CAPITOLO 2- BIOLOGIA, EVOLUZIONE, STORIA, CULTURA.
2.1_ Se inizialmente gli antropologi si sono preoccupati di cercare e dare una definizione di
famiglia, seppur molto generica, successivamente hanno preferito abbandonare. Per
questo motivo ad oggi parlare di origine ed evoluzione della famiglia sarebbe come
rimescolare la melma depositata da generazioni. Per poter capire e studiare una famiglia, si
è sempre usato il metodo comparativo. Questo consiste nella raccolta di numerosi dati,
presi da società diverse e lontane tra loro e confrontarli. Ne veniva fuori che molti dati
erano simili tra loro e altri molto diversi. I dati diversi venivano catalogati in categorie e si
dovevano distinguere varie forme familiari. Tra queste forme ne troviamo in particolare 2:
1. Minore= poche relazioni tra le parti;
2. Maggiore= tante relazioni tra le parti.
Le forme venivano comparate in base a fattori come grandezza, tempo, tipo di
matrimonio e filiazione e regole di eredità.
Con l'evoluzione si è di nuovo interessati alle ipotesi comparative e alle varie forme
della complessità sociale. Le società a livello di integrazione minimo o primario sono
quelli in cui i legami tra i vari soggetti sono deboli e frammentati. Ne sono un esempio
le prime società nomadi che si spostavano da un luogo a un altro in cerca di cibo e poi si
riunivano per un breve tempo per formare un gruppo maggiore. Per Marcel Mauss la
famiglia era l'elemento base e fondamentale del tessuto sociale.
Dal livello di integrazione minimo si è passati poi col passare del tempo a rafforzare le
relazioni tra discendenti per affrontare le correnti opposte della società. Si ottiene
dunque il livello dei gruppi di discendenza in cui le relazioni tra discendenti erano molto
forti e una famiglia poteva essere più grande e numerosa. Difatti piano piano i gruppi
iniziarono a stanziarsi in un posto, costruire case, edifici, templi e città, produrre più
cibo e accumulare ricchezze.
2.2_ Si è pian piano arrivati ad una definizione di famiglia più moderna. È data
da un'unione tra due soggetti padroni del loro destino, entrambi con l'idea di
mettere al mondo dei figli come espressione della loro Unione. Per arrivare a
questo punto si è dovuti partire dal conoscere il livello primordiale delle famiglie
ricostruendo il grado zero della struttura familiare attraverso una raccolta di dati.
Circa cinquant'anni fa Murdoch fece una comparazione su circa 500 etnie
diverse nel suo Atlante. Attraverso varie comparazioni ha individuato due tipi di
famiglia:
il tipo nucleare o coniugale= formato da padre madre figlio;
un tipo esteso= ascendenti e discendenti a loro volta coniugati.
Si è scoperto come il tipo di famiglia coniugale sia quello più diffuso sin dal Medioevo. Il tipo di
famiglia esteso, invece, era diffuso dove era presente un'economia agricola e di allevamento.
Inoltre, più è evidente la differenza di ceto, più la discendenza familiare risulta dominante. Con la
nascita delle società industrializzate e con il ridursi dell'importanza dell'economia e di allevamento
si ritorna alla nascita della famiglia nucleare. Si arriva all'affermarsi di una famiglia- individuo che si
libera dalle relazioni genealogiche si afferma in uno spazio civile, ossia, la società.
L'esempio della famiglia Mulliez ci mostra come le strutture della famiglia e quella della compagnia
coincidono. Questa è infatti una grande famiglia di azionisti o, meglio, parenti azionisti che sono
accumunati da un legame di sangue con il fondatore. Molti di loro sono titolari di azioni sin dalla
nascita e a loro ventiduesimo compleanno ricevono un pacchetto di azioni della società di circa
quattro decine di milioni ciascuno. Si tratta di una famiglia capitalista capace di allargarsi fino ad
includere più famiglie derivate ed eredi di partner differenti. Il termine famiglia in questo caso è
relativo in quanto è lontano dai fondamenti principali che sono la convivenza, la comunità
domestica e la relazione tra le generazioni.
2.3_ Quando parliamo di famiglia parliamo di variabilità. Difatti come già visto una famiglia può
trasformarsi, variare di grandezza, può scindersi o specializzarsi in un soggetto economico o
morale.
Per variabilità si intende che una famiglia va da un minimo ad un massimo: si parte infatti dalla
coppia coniugale che si accoppia dando vita ad altri soggetti. Man mano che questi soggetti più
recenti diventano più maturi creano a loro volta altri soggetti. Si arriva così a formare un
agglomerato poli-nucleare. Si attraversano diverse fasi:
nascita= la coppia iniziale;
crescita= nascita e allevamento dei figli;
declino= invecchiamento dei genitori della coppia iniziale e formazione di nuove famiglie di
procreazione dei figli;
scomparsa= morte della coppia fondatrice e scissione del gruppo.
Questo è detto ciclo di sviluppo familiare. Per tutti i componenti il tempo scorre ma in maniera
diversa e le generazioni fluiscono con età differenti e velocità di crescita differenti. Così come un
uomo segue il suo ciclo vitale, allo stesso modo avviene per la famiglia.
