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Sangue
Il sangue è un tessuto connettivo fluido altamente specializzato che distribuisce sostanze nutritizie, ossigeno e ormoni a tutte le cellule presenti nel corpo umano; trasporta sostanze di rifiuto al rene, che si occupa dell'escrezione; veicola cellule specializzate importanti per la difesa dei tessuti periferici da infezioni e malattie. Il sangue scorre all'interno dell'apparato circolatorio. Esso possiede caratteristiche e componenti uniche e risulta costituito essenzialmente da: 1. Plasma, la matrice liquida del sangue, che ha una densità solo lievemente maggiore rispetto a quella dell'acqua. Il plasma contiene proteine e numerosi soluti disciolti (nutrienti, elettroliti e sostanze di rifiuto); 2. Elementi figurati ossia cellule ematiche (eritrociti e leucociti) e frammenti cellulari (piastrine) eritrociti, globuli rossi, sospesi nel plasma. Gli eritrociti trasportano ossigeno e anidride carbonica. I leucociti, globuli bianchi, sono meno numerosi, sono componentidel sistema immunitario. Le leucociti sono cellule del sangue coinvolte nella difesa del corpo contro le infezioni. Le eritrociti sono le cellule responsabili del trasporto dell'ossigeno ai tessuti e del rilascio di anidride carbonica. Le leucociti sono coinvolte nella risposta immunitaria e nella difesa contro le infezioni. Le leucociti sono divise in diversi tipi, tra cui i linfociti, i neutrofili e i monociti. Le linfociti sono responsabili della produzione di anticorpi e della risposta immunitaria specifica. I neutrofili sono cellule che fagocitano e distruggono i batteri. I monociti sono cellule che fagocitano i batteri e i detriti cellulari. Le leucociti sono prodotte nel midollo osseo e si trovano nel sangue e nei tessuti del corpo.la diffusione attraverso le pareti dei capillari nel fluido interstiziale. Questo contribuisce a mantenere una differenza di concentrazione proteica tra i due fluidi. 3. Pressione idrostatica: la pressione idrostatica nel plasma è più elevata rispetto al fluido interstiziale. Questo favorisce il movimento dei liquidi dal plasma al fluido interstiziale attraverso le pareti dei capillari, contribuendo alla formazione del fluido interstiziale. 4. Composizione ionica: il plasma contiene una maggiore concentrazione di ioni sodio, cloruro e bicarbonato rispetto al fluido interstiziale. Al contrario, il fluido interstiziale ha una maggiore concentrazione di ioni potassio e calcio. Queste differenze nella composizione ionica sono importanti per il mantenimento dell'equilibrio elettrolitico nel corpo. In conclusione, sebbene il plasma e il fluido interstiziale abbiano una composizione simile, ci sono alcune differenze significative tra i due fluidi che influenzano il trasporto di sostanze e il mantenimento dell'omeostasi nel corpo.L'attraversamento delle pareti dei capillari, mantenendole all'interno dell'apparato cardiovascolare. Proteine plasmatiche Le proteine plasmatiche rappresentano circa il 7% della composizione del plasma. Le proteine plasmatiche possono essere suddivise in tre classi principali: albumine, globuline e fibrinogeno. Albumine Le albumine rappresentano circa il 60% delle proteine plasmatiche. Essendo le più abbondanti, sono le principali responsabili della pressione osmotica del plasma. Svolgono inoltre un ruolo importante nel trasporto di acidi grassi, ormoni steroidei e altre sostanze plasmatiche. Globuline Le globuline costituiscono circa il 35% delle proteine plasmatiche. Della classe delle globuline fanno parte le immunoglobuline e le proteine di trasporto. Le immunoglobuline, definite anche anticorpi, attaccano proteine e patogeni estranei all'organismo. Le proteine di trasporto legano piccoli ioni, ormoni o composti insolubili che potrebbero essere ultrafiltrati dal rene. FibrinogenoIl fibrinogeno rappresenta circa il 4% delle proteine plasmatiche. È la più grande tra le proteine plasmatiche e risulta essenziale per la normale coagulazione del sangue. In determinate condizioni, le molecole di fibrinogeno interagiscono tra loro, formando filamenti di fibrina grandi e insolubili. Queste fibre costituiscono il reticolo di base del coagulo ematico.
Nel caso di prelievo di plasma, senza adeguato trattamento con anticoagulanti, si verifica la conversione del fibrinogeno in fibrina, e la rimozione delle proteine che coagulano. Ciò che rimane è un fluido definito albumine e globuline legano lipidi, come trigliceridi, acidi grassi o colesterolo, non idrosolubili. Questi complessi proteolipidici, detti lipoproteine, sono solubili nel plasma e ciò consente all'apparato circolatorio di trasportarli nei distretti periferici.
I principali componenti cellulari del sangue sono gli eritrociti (globuli rossi) e i leucociti (globuli bianchi).
