-DOCUMENTAZIONE DEGLI AFFIORAMENTI DI MATERIALI ARCHEOLOGICI
Non esiste un modo giusto o sbagliato per quanto riguarda la documentazione di un sito; bisogna trovare il giusto equilibrio tra la qualità del dato di
superficie e il tempo e le informazioni che ci dà ognuna di questi metodi di documentazione. Tipi di documentazione:
DOCUMENTAZIONE GENERICA utilizzata quando non si dispone di molto tempo
DOCUMENTAZIONE PER FILE non è un vero e proprio metodo, si fa quando non si può fare altro. All’interno del sito si raccolgono i materiali
all’interno della stessa fila, come se facessimo una trincea archeologica, un sondaggio lungo e stretto.
Contro: Un reperto trovato all’inizio della fila non si distingue da uno alla fine di essa.
DOCUMENTAZIONE PER AREE si divide il sito in aree +/- omogenee (limiti delle aree rilevati tramite Stazione Totale o GPS e posizionati
all’interno dell’UT) e si raccolgono i reperti all’interno (fatta su siti che presentano un basso grado di leggibilità)
QUADRETTATURA si fa se ho un sito che ha una qualità del dato tale che, anche si ci investo molto tempo, si possono avere molte informazioni.
La migliore è solitamente di modulo 4x4. Non tutti pensano che raccogliere tutto sia giusto, alcuni pensano sia meglio solo i materiali diagnostici
(presuppone saperli riconoscere tutti e ogni anno classi di materiali nuove che prima non si conoscevano).
Tipi di documentazione all’interno della quadrettatura posizionamento dettagliato di ogni singolo reperto / conteggio senza posizionamento dei
materiali / raccolta / non raccolta.
POSIZIONAMENTO SINGOLO REPERTO documentazione specifica di ciascun reperto individuale all'interno di uno scavo archeologico. Mira a
registrare con precisione la posizione tridimensionale di ogni oggetto rinvenuto nel sito, al fine di preservare il contesto stratigrafico e facilitare le
analisi future
Le schede utilizzate sono:
Scheda di unità topografica quando si trova un sito
Scheda traccia analizza gli elementi scomparsi del paesaggio
Scheda sito
Tutte le schede sono informatizzate.
GIS piattaforma informatica che gestisce fonti diverse (es. foto aerea + cartografia regionale + dati del GPS). Gestisce dati cartografici e vettoriali,
relaziona vari dati (es. Google Maps) LO SCAVO ARCHEOLOGICO
Lo scavo è un operazione distruttiva, ciò che non è documentato è perso. Non tutto si conserva, non tutte le attività dell’uomo lasciano traccia.
Degrado: deterioramento fisico o chimico di materiali archeologici nel corso del tempo, si perdono informazioni di essi. Strategie:
TRINCEE per valutare le potenzialità, forma + antica dello scavo, ad oggi appaiono funzionali solo nel caso di strutture lineari (mura, fossati e
strade). Vantaggio: impostare rapidamente un problema e acquisire subito i primi dati.
SAGGI possono dare indicazioni utili sulla potenzialità stratigrafica di un insediamento, e possono rispondere a problemi topografici
fondamentali
QUADRATI (sistema Wheeler) poco usato, si perde quello che c’è in mezzo, non c’è unitarietà, non si scende per piani tutti insieme, è come
se fossero singoli scavi, caduta di reperti dalle pareti, oggi non più gestibile.
GRANDI AREE (sistema Barker) più usato, non si utilizzano le sezioni
Principali difetti del metodo Wheeler:
1) Il risparmio prestabilito può essere rimosso con difficoltà ma non certo spostato, mentre il metodo della sezione cumulativa rende inutile la
presenza dei risparmi e consente di spostare o aggiungere sezioni in qualsiasi luogo e momento dello scavo
2) I risparmi impediscono di cogliere le relazioni stratigrafiche racchiuse al loro interno e consentono soltanto di stabilire ipotetiche correlazioni fra
saggio e saggio, che potrebbero poi rivelarsi errate
3) I risparmi rendono ardua la visione di insieme delle US in pianta e accrescono le difficoltà della loro distinzione e documentazione stessi strati
posso venire separati e numerati più volte complicando inutilmente quanto in realtà è semplice.
4) Più numerosi sono i risparmi e lo scavo di risparmi, più si rallenta l’indagine e si moltiplicano le possibilità di intrusioni, cioè la caduta e
l’incorporazione in uno strato più antico di reperti provenienti da strati più tardi
-tecniche dello scavo archeologico:
METODO ARBITRARIO rimozione sommaria del terreno effettuata per tagli o livelli di spessore predeterminato. Comprende sia gli sterri, sia lo
scavo per livelli. Si scende ogni 10 cm. Va bene per l’età preistorica. Mescolanza di depositi e dati, non da problemi per deposito orizzontale, ma
da problemi per il deposito verticale.
METODO STRATIGRAFICO rimozione dei depositi archeologici seguendo le loro stesse forme con i loro contorni o rilievi individuati. Più usato,
divisione del terreno. Livelli + stratigrafico: in casi di emergenza.
-SCAVO STRATIGRAFICO dal punto di vista teorico è un’operazione analitica di scomposizione del deposito archeologico nelle sue singole componenti
(US). Dal punto di vista pratico è un’operazione di smontaggio della stratificazione nell’ordine inverso rispetto a quello in cui si è formata. Le relazioni si
presentano da un punto di vista concreto come rapporti fisici poi possono essere schematizzati in rapporti relativi nel tempo e inseriti in una sequenza
stratigrafica.
