DISTRIBUZIONE DEI CARATTERI
L'antropologo Biasutti nella prima metà del XX secolo ha delineato delle "province razziali" alle quali far riferire un individuo che ne mostri i caratteri si distinguono due forme:
- Forme primarie: distinte come appartenenti a due cicli geografici
- Forme derivate
Australoide NEGROIDE
- Pelle da bruno scuro a bruno nerastra
- Pelle di colore variabile (dal bruno-giallastro all'ardesiaco)
- Capelli ed iridi idem, con capello ondulato
- Capelli e iridi scure, capello crespo e molto corto
- Pelosità da media ad abbondante
- Statura alta con forme longilinee
- Pelosità di viso e corpo scarsa o assente
- Cranio allungato con rilievi sovraorbitari pronunciati
- Faccia larga, naso largo ma non molto appiattito, statura molto varia, da pigmea a basse altissima
- Bocca larga, prognatismo totale, occlusione
dentaria - Cranio allungato, privo di rilievia tenaglia sovraorbitali
Naso largo e narici dilatate, zigomipronunciati ma arretrati
Prognatismo alveolare, mento sfuggente
MONGOLIDE EUROPOIDE
Pelle di colore bruno-giallastro di varia intensità
Elevatissima variabilità della pigmentazione
Capelli nero, diritto (lissotrichìa)
Capelli fini e lisci, ondulati o ricciuti
Pelosità di viso e corpo scarsa o assente
Pelosità media o abbondante
Statura e conformazione variabile ma prevalentemente robusta con buona corporatura
Statura variabile con proporzioni in grande prevalenza di forma intermedia
Testa grossa, larga, corta, naso con dorso mediocremente elevato sul piano della faccia che Cranio di forma varia con rilievoglabellare nel maschio adulto, zigomi ampia, con orbite alte e zigomi prominenti - piccoli e arretrati
Occhio con plica semilunare
Naso lungo e sottile con dorso rilevato Incisivi superiori a pala - Profilo ortognato, mento prominente Forte dimorfismo sessuale DIAGNOSI DI RAZZA E METODICHE DI STUDIO La diagnosi razziale consente lo studio delle forme e della biologia delle popolazioni antiche e individuazione di indizi relativi al popolamento dei continenti, alle migrazioni e lo studio delle forme e della biologia delle popolazioni moderne. Le metodiche sono diverse: - Antroposcopiche: legate alla valutazione e apprezzamento dei caratteri non metrici dei diversi distretti corporei - Antropometriche - Istologiche: quando si hanno a disposizione frammenti di cute che mantengono il loro contenuto melaninico la correlazione esistente fra presenza del pigmento e tinta della cute, consente di arrivare alla definizione di un importante carattere fisico - Tricologiche: lo scopo è l'analisi della morfologia macroscopica e microscopica del capello e della pigmentazione in esso.presente− Genetiche: grazie allo studio dei gruppi sanguigni, delle proteine e del DNA− Antropogeografico-comparativeANTROPOSCOPIAL'approccio di tale metodica è descrittivo e comparativo delle forme e richiede capacità da parte dell'osservatore di esprimere nel modo più corretto ed omologo una realtà proposta dalla natura; uno dei compiti dell'antroposcopia è quello di descrivere le forme del cranio.In ambito antroposcopico un cranio che mostra una forma allungata viene indicato come eurimorfo, se è stretto è indicato come stenomorfo.Se ad una migliore osservazione si mostra di forma pentagonale si parla di stenopentagonoide/euripentagonoide.ANTROPOMETRIALo scopo dell'antropometria è la standardizzazione delle osservazioni effettuate su serie antropologiche differenti e provenienti da studi di vari autori per poter costruire, per ciascun carattere metrico, delle curve di distribuzione suscettibili diconfronto con altre analoghe provenienti da differenti etnie. attraverso la teoria degli Indici opera rapporti matematici fra lunghezze per ottenere una descrizione delle forme omogenea. Poiché le popolazioni umane si distinguono per la varietà di forme, in antropologia etnica è utile riferirsi agli indici: quelli di maggior rilievo ai fini della diagnosi di razza sono l'indice di appiattimento del capello, l'indice scheletrico (lunghezza arti inferiori), l'indice nasale, l'indice cefalico orizzontale, l'indice Y di Giardina, l'indice faciale morfologico e gli indici scapolari (unici indici del post-cranio) attraverso un numero puro provenienti dal rapporto centesimale fra lunghezze, gli indici esprimono un carattere qualitativo complesso. Durante i procedimenti diagnostici si ha la fortuna di incontrare caratteri che indirizzano verso una forma razziale piuttosto che un'altra (stigmate razziali):
spina nasale che appare solo negli Europoidi Cuspide del Carabelli: cuspide accessoria (quinta cuspide) dei molari superiori rivolta verso la faccialinguale, tipica degli Europoidi Il cranio africano mostra del prognatismo: aggetto in avanti della parte più anteriore della mandibola e della mascella (l'intera struttura ossea va in avanti); La spina nasale, la sinfisi mentoniera e il prostio (parte più anteriore da cui sporgono i due incisivi centrali) nei caucasoidi sono situati sulla stessa retta, cosa che non succede in caso di prognatismo. 35 A livello dentario, il diastema posto fra gli incisivi mediali superiori è un carattere frequente (non esclusivo) nelle forme subsahariane Macchia mongolica: area tondeggiante cutanea di colore violaceo-turchino del diametro di circa un paio di cm disposto in sede sacrale dovuta alla presenza di cellule contenenti melanina (tipico in neonati e bambini piccoli) Incisivi a pala: aspettoparticolarmente scavato della superficie linguale degli incisivi mediali superiori GENETICACi sono diverse indagini genetiche.