I leucociti possono a loro volta essere suddivisi in granulociti (contenenti granulicitoplasmatici) e agranulociti (privi di granuli). Inoltre, il sangue contiene elementi figurati noncellulari, detti piastrine, importanti nella formazione del coagulo. Eritrociti (globuli rossi) Gli eritrociti corrispondono a poco meno della metà del volume del sangue. Il valore dell'ematocrito indica la percentuale di sangue occupato dagli elementi figurati. volume eritrocitario. Il valore dell'ematocrito è spesso riportato come percentuale. Struttura degli eritrociti Gli eritrociti trasportano ossigeno e anidride carbonica all'interno del sangue. Ogni eritrocita ha la forma di un disco biconcavo, con una regione centrale sottile e margini esterni spessi. Questa insolita forma, che assicura resistenza e flessibilità, conferisce a ogni globulo rosso una superficie relativamente ampia, permettendo una rapida diffusione tra il citoplasma e il plasma circostante. Quando il sangue circola daicapillari polmonari ai capillari dei tessuti periferici, e viceversa, i gas respiratori vengono assorbiti e rilasciati dagli eritrociti.
La forma biconcava, inoltre, permette loro di impilarsi come piatti. Queste pile, dette rouleaux, si formano e si disfano rapidamente senza che le cellule vengano danneggiate.
Infine, il sottile profilo di un eritrocita conferisce alla cellula una considerevole flessibilità, consentendole di piegarsi con apparente facilità per entrare in capillari con piccolo diametro.
Durata in vita e circolazione degli eritrociti
Durante il differenziamento e la maturazione, gli eritrociti perdono gran parte dei loro organuli, mantenendo soltanto le componenti citoscheletriche. Da ciò risulta nei globuli rossi circolanti la mancanza di mitocondri, reticolo endoplasmatico, ribosomi e nucleo.
In assenza di mitocondri, gli eritrociti sono obbligati a procurarsi energia tramite il metabolismo anaerobio.
e fanno quindi affidamento sul glucosio ottenuto dal plasma circostante.
In assenza di nucleo e ribosomi, non avviene sintesi proteica, per cui gli enzimi e le proteine strutturali invecchiano senza poter essere sostituiti.
Questo rappresenta un serio problema, poiché un eritrocita è sottoposto a diversi tipi di stress. Un circuito completo dell'apparato circolatorio si realizza solitamente in 30 secondi. In questo lasso di tempo un globulo rosso si impila, si contorce e si piega nei più fini capillari per poi ritornare al cuore e iniziare un nuovo giro.
La vita media dell'eritrocita è pari a circa 120 giorni, per cui ogni secondo vengono prodotti quasi 3 milioni di eritrociti.
Eritrociti ed emoglobina
Nel corso della maturazione, l'eritrocita perde tutti i componenti cellulari non direttamente coinvolti nella sua funzione primaria: trasporto di ossigeno e di anidride carbonica. Un'eritrocita maturo consiste di una membrana che circonda un
citoplasma contenente acqua e proteine. L'emoglobina (Hb) è responsabile della capacità di queste cellule di trasportare ossigeno e anidride carbonica. Si tratta di una proteina globulare che contiene un pigmento non proteico rosso. L'emoglobina ossigenata è di colore rosso intenso, l'emoglobina deossigenata è di colore rosso scuro, e ciò è alla base della differenza di colore tra sangue arterioso e sangue venoso. Ciascuna molecola di emoglobina presenta una conformazione complessa, essendo costituita da quattro subunità peptidiche: due catene alfa (α) e due catene beta (β). Ciascuna subunità presenta una molecola di eme e ognuno contiene uno ione ferro che interagisce con una molecola di ossigeno, formando ossiemoglobina. Il sangue contenente ossiemoglobina è di colore rosso intenso. Una molecola di emoglobina in cui il ferro non èLegato all'ossigeno è detta deossiemoglobina. Il sangue contenente deossiemoglobina appare di un rosso scuro.
Con l'emoglobina viene trasportato anche il 23% circa di anidride carbonica, che si lega a aminoacidi della subunità globinica senza competere con l'ossigeno per il legame con il ferro. Il legame tra l'anidride carbonica e la porzione globinica della molecola è reversibile tanto quanto quello dell'ossigeno con l'eme.
Quando i livelli plasmatici di ossigeno si abbassano, l'emoglobina rilascia ossigeno. In queste condizioni, tipiche dei capillari periferici, i livelli plasmatici di anidride carbonica sono alti. Le catene alfa e beta dell'emoglobina quindi legano anidride carbonica, formando carbaminoemoglobina. Nei capillari polmonari i livelli plasmatici di ossigeno sono alti e quelli di anidride carbonica bassi. Raggiunti questi capillari, i globuli rossi assorbono ossigeno e rilasciano anidride carbonica.
Gruppi
Il gruppo sanguigno di un individuo è determinato dalla presenza o dall'assenza di specifici antigeni di superficie nella membrana degli eritrociti. Tali antigeni sono glicoproteine, le cui caratteristiche sono geneticamente determinate. La membrana cellulare di un eritrocita contiene un certo numero di antigeni di superficie, chiamati agglutinogeni, esposti al plasma. Esistono almeno 50 tipi differenti di agglutinogeni sulla superficie di ogni eritrocita; i tre più importanti sono A, B e D (Rh).
Gli eritrociti di ogni individuo presentano una combinazione di tali agglutinogeni sulla loro superficie: il sangue di tipo A possiede l'agglutinogeno A, quello di tipo B possiede l'agglutinogeno B, quello di tipo AB possiede entrambi, mentre quello di tipo 0 non possiede nessuno dei due.
La presenza o l'assenza dell'agglutinogeno D, più comunemente noto come Rh, a volte detto Rh+