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Cinetica chimica

A differenza della bioenergetica, che si occupa dello studio quantitativo delle trasduzioni energetiche che avvengono nella cellula, la cinetica chimica si occupa dello studio della velocità con cui avviene una reazione chimica e della dipendenza di questa da vari fattori.

L'energia libera (G) è una funzione termodinamica che rappresenta una misura dell'energia utile, cioè dell'energia in grado di compiere un lavoro; quando un sistema non è all'equilibrio, la tendenza a spostarsi verso l'equilibrio diventa una forza trainante la cui intensità è espressa dalla variazione di energia libera ΔG.

La variazione di energia libera standard di una reazione chimica consente di prevedere la direzione della reazione ΔG' = -RTlnK'eq.

ΔG negativo: la reazione tende a procedere spontaneamente verso i prodotti;

ΔG positivo: la reazione tenderà a procedere nella direzione...

inversa;ΔG uguale a zero: il sistema è all’equilibrio.

La velocità V della reazione è la quantità di substrato S che reagisce nell’unità ditempo;

Per la reazione S->P l’equazione della velocità è: V=k[S] e la reazione è di primoordine perché V dipende solo dalla concentrazione di S;

Se la velocità di una reazionedipende dalla concentrazione di due composti diversi, o se nella reazione duemolecole uguali reagiscono tra loro, la reazione è di secondo ordine e K è una costantedi velocità di secondo ordine. L’equazione della velocità è: V=K[S1][S2].

Se la velocità13di una reazione è indipendente dalla concentrazione dei reagenti la reazione è diordine zero.

Stato di transizione

Perché una reazione chimica possa avvenire, si devono rompere i legami preesistenti esi devono eventualmente formare nuovi legami. E’ quindi

è necessario che: le molecole si urtino; e che gli urti siano efficaci, cioè le molecole che si urtano devono avere un contenuto energetico tale da permettere loro di formare un complesso attivato ad alto contenuto energetico e bassa stabilità; il livello energetico a cui è localizzato il complesso attivato si chiama stato di transizione. Maggiore è il numero di molecole capaci di formare, nell'unità di tempo, il complesso attivato maggiore sarà la velocità di reazione. Energia di attivazione La differenza di energia tra i reagenti e lo stato di transizione viene detta energia di attivazione (Ea). Ea rappresenta quindi una barriera energetica che i reagenti devono superare per trasformarsi nei prodotti. Gli enzimi svolgono la loro funzione come catalizzatori diminuendo l'energia di attivazione necessaria affinché una determinata reazione possa avvenire spontaneamente. Gli enzimi modificano solo la velocità della reazione e non la sua entalpia.gli equilibri; essi NONvengono consumati durante il processo di catalisi. La formazione del complesso enzima-substrato è la prima tappa nella catalisi enzimatica. Il potere catalitico degli enzimi deriva dalla loro capacità di avvicinare i substrati con un orientamento favorevole e promuovere la formazione di stati di transizione; gli enzimi formano il complesso enzima-substrato (ES) in una specifica regione detta sito attivo. La risposta dell'enzima dipende dalla formazione di: legami covalenti; Interazioni deboli. Le interazioni deboli E-S sono responsabili sia del meccanismo d'azione che della specificità degli enzimi. L'energia che si libera dalle interazioni E-S viene detta energia di legame (ΔGB). Essa è la fonte principale di energia libera usata dall'enzima per abbassare l'energia di attivazione della reazione. Le interazioni deboli diventano ottimali nello stato di transizione. Per poter catalizzare una reazione, un enzima.

deve essere complementare allo stato di transizione della reazione. I gruppi catalitici di E interagendo con S lo preparano (attivano) alla reazione abbassando Ea. Tra substrato-enzima si forma il complesso ES la cui energia di legame serve per:

  • ridurre l'entropia (avvicinamento e orientamento substrato);
  • desolvatare il substrato;
  • indurre il legame produttivo ed il raggiungimento di un corretto allineamento tra i gruppi funzionali catalitici dell'enzima (adattamento indotto).

Dall'energia del legame E-S dipendono sia la catalisi che la specificità. L'enzima, in seguito al legame con il substrato, va incontro a variazioni conformazionali, indotte dalle molteplici interazioni deboli che si instaurano tra enzima e substrato; La nuova conformazione che l'enzima viene ad acquisire possiede una maggiore capacità catalitica. (modello dell'adattamento indotto di Daniel Koshland).

Tipi di catalisi:

Catalisi acido base specifica se

partecipano ioni H+ o OH-; generale se il trasferimento di protoni è mediato da altri gruppi accettori o donatori di protoni diversi dall'acqua (sulle catene laterali degli a.a. e più comune al pH 7 della cellula). Catalisi covalente mediante formazione di un complesso attivato stabile per la formazione di legami covalenti tra E e S. Catalisi da ioni metallici mediante interazioni ioniche tra metallo legato all'enzima ed il substrato che possono contribuire ad orientare opportunamente il substrato e/o stabilizzare lo stato di transizione. I metalli possono anche mediare reazioni di ossido-riduzione tramite variazioni reversibili del loro stato di ossidazione. La concentrazione del substrato modifica la velocità delle reazioni catalizzate da enzimi; [S] varia nel corso della reazione, man mano che il substrato viene convertito in prodotto, quindi si è scelto di valutare la velocità iniziale V0. La velocità della reazione catalizzata.

