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SHOW TOTALE
Opere-mondo che rievocano le feste e i riti antichi, rilanciando la tradizione wagneriana degli spettacoli totali, fondati sulla compresenza di pittura, teatro, letteratura e musica.
ESTASI NITSCH
Das Orgien Mysterien Theater, 1962-2020
Uno tra i più scandalosi artisti del Novecento: Hermann Nitsch.
Metà anni 50, Nitsch frequenta l'istituto grafico sperimentale di Vienna, dove si diplomerà nel 1958. A quell'epoca, è un pittore piuttosto accademico. Nei suoi quadri, ricorrenti soggetti biblici, frequenti anche le citazioni storico-artistiche. All'improvviso una decisiva virata verso esiti imprevisti. Un giorno la madre andò a trovarlo nel suo piccolo Atelier e, con grande sorpresa, si trova dinanzi a qualcosa di respingente: sul cavalletto non c'era un dipinto con un soggetto più o meno riconoscibile, ma un groviglio di colore rosso misto a sangue. Forse, il preludio all'Orgien Mysterien Theater.
Alla fine degli anni cinquanta,
Nitsch abbandona la pittura, per tentare la via del teatro. Sulle orme di quello che aveva fatto Kokoschka con l'Assassinio, speranza delle donne, avvia un ambizioso progetto, dentro cui vuole condensare archetipi, leggende, simboli e rituali religiosi. Non senza una certa sfrontatezza si misura con la stesura di un dramma nel quale vuole rappresentare l'intera parabola dell'umanità. Un libero di attraversamento della storia della creazione. In quel primo esercizio drammaturgico, il giovane avvia un radicale ripensamento della 'parola detta' che viene trattata come messa plastica, proliferante, ossessiva: equivalente astratto delle percezioni; territorio da dissolvere in un muro di matrice espressionista; per dar vita a monologhi interiori capaci di rappresentare il flusso dell'inconscio, determinando stordimento e disgusto. Primo esito di questa loso a un progetto destinato a rimanere incompiuto. Ne restano alcuni frammenti. Nella prima parte,Intitolata si succedono diversi round autonomi. Vi incontriamo alcuni personaggi arcaici che abitano atmosfere primigenie. Emergono materie come sangue, latte, miele, carne cruda, uova eccetera. Queste sostanze, si legge nella didascalia dello spettacolo, sarebbero state versate e spalmate sui corpi degli attori così avrebbero avuto un contatto diretto con gli odori e con la consistenza della realtà. Epilogo di questi testi dimenticati, momenti estatici che conducono alla perdita di sé e orgasmi edipici che si concludono con successione e smembramenti. Dunque, un epos che ritiene insieme morte, lacerazione dell'individuo individualità, nuovi inizi. Ne Il dramma della foia, l'orizzonte lessicale riveste ancora un ruolo decisivo: serve a suggerire la situazione dentro cui si muovono i diversi personaggi. Dalla ne degli anni 50 Nitsch avverte la necessità di abbandonare ogni tentazione rappresentativa, passando dall'azione verbale all'azione reale.
Assegna una netta priorità al segno rispetto al senso: la produzione di significato, per lui, deriva solo dall'accadere di alcuni atti concreti sulla scena. Vuole presentare in maniera diretta l'esperienza sensibile fisica, trasgredendo il filtro di un medium caldo qual è la parola. La sua s da sta nel sottrarsi a ogni sforzo di narrazione, di simbolizzazione e di mediazione, per mostrare la realtà attraverso la realtà stessa: il sangue attraverso il sangue, il corpo attraverso il corpo, le interiora attraverso le interiora.
ATTI UNICI
I passi successivi. Nitsch inverte la rotta rispetto a quello che avevano fatto le avanguardie primonovecentesche. Nell'ispirarsi ai miti sacri cali delle società arcaiche, vuole liberare le arti da ogni illusionismo, dando voce ai valori bassi del corpo.
1960: la prima Aktion pittorica viennese. Memore delle soluzioni di Rainer e delle sperimentazioni tachistes, eccitate dei pittori l'artista interviene
direttamente su alcuni pannelli, spargendo il pigmento con le mani e con le spugne. L'anno successivo Nitsch scrive un testo ricco di motivi freudiani e nietzschiani, la "I°azione di aberazione". Come una lunga didascalia teatrale, in cui si descrivono dettagliatamente alcune azioni da compiere: performance violente, processioni rituali, canti corali e individuali, ostensioni e distribuzioni di pezzi di carne, imbrattamenti degli attori con sangue, tuorli d'uovo e altre materie organiche, sventramenti e smembramenti di agnelli. Le parole qui sono ridotte a sillabe urlate. Nello stesso anno Nitsch realizza un Aktion nel corso della quale procede al dilaniamento di un agnello: il sangue gocciolante dell'animale mima l'effetto del colore che cola, mentre le budella evocano la materia. Risale al 1962 la prima pitturazione (Malaktion), che dura circa 30 minuti: un uomo con una veste bianca è incatenato e crocifisso al muro; poi,l'artista versa sul volto di quelli individuo sangue, che gocciola e macchia il camice-sudario. Come un tableaux vivant, in cui confluisono riferimenti alle culture dell'informale insieme con motivi mistico religiosi. In ne, marzo 1963: un Aktion estrema. Un ambiente trasformato nell'altare di una cappella. Le pareti sono avvolte da un tessuto spruzzato di sangue; al centro del soggetto, un agnello scuoiato, a testa in giù; il pavimento è occupato da una tela bianca, su cui sono depositati gli intestini degli animali; la pelle smembrata è inchiodata su un tessuto dipinto; intanto il sangue viene versato sull'agnello, che è tirato a destra e a sinistra e, poi, appeso a una corda; mentre un attore getta uova sulla parete. Questi atti unici prefigurano il teatro delle orge e dei misteri: il corpo morto dell'animale; le interiora e il sangue usati come materie prime; l'intervento su un attore messo in croce; una ritualità orgiastica nonsimulata ma agita.
