 superficie

 della

 bolla

 e

 reclutano

 la

 primasi

 per

 l'introduzione

 del

 primo

 innesco

 a

 RNA.

 Il

 processo

 poi

 si

 svolge

 con

 le

 seguenti

 modalità.

 

 

 1. La

 primasi

 estende

 un

 primer

 di

 RNA

 su

 entrambi

 i

 filamenti.

 

 2. Il

 filamento

 leading

 entra

 direttamente

 nella

 polimerasi

 

 e

 viene

 esteso,

 quello

 lagging

 εviene

 bloccato

 dalla

 pinza

 scorrevole.

 

 3. La

 pinza

 porta

 il

 filamento

 lagging

 con

 il

 primer

 alla

 polimerasi

 che

 comincia

 a

 δ,

 estenderlo.

 

 

 

 

Negli

eucarioti

la

replicazione

è

un

processo

più

complicato,

a

causa

della

presenza

di

numerose

origini

della

replicazione

necessarie

per

garantire

la

duplicazione

dell’intero

genoma,

molto

più

esteso

  di

  quello

  di

  una

  cellula

  procariota.

  Infatti,

  il

  più

  piccolo

  cromosoma

 umano

  è

  dieci

  volte

  più

  grande

  di

  quello

  di

  un

  batterio.

  È

  indispensabile

  che

  vi

  sia

  un

 coordinato

  meccanismo

  che

  consenta

  di

  replicare

  il

  genoma

  un’unica

  volta

  durante

  il

  ciclo

 cellulare.

  Le

  origini

  partono

  in

  tempi

  diversi

  con

  una

  precisa

  gerarchia:

  se

  si

  parte

  da

  una

 bolla,

  le

  altre

  origini

  vicine

  vengono

  inibite.

La bolla replicativa è quindi gerarchicamente dominante sulle altre origini. È possibile guardare le bolle replicative nelle cellule dando loro della deossiuridina modificata con l'inclusione di un atomo di bromo: questo viene incorporato nel filamento neosintetizzato e successivamente riconosciuto da particolari anticorpi.

Uno dei meccanismi attraverso cui è assicurata un'unica replicazione per ciclo cellulare funziona grazie a delle proteine.

La cui espressione è modulata durante le quattro fasi del ciclo. Durante la fase G1 vi è un importante processo, assente nei procarioti, il posizionamento di complessi pre-origine di replicazione, sui siti di origine di replicazione. Questi complessi sono inattivi, durante la fase G1 rimangono in loco; a questi complessi poi si legano gli iniziatori, seguito dal legame dei caricatori delle elicasi (cdt6 e cdt1). I

caricatori   sono   i   bersagli   di  regolazione   da   parte   di   proteine   regolate   durante   il   ciclo   cellulare,   le   chinasi   ciclino-­‐dipendenti.  L'iniziatore  (ORC  nei  mammiferi),  il  replicatore,  i  caricatori  delle  elicasi  e  le  elicasi  compongono   il   complesso   di   pre-­‐replicazione   che   viene   posizionato   negli   eucarioti   già  durante   la   fase   G1.   È   simile   a   quello   dei   procarioti   ma   è   inattivo:   i   segnali   che   lo   attivano  provengono   dal

ciclo cellulare e sono segnali di fosforilazione, da parte di chinasi che sono espresse in relazione alla fase del ciclo cellulare. Di queste chinasi, di cui si ricordano quelle ciclino-­‐dipendenti (CDK), durante la fase S viene aumentata l’attività: queste proteine sono in grado di fosforilare i substrati del complesso pre-­‐replicazione, in particolare i caricatori delle elicasi. La fosforilazione dei caricatori è l’evento

Che fa iniziare la replicazione di quel replicone, perché attiva il complesso replicativo. L'evento principale è il reclutamento sul complesso degli enzimi con attività polimerasica, la primasi e la polimerasi. I caricatori quindi si staccano. Dopo il reclutamento delle p

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/18 Genetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FS1313 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia e genetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bersanelli Marco.