Dall'enzima diminuisce in funzione della trasformazione del substrato in prodotto;

La tangente a ciascuna curva che passa per il tempo 0 definisce la velocità iniziale, V0, di ogni reazione. Se il tempo in cui si effettua la misurazione è sufficientemente breve (non più di 60 sec) e subito all'inizio della reazione, [S] resta pressoché costante.

A concentrazioni relativamente basse di S la velocità iniziale di una reazione aumenta quasi linearmente all'aumentare della concentrazione di substrato. La velocità è direttamente proporzionale alla concentrazione del substrato e la reazione è di primo ordine: V = k [S].

All'aumentare della concentrazione di substrato la proporzionalità fra V e [S] progressivamente diminuisce.

La velocità iniziale diventa indipendente dalla [substrato] e la reazione è di ordine zero rispetto al substrato.

Lo studio della cinetica enzimatica è importante per vari scopi.

motivi:

  • aiutano a comprendere come lavorano gli enzimi
  • le costanti cinetiche Km e Vmax, sono di estrema importanza per capire come gli enzimi si coordinano tra loro a livello metabolico;
  • permettono confronti tra organi e tra specie.

La teoria di Michaelis-Menten prevede che per prima cosa il substrato si lega con l'enzima in una tappa relativamente veloce e reversibile; la seconda reazione è più lenta e quindi limita la velocità della reazione complessiva. Quando il substrato è in grande eccesso rispetto all'enzima la reazione raggiunge rapidamente lo stato stazionario. Allo stato stazionario la [ES], come quella di qualunque altro intermedio, rimane costante. La velocità iniziale massima della reazione (Vmax) si osserva quando tutto l'enzima è presente sotto forma di complesso ES e la concentrazione di E libero diventa trascurabile. Questa condizione, però, esiste solo quando [S] è abbastanza elevata.

da mantenere sempre tutto l'enzima nella forma di complesso ES. L'effetto saturante del substrato è una proprietà caratteristica degli enzimi responsabili dell'appiattimento della curva. Quando il complesso ES si dissocia e si forma P, l'enzima torna libero e pronto ad iniziare un altro ciclo catalitico. In condizioni di saturazione questo processo procede molto rapidamente. La velocità della reazione complessiva, definita come moli di prodotto formate al secondo, deve quindi essere proporzionale alla concentrazione delle specie chimiche che reagiscono nella seconda tappa. La velocità viene quindi determinata dalla demolizione di ES per dare origine a P, quindi: Vo = K2[ES]. Il complesso enzima-substrato è in equilibrio con l'enzima libero ed il substrato. [P] è molto bassa e la velocità di reazione P → S (k-2) è trascurabile. Questa situazione di equilibrio non è disturbata dalla formazione del

prodotto (k2<<k-1). Quindi Vmax=k2[ES]. La velocità massima della reazione (Vmax) si raggiunge quando tutto l'enzima è presente sotto forma di complesso ES. Questa condizione, però, esiste solo quando [S] è elevata. [S] molto grande, [ES] è quasi uguale a [Etot] e quindi Vmax=k2[Etot]. L'equazione di Michaelis-Menten e la Km esprimono una relazione quantitativa tra: velocità iniziale Vo; Velocità massima Vmax, concentrazione iniziale del [S]. Km rappresenta la quantità di substrato necessaria affinché la reazione avvenga con velocità pari a metà della velocità massima raggiungibile. L'equazione di Michaelis e Menten descrive il comportamento cinetico di tutti gli enzimi che presentano una relazione di tipo iperbolico tra velocità della reazione catalizzata e concentrazione del substrato, indipendentemente dal meccanismo di reazione. Km e Vmax si possono determinare sperimentalmente.

ma queste entità non sono indicative del numero, della velocità o della natura chimica delle tappe attraverso cui avviene la reazione. Quando K2 << di K -1, Km=Kd del complesso ES, solo allora Km rappresenta una misura dell'AFFINITÀ dell'enzima per il substrato. Km bassa: l'enzima presenta alta affinità per il substrato; Km alta: l'enzima presenta bassa affinità per il substrato. Quindi la KM è la concentrazione del substrato alla quale la metà dei siti per il substrato sono saturati. Quindi KM fornisce una misura della concentrazione di substrato richiesta affinché la catalisi abbia luogo. Il numero di turnover o Kcat è una costante di velocità che descrive la tappa che limita la velocità di una reazione catalizzata da un enzima in condizioni di saturazione. Kcat o numero di turnover è un indice dell'attività catalitica, rappresenta il numero di molecole di

substrato convertite in

Dettagli
A.A. 2019-2020
94 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MartinaLeone23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Ammendola Rosario.