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Composizione e struttura del DNA

[G]   [C].  pirimidine,   quindi   quella   di   adenina   e   guanina   è   uguale   a   quella   di   timina   e   citosina   (A+G   =  C+T,  per  cui  il  rapporto  è  di  1:1).  Nei  mammiferi  la  frazione  molare  di  citosina  e  guanina  ha  un  range  compreso  tra  il  22%  e  il  73%,  nell'uomo  è  circa  il  41%.    La   presenza   dello   zucchero   a   cinque   atomi   di   carbonio   (deossiribosio)   consente   di   rendere  idrosolubile   il   nucleotide;   il  

deossiribosio al carbonio 2 presenta un atomo di idrogeno al posto di un gruppo ossidrile, che invece nel ribosio è presente. La presenza di tale gruppo in posizione 2 rende la molecola di RNA molto instabile e soggetta ad attacco di nucleofili; per ’questo motivo, alcuni virus a RNA presentano una metilazione a questo punto in modo da diminuire la reattività dell’ossidrile. Si nota inoltre che la base

 azotata

 può

 ruotare

 attorno

 al

 legame

 con

 lo

 zucchero,

 definito

 glicosidico.

 

 Il

 gruppo

 fosfato

 a

 condizioni

 fisiologiche

 è

 deprotonato

 e

 la

 carica

 negativa

 che

 reca

 è

 responsabile

 assieme

 agli

 zuccheri

 dell’elevata

 idrosolubilità

 degli

 acidi

 nucleici.

 

 I

 nucleotidi

 sono

 legati

 tra

 loro

 da

 legami

 fosfodiesterei

 tra

 l’atomo

 di

 carbonio

 3’

 che

 reca

 un

 ossidrile

 e

 l’atomo

 di

 carbonio

 5’

 che

 porta

 il

gruppo

fosfato.

Si

parla

di

orientamento

5’-­‐3’

o

3’-­‐5’

a

seconda

che

la

sequenza

sia

letta

partendo

dall’estremità

che

porta

il

fosfato

in

5’

e

si

concluda

con

un

ossidrile

in

3’

o

partendo

dall’estremità

che

porta

l’ossidrile

in

3’

e

che

si

conclude

con

il

fosfato

in

5’.

Struttura secondaria del filamento di DNA

La struttura secondaria del filamento di DNA è una doppia

elica   destrorsa   antiparallela  formata  quindi  da  due  filamenti  che  si  avvolgono  l'uno  sull'altro  e  si  appaiano  con  direzioni  diverse:  per  convezione,  si  è  stabilito  che  la  sequenza  di  sinistra  ha  andamento  (polarità)  5’-­‐3’,  quella  di  destra  3’-­‐5’.

Sono  presenti  due  tipi  di  legami  che  stabilizzano  la  struttura  del  DNA.

Legami   idrogeno   che   si   formano   per   condivisione   di   un   atomo   d'idrogeno   tra

Due atomi più elettronegativi, quindi l'ossigeno e l'azoto nel caso del DNA; nonostante i legami idrogeno singolarmente siano piuttosto deboli, la grande quantità assicura la stabilità della struttura del DNA. Tra adenina e timina sono presenti due legami idrogeno, mentre tra citosina e guanina se ne formano tre.

Interazioni di stacking che si formano tra gli elettroni degli anelli aromatici delle basi.

  •   π(interazioni
  •   dipolo-­‐dipolo
  •   indotto):
  •   esse,
  •   infatti,
  •   nonostante
  •   siano
  •   legati
  •   ai
  •   gruppi
  •  fosfato
  •   e
  •   agli
  •   zuccheri,
  •   prese
  •   singolarmente
  •   mantengono
  •   la
  •   loro
  •   caratteristica
  •  idrofobicità
  •   a
  •   causa
  •   della
  •   loro
  •   natura
  •   non
  •   polare.
  •   Poiché
  •   tendono
  •   a
  •   impilarsi
  •   le
  •   une
  •  sopra
  •   le
  •   altre,
  •   internamente
  •   alla
  •   molecola
  •   di
  •   DNA,
  •   gli
  •   elettroni
  •   aromatici
  •   possono
  •  quindi
  •   interagire
  •   tra
  •   loro
  •   formando
  •   dei
  •   legami
  •   che
  •   contribuiscono
  •   a
  •   stabilizzare
  •   la
  •  struttura.

         I  legami  che  uniscono  le  basi  azotate  con  gli  zuccheri  non  sono  simmetrici  sui  due  lati  e  quindi  l'ossatura  zucchero-fosfato  non  è  spaziata  in  modo  uniforme:  ciò  porta  alla  formazione  di  un  solco  maggiore  e  di  uno  minore  che  hanno  un  ruolo  rilevante  nelle  interazioni  specifiche  tra  DNA  e  proteine.      Forma B (DNA B)È  un’elica  destrorsa   che  gira  in  senso  orario  quando  viene  osservata  lungo  il

 suo

 asse;

 le

 basi

 sono

 impilate

 quasi

 perfettamente

 perpendicolari

 all’asse

 principale:

 in

 questa

 forma

 si

 può

 verificare,

 in

 vitro,

 la

 ripetitività

 della

 posizione

 delle

 basi,

 detta

 passo

 di

 elica,

 formato

 da

 10

 coppie

 di

 basi

 e

 lungo

 di

 3.4

 nm,

 per

 cui

 la

 distanza

 tra

 le

 basi

 è

 di

 0.34

 nm.

 Il

 solco

 principale

 è

 ampio

 con

 una

 profondità

 moderata,

 il

 solco

 secondario

 è

 molto

 più

 stretto.

 L’interazione

 tra

 DNA

 e

 proteine

 regolatrici

 è garantita

 dalla

 larghezza

 e

 dalla

 profondità

 dei

 due

 solchi

 che

 consentono

 quindi

 legami

 tali

 da

 orientare

 in

 una

 certa

 maniera

 la

 trascrizione

 o

 la

 replicazione.

 Il

 solco

 minore

 solitamente

 in

 questa

 forma

 è

 molto

 meno

 accessibile

 a

 causa

 della

 sua

 conformazione

 stretta.

 

 

 In

 vivo

 si

 assiste

 a

 un

 parziale

 svolgimento

 delle

 basi

 per

 cui

 l’angolo

 di

 rotazione

 tra

 una

 base

 e

 quella

 adiacente

 non

 è di

 36

 gradi

 ma di

 34,

 quindi il passo è leggermente maggiore (10.5 paia di basi anziché 10 per un angolo di 34 gradi).

Questo tipo di DNA si trova in condizioni di alta umidità e salinità relativamente bassa, per cui, poiché l’interno della cellula presenta queste caratteristiche, la forma predominante in vivo è la B.

Nella struttura B

Il C2 è nella conformazione detta "endo" e la base azotata è in posizione trans rispetto al legame con lo zucchero. A causa dell'ossidrile in 2', la molecola di RNA non può assumere la forma B ma soltanto la forma

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A.A. 2019-2020
7 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/11 Biologia molecolare

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FS1313 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia e biologia molecolare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Rimini Carlo Pirro.