DNA nucleare: DNA che troviamo nel nucleo della cellula e riflette sia la linea paterna che materna.
DNA mitocondriale: DNA che ritroviamo nel mitocondrio e che riflette la linea materna.
Nel caso di resti antichi, è più vantaggioso estrarre il DNA mitocondriale (perché ci sono centinaia di mitocondri per cellula e quindi ce n'è di più di quello nucleare). Tuttavia, il DNA mitocondriale contiene meno informazioni rispetto a quello nucleare, anche se ha sicuramente delle informazioni di provenienza.
Oltre al DNA nucleare, un altro tipo di polimorfismo che possiamo cercare è quello del cromosoma Y che traccia la linea paterna.
PALEOPATOLOGIALa paleopatologia è la disciplina che evidenzia sul materiale antropologico i segni riconducibili a patologie e consente di ottenere informazioni sullo stato della
civiltà studiata. La paleopatologia risale alla diagnosi di malattia evidenziando i segni che essa ha lasciato sull’osso, generalmente malattie croniche.CELLULE OSSEE
Le categorie di malattie diagnosticabili da segni evidenziati sull’osso sono:
- Malattie congenite
- Malattie infettive
- Malattie dentarie
- Traumi
- Malattie degenerative (es. osteoartrosi)
- Malattie neoplastiche
- Malattie metaboliche (es. diabete)
PATOLOGIA GENERALE DELLE PATOLOGIE SULL’OSSO
Le malattie più diffuse che possono lasciare qualche segno osseo, operano sul tessuto come un insulto.
Le risposte dell’osso a tali insulti sono di due tipi:
- Lisi assorbimento osseo (osteolisi)
- Apposizione ossea, per proliferazione o osteoproduttiva
RELAZIONE PROLIFERATIVA – PERIOSTITE
Tutto ciò che può infiammare l’osso (e quindi toccare il periostio, membrana che ricopre l’osso) può causare periostite (e
quindi non è un segno patognomonico); esistono diversi tipi di periostite: - Periostite attiva - Periostite rimodellata - Periostite aggressiva (come succede con l'osteosarcoma)^37 Tutte le alterazioni tafonomiche possono essere legate a diversi elementi naturali (decomposizione del corpo, acqua, flora, fauna, danni causati dal suolo) e possono portare ad alterazioni dell'osso che possono sembrare patologie. Gli effetti sulle ossa possono essere quantitativi (completezza) o qualitativi (preservazione): - Cambiamenti di colore - Alterazioni microscopiche - Danni fisici macroscopici come cracking - Perdita di elementi scheletrici PSEUDOPATOLOGIA Lesione tafonomica che sembra patologia in quanto mima i segni patologici. La pseudopatologia deve essere sempre la prima possibilità nella diagnosi differenziale. I cambiamenti post-mortem danneggiano le ossa e causano la rottura delle ossa, il che ci consente di vedere dovenormalmente non possiamo vedere (come l'interno dell'osso).
MALATTIE CONGENITE
Sono malattie già presenti alla nascita; tra queste rientrano anche le malattie genetiche (dovute a mutazioni del DNA).
Di questo gruppo non sono molte le malattie che danno segni anche sull'osso, quelle più frequentemente evidenziate sono forme a patogenesi mista (sia acquisita che congenita) acondroplasia, schisi labiale e palatale, micro/macrocefalia e lussazione congenita dell'anca.
ACONDROPLASIA
IPOPITUITARISMO
Iposecrezione di ormoni ipofisari (ormoni della crescita) che provoca un nanismo caratterizzato da ossa normalmente proporzionate ma di dimensioni ridotte.
SCHISI PALATALE
DISPLASIA CONGENITA DELL'ANCA
Malformazione dell'acetabolo durante il carico e la deambulazione, la testa del femore scivola fuori dalla sua sede.
SPINA BIFIDA OCCULTA
MALATTIE INFETTIVE
Le malattie infettive sono processi patologici dovuti all'azione agenti biologici
esterni (microrganismi come virus, batteri, micobatteri e miceti). Bisogna però distinguere l'infezione dall'infiammazione:
infezione: Penetrazione in un organismo vivente complesso di agenti esterni (virus, batteri, micobatteri e miceti). A volte questi non danno luogo a conseguenze gravi (essendo immediatamente inattivati dal sistema immunitario di difesa), altre volte (per la debolezza dell'ospite o per la virulenza) determinano una risposta fisiologica a qualsiasi insulto esterno o interno e presenta la "Tetrade di virulenza".
infiammazione: Modalità generica di reazione dei tessuti all'azione degli agenti esterni (virus, batteri, micobatteri e miceti). Viene identificata da una radice l'organo colpito e un'uscita in -ite (polmonite, epatite ecc.). È quindi una risposta fisiologica a qualsiasi insulto esterno o interno e presenta la "Tetrade di virulenza".
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