Le unità stratigrafiche si dividono in base a: Consistenza / Colore / Composizione / Inclusioni (non sempre presenti).
Strato matrice (terreno) composta (forma lo strato antropico) da scheletro (cosa contiene es. argilla, semi, carboni, ollame, ossa, manufatti).
Determinare il limite degli strati è molto soggettivo. L’andamento, l’inclinazione degli inclusi può indicare il passaggio tra due strati in un deposito
apparentemente omogeneo. Per decidere quale strato scavare prima si fa una verifica stratigrafica.
Non sempre gli strati sono facilmente distinguibili. Esiste una componente soggettiva nella determinazione
dei limiti di alcuni strati. (se uno scavatore è incapace di distinguere i resti stratigrafici, si rivolga ad attività
che gli siano più congeniali.
Per individuare i rapporti di sovrapposizione fisica fra gli strati 1 e 2 bisogna incidere in pianta con
la trowel il limite fra 1 e 2. Si vede che allora 1 prosegue sotto 2, che pertanto copre.
Può accadere di incidere in direzione sbagliata, verso lo strato coperto. Bisogna ripetere
l’operazione nella direzione giusta, che è quella inversa.
-Scavo sperimentale, di emergenza e il pubblico
Lo scavo sperimentale, dove si sviluppano le metodologie scientifiche, offre un modello da avere in mente nel momento in cui si è costretti a
riassumere le procedure per ragioni di tutela.
Lo scavo di tutela dovrebbe offrire una quantità minore di informazione, ma non dovrebbe apparire come un’operazione qualitativamente diversa.
L’archeologia di superficie o lo scavo di emergenza, oltre della più ovvia documentazione orizzontale (prospezione, fotointerpretazione, ecc.), si
avvale della documentazione verticale (prospezioni geofisiche, carotaggi, sterri di humus, ripuliture, scavi di emergenza non stratigrafici, ecc.).
Lo scavo preventivo, parziale o totale, è realizzato in punti minacciati da interventi moderni. Esso deve essere condotto stratigraficamente.
Lo scavo programmato è da realizzarsi per lo più in siti abbandonati. Esso costituisce la sede ideale per gli scavi sperimentali. In questi e altri
scavi si dovrebbero formare professionalmente i giovani archeologi e si dovrebbero aggiornare i più anziani.
La scelta delle priorità dovrebbe corrispondere in qualche modo alle domande storiografiche sollevate a livello internazionale ed essere realizzata insieme da
soprintendenze, università e regioni. LA STORIA DELL’ARCHEOLOGIA
Nell’umanesimo nasce l’interesse per la classicità greca e romana il gusto per l’antico porta ad eseguire dei veri e propri scavi archeologici (principale
metodo di scavo: sterro). La stratigrafia archeologica ha ricavato inizialmente e per un certo periodo i suoi principi dalla stratigrafia geologica. Ciò è accaduto
con particolare intensità in Gran Bretagna nel corso del secolo scorso e ancora nella prima metà di questo secolo.
Dalla seconda metà del secolo scorso gli archeologi europei avevano cominciato a datare gli strati di origine antropica con i manufatti.
In Italia questo aspetto più specifico dell'archeologia si è sviluppato con ritardo, anche se non è facile spiegare le ragioni di questi ritardi.
La migliore archeologia raggiunge il suo culmine con M. Wheeler e K. M. Kenyon, i cui lavori si concentrano fra gli anni ’30 e ’50.
A partire dal XVII (17) sec. cominciano però ad affermarsi i principi della scienza geologica, che avranno ripercussioni anche su alcuni archeologici,
soprattutto per la preistoria.
Nils Stensen (Steno) prima metà 18 sec. riconosce che i fossili sono resti di antichi animali
William Smith fine 18 sec. correla i fossili con diversi strati geologici
Charles Lyell 1830 stabilisce la possibilità di datare gli strati geologici in base ai fossili e fissa alcune leggi base della stratificazione
archeologica.
Leggi di stratificazione archeologica
SOVRAPPOSIZIONE ORIGINARIA nel momento di formazione gli strati superiori sono i + recenti, quelli inferiori i + antichi
ORIZZONTALITA’ ORIGINARIA gli strati formatesi al di sotto dell’acqua devono avere una superficie orizzontale. Gli strati inclinati emersi,
devono essersi inclinati solo in un secondo momento
CONTINUITA’ ORIGINARIA ciascun deposito in origine costituiva un’unità intera, senza margini esposti. I margini esposti visibili sono dunque
l’azione di un erosione o spostamento successivo.
SUCCESSIONE FAUNISTICA un insieme di strati caratterizzati dagli stessi fossili ha la stessa età, indipendentemente dalla litologia
●PITT RIVERS (1827 – 1900) primo che comincia a sviluppare tecniche ● BARKER (1920-2001) codificazione dello scavo archeologico e
di scavo che sono simili a quelle che verranno utilizzate. dà grande cambia la strategia di scavo utilizzando lo scavo per grandi aree no
importanza al rilievo di quello che scava, sia in pianta che in sezione. testimoni ne quadrati, si ragione sull’intera superficie (interesse anche per
la pianta). Introduzione delle sezioni cumulative strategia che serve per
●SIR MORTIMER WHEELER (1890-1976) Archeology from the Earth: avere delle sezioni ‘’virtuali&rs
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