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Capitolo 3: Relativismo e etnocentrismo

Secondo Geertz, il compito dell'antropologia è interpretare i fenomeni culturali come se fossero dei testi e di conseguenza occuparsi di stranezze cercandone i significati.

Vi sono due opinioni contrastanti del pensiero antropologico sul tema etnografico:

  • Relativismo: si ritiene che sia corretto considerare i vari modelli di pensiero nei contesti in cui hanno acquistato senso e forma. L'idea è che non c'è un unico ordine possibile ma vi sono diversi ordini. Secondo Boas bisognava riconoscere il valore relativo della cultura.
  • Etnocentrismo: il concetto di etnocentrismo si fonda sull'idea secondo cui il nostro modello di vita è corretto e viene percepito giusto, mentre viene giudicato il comportamento di vita altrui.
  • Per Sumner il disprezzo e il disgusto vanno coltivati e sono contenuti sociali ed economici che partono dalla marginalizzazione e disinformazione.

Capitolo 4: Ironia

Il terreno etnografico...

È un luogo dove si coltivano dubbi e incertezze e nell'etnografia entrano emozioni e soggettività del ricercatore che inevitabilmente andranno ad influenzare quello che sarà il lavoro di ricerca. Max Weber parla di dedizioni eroiche degli antropologi che immolano la propria sensibilità e le proprie convinzioni sull'altare dell'oggettività. L'espressione sul campo, secondo Geertz, porta all'ironia, che è da un lato gioco delle parti e dall'altro nella distanza che si può verificare sul campo tra le attese dell'antropologo e quel che effettivamente succede. L'ironia è il modo di esprimersi e agire consapevole che ci troviamo costantemente in una commedia mentre recitiamo molti ruoli senza convinzione.

CAPITOLO 5 EVOLUZIONISMO

L'antropologia come disciplina scientifica si sviluppa nella seconda metà del diciannovesimo secolo, durante il periodo del positivismo ed evoluzionismo ricevendo unaspiccata connotazione naturalistica.

“PrimitiveL'antropologia culturale nacque nel 1871 con Culture” di Taylor, dove viaggi e osservazione diretta costituiscono il metodo dell'indagine. Il Risorgimento europeo e prima ancora il tardo medioevo hanno intensificato l'interesse per i saperi popolari anche grazie alla scoperta dell'Oriente. Nel 1859 fu pubblicato il primo libro di Charles Darwin "L'origine delle“L'specie", nel 1871 fu pubblicato Origine dell'uomo” ed essi affermò l'evoluzionismo. L'evoluzionismo si mostrava strumento formidabile per l'interpretazione e riordino delle informazioni sul mondo della natura e la sua applicazione riguardò anche l'ambito morale e sociale degli uomini. L'evoluzionismo introduce meccanismi di trasformazione della natura dove niente resta fermo ma tutto muta. L'antropologia predilige il concetto di evoluzionismo lineare che cerca di costruire

l'andamento progressivo delle istituzioni umane supponendo per gli umani una comune destinazione ma in ere differenti. Oggi possiamo dire che non tutti i gruppi hanno mantenuto lo stesso ritmo progressivo, dove alcuni hanno rallentato, e altri sono fermati del tutto per motivi di varia natura o di vario genere. CAPITOLO 6: DA NEMI A TROBRIAND Luogo di partenza dell'antropologia culturale può essere quella di Nemi, villaggio a sud di Roma, culla delle credenze magico-religiose. Nemi si affaccia sullo specchio del lago e il bosco che lo circonda, dove al centro vi è il tempio di Diana e l'area sacra dove vi è la targa di Frazer, autore del "Ramo d'oro" e fondatore dell'antropologia culturale mondiale. Esso presenta una ricerca sulla magia e sulla religione intesa come tappa dello sviluppo generale dell'umanità, il cui esito più attuale era il pensiero scientifico nel rispetto di una visione progressiva e lineare della storia umana.

storia. Evoluzionismo e comparazione sono i cardini dell'antropologia Freezeriana che caratterizzano l'approccio dell'epoca allo studio di fenomeni culturali dove la comparazione è tratto costitutivo dell'antropologia. Essa accresce le distanze ma l'antropologia si nutre di differenze e sulle vie del rinnovamento del metodo una tappa fondamentale fu quella di Haddon sullo stretto di Torres e quella di Malinovsky sulle isole Trobriand dove si narra bene la ricerca etnografica e dove bisogna mantenere uno sguardo vigile e privo di preconcetti facendo un resoconto completo di tutti gli avvenimenti facendo sì che essa divenne osservazione partecipante assumendo il punto di vista del nativo. "Totem Nel 1913 Freud pubblicò e Tabù" spiegandone appunto le distinzioni.

Dettagli
A.A. 2022-2023
9 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Riccardo_Montalbano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Imbriani Eugenio.