IL TEATRO DELLE ORGE E DEI MISTERI
Il teatro delle orge e dei misteri, l'opera di una vita. L'opera pensata come verbo coniugato all'infinito. Un'epica concepita alla fine degli anni 50 e replicata ogni anno, per decine di volte, con minime variazioni, rispettando i vincoli di una partitura accuratamente progettata: ciascuna azione al valore di un capitolo ulteriore di un romanzo destinato a restare incompiuto, perché va a coincidere con la vita del suo ideatore. Quest'opera viene allestita annualmente presso il castello barocco di Prinzendorf, durante la settimana della pentecoste. Una costruzione imponente che, nel 1998, è durata 6 giorni; poi, negli anni, a seconda delle possibilità, è stata replicata e sviluppata per due o tre giorni. Quest'opera già dal 1957, prevedeva 6 stazioni.
Primo giorno: azioni con oggetti, carne, animali macellati e liquidi; sventramenti; sinfonie di musiche e di rumori; venuta
menti.
Secondo giorno: uccisioni di bestie in un macello, quel pubblico può assistere; lettura di reessioniteoriche sul senso del sacrificio; processione di spettatori; ferite inferte a corpi nudi; su barelle, vengono sistemate attori con organi sessuali spruzzati di talco e irrorati di sangue e tuorli d'uovo.
Terzo giorno: liturgie bacchiche; lenta e progressiva intensificazione del ritmo scenico; declamazione di testi sul concetto di dionisiaco; riti di abreazione; su letti, sventramento di bestie; gli spettatori possono rotolarsi nelle viscere e nelle pozze di sangue, tra grida del coro, rumored'orchestra e battiti di piedi.
Quarto giorno: variazioni di culti misteriosi ellenistici; spettacoli all'aperto e in ambienti sotterranei; atti di dissezione di animali; fosse riempito di viscere; processione di spettatori; ebbrezza collettiva; musiche, marce.
Quinto giorno: adattamento pagano di una messa cattolica, che viene trasformata in orgia.
Sesto giorno: processione all'aperto,
un orchestra con strumenti a arco si esibisce; musiche beat, valzer, cori, grida; suoni di campane; festa cui prendono parte agli spettatori; degustazione del vino, in vigneti. Momenti decisivi. alle pareti sono appesi buoi macellati e scuoiati, crocifissi, a testa in giù; sotto le carcasse, letti larghi con lenzuola bianche; là vengono portate grandi quantità di carne cruda, poi gettata sul pavimento. Gli attori immergono le viscere nel sangue in tuorli d'uovo, vi salgono su, strappano dagli animali uccisi pezzi di carne cruda e frugano nelle viscere tiepide, calpestano i buoi morti distesi a terra e versano sulle budella acqua bollente e tuorli d'uovo; gridano estaticamente; sul fondo, il coro e l'orchestra. In ne, il punto culminante dell'orgia: su agnelli crocifissi su assi di legno, si versa il sangue; su una parete, è inchiodato, in croce, un uomo, le cui ferite vengono lavate e pulite. Durante l'azione, il coroel'orchestra intensi cano sempre di più i suoni. Tutti applaudono e battono i piedi a terra.CONTRO NITSCH
Tanti hanno letto l'Orgien Mysterien Theater come un evento pseudo o para artistico, non troppo diverso da certi repellenti interventi chirurgici. Tra gli interpreti più severi, Gillo Dor es, il quale ha pronunciato giudizi molto critici nei confronti delle situazioni nietzschiane, che s dano la morale fi fi fi fi fi fi fi fi fi ffi ff fi fi ffi fl fi fi fl fl comune e feriscono la dignità dell'uomo. L' O. M. Theater, osservava Dor es, è come un macabro è irritante monumento innalzato al oscenità del crudele.
AVANGUARDIA
È davvero così? forse, occorre decifrare l'O. M. Theater come un'opera che oscilla tra adesione alle atmosfere avanguardistiche e fuga del presente. Innanzitutto, espliciti i rimandi alle politiche della Body Art elaborata da personalità (Marina Abramovic) che, riluttanti aesprimersi attraverso media classici, mettono in scena se stesse: decidono di impiegare il proprio corpo come oggetto analitico, come linguaggio privilegiato. Si pensi alle proposte della azionismo viennese, il movimento animato, oltre che da Nitsch ad artisti come Otto Muhl, i quali si mostrano per poter essere; mettono in scena un uomo liberatosi dalle convenzioni della società, pronto a sfuggire alle regole del progetto, impegnata sbloccare le forze dell'inconscio. Evidenti anche i rinvii alle proposte dei protagonisti dell'informale, per i quali l'opera d'arte si dà come campo aperto di possibilità interpretative; configurazione di stimoli indeterminati; costellazione fatta di elementi che si prestano a diverse relazioni; in fine, esperienza libera d'ogni intenzionalità, capace di suggerire in chi osserva la sensazione di una forma in divenire, trattando la materia pittorica come sostanza pittorica spessa, ruvida, ostile, satura di memorie. In particolare,
Nitsch guarda all'action e altachisme, che condividono il bisogno di portarsi al di là.