2.4_ L'evoluzione delle forme di famiglia, Il ciclo di sviluppo familiare e il ciclo vitale del singolo
individuo sono collegati tra di loro. Gli studiosi delle scienze sociali si mobilitano a studiare queste
caratteristiche attraverso una missione esplorativa delle terre straniere. Si è potuto dunque
analizzare il concetto di investimento parentale dove la parola parentale non indica i parenti bensì i
genitori. Quindi in italiano parliamo di investimento genitoriale o investimento riproduttivo.
Consiste principalmente nel vedere i genitori come investitori di energia e di risorse nei confronti
del figlio che riceve. Queste risorse di energia investite servono per produrre una certa prole e
accrescerla. Con Robert Trivers si parla di condotta parentale che consiste nel passaggio
dell’energia vitale dai genitori ai figli. Educazione, allevamento, crescita facevano parte dei compiti
dei genitori. Questi compiti possono portare ad un successo ma anche ad un insuccesso poiché i
genitori devono scegliere per i propri figli l'approccio più adatto a loro in quanto non ne esiste uno
giusto o uno sbagliato. Inoltre, deve esserci un equilibrio tra costi e benefici. Significa che i genitori
devono fare scelte in base alle risorse a loro disposizione come tempo, energia e denaro. Ogni
decisione presa viene vista come un investimento e si parla in questo caso di combinazioni
differenti di risorse. Nei suoi processi riproduttivi Trivers sosteneva che il concepimento avveniva
ovunque ci siano un maschio e una femmina.
Quindi tutti gli esseri viventi hanno un obiettivo in comune: quello di creare nuove vite e
trasmettere i caratteri biologici e genetici a più eredi possibili. Per realizzare questo obiettivo
animali e uomini devono usufruire di alcuni costi come tempo ed energia. Questi costi sono
differenti tra un soggetto e l'altro e soprattutto da un sesso all'altro: una donna investe molto più
tempo ed energia nel concepimento, nutrimento ed allevamento del figlio. Al contrario l'uomo una
volta verificato di aver trasmesso i suoi geni ad un altro sesso si disinteressa del resto e i suoi sforzi
sono stati minimi. Inoltre, una donna può mettere al mondo un numero limitato di figli, mentre un
uomo può accoppiarsi con più donne.
In alcune culture come quelle senegalesi e indiane, il dare la vita a un figlio sancisce il dover essere
perennemente in debito nei confronti dei genitori. Il figlio ha ricevuto il dono più importante e sarà
sempre in debito nei confronti dei suoi procreatori. In India il principio del debito assume un
carattere teologico. I discendenti, attraverso il culto, garantiscono ai loro antenati una continuità
del loro destino di anime in viaggio da un ciclo di vita all'altro, nell'aldilà. Nelle culture occidentali
invece è al contrario poiché sono i genitori ad essere in debito con i loro figli. Questo avviene
perché l'adulto tende a consumare per sé tutte le risorse che aspetterebbero ai giovani per il loro
futuro. In questo modo i giovani non hanno nessun debito generazionale.
Quando parliamo di rapporto di scambio è bene precisare che si tratta delle formule del bene
(ossia voler bene, fare per il bene dei nostri cari) E del dovere (il debito appunto).
2.5_ Robert Trivers nel suo concetto di investimento parentale evidenzia tre fasi importanti:
strategia, decisione e razionalità. Per strategie si intendono le strategie matrimoniali. Pierre
Bourdieu studiò le famiglie francesi e notò come queste attuavano delle strategie parentali per
accrescere il loro patrimonio e innalzare il loro status sociale. La scelta del partner è un potere che
spetta soprattutto alle donne in quanto sono coloro che spendono maggiore energia nella
procreazione. Il corteggiamento però crea disparità tra i due sessi perché i maschi concorrono a
trovare il maggior numero di donne per accoppiarsi, mentre le donne sono limitate nella fecondità.
Questa disparità tra i due sessi crea quindi uno squilibrio tra domanda e offerta. Infatti, se uno
sposo è desideroso della ragazza più bella, la donna aspira all'uomo desideroso di fare una prole e
a diventare un buon padre. La diversità di interesse dei due sessi mette in evidenza anche diversi
modi di dare valore alla propria vita e a quelle della prole. Gli uomini seguono la quantità, le donne
prediligono la qualità. Questo perché un essere umano che muore precocemente non rappresenta
solo un vuoto ma anche uno spreco di grandi energie, impegno, risorse e capitali che aveva
assorbito nel corso degli anni. Inoltre, una madre si aspetta dal padre che investa le risorse e i
materiali patrimoniali e sociali per i suoi figli. Sa bene però che più la prole è numerosa meno
risorse aspetteranno i successori. Secondo Trivers, inoltre, il modello di investimento parentale che
oggi governa le operazioni di selezione sessuale proviene dalla primordiale differenza fra le cellule
sessuali mobili (spermatozoi) e immobili (uova).
2.6_ Biologi e antropologi hanno smesso di collaborare tra loro ma questo permette comunque ai
biologi di usufruire dei materiali e degli oggetti etnografici degli antropologi. Attraverso i casi
etnografici arriviamo a delle dimostrazioni empiriche delle società reali.
Possiamo notare come nelle diverse società, soprattutto quelle orientali, è presente la poligamia.
Questa passione poligamica, soprattutto per le società primitive rappresenta l'espressione genetico
-riproduttiva che governa il mondo. Si ha la concezione che il successo riproduttivo è sinonimo di
superior
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